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[BRASIL] Dossier sulle violenze della polizia militare a Goiania
by (I)brasil (trad.garabombo) Wednesday, Mar. 02, 2005 at 12:48 AM mail:

da http://www.midiaindependente.org/

DOSSIER SULLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI DURANTE LO SGOMBERO
DELL'OCCUPAZIONE SONHO REAL DI GOIANIA, BRASILE


Diversi gruppi e organizzazioni hanno portato all'attenzione dei Ministri Mįrcio Thomaz Bastos (giustizia) e Nilmįrio Miranda (diritti umani), un Dossier in cui vengono denunciate le violazioni dei diritti umani durante lo sgombero del Sonho Real; sono state inoltre sollecitate indagini e punizioni per i responsabili delle violenze.

ECCELLENTISSIMO SIGNORE DOTTORE MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
MĮRCIO THOMAZ BASTOS

Le diverse organizzazioni e i movimenti che firmano questo documento, attraverso i loro rappresentanti, vengono rispettosamente a Vostra Eccellenza, con rispetto nei principi dello Stato Democratico del Diritto Brasiliano, per denunciare la violazione dei diritti umani nei confronti degli abitanti dell'occupazione urbana "Sonho Real" e per sollecitare l'identificazione e la punizione per i responsabili di tali violazioni, sotto relazionate;


I FATTI

1. Fatto consistentemente documentato dalla stampa, l'occupazione del Parque Oeste Industrial, oggi "Sonho Real", considerata oggi l' occupazione pił grande della storia di Goiānia, č andata avanti per nove mesi grazie agli interventi amministrativi e agli interventi politici diretti da parte del Potere Esecutivo dello Stato di Goias e dell'Esecutivo Municipale di Goiānia, che hanno contribuito ad alimentare il sogno di una casa propria e la speranza delle circa 4000 famiglie che fanno parte di quel quartiere.

2. L'area in questione, di circa 1,3 milioni di metri quadrati, non assolve alla funzione sociale prevista dalla Costituzione Federale e dallo Statuto della Cittą. Inoltre č noto a tutti che i proprietari hanno debiti con l'ITU, il sistema di tassazione territoriale urbano, stimati in oltre 2 milioni di reais, e che gli stessi non siano ogetto di alcuna attenzione in tal senso da parte dello Stato: questo, in modo esplicito, vanifica il dettame della Carta Magna, nello specifico dello Statuto della Cittą, che prevede una tassazione progressiva e la sottrazione delle terre per il non compimento della funzione sociale.

3. Seguendo la traiettoria dei fatti si vede chiaramente come il sogno di quelle famiglie č stato alimentato direttamente dal Potere Pubblico.

4. Nella giornata del 12 novembre 2004, lo stesso Governatore dello Stato, Marconi Perillo, riunitosi con centinaia di abitanti di quella occupazione, garantģ agli stessi che le famiglie avrebbero potuto rimanere in quella sistemazione:

"Sono stato con il prefetto, con il segretario per i lavori della prefettura, gli ho chiesto che venissero accelerati i tempi dell' incontro possibile con i proprietari. I propietari hanno oltre 2 milioni di reais di debiti con l' ITU, ho chiesto io stesso al prefetto Pedro Wilson che provvedesse alla riappropriazione delle terre degli stessi, vista la situazione di illegalitą.
Chi deve agire č la Prefettura. Il mio compito qui invece č quello di garantire che
non manderņ la polizia da voi. Se qualche agente o comandante arriverą in zona sarą allontanato dall'incarico, ci siamo capiti? Dunque la decisione č presa. Adesso sarą compito della Prefettura provvedere all' espropriazione, e dopo [....]" (di questa dichiarazione portiamo una copia scritta e in allegato una registrazione)

5. Per quanto riguarda l'amministrazione municipale c'č da dire che il prefetto precedente, Pedro Wilson Guimarćes, aveva promesso di portare avanti l'esproprio del terreno e, terminato il suo mandato, non aveva affatto mantenuto la promessa. Durante il periodo elettorale molte famiglie hanno invece ricevuto appoggio e promesse, incluso dotazioni di materiali di costruzione da parte dell'attuale prefetto di Goiānia Iris Rezende Machado, secondo quanto hanno dichiarato diverse persone che hanno partecipato all'occupazione.

