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L’Iraq ha veramente attaccato i curdi a Halabja nel 1988?
by Aljazira.it Thursday, Mar. 31, 2005 at 11:47 AM mail:

...

L’Iraq ha veramente attaccato i curdi a Halabja nel 1988?
Ibrahim 'Allush, Aljazira.it



mercoledì, 30 marzo 2005

Una menzogna, ripetuta mille volte, diventa una verità indiscutibile. Così, per una vasta corrente d'opinione vale la vulgata secondo cui Saddam Hussein è il "massacratore dei curdi a Halabja", "l'assassino del suo stesso popolo". Ma non sono pochi, nel mondo arabo, coloro che la mettono in discussione, mentre gli stessi Stati Uniti, dopo la farsa delle ADM e le bufale sul coinvolgimento dell'Iraq nell'11/9, non insistono più di tanto neppure su Halabja...


Il Segretario di Stato statunitense Colin Powell, in occasione dell’inaugurazione di un monumento commemorativo alla presenza di Jalal Talabani nell’estate del 2003, ha nuovamente sollevato la questione dell’uccisione dei curdi a Halabja con armi chimiche. Abbiamo perciò ascoltato e letto colui che attribuisce all’Iraq la responsabilità dell’eccidio di Halabja come se si trattasse di una verità evidente. E ciò va di solito di pari passo con un altro assioma: l’America armò l’Iraq nella sanguinosa guerra Iraq-Iran degli anni Ottanta.

Tali assiomi, oggi, specialmente Halabja, rispondono al bisogno degli occupanti di disporre di pretesti che legalizzino la loro aggressione di uno Stato sovrano. Più esattamente, attorno all’eccidio di Halabja si evidenziano alcuni dei più importanti pretesti accampati dagli occupanti:

1 – Le armi di distruzione di massa;

2 – La dittatura;

3 – Gli eccidi di massa

Per questo è necessario precisare quel che accadde in quell’occasione, ricorrendo a fonti ufficiali statunitensi.

L’Istituto Internazionale per le Ricerche sulla Pace di Stoccolma[1] ci ricorda che l’importazione di armi da parte dell’Iraq tra il 1973 e il 2002 è distribuita nel modo seguente:

- 57%: Russia / ex Unione Sovietica

- 13%: Francia

- 12%: Cina

- 1%: U.S.A.

- Meno dell’1%: Gran Bretagna

Perciò non è esatta la generalizzazione secondo cui l’America avrebbe armato l’Iraq negli anni Ottanta, così come non esistono nella storia dell’Iraq scandali come l’Irangate, o affari concernenti armi israeliane acquistate sul mercato nero ecc. Inoltre è noto che responsabili americani hanno testimoniato al Congresso, nel 1982, che Israele trasferì armi americane all’Iran e all’Esercito del Libano del Sud, senza che a ciò facesse seguito alcuna indagine, vista l’infrazione delle leggi americane[2].

Per altro verso, abbiamo un rapporto a circolazione limitata su Halabja redatto dai Servizi segreti militari statunitensi (Defense Intelligence Agency - DIA) del quale, in parte, ha dato conto la nota rivista americana «Village Voice» nel numero del 1-7 maggio 2002: “La causa della maggior parte delle vittime di Halabja è stato il cloruro di cianogeno[3], un agente chimico mai utilizzato dall’Iraq, mentre è stato semmai l’Iran ad interessarsene. Quanto ai morti a Halabja a causa del gas mostarda[4], l’ipotesi più probabile è che essi siano stati colpiti da armi irachene, poiché non è mai stato rilevato che l’Iran ne abbia fatto uso”[5].

