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by info Friday, Nov. 12, 2004 at 7:11 PM mail:  

Nelle casse di A4vision, società proprietaria di sei brevetti legati a tecnologie per il riconoscimento facciale a tre dimensioni, entrano 17,6 milioni di dollari. É questo il risultato del round di finanziamenti che è stato condotto in due tranche al quale hanno partecipato sia venture capital come Menlo ventures, sia investitori strategici come Logitech, il governo di Singapore e Larry Ellison, Ceo di Oracle. Ellison ha investito personalmente in A4vision utilizzando suoi capitali attraverso la sua società Tako ventures. <Ellison ha deciso di investire in A4vision dopo un'approfondita analisi delle nostre capacità tecnologiche durata quasi un anno - spiega Enzo Torresi, presidente e chairman di A4vision - e lo ha fatto consapevole che il database è fondamentale in un business come il nostro>.

Gli investimenti. La prima tranche di questo secondo round ha raccolto 12,8 milioni di dollari e ha visto la partecipazione di Logitech e di una serie di venture capital, Menlo ventures, Hanna ventures e Sunrise capital fund, che hanno affiancato MyQube, il venture capital italiano partecipato, tra gli altri, da Pirelli, Banca Intesa, Benetton, che nel 2001 diede vita ad A4vision fornendo i primi capitali e contribuendo a creare il management e il mercato. Oggi myQube è il secondo azionista di A4vision con circa il 20% del capitale, al primo posto c'è Menlo ventures con circa il 25%, seguono poi Tako ventures di Ellison con circa il 10% e Logitech con poco meno del 10 per cento. <myQube ha fatto un ottimo lavoro con A4vision - enfatizza Torresi - conducendo un'operazione di venture capital da manuale>.

Tako ventures ha partecipato alla seconda fase di questo secondo round che ha raccolto complessivamente 4,8 milioni di dollari e ha coinvolto anche gli investitori Fusiontech, sussidiaria di Singapore technology egineering, Ntt leasing e l'università di Stanford. Al termine del secondo round il capitale della società ammonta a un totale di 23,3 milioni di dollari. <É importante sottolineare - afferma Gian Luca Braggiotti, amministratore delegato di myQube - che oggi A4vision è supportata da investitori di tutto il mondo: americani, europei e asiatici, oltre che da partner strategici di grande esperienza che hanno la capacità di contribuire a definire le direzioni nelle quali si muove il mercato>.

Le tecnologie. A4vision ha completato la fase di sviluppo della tecnologia al centro delle soluzioni per il riconoscimento facciale a tre dimensioni e, dopo aver iniziato a installare i primi prototipi, avere già in atto un accordo con Logitech per la vendita di alcuni prodotti, è pronta oggi a conquistare il mercato. I campi di applicazione sono molteplici: il controllo di accessi in luoghi pubblici dove è richiesto un elevato livello di sicurezza come nelle banche o negli aeroporti, il supporto alle attività delle forze dell'ordine, si pensi per esempio al controllo dei confini. Questo grazie soprattutto al nuovo dispositivo portatile, in grado di operare in ogni condizione di luce, e di dialogare in tempo reale tramite connessioni senza fili con il database che contiene tutte le informazioni relative ai volti di persone sospette e ricercate.

L'elemento che differenzia A4vision dai suoi concorrenti risiede proprio nella tecnologia tridimensionale (si veda l'articolo nel riquadro): <Oggi tutte le società che avevano iniziato sviluppando soluzioni a due dimensioni si stanno convertendo al 3D - spiega il presidente -, ma noi abbiamo un vantaggio tecnologico compreso tra i 12 e i 24 mesi, un periodo lunghissimo in questo settore, e grazie ai nuovi finanziamenti siamo in grado di mantenerlo>. A4vision utilizzerà il capitale sia per continuare a sviluppare la sua tecnologia, sia per accelerare la sua presenza sul mercato: <La società è ora nella fase dove bisogna applicare il giusto bilanciamento tra gli investimenti in tecnologie e nel marketing - afferma Braggiotti -. Già oggi abbiamo una serie di clienti, dei quali non posso ancora fare i nomi, che utilizzano le soluzioni di A4vision sia negli Stati Uniti sia in Europa>. In Nordamerica il mercato è soprattutto generato da enti governativi, mentre in Europa si dimostrano più interessate le aziende private. <É vero che le principali applicazioni sono quelle legate alla sorveglianza e al controllo degli accessi, tanto che il governo Usa sta valutando la possibilità di impiegare i nostri dispositivi mobili anche in Irak - dice Torresi -, ma già stiamo ragionando anche in altre direzioni: per esempio il cliente che viene riconosciuto automaticamente quando entra in un negozio o supermercato>.

La crescita. Enzo Torresi prevede, senza sbilanciarsi nell'indicare percentuali, una crescita esponenziale per i prossimi due anni. <Siamo in una fase fondamentale per lo sviluppo dell'azienda che ha tutte le caratteristiche, e lo dimostra il grande entusiasmo degli investitori, per crescere rapidamente - conclude il presidente e chairman -. Nel futuro c'è anche la prospettiva della quotazione in Borsa, soprattutto ora che il mercato delle Ipo (Initial public offering, ndr) sta tornando ad aprirsi, ma non credo che ciò possa avvenire prima del 2006>.

IL SISTEMA - Una tecnologia esclusiva: riconoscimento facciale tridimensionale.

La tecnologia 3D è più efficace di quella a due dimensioni perché, si intuisce, è in grado di analizzare circa il 33% di informazioni in più, cosa che rende più preciso il riconoscimento. L'affidabilità del sistema è fondamentale soprattutto in ambiti come il controllo degli accessi. I valori di tolleranza sono di due tipi: se il sistema emette un allarme sul volto di una persona "buona" e questa viene fermata per ulteriori accertamenti, è un margine di errore che si può tollerare. Se invece il sistema non emette l'allarme al passaggio del "cattivo", si ha un problema grave. Gli ingegneri di A4vision hanno lavorato con l'obiettivo di portare a zero il rischio che il sistema non riconosca il volto di un ricercato, sviluppando una tecnologia esclusiva, finora leader nel mondo. Con il riconoscimento facciale a tre dimensioni si sono inoltre eliminati i problemi di carattere ambientale. Il 2D funziona correttamente solo in condizioni di luce controllata e solo se il volto da inquadrare e riconoscere è in una determinata posizione. Ciò significa che per effettuare i controlli bisogna fermare ogni singola persona. Con il 3D, invece, il problema della luce non c'è, il sistema è infatti in grado di operare anche al buio, e non c'è più nemmeno la necessità di inquadrare in modo adeguato le persone perché questa tecnologia è in grado di riconoscere un volto anche "al volo".

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