Palermo, 30/10/2004
Le soluzioni proposte da parte istituzionale per far fronte alla gravissima emergenza in cui versano le settantadue famiglie palermitane che abitavano in via Mozambico chiariscono perfettamente la posizione del Comune di Palermo: non c'è alcun interesse affinché queste persone possano trovare una sistemazione dignitosa. Sono stati offerti - per una ventina di giorni - venti posti letto all'Istituto dei sordomuti di Via Cavour con conseguente separazione fisica tra uomini, donne e bambini (madri, padri e figli). Altri venti posti letto potrebbero essere trovati nei prossimi giorni. L'assessore comunale alla Protezione civile ha dichiarato a mezzo stampa che è «meglio dormire all'Istituto dei sordomuti che per strada» e che poi «le famiglie dovranno cercare da sole una sistemazione definitiva». L'assessore farebbe bene a considerare che a decidere cosa sia meglio o peggio per loro dovrebbero essere le persone che sono state buttate per strada. Ed è inoltre indicativo che, dopo uno sgombero, il Comune se ne voglia lavare le mani. Come al solito si preferisce tamponare per breve tempo l'emergenza, per poi scrollarsi di dosso qualsiasi responsabilità. Non si governa in questo modo una città, infierendo sulla debolezza dei cittadini più disagiati. Sosteniamo la posizione delle famiglie sgomberate, consapevoli del fatto che il loro rifiuto a certe proposte non nasce dal capriccio, ma dalla volontà di tutelare la propria dignità e il proprio diritto ad avere una casa.
Comitato di Lotta per la Casa "12 luglio" - Palermo
|