In un altro rapporto su Halabja frutto di un convegno di addetti militari delle ambasciate statunitensi del Medio Oriente e di analisti militari e politici della CIA e della DIA durato due giorni, i cui risultati si fondano su indagini sul campo accessibili a chiunque e su intercettazioni delle comunicazioni via telefono e via radio degli eserciti iracheno ed iraniano da parte della NSA, si trova una valutazione di quel che accadde a Halabja: “Postulando che il cloruro di cianogeno è stato il più infame utilizzo in guerra di agenti chimici per l’uccisione di curdi a Halabja, se consideriamo che l’Iraq non ha una storia di utilizzo di questi due elementi [cloruro di cianogeno e cianuro di idrogeno[6]] mentre l’Iran ce l’ha, si può concludere che è l’Iran il responsabile di questo attacco”. Questo rapporto ufficiale è rinvenibile al seg. indirizzo: http://www.fas.org/man/dod-101/ops/war/docs/3203/

Riportando quanto contenuto in un altro rapporto del Ministero della Difesa degli Stati Uniti, il «Washington Post» del 3 maggio 1990 ha affermato che il massacro di Halabja avvenne come esito dei cannoneggiamenti reciproci con armi chimiche tra gli eserciti iracheno ed iraniano allo scopo di prendere possesso della località[7].

Dunque, da fonti differenti sullo stesso tema, si può concludere che quanto si verificò a Halabja iniziò con il cannoneggiamento dell’esercito iraniano con cloruro di cianogeno allo scopo di conquistarla, provocando così, involontariamente, la maggior parte delle vittime civili curde. Ma l’esercito iracheno, per liberarla, la bombardò con gas mostarda, quando però il massacro di civili curdi era già avvenuto. Per questo le vittime delle armi irachene erano iraniani ed elementi delle forze di Talabani ad essi alleate[8]. Perciò, mai e poi mai Colin Powell potrà accusare l’Iraq dell’eccidio di civili a Halabja, se non sconfessando le fonti militari americane dell’epoca di Bush sr. durante la quale egli ricopriva un alto incarico militare…

Ad ogni modo, non c’è ipocrisia più grande dei proclami di Washington relativi al suo interesse verso i curdi, poiché nel 1994, mentre la Turchia era il più grande importatore di armi americane al mondo, più di un milione di curdi era in fuga verso Diyarbakir per scampare dalle violenze turche nel Kurdistan turco occupato.

fonte: http://www.freearabvoice.org

tradotto da Enrico Galoppini per Aljazira.it



Note

[1] Stockholm International Peace Research Institute (http://www.sipri.org ) [tutte le note del presente articolo sono del Traduttore].

[2] Questo, in sintesi, l’Irangate: armi americane all’Iran in guerra con l’Iraq attraverso Israele in cambio di denaro liquido per finanziare la guerriglia antigovernativa dei Contras in Nicaragua, aggirando perciò il veto del Congresso. Ad ogni modo, la vicenda, come ben spiega Alberto B. Mariantoni (Gli occhi bendati sul Golfo, Jaca Book, Milano 1991, pp. 87-89), non fu solo un «baratto». Tra i due contendenti che l’Occidente mirava a sfiancare reciprocamente appoggiando una volta l’uno una volta l’altro, Israele aveva senz’altro nell’Iraq di Saddam Hussein il nemico principale: una sua eventuale vittoria – che andava profilandosi - ne avrebbe fatto non tanto un pericolo militare per Israele quanto un polo d’aggregazione panarabo. In altre parole, la vittoria sull’Iran avrebbe prodotto un pericolosissimo risultato politico per Israele (e per i suoi sponsor): l’eventualità di una pace imposta da un mondo arabo finalmente unito da un capo carismatico forte di un trionfo militare, e perciò la fine del divide et impera nella regione fomentato dall’Occidente. E’ altresì verosimile che una vittoria dell’Iran avrebbe prodotto un’aggregazione delle popolazioni mediorientali sotto le insegne dell’«Islam rivoluzionario», producendo un risultato analogo a quello su descritto: un soggetto capace di dialogare ‘a quattrocchi’ con Israele. E’ dunque per sventare tali catastrofiche eventualità che l’Occidente ha condotto sia l’Iraq che l’Iran a perdere la guerra nel 1988.

[3] Cyanogen Chloride - cloruro di cianogeno = CCIN, già usato nella Prima guerra mondiale.

[4] L’iprite, chiamata appunto mustard gas dagli inglesi per il suo caratteristico odore si senape-aglio.

[5] Roger Trilling, Fighting Words. The Administration Builds Up Its Pretext for Attacking Iraq (http://www.villagevoice.com/issues/0218/trilling.php ) [ho effettuato la traduzione della citazione del rapporto della DIA dalla versione in arabo di I. ‘Allush. Questo è comunque il testo in inglese come riportato da R. Trilling: “It stated that «most of the casualties in Halabja were reportedly caused by cyan[o]gen chloride. This agent has never been used by Iraq, but Iran has shown interest in it. Mustard gas casualties in the town were probably caused by Iraqi weapons, because Iran has never been noted using that agent»”].