6. Nella difesa presentata dai lavoratori (occupanti ndr.) negli atti del processo per il rispristino della propietą, il fondamento principale stava nel fatto che ci si riferiva al non compimento della funzione sociale della proprietą, tuttavia tanto il Pubblico Ministero quanto la giudice si sono mostrati sordi, disconoscendo la gravitą della situazione e il rischio di imminente violenza contro gli occupanti.

7. Si č parlato molto in difesa del cosiddetto "stato di diritto", ma questo principio non puņ essere invocato solamente per penalizzare le famiglie degli eslusi. E ancora: tra gli obiettivi della Repubblica Federale del Brasile, espresso nella Costituzione Federale nel suo articolo 3° troviamo:

Art. 3° Obiettivi fondamentali della Repubblica Federale del Brasile:
I - costruire una societą libera, giusta e solidale;
II - garantire lo sviluppo nazionale;
III - sradicare la povertą e l'esclusione e ridurre diseguaglianze sociali e regionali;
IV - promuovere il bene di tutti, senza alcuna discriminazione per origine, razza, sesso, colore della pelle, etą e qualsiasi altra forma di discriminazione.

8. Inoltre la stessa Costituzione grantisce il diritto alla casa come uno dei diritti sociali prioritari che il Potere Pubblico deve assicurare, secondo il contenuto dell'articolo 6°;
Art. 6°: sono diritti sociali l'educazione, la salute, il lavoro, la casa, la sicurezza, la previdenza sociale, la protezione durante la meternitą e l'infanzia, l'assistenza ai nullateneti, nelle forma che detta questa Costituzione.

9. In accordo con l'ordinamento giuridico brasiliano, l'ONU ha presentato (in data 16 maggio 1997) il Rapporto Generale nr.7 sul Diritto ad una condizione abitativa giusta: "Sgombero Forzato", che tra le altre disposizioni, appunta gli obblighi delle istituzioni dello Stato ad utilizzare tutti i mezzi necessari per evitare gli sgomberi forzati, cosģ come quello di astenersi dal realizzare sgomberi forzati e di assicurare la protezione delle persone da inteferenze illegali o arbitrarie, mantenendo come valida base il paragrafo primo dell'articolo 2° e 3° del Patto per i Diritti Economici Sociali e Culturali e il paragrafo primo dell' articolo 17 del Patto Internazionale per i Diritti Civili e Politici.

10. Le famiglie che hanno occupato il "Sogno Reale" lo hanno fatto per necessitą e perchč si sono sentiti legittimi titolari dei principi costituzionali di sradicamento della povertą e di diritto alla casa. Bisogna evidenziare che inizialmente le abitazioni erano fatte con dei teloni e che, solamente dopo le promesse concrete del Potere Esecutivo, le famiglie hanno costruito le loro case di cemento.

11. Durante varie trattative che sono state portate avanti con rappresentati del Potere Esecutivo, Parlamentari e del Movimento, gli occupanti del Sonho Real non hanno considerato possibile l'eventualitą di uno sgombero violento e per questo sono rimasti a vivere nella zona.

12. Nel tentativo di attaccare e demoralizzare il movimento il delegato della polizia civile della regione dell'occupazione ha richiesto la prigione provvisioria di diverse persone da lui considerate capi dell'occupazione, provvedimento poi autorizzato dal potere giudiziario, e quindi materializzatosi nella prigione per 23 lavoratori.

13. Tutte le azioni che avevano lo scopo di criminalizzare il movimento sono state costantemente appoggiate dai grandi mezzi di comunicazione di Goiānia, come si puņ verificare dalla copia dei giornali pubblicati.

14. Va registrato che l'azione criminale della polziia militare č stata scatenata nella mattinata del giorno 11 febbraio, quando ha avuto inizio la cosiddetta "Operazione di Inquietazione".
Nel giorno 11/02/2005 sono state raccolte denunce sull'utilizzo di esplosivo scagliato contro alcune case e di munizioni di calibro 9mm.
Nella mattina del giorno 14 febbraio del 2005, l'azione della Polizia Militare si č intensificata. Diversi abitanti dell'occupazione sono stati ricoverati presso il Prontosoccorso dell'Ospedale di Goiānia; da notificare il caso di una donna che avendo bisogno di cure mediche immediate ha dovuto abbandonare sola in casa la figlia di 2 mesi (operata da poco).

15. L'azione della Polizia Militare č stata ampiamente denunciata, visto che il giorno 14/02/05 un gruppo di organizzazioni, guidate dalla Arcidiocesi di Goiānia insieme al Pubblico Ministero di Stato ha dato il via ad una Protesta ufficiale per l'appurazione della responsabilitą contro le autoritą pubbliche e municipali.

