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L’orrore infinito
by Globus Tuesday, Nov. 16, 2004 at 5:16 PM mail:  

Traduzione dell’intervista al sergente Massey, realizzato dallo scrittore americano Paul Rockwell

L’orrore infinito...
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Paul Rockwell: Hai passato 20 anni della tua vita nei “Marines” Quando sei arrivato in Iraq ?
Sgt. Massey: Sono arrivato nel Kuweit il 17 gennaio del 2003, al momento dell’attacco, sono arrivato all’inizio dell’invasione.
Paul Rockwell: Che cosa la gente dovrebbe sapere della tua esperienza nei “Marines”.
Sgt. Massey: I motivi della rivolta degli iracheni contro l’occupazione americana. Devono sapere che abbiamo ucciso molta gente innocente.
Penso che all’inizio gli iracheni capivano che le vittime civili fanno parte della guerra. Ma, andando avanti nel tempo, l’occupazione ha disgustata gli iracheni, e non ho visto nessun aiuto umanitario.
Paul Rockwell: Qual è stata l’esperienza che ha fatto cambiare idea sulla guerra e ti ha deciso di lasciare i “Marines”?
Sgt. Massey: Ero responsabile in un plotone d’artiglieria. Il nostro lavoro consisteva a sorvegliare l’ingresso della città per assicurare la sicurezza, poi, c’e stato un incidente che mi ha messo in crisi, durante un controllo, seguendo le istruzioni del “intelligence” per contrastare gli attacchi suicidi, una macchina s'avvicinava al nostro “checkpoint” e dopo avere sparato colpi d’avvertimento, come non hanno rallentato, gli abbiamo centrati.
Paul Rockwell: Centrati ? Vuoi dire che gli avete sparate un missile?
Sgt. Massey: Esatto, abitualmente, non c’interessavamo di quello che succedeva dopo avere sparato, nessuno ci diceva niente, ma questa machina non fu completamente distrutta, un signore anziano usci dalla machina e mi dissero: “Perché hai ucciso il mio fratello? Non abbiamo fatto niente di male”, mi sono sentito cadere un muro di pietra a dosso.
Paul Rockwell: Sapeva l’inglese?
Sgt. Massey: Eh si!
Paul Rockwell: Bagdad era stato da poco bombardato, e i civili cercavano di scappare via, vero?
Sgt. Massey: Gli avevamo buttato dal cielo tonnellate di biglietti di propaganda dove era scritto che bastava alzare le mane ed arrendersi, ed era quello che stavano facendo, ma noi sparavamo. Non erano in uniforme. Non gli abbiamo trovato a dosso nessun’arma.
Paul Rockwell: In quale periodo è successo?
Sgt. Massey: Durante la conquista di Bagdad
Paul Rockwell: Quante volte avete sparate missili durante un “check-point” ?
Sgt. Massey: Cinque volte…... quel signore era al volante di una machina rubata, ha esitato a rallentare, noi avevamo il grilletto facile, non cercavamo mai di capire bene quel che succedeva, non offrivamo molta possibilità, tiravamo senza farsi troppe domande. Ma quella volta abbiamo ispezionato il retro del veicolo, e non abbiamo trovato niente, nessun esplosivo.
Paul Rockwell: E’ stato sempre dichiarato in tutti questi casi che si trattava macchine riempite d’esplosivo ti sembra vero?
Sgt. Massey: Neanche una volta, non abbiamo mai assistito ad una seconda esplosione poi…abbiamo anche sparato durante una dimostrazione.
Paul Rockwell: Una dimostrazione, dove?
Sgt. Massey: In una periferia di Bagdad vicino ad un accampamento militare u.s.a, c’erano dei dimostranti in fondo alla strada. Titti molto giovani e non erano armati.
Quando siamo arrivato sul terreno, c’era anche un mezzo blindato vuoto parcheggiato sul lato della strada, se i dimostranti avesse voluto mostrarsi aggressivi, potevano impadronirsi del carro armato. Ma non lo hanno fatto, erano stati lì solo per manifestare, dei lancia missili portabile abbandonati erano appoggiati ad un muro, se fossero stati aggressivi, potevano facilmente appropriarsene, ma non lo hanno fatto.