[6] Hydrogen Cyanide - cianuro di idrogeno = CNH.

[7] “On May 3, 1990, referring to yet another study, The Washington Post stated: «A Defense Department reconstruction of the final stages of the Iran-Iraq war has assembled what analysts say is conclusive intelligence that one of the worst civilian massacres of the war, in the Iraqi Kurdish city of Halabja, was caused by repeated chemical bombardments from both belligerent armies»”. R. Trilling, art. cit.

[8] Un altro importante articolo che contraddice la versione dei fatti sostenuta dagli americani è quello di Stephen C. Pelletiere, A Glimpse of The Past: A War Crime or an Act of War?, «New York Times», 31 Jan. 2003 ( http://www.uruknet.info/?p=880 ). Stephan C. Pelletiere rivestiva l’incarico di CIA’s senior political analyst durante la Guerra Iran-Iraq.


:: Articolo n. 10780 postato il 31-mar-2005 01:34 ECT



:: L'indirizzo di questa pagina è : http://www.uruknet.info?p=10780
:: L'indirizzo di quest'articolo è :
   http://www.aljazira.it/index.php?option=content&task=view&id=539&Itemid=1


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No ai fasci
by Okki aperti Thursday, Mar. 31, 2005 at 4:12 PM mail:

Questi di aljazira sono fascisti travesti da altro.
Al Jazeera l'emittente quella vera si scrive con due e.
Inoltre questi a copiare il nome di aljazeera per rendersi più credibili ono pure fascisti, davvero.

Come si scrive al jazeera? di certo non aljazira buffoni
spammer di merda fascio per di più


http://www.controappunto.org/resistenza/fascistinelcampo/firmatariufficiali1.html:
Toscana

Enrico Galoppini, Pisa (negazionista, fautore
dell'alleanza antiebraica tra Islam e Fascismo, in
questo senso "antiamericanista", collaboratore di
tutte le riviste più schifosamente nazi-fasciste)

Da Osswervatorio democratico:




UN APPELLO STRANO CON STRANE FIRME
AMBIGUITA’ E DISEGNI DI SDOGANAMENTO DI AREE DELLA DESTRA RADICALE NELLA PROMOZIONE DI UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 13 DICEMBRE PROSSIMO

ALCUNI NOMI

Nell’elenco dei firmatari, rintracciabile anche via internet, compaiono, infatti, i nomi di Biagio Cacciola, già esponente di primo piano del Fronte Nazionale di Adriano Tilgher e Stefano Delle Chiaie (la continuazione ad oggi di Avanguardia Nazionale); di Tiberio Graziani, stretto collaboratore di Claudio Mutti, figura storica del neofascismo italiano, con cui lo stesso Graziani anima il sito neonazista tedesco “Eiserne Krone”; di Enrico Galoppini, i cui libri vengono regolarmente pubblicati dalle “Edizioni all’insegna del Veltro”,


DA Indymedia
Sempre casualmente Luigi Tedeschi (firmatario dell'appello) che e' direttore di "Italicum" la quale rivista vanta la collaborazione oltre che di Enrico Galoppini, anche di Giorgio Vitali (firmatario dell'appello) e che per uno strano caso della sorte e' tra i fondatori di "Rinascita Nazionale " a cui collabora anche Gabriele Adinolfi (tra i fondatori di Terza Posizione). Continuando ad aprire le scatole cinesi il caso vuole che Luigi Tedeschi scriva prefazioni a libri di Rutilio Sermonti, personaggio di ex ordine nuovo, editi, come sempre, dalla casa editrice di Claudio Mutti (All'Insegna del Veltro). Altro firmatario dell'appello è Biagio Cacciola (ex-capogruppo consiliare del Gruppo misto a Frosinone, ex-Msi-FTF, ed esponente del Fronte nazionale -nonche' ex del gruppo univ.-La Caravella") che datosi al socialismo tricolore ha , ma sempre assai casualmente, goduto dell'appoggio di Ugo Gaudenzi alle elezioni 2002 a Frosinone("Gaudenzi lancia Abbate e Cacciola" -titola il messaggero).

