Pilatesca sentenza della Corte Suprema:
Giordano e' libero di essere deportato,
Peter resta in carcere.
Dopo una estenuante contrattazione fra l'accusa - che rappresenta il Ministero degli Interni -
e gli avvocati che difendono Giordano e Peter, si e' giunti ad una amara conclusione:
Giordano sara' deportato al piu' presto, Peter continuera' a marcire in carcere fino al prossimo processo, in data da stabilire.
Assurde le richieste del P.M. che, per permettere il suo immediato rilascio, prertendeva fosse versato - da un cittadino israeliano - un assegno da 25 000 NIS (5000$) che garantisse la partenza di Giordano con il suo originario biglietto lunedi' prossimo.
Una "mezza" deportazione che nei fatti avrebbe cambiato poco.
Unica alternativa era una garanzia ufficiale da parte dell'ambasciatore italiano, che ha rifiutato caldeggiando l'immediata deportazione in completo accordo col ministero degli interni israeliano.
L'unico risultato ottenuto e' che Giordano non venga considerato un "criminale" dato che a suo carico nessuna corte e' riuscita a provare nulla.
Entro domani quindi - voli permettendo - il giovane veronese sara' rimpatriato.
Molto piu' complessa la situazione di Peter, il quale restera' in carcere, in attesa del ricorso presentato dalla difesa. Si ha notizia che le sue condizioni siano preoccupanti.
Fra qualche giorno verra' notificata la data del nuovo procedimento a suo carico.
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