alcuni interessanti estratti da http://nolimpiadi.8m.com/inneviamoli.html
Vogliamo dimostrarvi che l'innevamento artificiale è "responsabile" di consistenti danni all'ambiente e che la situazione d'oggi non durerà a lungo.
La neve artificiale può infatti essere considerata un ottimo prototipo di sviluppo non sostenibile: essa, di fronte al mutamento irreversibile delle condizioni meteonivologiche (sempre meno neve, sempre meno giorni di neve) è divenuta paravento e palliativo per i devastatori della montagna.
Perchè paravento: perchè con la neve dei cannoni si genera la convinzione che tutto sia come una volta: si riesce ancora a far sciare un alto numero di persone, in parallelo con l'inevitabile innalzamento della quota di partenza degli impianti di risalita (in basso non c'è neve) e con la loro inarrestabile corsa al semprepiùveloce-semprepiùcarichi. In realtà senza neve artificiale le pendici montane appaiono ogni anno più marroni e secche.
Perchè palliativo: la situazione è transitoria e destinata a durare pochi anni; infatti (nonostante riescano con media controllati ad arginare gli effetti del mutamento climatico), i distruttori contribuiscono ad aggravare la tragedia ambientale: non solo l'innevamento artificiale prolunga innaturalmente la durata delle nevi (con il manto erboso che, con meno giorni in superficie, si indebolisce perdendo buona parte della sua azione di freno al dilavamento)... non solo richiede un altissimo dispendio di energia elettrica, non solo inquina "grazie" ai suoi compressori diesel, non solo genera un notevole inquinamento acustico con ripercussioni sulla fauna selvatica.... .....ma sopratutto il sistema/rete dei cannoni prosciuga le falde acquifere, svuota i corsi d'acqua lasciandovi scorrere virtualmente solo più i reflui fognari...
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Secondo gli imprenditori "oggigiorno é assolutamente necessario usare la generazione di neve artificiale per le piste. Questo é il risultato di stagioni invernali con scarsità di neve tanto quanto della maggiore aspettativa degli sciatori".
Ed ecco le caratteristiche del loro gioiellino:
E' nuovo impianto, completamente automatizzato, e composto da: 5 innevatori automatici; 42 innevatori su torre; 3 innevatori su braccio; 83 idranti automatici; e ovviamente relative infrastrutture (chilometri di cavi elettrici e di tubazioni per l'aria e l'acqua; un lago artificiale a quattro stazioni di pompaggio).
I problemi generati da un sistema di innevamento artificiale sono quindi tantissimi. Riassumiamo quelli che riteniamo più evidenti, e attendiamo vostre aggiunte o indicazioni.
-depauperamento delle falde acquifere (carenza di acqua per uso potabile, sanitario, irriguo, antincendio, collassamento terreni)
-impoverimento dei corsi d'acqua (carenze di cui sopra, aumento concentrazione di inquinanti civili - fogne -, agricoli, industriali)
-inquinamento atmosferico (locale - scarichi dei compressori diesel - o dislocato - dove l'energia assorbita viene prodotta)
-inquinamento acustico (i 7 bar di pressione richiesti alla bocca di uscita di ogni cannone provocano un rumore intenso e continuativo: disturbo alla quiete pubblica, disturbo alla fauna selvatica)
-indebolimento della costituzione manto erboso (da pressione - la neve artificiale è più compatta di quella naturale -, da carenza di ossigeno, da maggior durata del periodo "al buio", da agenti chimici eventualmente presenti nell'acqua); per tutto ciò l'erba resiste meno agli agenti atmosferici e perde le capacità di trattenuta: la pioggia dei temporali estivi ed autunnali porta via sempre più materiale: dilavamento. Rischi idrogeologici.
-avvelenamento delle falde acquifere (da olii e grassidi lubrificazione; da agenti chimici eventualmente presenti nell'acqua, essenzialmente sali: questo punto è ancora da provare, sono in corso diversi studi indipendenti, ma critiche pesanti agli additivi si sollevano in Svizzera e Stati Uniti, principale accusato: lo Snomax, prodotto di un'industria inglese ora acquistata dalla Eastman Kodak Co., uno dei maggiori sponsor olimpici peraltro). - distruzione di piante, tappeto erboso, radici di alberi e di flora in generale, disturbo della quiete della fauna selvativa (i lavori di realizzazione della rete sono particolarmente intrusivi - si scavano trincee per decine di chilometri su e giù per prati e boschi, si stendono chilometri di tubi di plastica, acciaio e gomma, il tutto con ruspe e macchinari rumorosi/inquinanti).
- danno paesaggistico: sporgenze dei cannoni (da 1 a 4,5 metri) in inverno come in tutte le altre stagioni.
- consumo energetico: spesso l'azione notturna dei cannoni è illuminata da potenti fari. (Sono stati segnalate illuminazioni anche durante il giorno).
-E poi, se consideriamo le tendenze nivometereologiche della Valle di Susa e Chisone con "l'aiuto" della Regione Piemonte e delle sue cartografia e statistiche, ci accorgiamo che nevica sempre meno giorni all'anno e con minori quantità: l'acqua piovana segue lo stesso andamento; il tutto è condito dal problema della temperatura che si innalza costantemente.
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