Scuole romane in assemblea, venerdì corteo

di Beatrice Rutiloni

Settimana di mobilitazione per gli studenti delle scuole romane. Si comincia oggi con numerose assemblee autogestite e si conclude venerdì con un corteo da Piramide fino al ministero dell'Istruzione di viale Trastevere. Si protesta contro i decreti attuativi della riforma Moratti e in segno di solidarietà con dieci studenti del liceo scientifico Enriquez di Ostia denunciati per l'occupazione dello scorso inverno.

Mentre prosegue l'autogestione iniziata mercoledì scorso al liceo scientifico Righi di via Boncompagni, stamattina si terranno assemblee in altri dieci istituti: De Cillis, Virgilio, Enriquez, Montale, Aristofane, Righi, Archimede, Visconti, Colonna e Ripetta. In quest'ultimo liceo artistico nel pomeriggio è fissato anche l'incontro tra studenti, genitori e la preside Letizia Terrinoni per fare il punto sul caso dei "bagni chiusi" che la scorsa settimana ha fatto finire il Ripetta sulle pagine di tutti i giornali e nei tg della sera: la preside aveva deciso di chiudere i bagni durante il quarto d'ora di intervallo per evitare che diventassero sale fumatori abusive, gli studenti per protesta hanno disertato le lezioni lunedì e martedì scorso, prima che venisse sancita la tregua. Bagni riaperti e studenti impegnati a far rispettare il divieto di fumo. Oggi valuteranno assieme la reale efficacia dell'intesa raggiunta. Mercoledì invece toccherà agli studenti del Manara e del Keplero riunirsi.

Ad allarmare gli studenti romani c'è però il caso dell'Enriquez. «Nel dicembre del 2003 - racconta Valerio, rappresentante d'istituto e tra i leader degli occupanti lo scorso anno - la scuola è stata occupata da circa trecento studenti, dal 12 al 23: rimasti fino alla vigilia di Natale per dimostare a tutti che la nostra protesta non era una scusa per arrivare prima alle vacanze. Quando abbiamo liberato la scuola, la preside ha sporto denuncia contro ignoti per danneggiamenti. La questura ha denunciato dieci studenti con l'accusa di occupazione di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio. Alcuni di loro non hanno neppure partecipato all'occupazione».

Da "la Repubblica - cronaca di Roma" del 24/1