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COMUNICATO STAMPA DEGLI IMPUTATI DI COSENZA
by anti-Fiordy Saturday, Feb. 26, 2005 at 6:59 PM mail:

.

COMUNICATO STAMPA DEGLI IMPUTATI DI COSENZA

I fucili della tv di stato:

Ieri si è consumato il primo caso di teleprocesso a tredici attivisti del movimento noglobal ed in particolare la telelapidazione di due tra essi (Francesco Caruso e Luca Casarini) secondo il teorema portato avanti da pezzi dei ros e dei servizi segreti e che vuole ridurre le contestazioni politiche contro il G8 ad un enorme e verticistica macchinazione criminale (cosa che rispecchia evidentemente l’immaginario culturale dei nostri accusatori). In questa fiction giudiziaria gli eventi non seguivano la consequenzialità logica della realtà ma quella della “sceneggiatura” ed i collegamenti erano arbitrariamente partoriti dalla fantasia del montatore. Completamente rimosse ovviamente le incredibili violenze delle forze dell’ordine, le sevizie, le cariche gratuite e indiscriminate, l’uso delle armi da fuoco fino all’assassinio del nostro fratello Carlo Giuliani. Ne esce fuori un clamoroso ribaltamento sulle responsabilità giuridiche, politiche e morali sui fatti di Genova. Questo messaggio, prima ancora che la miseria degli attacchi personali, è per noi inaccettabile. Ed ancor più le miserabili logiche per cui si è consumato: una strumentalizzazione pre-elettorale di AN e del governo (tramite il suo ministro Gasparri) contro il centrosinistra.

Andando nel dettaglio:

Anzitutto sul piano giuridico:

Le intercettazioni audio prodotte sono ancora oggetto di perizia e non sono state acquisite nel fascicolo dibattimentale perché ancora non è stato escusso il perito. Gli atti non sono perciò pubblici.
Le immagini sono tratte da materiale video depositato nella segreteria del pm questa estate e oggetto di attività integrative di indagine ex art 430 cpp .e quindi allo stato affidate alla custodia e all’autorità del pm. Quindi non ancora nella disponibilità del giudice terzo, atteso anche che la fase dell’acquisizione delle prove nel processo non è nemmeno cominciata (ancora deve concludersi la parte delle eccezioni preliminari).
Anche queste immagini quindi non sono pubbliche e si pone il problema di come siano state acquisite dalla tv.

Molto più grave è però la sostanza politica
sul piano della correttezza delle informazioni di quello che dovrebbe essere un servizio pubblico:
(il tutto alla presenza del ministro delle telecomunicazioni…!)

La trasmissione ha dimenticato di dire che il materiale audio prodotto era stato intercettato dal ros di Benevento su mandato della procura di Napoli, ma che la stessa procura di Napoli aveva ritenuto del tutto insignificante, procedendo all’archiviazione. Che questo materiale è stato a sua volta archiviato dalla procura di Genova finchè il nostro “biografo” Domenico Fiordalisi lo ha raccattato dai cestini delle varie procure per presentarlo a Cosenza.
C’è inoltre un uso del tutto tendenzioso del materiale video proposto che viene tagliato e montato ad hoc. Ad esempio si vede Caruso che dichiara in corteo “rispettiamo tutte le forme di lotta, Genova è grande”, ma non quelle in cui dice che però “questo è il corteo della disobbedienza civile” e quelle in cui dalle amplificazioni si dice che la disobbedienza richiede ai manifestanti di non portare con se oggetti atti ad offendere. Invece si mostra subito dopo la scena del furgone dei carabinieri (anche quella espunta dal contesto in cui è nata e cioè la carica violenta, gratuita ed in zona autorizzata del corteo) e una persona che prende un fucile (di cui per altro esistono anche immagini in cui si vede che viene distrutto), tentando evidentemente di accreditare le parole di Caruso come una “preparazione” a quegli avvenimenti… Vengono in generale mostrati atti di cui non è dato capire la consequenzialità logica nè il rapporto con gli imputati in una trasmissione comunque presentata come un approfondimento sul processo di Cosenza e sulle responsabilità delle 13 persone che vi sono imputate.

Gli imputati del processo di Cosenza

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