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io ho trovato quest'altro articolo
by è anbche questo un fascio? Thursday, Mar. 31, 2005 at 4:30 PM mail:

http://www.aljazira.it/index.php?option=content&task=view&id=425

Halabja: un "mito" storico costruito per demonizzare il governo iracheno di Saddam Hussein e giustificare l'aggressione del 2003. Il "due pesi e due misure" di fronte al martirio di Falluja, città-simbolo della Resistenza.



19 gennaio 2005 - Cosa hanno in comune Fallujah e Halabja? Sono entrambe in Iraq. Entrambe condividono una storia di distruzione e atrocità commesse da invasori stranieri. Fallujah e Halabja sono gli epitomi di distorsioni, distruzioni e crimini di guerra inutili. Il 16 marzo 1988 la città di Halabja nella parte nord occidentale dell'Iraq fu bombardata con proiettili d'artiglieria contenenti un gas velenoso, che provocò la morte di molti civili. Essi vennero uccisi da un gas a base di cianuro, come è risultato dalle analisi mediche compiute sui loro corpi. Il governo iraniano sfruttò quest'atrocità come strumento di propaganda contro l'Iraq. La stampa e le televisioni occidentali furono invitate dagli Iraniani a visitare la città da loro occupata e a fungere così da cassa di risonanza dell'evento e della loro causa. L'Iraq fu accusato di gassare il proprio popolo.

La storia inventata ad arte è usata tutt'oggi per giustificare le molte atrocità commesse dagli Stati Uniti e dai suoi alleati contro il popolo iracheno. Eppure non c'è una sola credibile evidenza che prova che le truppe irachene fossero a Halabja quel giorno, e che l'Iraq fosse responsabile degli attacchi chimici alla città. Le truppe irachene evacuarono la città pochi giorni prima degli attacchi degli Iraniani e della conseguente occupazione della città. Immediatamente dopo gli attacchi la Defence Intelligence Agency americana (USDIA) svolse un' indagine e scrisse un rapporto classificato che dimostrava chiaramente che fu gas iraniano a uccidere i curdi, e non gas iracheno.

Infatti l'Iraq non ha mai prodotto gas a base di cianuro, noto come Cloruro Cianogeno (Cyanogens Chloride), o “agente del sangue”. Gli studi hanno dimostrato che quell' agente chimico fu usato esclusivamente dall'esercito iraniano nel corso della guerra, non da quello iracheno. Un altro rapporto preparato dallo Strategic Studies Institute dell' Army War College statunitense rivelava che "la maggior parte delle vittime viste dai giornalisti e dagli altri osservatori che visitarono il luogo erano blu alle estremità dei loro arti. Questo significa che esse sono state uccise da una agente del sangue, probabilmente il cloruro cianogeno o il cianuro d'idrogeno (hydrogen cyanide). L' Iraq non ha mai usato queste sostanze chimiche e inoltre mancava della capacità di produrle. Mentre gli Iraniani le avevano. Quindi sono stati gli Iraniani a uccidere i Curdi". [1]

Il Professor Stephen Pelletiere, che è coautore del rapporto dell' Army War College insieme con Douglas Johnson, scrisse sul New York Times del 31 Gennaio 2003, "Noi non possiamo dire con alcuna certezza che i Curdi sono stati uccisi da armi chimiche irachene". Pelletiere è stato capo analista politico della CIA sull' Iraq durante la guerra Iran-lraq, e professore al Army War College dal 1988 al 2000. "Io sono nella posizione di sapere, perché ero a conoscenza, in qualità di capo analista politico della CIA sull' Iraq durante la guerra Iran-Iraq e in seguito di professore al Army War College dal 1988 al 2000, della maggior parte del materiale classificato inerente il Golfo Persico che circolava a Washington. In aggiunta nel 1991 ho guidato uno studio dell' esercito su come gli Iracheni avrebbero combattuto una guerra contro gli Stati Uniti; la versione classificata del rapporto analizzava in grande dettaglio il caso di Halabja", scrive il Professor Pelletiere.[2]

