IL FRATELLO DI KERRY
.....e la sua visione sul conflitto israelo-palestinese......
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“Sono un consigliere, un surrogato, una cheerleader”, con queste parole Cameron Kerry, Cam per tutti, descrive il suo rapporto con John Kerry. 53 anni, contro i 60 dell’aspirante presidente, da sempre nel ruolo di spalla del fratello, tanto che tutti gli accreditano un ruolo centrale in una futura amministrazione guidata dal fratello. Si sprecano i paragoni con il rapporto tra John e Robert Kennedy.
E’ un avvocato affermato, formato ad Harvard e non a Yale come il fratello, con clienti importanti che già hanno significato accuse di lobbying presso il fratello, anche se il loro rapporto viene in genere descritto su profili più “alti”. Schivo, riservato, gentile, controllato e cerebrale, non diffonde nulla dei suoi frequenti confronti con il fratello, per il quale sembra rappresentare un alter ego fondamentale. I due sono perennemente in contatto. Sembra che John abbia votato a favore della guerra in Iraq su suo consiglio, mossa che si è rivelata fondamentale finora per attaccare Bush dal lato delle sue carenze “militari”, senza poter essere accusato di ipocrisia.
Un rapporto simbiotico e di fiducia attestata in ogni occasione, fin dalle elezioni del 1972, quando si dice professionisti della politica, nelle quali John venne trombato grazie ad una falsa denuncia che porto’ addirittura al suo arresto. Cameron Kerry è tanto vicino al fratello da recarsi a luglio in pellegrinaggio in Israele per rassicurare il paese sul pedigree di John, che mai ha votato contro il paese mediorientale. Missione nella quale è stato favorito dalla sua conversione all'ebraismo, avvenuta negli anni ottanta, poco prima di sposarsi con una ragazza della stessa religione. Prima cioè di aver saputo che tra i suoi parenti vi furono effettivamente europei ebrei convertitisi al cristianesimo arrivando in America, quando mutarono il cognome da Kohn a Kerry; parecchi Kohn morirono a causa delle persecuzioni naziste. Questo suo supporto alla causa israeliana, ne ha probabilmente consigliato il basso profilo, al fine di non sollevare resistenze nella sinistra e nel partito democratico, sensibili anche alle ragioni dei palestinesi.
Da notare che Kerry non viene interpellato sulla questione palestinese in particolare, ma che risulta agli atti un suo documento politico, rivolto alla comunità ebraica, nel quale definisce ''barrier to peace" il muro, del quale la costruzione è: "un legittimo diritto di autodifesa" e "non è materia" da essere presentata di fronte alle corti internazionali.
Dalle pagine del New York Times, Cameron Kerry motiva la collaborazione con John con l’ammirazione per il fratello maggiore, e con la convinzione che non ci sia nulla al mondo che qualcuno possa fare, sul piano sociale, che abbia maggior impatto della presidenza degli Stati Uniti d’America.
Cameron Kerry, per ora, non interessa a nessuno.
Una serie di links interessanti:
http://www.mintz.com/about/directory/biography/262/Cameron_F_Kerry/
http://www.jewishsf.com/content/2-0-/module/displaystory/story_id/23064/edition_id/460/format/html/displaystory.html
http://www.law.com/jsp/article.jsp?id=1090180190430
http://www.fpp.co.uk/online/04/07/STel_on_Kerry.html
http://www.bop2004.org/bop2004/report.aspx?aid=4
http://www.yad-vashem.org.il/about_yad/what_new/data_whats_new/ Kerry.html
http://www.freerepublic.com/focus/f-news/1164683/posts
http://www.google.it/search?q=cache:Pgv9YFYSmGUJ:www.freerepublic. com/focus/f-news/1165222/posts+%22cameron+kerry%22&hl=it&lr=lang_en|lang_it
http://www.belleville.com/mld/belleville/news/special_packages/election
2004/9881121.htm?template=contentModules/printstory.jsp http://www.todaysalternativenews.com/index.php?event=link, 150&values%5B0%5D=2&values%5B1%5D=1736
http://www.jpost.com/servlet/Satellite?pagename=JPost/JPArticle /Printer&cid=1089861305894&p=1078027574121
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