CPT: VERGOGNA LEGALIZZATA
Il 9 Gennaio un immigrato,Said Zigoui,di origine marocchina,45 anni,si è lanciato dal secondo piano dell’ospedale di Lamezia Terme; preferiva rischiare la morte piuttosto che ritornare nel C.P.T.,tentando una disperata fuga. Said aveva già precedentemente scontato 5anni di detenzione per reati connessi allo spaccio di stupefacenti,la sua pena l’aveva già scontata e sarebbe stato un uomo libero se non fosse stato nuovamente rinchiuso in un posto che, in teoria,dovrebbe essere di “accoglienza”,ma che nella pratica è soltanto una prigione con un nome diverso. Said era entrato in coma irreversibile e il suo cuore ha smesso di battere mercoledì 12 gennaio alle 13:45. Ha lasciato moglie e figlio. Cosa c’era di così orripilante in un C.P.T. da indurre un uomo a rischiare la sua vita? La gente finge indifferenza e i giornali nascondono la verità,ma la realtà è che in questi centri vengono negati i diritti più elementari e i bisogni più urgenti di persone che vengono trattate come animali in uno zoo…
I C.P.T. (Centri di Permanenza Temporanea) sono strutture istituite dalla legge Turco-Napolitano (con l’attuale legge bossi-fini la situazione si aggrava ulteriormente),nel 1998,per il trattenimento e l’identificazione,ai fini dell’espulsione,di cittadini stranieri colti sul territorio nazionale in condizione di irregolarità,ovvero privi di permesso di soggiorno. In questi centri una gran parte degli immigrati detenuti ha già scontato una pena per i propri reati e un’altra buona percentuale non sa neanche il motivo per cui si ritrova là dentro,senza aver commesso alcun tipo di reato.
Sperduto tra sentieri di campagna e lontano da sguardi “indiscreti” si erge il C.P.T. di Lamezia Terme, che viene giudicato inoltre da “Medici Senza Frontiere” come il peggiore d’Italia. La struttura lamettina è gestita da “Malgrado Tutto” (grazie a una convenzione con la prefettura di Catanzaro),una comunità che prima si occupava del recupero di tossicodipendenti,incassando meno di 20 euro al giorno per “persona ospitata”. Ora il giro d’affari si raddoppia:per la gestione del C.P.T. la “Malgrado Tutto” riceve una retta giornaliera pro-capite di 46 euro. È solo un puro caso che dal 1997 ad oggi l’ “accoglienza” verso gli immigrati è aumentata…
In questi edifici,circondati da reti alte più di 6 metri,vere e proprie gabbie, osservati 24ore su 24 da decine di telecamere, presidiati da guardie armate,le persone sono costrette in prefabbricati appoggiati su un piazzale di cemento (con all’interno un solo bagno e letti per otto persone). Durante l’inverno i reclusi (uomini, donne , bambini, anziani e intere famiglie) soffrono il gelo, in estate patiscono il caldo più opprimente, porte distrutte o mancanti negano loro la minima intimità, scarsa l’igiene a causa della mancanza d’acqua e di lenzuola pulite,mancano interpreti che parlino le lingue d’origine e possano capire le loro esigenze,allarmante la privazione di cure mediche e la facile somministrazione di psicofarmaci e sedativi...A questi uomini e donne viene negata la possibilità di comunicare con i propri cari,il diritto di seguire la propria religione (a molti musulmani vengono propinati alimenti spacciati per altri-come ad esempio carne di maiale-che la loro religione non consente di mangiare).
E in questo quadro di solitudine e disperazione non mancano casi di autolesionismo,provocati da schede telefoniche affilate sui muri e premute sulla pelle,o da lamette ingerite per protestare contro i brutali pestaggi degli sgherri della “Malgrado Tutto”,quasi ad alleviare una sofferenza insopportabile, o ancora non manca chi tentando la fuga e terrorizzato dalle botte, cade da una rete alta più di 6 metri entrando in coma irreversibile o restando totalmente paralizzato…Inoltre c’è da aggiungere che nei C.P.T. viene negato l’accesso ad enti di tutela esterni e dunque all’interno delle strutture la tutela legale è esclusivamente di competenza dell’ente gestore…
Diritti negati,esigenze calpestate,dignità umiliata…che i giornali non vengano poi a commentare in tono ironico che si parli di campi di concentramento piuttosto che di centri d’accoglienza,perché se questa per loro è accoglienza, li invitiamo a provare in prima persona questa esperienza… Ci rivolgiamo alla parte “civile” di questa città,la parte che ancora sente,vede e si indigna,perché NESSUNO possa MAI pensare che luoghi come il C.P.T. di Lamezia Terme siano “normali” o “necessari”.
Che non sia l’immigrato a rubare il posto di lavoro, ma che sia il padrone a favorire l’arrivo di disperati da mettere in concorrenza con gli sfruttati locali per riuscire a spremerli tutti di più è cosa nota. Per questo siamo contro il razzismo e tutte quelle ideologie che vorrebbero dividere gli sfruttati provocando una guerra tra poveri: l’unico nemico resta questo sistema economico e la classe dominante che grazie ad esso si arricchisce: lavoratori, disoccupati, italiani e stranieri, clandestini e regolari, vinceremo solo UNITI e AUTORGANIZZATI!!!
Concludiamo facendo presente che i Cpt, le carceri, il razzismo, la repressione in generale e tutti gli attacchi ai diritti sociali sono il frutto, non di una semplice “politica sbagliata”, ma di un ordine economico malato cui unico scopo è l’accrescimento del potere e della ricchezza (di pochi) anche e necessariamente a scapito della vita e della dignità della stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta.
Laboratorio Sociale Autogestito ESANKATA
|