Alla fine della guerra di otto anni fra Iran e Iraq dalla quale emerse "vittorioso" quest'ultimo, gli Stati Uniti e Israele stabilirono di distruggere Saddam e l' esercito iracheno. Una nuova crisi doveva essere creata. Se l'Iraq doveva essere distrutto, il miglior punto di partenza era proprio Halabja. Questa fu la carta che l' amministrazione statunitense giocò molto bene, dato che era abile a trattare coi media e il pubblico occidentali. La demonizzazione di Saddam incominciò quindi con Halabja. Dal giorno alla notte Saddam fu trasformato da "amico" dell' Occidente a nemico numero uno. Halabja fu molto utile per la prima guerra degli Stati Uniti contro l'Iraq nel 1991, ed è rimasta tale anche per la seconda del 2003.

Prima della guerra contro l'Iraq del 2003, l'amministrazione Bush e Tony Blair vedevano in Halabja un utile strumento di propaganda per demonizzare il regime di Saddam Hussein e ottenere l' appoggio alle loro violazione della legge internazionale. Jeffrey Goldberg, un ex ufficiale dell' esercito israeliano, fornì a George Bush e Tony Blair ciò di cui avevano bisogno. Goldberg, scrivendo sul The New Yorker, accusò Saddam di aver perpetrato un "olocausto" in Iraq. E la menzogna fu ripetuta allo scopo di trasformarla in "verità".
"Sin dalla guerra del Golfo del 1991 la demonizzazione di Saddam è diventata il leitmotiv della politica estera statunitense, e la sua responsabilità come assassino dei Curdi non è più stata messa in discussione. Per lo stesso motivo Halabja è diventata una Alamo dei diritti umani e di quelli dei gruppi curdi, che da allora l' hanno usata per i loro spesso ammirevoli scopi", scrive Roger Trilling nel Village Voice. In un'intervista telefonica con Roger Trilling, Goldberg ha spiegato la ragione della sua presa di posizione. “Io non gli ho dato molto peso, perché non è stata presa in considerazione da tante persone che reputo esperte”, egli ha detto. “Assai presto ho deciso di appoggiare l' opinione generale - di Human Rights Watch, Physicians for Human Rights, il Dipartimento di Stato, le Nazioni Unite, i vari gruppi curdi - che gli Iracheni fossero responsabili di quanto successo a Halabja. Allo stesso modo non diedi alcun credito alle smentite irachene”. "Quest' ultimo articolo di Goldberg è uno sgradevole esempio di acquiescenza (a Rumsfeld, Tenet e altri), senza neppure la minima pretesa di apparire come giornalismo indipendente.", scrive Alexander Cockburn di CounterPunch.org.

Le atrocità di Halabja sono abilmente usate per dividere la comunità arabo-curda dell'Iraq. I Curdi si sono dimostrati preziosi "amici" degli Stati Uniti nell' occupazione dell' Iraq. La maggior parte delle reclute del cosiddetto "esercito iracheno", che funge da carne da cannone per le forze occupanti, sono curdi della milizia peshmerga che combattono a fianco dei marines americani a Fallujah e a Mosul contro la Resistenza Irachena. Gli Iracheni li considerano collaboratori e traditori, e gli attriti fra i curdi iracheni e gli arabi si stanno acuendo.

Come la storia inventata ad arte dei soldati iracheni che in Kuwait toglievano i neonati dalle incubatrici, e che servì da pretesto per l'attacco all'Iraq del 1991, Halabja tornò nuovamente utile per giustificare l'attacco del 2003. Questa volta la storia non fu presa da Amnesty International, bensì dall' organizzazione non governativa Human Rights Watch (HRW) sponsorizzata dagli Stati Uniti, il cui compito è rilevare e denunciare gli abusi dei diritti umani compiuti al di fuori degli Stati Uniti, e più precisamente in quei paesi che non assecondano la politica estera statunitense. HRW sostenne e accusò ripetutamente l'Iraq di commettere "genocidio" nei confronti dei Curdi. La guerra contro Saddam fu quindi venduta come "umanitaria" e "giusta".
Tuttavia il rapporto dell' US Army War College faceva notare che l'iprite usata dalle truppe irachene è una agente incapacitante la cui letalità è solo del 2%, e come tale non può avere ucciso le migliaia di persone la cui morte è stata accertata. Quindi il rapporto discredita completamente quanto sostenuto da HRW. Secondo il Professor Pelletiere l'affermazione che Saddam avesse intrapreso una campagna sistematica di genocidio dei curdi iracheni è "una bufala, un non-evento". "Questa vicenda è estremamente problematica poiché non sono mai state rese disponibili le vittime dell'attacco chimico. La sola evidenza che fu usato il gas è nelle testimonianze dei testimoni oculari curdi che fuggirono in Turchia, raccolte da membri del senato americano. Noi mostrammo queste testimonianze a esperti militari che ci dissero che erano senza valore. I sintomi descritti dai curdi non rientrano negli effetti prodotti da sostanze chimiche note o loro combinazione", egli ha spiegato. Milton Viorst, che è stato per lungo tempo corrispondente dal Medio Oriente del The New Yorker, conferma le affermazioni di Pelletiere.

