Comunicato di Agnoletto
AGNOLETTO: NON PARTECIPERO’ A ‘PUNTO E A CAPO’ SE NON SARANNO RISPETTATE LE REGOLE
Gli studi televisivi non possono sostituire le aule dei tribunali
Roma, 24 febbraio 2005 - Vi trasmettiamo il testo della lettera inviata dall’on. Vittorio Agnoletto al dott. Giovanni Masotti, conduttore della trasmissione di Rai 2 “Punto e a capo”:
“Egregio dott. Masotti, Le scrivo in merito alla mia partecipazione alla puntata odierna di "Punto e a capo". Di ritorno oggi da Strasburgo ho appreso che, nella giornata di ieri, un agenzia giornalistica avrebbe annunciato che nella trasmissione odierna da Lei condotta sarebbero stati presentati "gli elementi top secret su cui si fonda l'accusa ai disobbedienti sotto processo a Cosenza per i fatti del G8 di Genova". Nel successivo colloquio telefonico intercorso tra di noi nel pomeriggio Lei mi ha confermato l'intenzione di trasmettere due intercettazioni telefoniche, oltre ad altro materiale video.
Indipendentemente dal fatto che, come Lei ben sa, la legge italiana vieta la diffusione di materiale depositato in sede di indagine prima che sia giunto a conclusione il processo di appello, per quanto mi riguarda non condivido e non mi sono mai arreso all'idea che i processi, prima ancora che in tribunale, si svolgano negli studi televisivi.
Tanto meno condivido che in uno studio televisivo vengano prodotte delle prove dell'accusa senza che sia data agli imputati la possibilità di difendersi in una situazione di par-condicio.
Le chiedo quindi la garanzia che nel dibattito di stasera, nulla di tutto ciò si verifichi.
Nel caso in cui fossero confermate le vostre intenzioni sarò costretto adeclinare il vostro invito.
In attesa di una sua cordiale risposta.”
on. Vittorio Agnoletto
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