16. Il giorno 15 febbraio 2005 una commissione unitaria, guidata dal Presidente della Commissione per i Diritti Umani dell' Assemblea Legislativa dello Stato di Goiąs, Deputato Statale Mauro Rubem, č stata ricevuta dalla Segreteria Nazionale per i Diritti Umani della Presidenza della Repubblica, dal sottosegretario in persona Dr. Mario Mamede per denunciare tali fatti; nell'occasione č stato richesto l'intervento del Governo Federale in questo caso.

17. Intanto, nonostante tutte le denunce, nella giornata del 16 febbraio del 2005, durante una azione chiamata "Operazione Trionfo", la polizia militare, sotto gli ordini del Governo Statale, attraverso l'autoritą della Segreteria per la Sicurezza Pubblica e del Potere Giudiziario, ha sgomberato le 2000 persone dell'area del Parco Industriale Ovest mettendo in campo un apparato da guerra per raggiungere il giusto "esito" dell'operazione.

18. Il divario tra le "armi" degli occupanti e quelle della polizia Militare viene sufficentemente documentato dallo stesso sito della PM-GO (http://www.om.go.gov.br), in cui si vede come al possesso di fionde corrispondano poliziotti con armi di grosso calibro.

19. L'azione criminosa di sgombero portata a termine dalla Polizia Militare e Civile viene definitivamente caratterizzata a partire da i seguenti dati: due morti, Wagner Silva Moreira di 21 anni, e Pedro do Nascimento da Silva di 27 anni; innumerevoli persone che hanno riportato ferite d'arma da fuoco; tortura fisica e morale, percosse; distruzione delle abitazioni e di beni mobili; saccheggi e furti. Questi fatti sono stati registrati alla presenza del Pubblico Ministero dello Stato.

20. Sono state raccolte diverse deposizioni di persone che affermano di essere state testimoni di esecuzioni di altri membri delll'occupazione. Esistono anche denunce sulla sparizione di diverse altre persone.

21. Fatto rilevante per la verifica delle denunce di cui sopra: tra il 17 e il 20 febbraio del 2005 sono entrati nell' Istituto di Medicina Legale 12 corpi di vittime per crimine violento, per percosse o ferite d'arma da fuoco. Bisogna sottolineare che le statistiche della cittą di Goiānia parlano di 1,5 morti al giorno per decessi di questa natura. Aggiungiamo anche che due testimoni hanno riconosciuto il 18 febbraio, nello stesso IML, il corpo di un giovane che viveva nell' occupazione, soprannominato "neguinho" .

22. Alla stampa indipendente dello stato di Goias č stato impedito di seguire e copire lo sgombero.
Professionisti di Indymedia Brasile che stavano filmando il processo di sgombero e l'azione della polizia, presenti al momento dell'invasione degli agenti, sono stati picchiati e arrestati.

23. E' stato impedito l'accesso alla zona dello sgombero da parte dell'autoritą giudiziaria che intendeva "preservare" tutte le prove. Quando č stato possibile raggiungere la zona il 70% delle abitazioni erano gią state distrutte, pozzi e fogne tappate, diversi autocarri di terra fatti arrivare in zona, macchine che hanno distrutto i sentieri e le strade: il tutto renderą difficilissimo quantificare i danni materiali e morali subiti.

24. Si č perpetrata una totale ostruzione al diritto di difendersi delle famiglie, impedendo che avvocati e entitą di protezione dei Diritti Umani potessero raggiungere la zona.

25. Il funerale dei lavoratori uccisi durante lo sgombero dell'area č stato realizzato nella Cattedrale Metropolitana di Goiānia, dove migliaia di persone hanno pernottato. Durante la notte alcune vetture della polizia militare hanno continuato a girare nelle vicinanze della chiesa, aumentando ancor pił la tensione tra le persone.

26. Il 17 febbraio 2005, durante la partenza del corteo dalla Cattedrale, dove migliaia di persone si erano concentrate, la polizia militare e civile, nel totale non rispetto della cerimonia funebre, hanno provato a dare compimento a un mandato d'arresto provvisiorio autorizzato in precedenza (citato sopra nel punto 12). A quel punto c'č stata enorme agitazione visto che sono stati sparati diversi colpi d'arma da fuoco dalla polizia, cosa ampiamente documentata dalla stampa nazionale. Non fosse stato per la mediazione dei religiosi e dei parlamentari presenti, avrebbe potuto verificarsi una nuova tragedia.

