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A Fallujah, la situazione appare tutt'altro che pacificata
by La Nazione Sunday, Nov. 21, 2004 at 4:58 PM mail:  

A Fallujah, la situazione appare tutt'altro che pacificata

INFERNO IRAQ
 
Elezioni fissate per il 30 gennaio
Autobus colpito dai soldati Usa, morti 7 civili
 
A Latifiyah trovati 30 corpi. A Baiji uccisi 2 camionisti turchi Badgdad, 21 novembre 2004 - Mentre la commissione elettorale irachena annuncia la data delle prossime elezioni generali - il 30 gennaio 2005 -, la tensione in Iraq resta alta. Gli scontri a fuoco nelle aree sunnite del Paese sono in aumento.
Anche oggi si combatte a nella zona di Ramadi, a Latifiyah, a Fallujah, nella capitale Baghdad. Episodi di violenza anche ad Hilla, dove il capo della polizia locale è scampato a un attentato, e nella città sciita di Kufa. E a Baiji due camionisti turchi sono stati uccisi da sconosciuti intorno a mezzogiorno mentre erano a bordo del loro mezzo.
Il bilancio complessivo delle vittime di oggi parla di almeno 9 morti, oltre a nuovi 30 cadaveri scoperti a Latifiyah.

Il capo della polizia di Ramadi ha annunciato oggi la morte di almeno sette civili iracheni che viaggiavano a bordo di un autobus preso di mira da colpi d'arma da fuoco. L'episodio è avvenuto ieri e a sparare, secondo la ricostruzione fatta dall'ufficiale, sarebbero stati soldati dell'esercito americano.

L'agenzia Reuters ha girato immagini che mostrano il veicolo crivellato di colpi; alcuni vetri sono in pezzi, altri sono sporchi di sangue. Fonti d'ospedale da Ramadi parlano invece di sei morti e dodici feriti in scontri. La situazione in città resta tesa. L'esercito americano ha effettuato oggi delle perquisizioni a caccia di armi e di ribelli; ha chiuso le vie d'ingresso alla città e richiesto agli abitanti di "consegnare i terroristi" attraverso messaggi diffusi da altoparlanti.

E violenti conflitti a fuoco si sono verificati questa mattina anche a Latifiyah, altra roccaforte della resistenza sunnita.Truppe Usa e gruppi ribelli hanno ingaggiato ripetuti scontri, duranti i quali sono stati anche ritrovati i cadaveri di 30 persone, 27 uomini e 3 donne, in evidente stato di decomposizione.
Il conflitto ha avuto inizio questa mattina alle 7 ora italiana, dopo il lancio di alcuni colpi di mortaio contro postazioni americane e irachene. La città si prepara a un'offensiva.

La polizia irachena e la Guardia Nazionale di Baghdad e della provincia di Babilonia lanceranno infatti la settimana prossima un'operazione militare congiunta contro i gruppi ribelli che operano nei centri immediatamente a sud della capitale.
"Noi e la polizia di Baghdad, con la partecipazione delle Guardie Nazionali libereremo le regioni di Haswa, Latifiyah e Mahmoudiyah" ha detto il capitano Hadui Hatif. "Lavoreremo su due fronti per portare a termine la nostra missione". Hatif ha aggiunto che la polizia locale ha arrestato quattro leader della guerriglia locale, ma non ha voluto fornire dettagli sulla loro identità.

Non molto diversa la situazione a Baghdad, dove i ribelli hanno ucciso ieri tre agenti di polizia in un attacco alla centrale di Azamiyah. Il gruppo legato al terrorista giordano Abu Musab al Zarqawi ha rivendicato l'attacco contro "l'idolatrato esercito americano e i suoi apostati subordinati".

A Fallujah, roccaforte della rivolta sunnita, la situazione appare tutt'altro che pacificata. Più di 10mila soldati sono ancora impiegati nell'operazione militare in corso da giorni. Il generale John Sattler, ha confermato giovedì che "è ancora troppo presto per dire che la colonna vertebrale dei ribelli è stata spezzata".
Le truppe Usa hanno effettuato questa notte un'incursione militare nell'area di Haqlaniyah, 220 chilometri a nordovest di Baghdad, finalizzata alla cattura di "obiettivi di alto valore" associati al terrorista Abu Musab al Zarqawi. Tre persone sono state arrestate.
I marine hanno condotto un raid "in scala limitata" per centrare l'obiettivo e distruggere l'attività dei ribelli nell'area. Durante l'operazione di arresto di tre sospetti è stato sequestrato un certo quantitativo di armi, tra cui mitragliatrici, granate da razzi e munizioni varie.

Violenza in crescita, infine, anche ad Hilla e nella città sciita di Kufa. Il commissario della polizia di Hillah, generale Qais Abdullah, è scampato ieri ad un attentato kamikaze con autobomba che si è concluso con la morte dell'aggressore suicida.Il capitano Haidi Haif ha detto oggi che l'automobile è esplosa prima che l'attentatore mettesse in funzione il detonatore. Al momento dell'attacco Abdullah si stava recando al lavoro e si trovava in centro città.
A Kufa, invece, una persona è rimasta ferita oggi in una esplosione verificatasi nelle adiacenze di una moschea sciita a Kufa. Una incursione successiva alla deflagrazione ha permesso il ritrovamento di alcune armi da fuoco ritenute appartenere alle milizie sciite locali.

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