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Roma - Pacifisti in corteo, città blindata. E turisti stupiti
by dal corriere Sunday, Mar. 20, 2005 at 11:22 AM mail:

Traffico bloccato, proteste davanti ai cordoni di polizia e carabinieri. Accessi vietati nelle strade attorno a Palazzo Chigi. «Fatemi passare, devo cambiare dei vestiti».

Loro, i sostenitori della pace, alla fine sono riusciti ad arrivare a Palazzo Chigi, come avevano annunciato. Ma il centro nel pomeriggio si è bloccato per il corteo contro la guerra, organizzato da Cobas, associazioni pacifiste e Rifondazione, partito alle 15 da piazza della Repubblica. Ed è stato difficile per chiunque raggiungere le strade dello shopping o i monumenti. «Devo andare a cambiare dei vestiti, non posso tornare più tardi», implorava Stefania D’Alessandro, 19 anni, studentessa, ai carabineri in tenuta antisomossa che facevano blocco a piazza Venezia. «Siamo centomila (Per il Viminale 5.000, ndr.). È un grande successo, visto che è un’iniziativa autopromossa», dice Piero Bernocchi dei Cobas. E così ieri nella giornata semifestiva Roma ha vissuto ore d’impegno sociale, politico e qualche momento di tensione. Ma soprattutto è stata una città militarizzata, un notevole spiegamento di polizia e carabinieri ha tenuto sotto controllo le zone principali con un unico intento: impedire l’avvicinamento dei manifestanti a Palazzo Chigi. Sotto gli occhi attoniti dei turisti, che numerosi si godevano la città soleggiata. «Quando la libertà di manifestare non è garantita la fantasia va al potere», così il deputato verde Paolo Cento ha spiegato la decisione dei partecipanti di dividersi, alla fine del corteo, in piccolo gruppi per raggiungere alla spicciolata ad ogni costo il Palazzo. È stato proprio il parlamentare ambientalista, insieme ai colleghi Giovanni Russo Spena ed Elettra Deiana di Rifondazione, a fare da tramite tra i manifestanti e la polizia per tentare di ottenere il permesso per il sit-in in piazza Colonna. Ma quando è arrivata la comunicazione che il permesso non sarebbe stato accordato, la manifestazione ha vissuto attimi di tensione. Un gruppo di Disobbedienti, guidati dal consigliere comunale Nunzio D’Erme, si è fronteggiato con il blocco di polizia e carabinieri che impediva l’accesso in via del Corso da piazza Venezia. Tentando di sfondarlo, senza riuscirci. Un dirigente delle forze dell’ordine si è fratturato un dito. «Arriveremo comunque a Palazzo Chigi, in gruppetti», ha annunciato Guido Lutrario, uno dei leader dei Disobbedienti. E il corteo ha continuato il percorso naturale fino a piazza Navona, dove, alla spicciolata, sparsi per i vicoli, i manifestanti hanno cercato di raggiungere Palazzo Chigi. Un centinaio di loro è riuscito ad arrivare e ha attaccato una bandiera della pace sul lato di via del Corso.

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per me c'era un accordo con la polizia
by precario Sunday, Mar. 20, 2005 at 2:03 PM mail:


per me c'e' stato un accordo con la polizia e carabinieri
gia' nei giorni precedenti

Anche il manifesto faceva presente il giorno prima
della manifestazione che i pacifisti stavano
trattando per arrivare al parlamento
e che se non ci fossero riusciti forse gli sarebbe stato
consentito di arrivarci alla "spicciolata"
termine con molti significati

LA manifestazione arrivata a piazza Venezia veniva bloccata
si decideva di non forzare il blocco di polizia e carabinieri, ed e' anche giusto perche era inpossibile superare questa barriera
si decideva quindi di passare per le stradine laterali

a piazza Argentina veniva lasciato, stranamente
una stradinaa libera che non era blocata dai cordoni di polizia dove solo alcune migliaia di manifestanti sono passati

io anche sono passato per questa strada che non era controllata, pero' ho visto che una volta passato si stava
avvicinando un nutrito cordone di polizia
forse per bloccare questa stradina lasciata STRANAMENTE
libera per far passare solamente qualche migliaio di persone

NON SONO SICURO CHE POI E' STATA BLOCCATA PERCHE IO
ORMAI ERO AVANTI E NON POTEVO VEDERE

MA sotto il palazzo eravamo MOLTI MOLTI meno
di quelli che eravamo alla manifestazione quando eravamo
a Piazza Venezia

La strada e'stata lasciata libera solo per pochi minuti
perche volevano che sotto il palazzo arrivasse un numero
estremamente ridotto di persone???

e mostrare alle televisioni e al pubblico che la manifestazione era arriva fino a sotto il palazzo

per me e' stato tutto organizzato per i media
voi che ne pensate?

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no, e' una cazzata
by keoma Sunday, Mar. 20, 2005 at 3:31 PM mail:

L' aggressivita' della polizia in tutta la vicenda e' stata notevole e, se non hanno caricato pesantemente, e' solo perche' le zone di Via del Corso e del Pantheon erano piene di gente estranea alla manifestazione, come del resto tutti i sabati pomeriggio a Roma.

Del resto, dal camion dei Disobbedienti dove del resto al microfono c'era un compagno delle Rdb, si invitava ad ogni vicolo sulla destra di Corso Vittorio Emanuele a staccare un gruppo che andasse verso Palazzo Chigi.

E sono ben tre i gruppi che sono arrivati sotto Palazzo Chigi, facendo tre strade diverse.

Quindi nessuna "via libera" concordata.

P.S. Notoriamente non ho nulla a che fare coi Disobbedienti e ne ho spesso criticato le logiche "mediatiche".
Stavolta pero' ogni iniziativa e' stata concordata con le altre componenti del corteo e con le Rdb e i Cobas in particolare.

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d'accordo con Keoma
by bu Monday, Mar. 21, 2005 at 1:00 PM mail:

Ad essere sinceri, alla riparatenza da Piazza Venezia anch'io ho pensato che si trattatsse di un accordo con le guardie.
Tuttavia, quando il primo gruppo si è staccato a Largo Argentina, ho avuto la netta sensazione che le guardie ne fossero realmente sorprese. Mi sono infilato anch'io, siamo arrivati all'imbocco di Piazza Capranica (insomma, dove c'è il cinema, dopo il Pantheon) e lì abbiamo trovato un cordone di PS. Un po' di tensione, ma poi il corteo è ripartito per i vicoli del centro fino a Piazza Navona.
La cosa positiva di tutta la giornata, a mio avviso, è che la decisione e le conseguenti azioni siano state condivise da tutti. Tale condivisione ha reso il corteo efficace e comunicativo. Per una volta, infine, non dobbiamo assistere ai soliti scazzi postccorteo...

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