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Sud ribelle, il processo finisce in tv
by dal manifesto Saturday, Feb. 26, 2005 at 10:57 AM mail:

Telefonate in diretta Disobbedienti nel mirino di «Punto a capo». Parlamentari intercettati da Genova agli «espropri proletari».

Il processo è quello al Sud ribelle in corso a Cosenza per gli scontri al Global forum di Napoli e al G8 di Genova del 2001. L'udienza dell'altro ieri è stata rinviata, ma stralci del dibattimento sono finiti ieri sera direttamente in tv, mentre nella città calabrese si depositano intercettazioni inutilizzabili e penalmente irrilevanti in cui compaiono parlamentari della sinistra (Cento, Bulgarelli e Zanella dei Verdi e Graziella Mascia del Prc) e un dvd con immagini finanche degli «espropri» del 6 novembre. Raidue, trasmissione «Punto e a capo», dalle 21 va in onda la voce di Francesco Caruso direttamente dalle telefonate agli atti del processo. Sono le 17.46 del 18 luglio e il disobbediente partenopeo parla con un giornalista della violazione della zona rossa. Nulla che non fosse sulle prime pagine di tutti i giornali da giorni: «Se quelli attaccano prima non cambia il risultato, significa che dovremmo... significa che dovremmo superare prima degli altri muri, l'abbiamo preventivato. Cioè che c'era prima un muro che è fatto appunto... che costa 24 milioni al mese senza gli straordinari, che è fatto coi manganelli, coi caschi». L'assioma da dimostrare è sempre lo stesso: che black bloc, disobbedienti e gli altri manifestanti in realtà erano un tutt'uno. Così c'è un'altra intercettazione in cui, alle 23,48 del 16 luglio, Caruso dice a un tale Pietro «ci stanno i black bloc, svedesi, inglesi, che vogliono fare come Goteborg, cioè vogliono fare una cosa assieme sul livello della disobbedienza». La storia è andata diversamente, nonostante l'obiettivo di fermare il G8 fosse un po' il segreto di Pulcinella visto che l'intero movimento lo annunciava in conferenze stampa e dichiarazioni pubbliche.

Tanto che l'europarlamentare del Prc Vittorio Agnoletto, all'epoca del G8 portavoce del Genoa social forum, ha rifiutato la presenza in trasmissione quando ha saputo che sarebbero state mandate in onda le intercettazioni, Giovanni Russo Spena del Prc annuncia un'interrogazione parlamentare, i no global un'iniziativa in occasione della prossima udienza, il 30 marzo, e il verde Paolo Cento ribatte che sarebbe «più utile una trasmissione dove Fini, Ascierto e gli altri parlamentari di An spieghino perché hanno trascorso, impropriamente, tutta la giornata del 20 luglio nelle sale operative delle forze dell'ordine di Genova».

Sullo sfondo immagini prima di un'assemblea al centro sociale milanese Leoncavallo, in cui non compare tra l'altro nessuno degli imputati, poi dei disobbedienti che si preparano alla manifestazione nello stadio Carlini di Genova. Sono tratte da un dvd del quale una settimana fa il pm cosentino Fiordalisi ha chiesto l'acquisizione nel processo calabrese. «Ma ce le siamo ritrovate in televisione ancora prima che il tribunale decidesse se utilizzarle o meno», dice Alfonso de Vito, uno dei 13 imputati. Va in onda anche un altro dei 32 filmati del dvd, quello in cui si vede un manifestante prendere un fucile dall'interno del furgone dei carabinieri incendiato a Genova, «ma senza far vedere il momento successivo, in cui quell'arma viene distrutta». Nel dvd ci sono anche immagini dell'«esproprio proletario» del 6 novembre scorso al supermercato Panorama di Pietralata a Roma, prima del corteo «reddito per tutti guerra per nessuno», a voler dimostrare una continuità della rete «sovversiva» tra i fatti di due anni e mezzo fa e recenti manifestazioni.



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