Una recente rapporto dall' Iraq rivela che l'autorità statunitense ha informato gli avvocati di Saddam che le accuse per i fatti di Halabja e per "genocidio" sono state fatte cadere per insufficienza di prove. Sembra che ora la storia di Halabja sia uno strumento di propaganda più utile contro l'Iran che contro Saddam Hussein.

La storia inventata di Halabja è stata usata per giustificare l'invasione dell' Iraq. Dopo che le bufale delle armi di distruzione di massa e del terrorismo sono risultate per quello che erano, l'amministrazione Bush, guidata dal sionista Paul Wolfowitz, e i suoi alleati stanno negando che queste furono le vere ragioni della guerra. Da George Bush a Colin Powell e Tony Blair, tutti invocano i cliché dell' "intervento umanitario" e della "guerra giusta" come le vere ragioni dell'attacco all'Iraq. Senza alcuna evidenza in tal senso, i giornalisti occidentali, gli opinionisti e gli intellettuali "liberal" hanno seguito la medesima linea e hanno ripetutamente accusato l'Iraq di questa falsità. Naturalmente le ragioni dell'attacco all'Iraq sono ovvie: il controllo delle vitali risorse della regione e l'appoggio all'aggressione attuata da Israele.

L'intera nazione dell'Iraq si è trasformata in Saddam, e la persona di Saddam si è trasformata nell'Iraq. Gli Iracheni sono le vittime, che si sono trovate "nel posto sbagliato nel momento sbagliato". Tutti stanno parlando di Saddam. Centinaia di migliaia di iracheni sono stati uccisi, ma non Saddam.
Con l' eccezione di poche voci oneste levatesi in Occidente, nessuno si preoccupa della morte degli Iracheni. Noi aspettavamo disperatamente di udire una condanna delle atrocità commesse dagli Americani in Iraq, e in particolare a Fallujah, da parte di qualcuno di quei "moralisti" occidentali e americani che avevano condannato l'Iraq sotto il regime di Saddam, . Ma le atrocità di Fallujah hanno trovato solo silenzio in Occidente. "L'intera potenza dell' arsenale di terrore in possesso dell' America, inclusi gli F16, i C130, i carri Abrams e gli elicotteri Apache, è stata scatenata contro la città" scrive Mike Whitney. Una città di 300.000 abitanti è stata bombardata da ogni genere di bombe. Le illegali bombe al napalm, le bombe al fosforo e le bombe a frammentazione sganciate dagli aerei americani hanno ridotto la città in rovine. L'intera città è stata distrutta insieme coi suoi abitanti di sesso maschile di età compresa fra i 14 e i 60 anni. Più di 6.000 persone innocenti sono state uccise senza ragione. Corpi di donne e bambini sono rimasti per le strade e nelle moschee. L'ordine era di "colpire e uccidere qualunque cosa si muovesse".

Diversamente da Halabja, il genocidio di Fallujah è ignorato dalla "coscienza morale" degli Americani e degli Occidentali. Sono davvero poche le persone che in Occidente odono il lamento degli abitanti di Fallujah. La parola "pacificare" è un eufemismo comune per la distruzione e l'oltraggioso assassinio di civili innocenti compiuti dagli Stati Uniti. La "stampa libera" dei giornalisti e dei reporter occidentali si è guardata bene dall'essere laddove avrebbe potuto raccontare al mondo ciò che stava avvenendo a Fallujah. Essa è stata a casa come George Bush le aveva ordinato di fare. La cosiddetta "seconda superpotenza" si è dissolta giusto in tempo per l'inizio degli assassinii e delle distruzioni.

