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Falluja 11° giorno del GAD
by controguerra Friday, Nov. 19, 2004 at 4:07 PM mail:  

All'undicesimo giorno del Grande Accerchiamento Democratico che vuole assicurare l'arrivo della democrazia in Iraq la città è "clean but not quite secure".Il circo del rastrellamento adesso si sposta a Mossul.Di rastrellamento in rastrellamento, il Primo Cavalleria e i Condolcezza boys ridurranno l'Iraq alla pace e alla democrazia del Kansas, poniamo.

Falluja 11° giorno d...
condolcezza_boys-marines_cacciatori_di_teste-iraq_04__corriere041911p12_.jpg, image/jpeg, 471x387

Belli impetuosi, orgogliosi, potenti questi guerieri, warriors sul serio, da concorso speciale, non buttafuori di provincia come i nostri mercenari scalzacani. Ragazzi che sono all'opera a Falluja contro i fetenti indiani della tribù degli Iraquis.

Chiunque abbia letto qualcosa della resistenza italiana o jugoslva o greca capisce bene cosa succede in Iraq. Sta succedendo laggiù quel che è successo nell'autunno di 60 anni fa nell'Italia del Nord: un ciclo di rastrellamenti che puliscono via via le zone infestate dai banditi e dai terroristi. Identici i metodi ed anche i termini. C'è poco da girarci intorno. L'unica cosa diversa è il clima, per cui le truppe rastrellanti si fanno forografare a torso nudo, talvolta. O almeno queste foto ci mostrano e non quelle che gli fanno numerose prima di infilarli nei sacchi neri, queste ultime se le nascondono da qualche parte assieme al vero numero delle perdite che sono alquanto più alte di quelle ufficialmente denunciate.

Finito il lavoro a Falluja gli americani hanno in programma un'altro bel lavoro simile a Mossul, anzi l'hanno già cominciato. Duro compito per questi nuovi Kesserling. Ma si sa che gli eserciti invasori hanno sempre l'illusione di pacificare il paese invaso. Ce l'aveva Napoleone in Spagna e in Russia, ce l'aveva Hitler in Italia, Russia, Jugooslavia etc e ce l'avevano anni fa gli americani stessi nel Vietnam.

L'invasore pensa che sia la volta buona.Tantoppiù che gli invasi non hanno retrovie alle spalle, tantoppiù che pensano di aver diviso l'Iraq in staterelli tra loro litigiosi, etnie religioni divese Sciti, Sunniti, Curdi, tra di loro opportunamente aizzati con una serie di attentati ben piazzati cime quelli davanti a chiese e moschee e con truci esibizioni di fondamentalisti tagliatori di teste che si fanno sentire proprio là dove deve dirigersi la repressione. de te zarqawi fabula narrat.

Il bilancio comunque della strage, del massacro, del rastrellamento di Falluja è enorme. Guai a sottostimare l'attacco e la ferocia degli americani, degni eredi dei distruttori dei nativi d'america. Migliaia di morti tra gli iracheni, migliaia di feriti. Centinaia di migliaia di rifugiati a Bagdad e per ogni dove , moltissimi dei quali non potranno più ritornare nelle loro case. neanche oggi però la partita non è chiusa del tutto.

Sentite il senior commander marine di Falluja il generale John Sattler (adesso hanno smesso di far parlare quel pazzoide del colonnello Formica):

In Fallujah, the senior U.S. Marine commander said that the U.S. offensive on Fallujah has "broken the back of the insurgency" in Iraq by seizing its safe haven, scattering fighters and disrupting their command networks.

He said that about 1,200 fighters have been killed and another 1000 arrested during the operation.

Lieutenant General John Sattler announced that the city is secure eleven days after the start of Operation Dawn, but not safe, with fierce clashes still erupting in some parts of the city.

"Based on some of the records and ledgers we've been able to uncover, we feel right now that we have -- as I mentioned -- broken the back of the insurgency and we've taken away the safe haven," Sattler said.