Paul Rockwel: Durante la protesta, si esprimevano in arabo o in inglese?
Sgt. Massey: Tutte due.
Paul Rockwell: Chi ha dato l’ordine di sperare sui dimostranti?
Sgt. Massey: L’alto commando. Eravamo stati avvisati che un gruppo di fedain della guardia repubblicana di Sadam Hussen con abiti civili cercava di attaccare militari americani. “L’intelligence” (C.I.A.) c’informava sul come comportarsi, e questo ad ogni livello della catena del commando, lo sapevano tutti. L’ordinamento della linea di commando era nota a tutti i “Marines” presenti in Iraq, era chiaro che si poteva sparare sui dimostranti, penso che l’ordine l'abbiano dato gli ufficiali su suggerimenti dei servizi segreti militari, i quale non potevano farlo senza l’accordo della casa bianca
Paul Rockwell: Con che tipo d’armi avete sparato?
Sgt. Massey: Fucili M-16, mitragliatrici 50-cal.
Paul Rockwell: Avete sparato e poi ….quanti 6-10 di ragazzini avete fatti fuori?
Sgt. Massey: Si….uno, lo avevo nella mia mira di fuoco, ma mi sono messo a gridare di non sparare, lui ha alzato le mane, aveva metà di un piede staccato dagli spari precedenti lo strascinava dietro di lui, comincio a correre, con il suo mezzo piede.
Paul Rockwell: Dopo l’episodio tragico della manifestazione di protesta, quanto tempo è passato dopo l’altro incidente?
Sgt. Massey: Non più d’una o due ore. Devo dire una cosa, sono felice di parlare con lei, libera la mi coscienza, avevo rimosso tutto.
Paul Rockwell: Vi sono grato di darmi queste informazione, anche se deve essere molto difficile per lei ricordare certi particolari dolorosi.
Sgt. Massey: Per me è una forma di terapia. E’ qualcosa che ho per molto tempo rimosso dalla mia mente:
Paul Rockwell: Questo incidente?
Sgt. Massey: Una machina era stata accidentata, un uomo né è uscito con le mane alzate, non riesco a ricordarmi chi ha sparato, mi ricordo che un “Marine” mi grido “Hai fatto fuori un ragazzo con le mane alzate”, amico mio, è una delle cose che cerco di dimenticare.
Paul Rockwell: Hai parlato di lancia missili portabili e di bombe a mane ma mi puoi dire qualcosa a proposito delle bombe a grappolo e delle armi ad uranio impoverito?.
Sgt. Massey: Uranio impoverito, so di che cosa si tratta, e’ come seminare l’uranio da per tutto, ho perso 80 per cento della mia capacità respiratoria mi sembra di essere diventato vecchio e ho soltanto 32 anni!
Paul Rockwell: E’ stato a contatto con D.U (uranio impoverito)?
Sgt. Massey: Si,si usa da per tutto, nei mezzi blindati, nei missili, nelle bombe, nei razzi, da per tutto!
Paul Rockwell: Hai respirato della polvere?
Sgt. Massey: Si!
Paul Rockwell: Ma se il D.U. contamina la truppe, contamina anche i civili iracheni?
Sgt. Massey: Certo, anche loro hanno avuto enormi problemi!
Paul Rockwell: : I “Marines” non si proteggono del D.U.
Sgt. Massey: No, per quello ne so io. I mezzi blindati americani contengono uranio impoverito per rafforzare la carrozzeria, i proiettili contengono D.U perciò quando spariamo, quello si espande nell’aria, e tutto quello che ci sta in torno è contaminato, la popolazione civile se ne sta accorgendo adesso, io la prima volta che ho sentito parlare dell’uranio impoverito è stato leggendo la rivista “rolling stone”, due anni fa, ho cercato si saperne di più, è una merda che non finisce! (….) continua…
Fonte: http://www.inmotionmagazine.com/opin/pr_sjm.html#Anchor-47857

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Titolo Autore Data
Il nostro caro benessere Marco Monday, Nov. 22, 2004 at 12:43 PM
Consoliamoci..... Alois Thursday, Nov. 18, 2004 at 4:46 PM
mi sento male frida Thursday, Nov. 18, 2004 at 12:12 PM
traduzione imprecisa malvivent Thursday, Nov. 18, 2004 at 11:09 AM
12 anni nei marines dep Tuesday, Nov. 16, 2004 at 7:42 PM
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