Diversamente dalla morte e dalla distruzione causata dall'ultimo tzunami nel sud-est asiatico, cui è seguita un'urgente richiesta di aggiornamenti e di immagini televisive, la morte di civili iracheni innocenti è sistematicamente ignorata. Il gratuito e poco impegnativo lamento per i disastri naturali contrapposto al totale silenzio sui disastri prodotti dagli Stati Uniti è un'autoindotta ipocrisia morale dell'Occidente.

Dall'inizio dell'invasione americana e dell'occupazione, la malnutrizione acuta dei bambini iracheni fra i sei mesi e cinque anni è raddoppiata. I morti sono ora più di 100.000, esclusi quelli di Fallujah - metà di essi sono donne e bambini. Agli Iracheni è stato negato il diritto di spostarsi liberamente nel loro stesso paese. Acqua pulita ed elettricità sono cose del passato. Gli Iracheni non sono solo testimoni delle torture e dell'assassinio dei loro connazionali a opera delle truppe americane, ma sono anche testimoni "del saccheggio del loro paese a opera della Halliburton e della Bechtel, delle organizzazioni non governative americane, dei missionari, dei mercenari e dei subappaltatori locali".

Il tribunale militare internazionale Norimberga stabilì il principio di portare i criminali nazisti di fronte alla giustizia, e concepì le definizioni di "crimini di guerra" e "crimini contro l' umanità". La distruzione non provocata dell'Iraq e della società irachena rientrano in queste definizioni. I perpetratori di questi crimini contro il popolo iracheno dovrebbero essere portati di fronte alla giustizia in accordo con questo principio e con quello della legge internazionale.

Note

[1] Federation of American Scientists,
http://www.fas.org/man/dod-101/ops/war/docs/3203
[2] Robin Miller, http://www.mediamonitors.net/robinmiller10.html

Traduzione di Carlo Remino

Articolo originale:
http://uruknet.info/?p=8541

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e questo pure è un fascio?
by o saranno ifasci un minimo... Thursday, Mar. 31, 2005 at 4:32 PM mail:

...più coerenti di voi ipocriti nazisionisti...che fate di tutta l'erba un fascio?

http://www.uruknet.info/?p=9133

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questo un altro sito fascista?
by venceremos Thursday, Mar. 31, 2005 at 4:34 PM mail:

http://www.venceremos.it/articoli/iraq/saddam.htm

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leggere anche questo
by gli otto miti sull'irak Thursday, Mar. 31, 2005 at 4:40 PM mail:

probabilmente anche questi sono pericolossisimi fasci travestiti...

http://www.iraqlibero.at/pag/8mitius.htm

Che poi quello sia un fascio può anche darsi...ma qui mi sembra che i fasci si moltiplichino più dell'acqua e dei pesci...tra l'altro quello non era che il traduttore dell'articolo...ma probabilmente pur essendo un fascio sa distinguere le verità dalla propaganda meglio di voi...

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Fascisti e stupidi
by Io Thursday, Mar. 31, 2005 at 4:54 PM mail:

Fate un sito che sui chiama aljazira con la i e pensate che i compagni su Indy siano stupidi.
Ma non è così vi abbiamo sputtanato fasci dei merda e finti aljazeera.

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Ovunque andate vi sputtanate
by Io Thursday, Mar. 31, 2005 at 5:02 PM mail:

Carlo Remino:
http://kaliyuga.blog.excite.it/archive/category/Le%20menzogne%20dei%20sionisti

qui lo trovate in compagnia di casa Montag.
oppure qui
http://www.forzanuovarimini.splinder.com/archive/2005-01

Bella gente....

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per io...
by 1 Thursday, Mar. 31, 2005 at 8:13 PM mail:

...e allora?...se anche fossero fascisti questi due individui...allora lo è anche il sito che ospita loro eventuali traduzioni...comunque la notizia viene da un ex-CIA...sicuramente il più fascista di tutti immagino...tanto che ci sei mettici nell'insieme anche il tuo amico che governa in Israele...

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