Sempre più evidente la sostanza storica della campagna in Iraq del Primo Cavalleria. Il massacro dei nativi d'Oriente, dopo quelli dei nativi d'America. Stavolta però le cose saranno un pò più complicate. E LA SINISTRA???

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Quel pazzoide del colonnello Formica, lo speaker del Primo Cavalleria, quello che aveva detto degli iracheni che resistevanoa Falluja "li voglio tutti morti", sarà contento adesso. I sui reparti, guardate la cartina apparsa oggi sul Corriere, stanno spingendo gli ultimi reparti iracheni organizzati verso il bordo sud di Falluja dove, appostati nel deserto li aspettano le bocche da fuoco americane.I suoi uomini sono adesso famosi in tutto il mondo sparano a rotta di collo sulle abitazioni, entrano nelle moschee, ammazzano i feriti e mandano il video al mondo.

Tremino quei bastardi della tribù fetente degli Iraquis. Stanno per arrivare quelli che hanno le palle più dure di loro. La fine degli Iraquis sarà quella che i i trisavoli dei ragazzi del Primo Cavalleria hanno fatto fare ai Sioux e ai Cheyenne. Le giacche blù avanzano in tutta la loro potenza e ferocia ed hanno alla loro testa un comandante tutto d'un pezzo che li guida in nome di Dio.

Accanto al comandante Bush tutta una serie rinnovata di ministri uno più duro dell'altro. Al posto dello zio Tom Powell quella tigre della Condolcezza. La marmellata di Falluja è solo il primo assaggio dei suoi artigli. Eppoi pensate al nuovo ministro della Giustizia, l'ispano americano Alberto Gutierrez, già consigliere giuridico di Bush quand'era governatore del Texas, uomo di forca e di sedia elettrica più che di legge. L'uomo che ha sempre consigliato Bush (per 150 volte in sei anni) di non concedere la grazia ai condannati a morte. Eccosì hanno fatto fortuna assieme, specie coi giusti e timorati di Dio, coi pretoni bigotti di tutte le risme. Di sicuro con un ministro così i torturatori di Abu Graib sono al sicuro. Da notare anche che tale uomo di forca è il consigliere che ha consigliato Bush per Guantanamo.

Ma questi, gli americani, sono i migliori amici democratici che abbiamo!!Nessuno vede, a dire il vero pochi anche qui su Indy, la continuità storica, la sostanza profonda del Primo Cavalleria. Solo dopo il massacro ci sarà posto per lo sdegno. Magari il Papa chiederà perdono per quanto stanno commettendo dei cristiani in nome di Dio. Solo quando il petrolio sarà al sicuro nelle mani delle sette sorelle e dei loro manutengoli arabi e con esso i profitti del Vaticano.

Il Primo Cavalleria è la punta di lancia di tutta la combriccola impegnata nel progetto del grande medio oriente dove Palestina ed Iraq sono la stessa cosa. Dove agli Allawi e ai Karzai corrispondono i moderati palestinesi.

L'altro ieri dopo gli scontri di Gaza,ci ponevamo l'interrogativo: Abu Mazen o Barghuti? Domanda che si pone dopo la misteriosa fine di Arafat.

Qualche ora fa Al Jazeera così titolava
Al Aqsa sostiene Barghuti e rigetta Abu Mazen. Al Aqsa cioè l'Intifada popolare, mentre invece il compito di Abu Mazen e Dalhan è quello di far finire la lotta ed andare anche qui come in Afghanistan ed Iraq alle elezioni, dopo che Sharon e il Primo cavalleria hanno tolto via dalle spese il maggior numero possibile di teste calde.
http://www.aljazeera.com/cgi-bin/news_service/middle_east_full_story.asp?service_id=5769

Perchè questo improvviso silenzio della sinistra "ragionevole e moderna"? questo silenzio dei verdi, dei pacifisti, dei cristiani, degli intellettuali, questo improvviso silenzio di tutti i cultori dei popoli nativi?? Come mai non si vede la sostanza del Primo Cavalleria??



Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. Al massimo ti dicevano, come Bertinotti:
"Ne parliamo dopo, Adesso abbiamo cose più importanti e urgenti da fare, lottare contro gli stravolgimenti della costituzione, lottare contro la finanziaria!!!!"
E cosa hanno ottenuto?? Adesso si ritirano perfino dal dibattito parlamentare. Non hanno mobilitato nulla. Tutto il peggio è passato e passerà. Ed è logico che sia così perchè sono marci profondamente nella cosa sostanziale, nell'appoggio alla guerra, al massacro imperialista. Di lì tutto procede. Le sconfitte che sono venute e quelle che verranno sono solo una conseguenza.
Bisogna cambiare il cavallo, anzi tutti i cavalli. Quelli che abbiamo sono dei brocchi.