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ABOLIRE IL CARCERE E' UNA FOLLIA
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open eyes Tuesday, Oct. 26, 2004 at 10:53 AM |
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Condivido il giudizio sulla gravità dei problemi dei carcerati. Tuttavia non credo che l'abolizione del carcere sia una soluzione.
Sono d'accordo che il sovraffollamento e la malasanità siano problemi molto gravi e da risolvere subito; sono d'accordo che la "logica forcaiola" vada arginata, perché assolutamente ingiusta. Tuttavia non trovo nulla di sbagliato nel circolo "repressione - punizione - pena - espiazione". La società deve "reprimere" il male, eliminarlo da sé, così come deve "promuovere" il bene. Mi sembra una logica elementare e giusta. Il carcere è il luogo di questa eliminazione. Perché abolirlo? Datemi pure del fascista, ma io mi chiedo perché mai un criminale dovrebbe avere il diritto di vivere libero (o semi-libero) come me. Secondo me il vero discrimine è tra norme giuste e norme ingiuste, giusta applicazione ed eccessi. Bisogna reprimere (uso volutamente questo termine) le norme ingiuste e le applicazioni ingiuste, chiunque sia il loro autore.
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Risposta
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maremma Tuesday, Oct. 26, 2004 at 11:37 AM |
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Su una cosa convergiamo: la società deve eliminare da sè il suo male. Il problema è come. "Analisi del problema, correzione, reinserimento" mi sembrano più proficue di "repressione - punizione - pena - espiazione" I soldi spesi nelle carceri sarebbero spesi per formare operatori e strutture atte all'aiuto del reo e alla salvaguardia della società.
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ma de che
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anarchico Tuesday, Oct. 26, 2004 at 11:53 AM |
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In questo tempo fatto di guerre, sfruttamenti, repressione e arresti, il popolo cerca risposte e speranze nella politica locale ed internazionale Ma non sarà il caso di chiedere a noi stessi chi sono i responsabili? Gli Stati e i Governi sono responsabili in prima persona di questa situazione “caotica”, delle guerre, delle repressioni, degli arresti. Nel carcere viene rinchiuso il “delinquente” il “sovversivo” ma a giudicarlo sono gli stessi esseri umani, con la differenza che hanno la loro AUTORITA’ e la loro GERARCHIA (ingiustificata) I padroni degli stati non commettono anche loro OMICIDI, anzi GENOCIDI, con le loro guerre? Ma in galera non ci vanno... Bisogna chiedersi chi comanda, chi giudica e chi sbatte in galera le persone. Dobbiamo arrivare ad una società dove non ci sono differenze economiche, quindi non ci sarà più bisogno di “rubare” e tutti potranno vivere in pace eserenità su questo pianeta massacrato dall’inquinamento e sfruttato in modovomitevole. C’è chi ha paura del carcere, chi degli sbirri… l’unica paura è quella della rassegnazione! La rivolta non si arresta! LIBERTA' PER TUTTI GLI ESSERI UMANI RINCHIUSI NEI LAGER! FUOCO ALLE GALERE!
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Espiazione?
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Becca Tuesday, Oct. 26, 2004 at 12:25 PM |
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Articolo 27 La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.
Rieducazione non 'espiazione'.
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libertà
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open eyes Tuesday, Oct. 26, 2004 at 12:33 PM |
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Per MAREMMA: Per come la vedo io, ferma restando la sua complessità, la radice del problema è la libertà. Il carcere è la privazione coatta della libertà. E mi sembra la giusta pena che si deve scontare per un crimine. La correzione è, in parole povere, imparare la lezione. E, in questo caso, avere la possibilità di reinserirsi, di riprovarci. Per questo continuo a non vedere la necessità di eliminare il carcere.
Per ANARCHICO: D'accordo sul farla pagare ai responsabili di corruzioni, truffe, genocidi. D'accordo sull'arrivare a una società giusta. Disaccordo sul mettere al rogo le carceri. Perché? Perché sono ingiuste a priori? E allora i colpevoli di corruzioni, truffe, genocidi, dove li mettiamo?
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ma dov'è il problema
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comunista bolscevico Tuesday, Oct. 26, 2004 at 12:50 PM |
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Ma nn vedo il problema.... Il sig Brusca che ricordo tra i tanti omicidi ha sciolto nell'acido un bimbo di 10 anni, ha fatto saltare in aria Giovanni Falcone sua moglie e altre persone.... Ha avuto una licenza premio di 45 giorni!! Anchio eliminerei le galere, nn servono a nulla anzi.. vedi esempio di molti innocenti che le riempiono!! Ma cari compagni al sig Brusca, in un ottica di societa' comunista (attenzione che non è la fase del socialismo reale ...) come fu' la COMUNE ..vi saranno molti lavori da affidare ai vari Brusca,opere utili per la societa' non sprechi inutili del capitalismo... Penso che sarebbe ottima rieducazione ed esempio.
Le galere sono una FAUS tutti gli effetti. contro il capitalismo ed suoi servi
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Abolizione o morte del carcere
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s.b. Tuesday, Oct. 26, 2004 at 5:02 PM |
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Il carcere, come la proprietà privata, la famiglia e lo Stato, ecc. è un'istituzione sociale storicamente determinata: è nato in un dato momento storico (come "galera" schiavistica), si è sviluppato (dalle "segrete" ai "fondi" feudali), fino alle prigioni borghesi e al carcere imperialista attuale; e, prima o poi, morirà, nel senso che la società (comunista) non ne avrà più bisogno. Certo, parlare di "abolire" il carcere tout court, senza distinzioni e gradazioni, pare demagogico. Più realistico pare cominciare a distinguere tra reati "di sangue" commessi da persone socialmente pericolose, per le quali - al momento - non si vede alternativa al carcere (certo, non quello attuale in Italia!). Per chi commette reati contro il patrimonio, privato o "pubblico", non vedo a cosa possa servire il carcere, se non a far diventare delinquente incallito chi non lo è ancora. Molto più utile per la/le vittime e la società farlo lavorare (liberamente) parte per sè e parte per risarcire (coattivamente) i danni provocati. Insomma, il discorso è lungo, delicato e complesso. Non si tratta di "sparare" slogan, che poi non si possono attuare. Bensì di indicare una via concreta per migliorare, superare e rivoluzionare lo stato di cose esistente. Ma è bene che si sia ri-aperto il dibattito sul tema.
oltrelesbarre.splinder.com
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siete strani
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ventenniorosso Wednesday, Oct. 27, 2004 at 12:42 AM |
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leggetevi auerbach - ma non perchè egli sia un abolizionista, e neanche perchè sostenga il carcere. in "i ribelli" racconta delle esperienze socialiste in sicilia, durante la seconda metà dell'ottocento. stiamo parlando di comuni autonome create da contadini cristiani & socialisti, che ammettevano i criminali tra di loro purchè lavorassero come gli altri. insomma: invece che *uccidere* come sostengono i tribunali del popolo, e invece di *carcerare* come sostengono i più democratici - loro *riabilitavano* senza che dietro ci fosse stata nessuna teoria del cazzo.
chiacchierate di meno, lavorate di più alla società migliore che vorreste.
ventenniorosso
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