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stampa di guerra
by Globus Sunday, Dec. 05, 2004 at 5:23 AM mail:  

I criminali di guerra e la stampa italiana

stampa di guerra...
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Costatiamo tutti se consultiamo i principali mezzi di comunicazione di questo paese, che nessuno o quasi ha ancora il coraggio di informarci su quello che succede realmente oggi in Iraq. Le notizie pubblicate sono dettate dai militari americani ai giornalisti incorporati nell’esercito US. I professionali dell’informazione non cercano più di verificarne la veridicità, si ripete quello che dicono e basta. Un poco a causa della situazione d’insicurezza che si è aggravata in questi ultimi tempi e in particolare dei misteriosi rapimenti di giornalisti e osservatori stranieri un poco per conformismo circostante ed anche per causa del disinteresse e la superficialità di fronte alla sorta del popolo iracheno. Tutti i media della nostra misera provincia asservita all’impero del “bene” ripropongono la versione degli giornalisti “embleded”come unica versione della realtà, con i suoi vergognosi silenzi al riguardo della sorta delle popolazione civile durante le operazione militare delle truppe alleate. Quello che leggiamo o vediamo in TV sono notizie inverosimili e piene di contraddizioni e ci vuole poco a capire la loro inesattezza. Bisogna anche porre l’accento che di solito le fonte originari dell’informazione non sono più specificate. Dopo l’ultimo assalto di Falluja ci hanno lavato il cervello con l’annuncio della scoperta di luoghi di tortura e di carcerazione d’ostaggi o di laboratori d’arme chimiche di famigerati terroristi ritrovati nella città quasi rasata al suole dai bombardamenti sistematici e feroci , ma senza mai allegare una minima prova, ne nessuna testimonianze credibile. Il giorno dopo non se parla più, ma ormai la notizia è stata diffusa dalla catena d’informazione e memorizzata nella mente del pubblico che si crea cosi un’idea sbagliata della realtà. Il giorno dopo basta inventare un altro scoop dello stesso genere su altro soggetto per scolpire il pensiero collettivo in un senso favorevole alla ragione delle forze militari degli U.S.A.. Nessuno annuncio è verificato o approfondito. L’informazione, oggi in Italia è tornata 70 anni in dietro. Molti hanno visto su internet con orrore i cadaveri di donne e di bambini fotografati da reporter indipendenti locali ed abbiamo letto un gran numero di testimonianze sui massacri recenti di civili a Falluja che sono state diffuse sulla rete ma che rimangono totalmente ignorati dai nostri giornalisti, e nello stesso tempo, è bastato un comunicato anonimo su un sito internet islamico per mettere sui titoli dei nostri telegiornali a rete unificati che il giordano affiliato ad al-Qaeda, il fantomatico "ali Abu Musab al-Zarqawi" è il capo principale della ribellione irachena. Nessuno vuole parlare dei sospetti che sono stati segnalati a proposito dell'impiego d’armi chimici da parte delle forze americane, nonostante le numerose affermazioni di medici, di sfollati e dei rari giornalisti indipendenti ancora presenti in Iraq. Oggi nessuno osa più disapprovare ufficialmente i bombardamenti effettuati sulle zone abitate, sulle scuole, su gli ospedali, sui luoghi di culto. Nessuno ci ha rilevato che prima dell’assalto, gli americani hanno lasciato uscire da Falluja solo le donne, i bambini e i vecchi. I maschi tra i 14 e 50 anni erano, di fatto, tutti condannati a morte. Le organizzazioni umanitarie locale avevano avvisato gli americani che almeno 10 per cento degli abitanti, non avendo un posto dove rifugiarsi e per paura dei saccheggi erano rimasti a Falluja. La mezza-luna irachena e numerosi rifugiati hanno contabilizzato fino a desso un minimo di 2000 civili morti, altre fonte parlano di 6000 morti esclusi i combattenti, ammazzati sotto le bombe e le pallottole ad uranio impoverito americane, fra cui molte donne e bambini, raccontano anche di centinaia di cadaveri gettati nel fiume dai marines, di fosse comune scavate dai sopravissuti nei cortili delle abitazione distrutte dagli ordigni esplosivi fabbricati dagli sponsor della campagna elettorale di Bush, bisognava fare piazza pulita prima dell’arrivo dei giornalisti “emblended”, numerose immagini lo dimostrano; silenzio stampa totale. Nessuno non ha più l’animo di dire che più dei 90 per cento degli insorti erano cittadini di Falluja, mentre 90 per cento degli aggressori erano stranieri e non il contrario come lo ripeta la tv per capirlo basterebbe ai giornalisti di fare i conti confrontando le dichiarazioni dei soldati americani e quelle del governo collaborazionista iracheno. Oggi anche i giornalisti sono diventati dei lavoratori a contratti a tempo determinato, e preferiscono mentire piuttosto che rischiare di perdere i loro magri privilegi, di sicuro sanno la verità, ma non hanno più la forza di presentarla a loro pubblico, e diventano in questo modo umanamente complice di tutti questi crimini di guerra. Ormai, siamo diventati dei soggetti sottomessi ridotti ad essere una misera provincia di un impero governato dalla paura di un terrorismo fantasmagorico che alimenta la guerra e di una guerra che alimentata il terrorismo, un allucinante serpente macabro che si mangia la coda creato dagli spiriti maligni che hanno messo sul trono della democrazia virtuale il criminale di guerra BUSH.

http://www.dahrjamailiraq.com/hard_news/archives/hard_news/000145.php#more
http://www.militaryproject.org/article.asp?id=417
http://www.counterpunch.org/petras11192004.html
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=361

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