Lì passa il 40% DEL PETROLIO consumato nel mondo
Il Presidente del "Consiglio degli utili" Mohesen Rezha, ha lanciato un monito a tutti i paesi. Se l'Iran venisse attaccato militarmente -in qualsiasi forma- sarebbe in pericolo la produzione petrolifera del Kuwait, Arabia S. ed altri emirati.
Il 40% del petrolio mondiale passa attraverso lo stretto di Ormuz, è il passaggio obbligato di tutte delle petroliere. L'Iran ha rafforzato i capisaldi militari sullo stretto di Ormuz, e può bloccarlo- Inoltre possiede missili capaci di bersagliare non solo il traffico delle petroliere.
Il monito dell'Iran appare esplicito: un attacco contro l'Iran avrebbe ripercussioni globali, loro sono in grado di bloccare lo stretto: le linee normali di rifornimento salterebbero.
Insomma,Moshen Rezha avvisa Bush che è complicato infliggere colpi all'Iran, senza che questi si riflettano sui suoi stessi alleati (Arabia ed Emirati).
iMMAGINARE le conseguenze di un conflitto -anche di poche settimane- è facile e terribile:il mondo resta con la metà dei combustibili! Ma che duri solo poche settimane è da escludersi: 150mila soldati USA non riescono a controllare l'Iraq, dopo due anni.
E le condizioni delle forze armate iraniane non sono assolutamente comparabili con quelle del prostrato Iraq (2 guerre perse, bombardamenti, embargo ecc).
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