27. Oggi i sopravvisttuti dell' "Operazione Trionfo", che nell'operazione di sgombero non hanno nemmeno potuto portare con sč i loro documenti e i pochi affetti personali (come vestiti e medicine), sono istallati in due Palestre sportive, come rifugiati di guerra: in condizioni precarie di igiene, alimentazione, dormono in letti improvvisati, senza alcuna privacy e senza assistenza medica.

28. E' importante sottolineare come la stampa dello stato di Goias in diversi articoli e pubblicazioni ha influenzato l'opinione pubblica con l'obiettivo di creare consenso intorno allo sgombero violento della polizia, criminalizzando il movimento sociale, cosģ come le organizzazioni e le persone che hanno appoggiato l'occupazione del Parque Oeste Industrial.
Come se non bastasse i responsabili dell'azione di sgombero attribuiscono i risultati negativi ai parlamentari e ai gruppi per la difesa dei diritti umani. Il giornale Diįrio da Manhć, e ne alleghiamo una copia, ha reso pubblico un fantasioso e stupefacente piano segreto, accusando i lavoratori (partecipanti all'occupazione) di premeditare l'assassinio del governatore dello Stato, del prefetto municipale, del segretario della sicurezza pubblica e della giustizia, e del colonnello responsabile dell'azione della Polizia Militare.

29. Il governo dello stato di Goias e il suo apparato repressivo hanno costantemente denigrato e non ripsettato i movimenti sociali istaurando un clima di violenza e di provvedimenti senza fondamento, a partire dall'azione che ha vietato la marcia delle famiglie del MST (movimento dei senza terra), che dal municipio di Campestre stavano per raggiungere Goiānia.
Lo Stato di Goiānia, attraverso la sua Procura, ha chiesto al giudice della 10ima Vara Civel, che inserisse negli stessi provvedimenti da prendere per ristabilire il diritto di proprietą privata nella questione occupazione del Parque Oeste Industrial, la sospensione della marcia del MST.
I membri del MST hanno visto calpestato il loro diritto alla libera circolazione grazie alle pallottole di gomma e ad una certa violenza (sei feriti secondo i referti medici che alleghiamo). Si ricorda che il diritto costituzionale di circolare liberamente subisce restrizioni solo nei casi di dichiarazione di stato d'assedio o di guerra

30. Prima di questo esposto e delle nostre denunce, manifestiamo tutta la nostra solidarietą alle famiglie delle vittime e esigiamo la immediata, libera e trasparente ricostruzione dell'accaduto, con la dovuta punizione dei responsabili.


LE RICHIESTE

31. Immediato esproprio della zona in questione e insediamento delle famiglie in virtł del compimento della funzione sociale della proprietą;

32. Che sia garantita l'intergritą fisica, la vita e la dignitą di tutte le persone coinvolte nel conflitto;

33. Che tutte le indagini siano realizzate dalla Polizia Federale in collaborazione con il Pubblico Ministero Federale e di Stato;

34. Protezione Federale per i testimoni delle esecuzioni;

35. Che venga immediatamente richiesta all'Istituto di Medicina Legale la relazione su tutti i corpi che vi sono entrati, vittime di morte violenta o di ferite d'arma da fuoco. Cosģ come va fornito il nome delle autoritą di polizia che hanno utilizzato le vetture di quel corpo per il riscatto dei corpi tra il 16 e il 22 febbraio del 2005;

36. Che il Ministero della Giustizia sia maggiormente vigile davanti alle azioni di polizia nello Stato di Goias, principalmente per quanto riguarda la repressione dei movimenti sociali.

37. Che siano puniti i reponsabili della violenta azione di sgombero forzato.


Attendiamo l'applicazione della giustizia.

Goiānia, 22 de fevereiro de 2005.

rquidiocese de Goiānia
Casa da Juventude Pe. Burnier
Centro de Mķdia Independente - CMI
Comissćo Brasileira de Justiēa e Paz da CNBB
Comissćo Dominicana de Justiēa e Paz do Brasil
Fórum Goiano de Saśde Mental
Irmćs Missionįrias de Cristo
Movimento Fé e Polķtica do Estado de Goiįs
Movimento Terra Trabalho e Liberdade – MTL
Movimento dos Trabalhadores Sem Terra
Movimento de Luta Pela Casa Própria
Sociedade Habitacional Comunitįria

Email:: goiania@midiaindependente.org




















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