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Confessioni
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Una precaria della moda e dello spettacolo Sunday, Feb. 27, 2005 at 1:40 PM |
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Confessioni
Innanzitutto è importante capire che l’iniziativa non è stata preparata da questo o da quel collettivo. E’ stata creata da una rete di precari e precarie. Molte delle quali ( dei quali ) non avevano mai fatto politica. Se ne potrebbe parlare per delle ore comunque si deve considerare che ogni settimana della soda muove 10 mld di euro ( fonte studio de benedittis ). Questo fa capire come una agitazione sociale diffusa e reticolare sia stata cancellata dai media. Nelle azioni più “ eclatanti” c’hanno oscurato non sapendo di farci un favore, ma la verità è che si è fatto un lavoro il più capillare possibile per far sì che tutti i precari e le precarie fossero informati di tutto. E qua sta il primo punto : è facile darsi un nome per essere riconoscibili però ciò che immediatamente consegue un ritorno di “immagine” poi si rileva un boomerang partecip/attivo. Firmandoci precari e precarie ( e lo siamo dio cane ) della moda e dello spettacolo siamo riuscite/i, mentre i media ufficiali ci oscuravano, a far vibrare le notizie delle azioni in tutti gli ambienti modaioli fra i precari/e che le costruivano e le gestivano. Sappiamo di crocchi di lavoratori al white ( evento collaterale della settimana della moda ) che gioivano dell’incursione dei “colleghi” precari alla sfilata di laura biagiotti al piccolo. Incursione effettuata attraverso complicità……. Secondo punto: San precario non è una icona ma una relazione, un modo di porsi e d’agire di precari/e de_mediattizzati ( senza parola mediatica, quindi senza rappresentazione sociale ). Ossia San precario è un media orizzontale. E così lo è Serpica Naro. Le mani unte dei partiti e dei confederali stiano lontani da entrambi che sono strumento dei precari/e. Terzo punto : le suggestioni sono il metallo che forgia la catena della nostra schiavitù. Non possiamo prescindere da queste. Gli immaginari sono terreno di aggregazione e prospettiva. Ed è meglio che a quelli creati ad hoc ( ed ispirati dalla strada e dai gusti di chi la vive ) si oppongano quelli naturalmente pensati e sentiti dai precari/e. E’ un terreno da cui non possiamo prescindere. La Mayday, San Precario, Tutti santi tutti stronzi, Serpica Naro sono ciò. Ci sono altri ventisettemila punti ma oggi è giorno di festa: se ieri era il sabato del vantaggio oggi è la domenica del/lla precario/a Una precaria della moda e dello spettacolo.
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Il mio racconto
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ipvaco Sunday, Feb. 27, 2005 at 2:02 PM |
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Non c'ero, ma da quel che ho visto si è trattato di un'iniziativa azzeccatissima. Io lavoro con contratto a progetto per una grande multinazionale di corrieri e spedizioni. Non credo ci voglia molto a capire di chi si tratta. Non lavoro come corriere, ma nel commerciale (call-center, contratti e pratiche). Di fatto, gli assunti sono pochissimi ed hanno tutti ruoli di supervisione. Il resto sono tutti lavoratori precari anche se le loro mansioni sono al 100% da subordinati. Ultimamente c'è stata una certa conflittualità con la direzione sindacale per dei rimproveri ad alcuni lavoratori. Il grosso problema dell'azienda è la mancanza di reciprocità. Viene richiesto un livello di professionalità molto elevato, ma con poche contropartite. Livello di sindacalizzazione molto basso.
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appena trasmesso...
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dr.dre Sunday, Feb. 27, 2005 at 2:40 PM |
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Grandi ragazzi...non so che dire oltre questo,è importante far conoscere la realtà precaria italiana attraverso quelli che sono gli eventi cittadini!!! complimenti,complimenti,complimenti!!! questo è stato un grande gesto. affanculo tutti quelli che criticheranno perchè si reputano i veri rivoluzionari duri e puri!!! IL PRECARIATO NON HA NAZIONE INTERNAZIONALISMO,RIVOLUZIONE!!!
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carpentiere
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carpenter Monday, Feb. 28, 2005 at 10:59 AM |
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in cantiere da te, tutto va bene?
sicurezza e diritti dei lavoratori sono garantiti?
subappalto e lavoro nero non ce n'è?
caporali e mercanti di braccia, mai visti?
e per finire: carpentiere è bello e stilista no?
siamo alla contrapposizione tra lavori "utili" e lavori "inutili"?
davvero tutti i cantieri edili sono necessari e indispensabili? E sono forse sicuri? Ne sei proprio sicuro? Io no.
cordialmente, un responsabile della sicurezza nei cantieri
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