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[COR] Il Tribunale della "libertà" conferma il carcere per Willy e Alessio
by siringa rossa Friday, Jan. 21, 2005 at 12:45 PM mail:

Respinto il ricorso contro il 270 bis



Respinto il ricorso dei legali dei due accusati per gli attentati
Cor, restano in carcere i due studenti
Restano in carcere Alessio Perondi e William Frediani militanti dell'estrema sinistra pisana accusati di associazione con finalità di terrorismo e eversione dell'ordinamento democratico, in quanto ritenuti membri delle Cor, le Cellule di Offensiva Rivoluzionaria che dal 2003 hanno firmato una ventina di attentati a Pisa e a Roma. Il Tribunale del riesame di Firenze ha respinto il ricorso degli avvocati contro le decisioni del gip di Firenze il quale, dopo che il reato è passato da associazione a delinquere semplice (per cui si era espresso il gip di Pisa) a finalizzata al terrorismo, era diventato competente per il loro caso. Resterà valida per loro la custodia cautelare in carcere (sono reclusi a Torino e Spoleto). Il ricorso è stato giudicato infondato. Il 12 gennaio scorso, quando si è svolta l'udienza davanti al tribunale della libertà, una ventina di persone hanno fatto un presidio di solidarietà per Perondi e Frediani, tutti e due studenti di Pisa. "Non sono terroristi, William e Alessio liberi", diceva uno striscione.
(La Repubblica, 18 gennaio 2005)


I due indagati restano in cella
Cor, per i giudici sono una coppia di violenti
di Francesco Nocentini
FIRENZE. Rimangono in carcere William Frediani, di Pisa, e Alessio Perondi, di Cascina, i due giovani accusati di far parte delle "Cellule di offensiva rivoluzionaria" (Cor), sigla che ha rivendicato dall'estate 2003 una serie di azioni incendiarie nel Pisano e a Roma. Così ha deciso il tribunale del riesame di Firenze che ieri mattina ha rigettato i ricorsi contro l'ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 22 dicembre dal gip del capoluogo toscano.
L'inchiesta sulle Cor, aperta dalla procura di Pisa, recentemente è passata a quella fiorentina dopo la contestazione del reato di associazione con finaìità di eversione. I difensori dei due giovani avevano sollecitato i giudici a riflettere sul pericolo che gli indagati fossero finiti in manette non già per le loro condotte bensì per le loro idee, nonché sulla sussistenza in concreto di una vera e propria «struttura associativa idonea a fini eversivi». Il tribunale del riesame, invece, ha ribadito che «proprio le numerose condotte violente in concreto realizzate, accanto a quelle propugnate, consentono d ritenere che l'uso della violenza è non solo teorizzato ma praticato in concreto».
Secondo i giudici si tratta di comportamenti che «non posso ritenersi minimali poiché danneggiamenti di cose e non diretti a persone, sia perché tali oggettivamente non sono, sia in relazione alla frequenza ed all'intensificarsi delle condotte stesse che hanno creato un serio allarme nel Pisano».
Per i tribunale del riesame «certe forme di terrorismo tendono a manifestarsi gradualmente - prima di esplodere con condotte più eclatanti».
Nell'ordinanza si ricorda che in un casolare di Agnano Pisano, «base logistica dell'organizzazione», sono state trovate «ricetrasmittenti, il manuale per la preparazione di ordigni esplosivi, il manuale di guerriglia che francamente stonano con il quadro che dipingono i difensori» ovvero «quello di un gruppo di giovani che fanno esplodere qualche petardo».
(Il Tirreno, 18 gennaio 2005)

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