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L'uomo giusto al posto giusto
by Bianca Cerri Monday, Sep. 13, 2004 at 8:00 AM mail:

La verità comincia a venire a galla...

24/06/2004


L'ambasciatore



di Bianca Cerri





John Negroponte ha giurato oggi a Washington durante una cerimonia di insediamento voluta dalla Casa Bianca per rendere pubblico il suo nuovo incarico in Iraq.
Pochi giorni ancora e John Dimitri Negroponte, classe 1939, arriverà a Bagdad in qualità di ambasciatore degli Stati Uniti ed andrà ad insediarsi in quella che fu la casa di Saddam Hussein. Lo ha voluto George Bush in persona, dopo aver valutato il curriculum del diplomatico, già ambasciatore in Honduras, Messico e Filippine, nonchè Consigliere per la Sicurezza Nazionale.

John Dimitri Negroponte sostituirà il "vicerè" Paul Bremer, che se ne torna a casa con sette miliardi di dollari in tasca.

Come credenziale, porta una lunga carriera in diplomazia, interrotta solo nei tre anni in cui fu vice presidente di una multinazionale. Le troppe ombre che circondano la figura di Negroponte ed i suoi rapporti con le giunte militari in molti paesi del Centro America porterebbero tuttavia a pensare che non sia lui l’uomo adatto a ristabilire "la pace e la democrazia" promesse da Bush nel momento in cui fu annunciata la nomina.

Nel 1995, fu proprio uno dei torturatori che martirizzarono la popolazione dell’Honduras a fare il nome di Negroponte come complice dei militari al governo in Honduras ma ad accusarlo ci sono anche i parenti di Ines Murillo, liberata solo dopo essere stata a lungo torturata, che inutilmente cercarono aiuto presso l’ambasciata americana.

I rapporti ufficiali compilati dall’ambasciatore USA in Honduras facevano apparire il paese del Centro America come una terra di pace e libertà, più simile alla Scandinavia che all’Argentina. Negroponte continuò a negare l’uso della tortura anche quando lungo le sponde di un fiume vennero rinvenuti 185 cadaveri di persone morte durante le sevizie o assassinate subito dopo. Tra quei corpi, c’era quello del maestro elementare Saul Godinez, sequestrato dai militari istruiti dal SOA mentre si recava a scuola in motocicletta.

Negroponte fu scelto da Ronald Reagan per condurre le trattative segrete che si conclusero con la vendita di armi per centinaia di migliaia di dollari ai contras del Nicaragua all’insaputa dello stesso Congresso USA. Uniti da un odio feroce verso il comunismo, i due architettarono insieme una vera e propria crociata che si estese poi dal Nicaragua al Salvador, dove le vittime furono migliaia.

E’ noto che Negroponte controllò personalmente la costruzione della base aerea di Aguacate, dove i contras venivano addestrati e volle essere informato sulle tecniche d’addestramento. Nel 1980, quando venne assassinato Monsignor Romero, suor Letizia Bordes fuggì dal Salvador, dove per dieci anni era stata missionaria. Trenta delle sue consorelle erano scomparse e probabilmente uccise dagli stessi assassini di Romero. Bordes inviò una supplica proprio a Negroponte, che, come le proverbiali tre scimmiette, fece finta di non aver visto o sentito nulla.

Forse ci siamo sbagliati: sembra che stavolta Bush abbia scelto l'uomo ideale per rappresentare gli Stati Uniti in Iraq. Negroponte incarna perfettamente il modello dell’ambasciatore caro alla Casa Bianca, impermeabile alla sofferenza umana.

Pronto a giurare che ad Abu Ghraib i bambini possono giocare tranquilli...
Il futuro dell’Iraq è già cominciato.

Bianca Cerri
b.cerri@reporterassociati.org




Negroponte:


un contra in Iraq






Il manifesto 20 aprile 2004
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art14.html

Il nome di John Negroponte, l'attuale ambasciatore Usa all'ONU, già circolava. Ma la sua nomina quale prossimo ambasciatore americano in Iraq, al posto del proconsole Paul Bremer dopo il 30 giugno, è stata ufficializzata ieri da Bush: «Un incarico molto difficile - ha detto il presidente -. Ma non ho dubbi che lui riuscirà a farvi fronte». Ha ragione.

La nomina di Negroponte a Baghdad, la più grande ambasciata del mondo con i suoi 3000 dipendenti, vale più di mille dichiarazioni. Parla da sola.

John Negroponte è nato 64 anni fa a Londra, figlio di un armatore greco. Parla spagnolo, francese, greco e vietnamita. E' un diplomatico «dai modi civilizzati». Un «professionista».

La sua storia è esemplare.

In Vietnam nel `64, poi consigliere del segretario di stato Kissinger nei negoziati di pace a Parigi nel '68-'69. Nei primi anni del reaganismo Negroponte fu il braccio destro di Colin Powell, quando il generale fu consigliere per la sicurezza nazionale. Ma è nel ruolo di ambasciatore Usa a Tegucigalpa, fra l'81 e l'85 che Negroponte rivelò le sue doti migliori. Furono quelli gli anni in cui l'amministrazione Reagan scelse l'Honduras come base di lancio della sporca guerra dei contras contro il regime sandinista del Nicaragua. E Negroponte di quella guerra sporca fu la mente e il braccio (buono, però, in fondo:i suoi 5 figli adottivi sono tutti di nascita honduregna). Dopo l'Honduras la sua carriera diplomatica lo condusse in Messico e nelle Filippine. Poi si ritirò dal dipartimento di stato a far fruttare l'esperienza accumulata, nel settore privato fino a che nel 2001, il nuovo segretario di stato Powell lo convinse a farsi nominare ambasciatore all'ONU. Per la verità si portava dietro qualche piccola pendenza dai tempi dell'Honduras in materia di abusi dei diritti umani e la sua nomina fu rinviata di sei mesi. Poi vennero gli attentati dell'11 settembre e non ci furono più ostacoli.

Ora andrà in Iraq. L'uomo giusto al posto giusto.






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