At First, Settler said that Fallujah isn’t completely under U.S. control...
http://www.aljazeera.com/cgi-bin/news_service/middle_east_full_story.asp?service_id=5690

SVILUPPO DELLA GUERRA POPOLARE
Falluja dunque non è ancora "pulita" del tutto. Gli americani sono costretti ad immobilizzarvi una forza consistente. Una legge fondamentale della guerra popolare. L'avversario è costretto ad immobilizzare forze crecenti per il controllo del territorio. La guerriglia si sottrae ai rastrellamenti e attacca dove e come vuole. E' lei ad avere l'iniziativa.

I rastrellatori vincono sempre sul breve periodo, fanno le stragi, cadono le repubbliche dell'Ossola. Ma è solo alla fine del giro che si vede chi ha vinto. Può darsi che ora l'America riesca a vendicarsi della sconfitta subita dalla tribù dei Viet e spazzi via gli Iraquis. Ma può darsi anche di no, può darsi che si logori nel giro non di settimane, ma di anni e decenni e che cada sotto le zanne di qualche altra fiera che ne frattemo si rafforza, si dota di satelliti, missili appropriati ed altri strumenti di democrazia.

Quello che ha piegato Napoleone non è stato l'esercito di Wellington, ma la guerra popolare di Spagna e di Russia. Certo ci vorrebbe uno Wellington, ma non è per l'oggi visti i Blair e Berlusconi e Putin e altri fantocci di ricotta che girano. E la Cina per ora sta defilata, sperando che gli altri si azzannino tra loro e accumulando montagne di dollari e euro nelle sue casse ( e satelliti e missili). Ma questo bel bottino la espone senza dubbio ai futuri giudizi del Dio di Bush.

All'undicesimo giorno della battaglia di Falluja i fatti ci evidenziano alcune cose.

1) Gli iracheni combattono una guerra popolare. Anche gli avversari ora gliela riconoscono. Li chiamano combattenti, insurgents, ribelli.Combattono appoggiati dall'intera popolazione, con caraggio e tenacia e risolutezza. Combattono per la loro terra, per l'unica ricchezza naturale che hanno e che tra qualche decennio sarà esaurit. La lotta per loro è vitale.

2) Tiene sempre meno lo spauracchio mediatico di Al Zarqawi creato apposta per aizzare l'odio dei mercemari e giustificare l'orribile repressione, le azioni di rastrellamento nazista. L'ultima pagliacciata è che avrebbero trovato il comando di zarqawi un edificio con su una grande scritta in bianco : Al QUAEDA COMANDO!!

3) Le perdite Usa sono comunque alte. 5o soldati secondo le loro fonti, 400 secondo gli iracheni. E decine di carri, parecchi elicotteri e anche due aerei. Un'altro macigno si è aggiunto nella rete del deficit che minaccia di tirare al fondo la barca usa.

4) La battaglia di Falluja rende le elzioni di Gennaio in Iraq sempre più aleatorie. Come si fa a votare in un paese invaso e dove si cpmbatte ogni giorno in tutte le provincie? Decine di organizzazioni si sono già espresse per il boiccottaggio.

5) Con le elezioni che dovrebbero consacrare la spia americana Allawi, degno compare di Karzai stanno per ora

the two largest Shia parties [AL SISTANI]- Dawa, and Supreme Council for Islamic Revolution in Iraq; the two main Kurdish parties - the Iraqi National Accord and Ahmed Chalabi's Iraqi National Congress; representatives of the president, Sheikh Ghazi al-Yawar; and the Iraqi Islamic party, which withdrew from the interim government last week in protest at the Falluja offensive.
http://www.guardian.co.uk/Iraq/Story/0,2763,1354586,00.html

6) Reparti iracheni collaborazionisti, i ragazzi di Salò del posto, sono entrati per la prima volta in battaglia. Non hanno fatto una gran bella figura però cominciano ad essere quel passaggio robusto alla guerra civile irachena voluto dagli americani, secondo il ben noto adagio ognuno per sè e il petrolio per le sette sorelle.


Infine per noi italiani è da rimarcare un'altro notevolissimo risultato della politica di unità nazionale. L'Italia adesso è rappresentata dal neofascista e neosionista Fini, favorevolissimo alle imprese coloniali di ieri, di oggi e di domani.Ne parliamo adesso o ne parliamo dopo??



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L'Unità Nazionale 2004: ne parliamo adesso o dopo?
by controguerra Friday, Nov. 19, 2004 at 4:07 PM mail:  

L'Unità Nazionale 20...
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