A parlare per l'amministrazione comunale durante le celebrazioni ufficiali del 25 aprile c'era Sante Sarracco, presidente del consiglio comunale, ma soprattutto ex-repubblichino, frequentatore assiduo delle annuali cene in memoria della marcia su Roma. Ma c'erano anche gli antifascisti...
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Anche a Vicenza come in tutte le altre città si è celebrato il sessantesimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo, solo che qui a pronunciare il discorso ufficiale a nome dell'amministrazione comunale è stato scelto Sante Sarracco, presidente del consiglio comunale. Il colonnello Sante Sarracco,come è stato presentato oggi in piazza, è un ex-repubblichino, che partecipa regolarmente alle varie cene sulla marcia su Roma. Far parlare un fascista sulla resistenza è stata una grossa provocazione. La piazza anche a causa della pioggia battente non era certo gremita, ma si notava la presenza delle bandiere dei Ds da una parte e rifondazione, cub, disobbedienti dall'altra. Più che alla celebrazione della Liberazione, sembrava di essere alla festa delle forze armate o della repubblica, infatti tra piccole parate militari, inni d'italia e le note del "piave mormorava"(ma non è una canzone sulla prima guerra mondiale?), la parola fascismo non è mai stata pronunciata nei vari discorsi.Non si sa se Saracco l'abbia pronunciata, perchè appena ha preso la parola è cominciata la contestazione. Fischi, urla "fascista", "vergogna", "buffone" hanno disturbato il suo discorso. Ad un certo punto un gruppo di manifestanti supera le transenne,che dividono la zona delle celebrazioni e il pubblico, e "armato" di striscione cerca di contestare Sarracco da più vicino. Intervengono le forze dell'ordine e nel tentativo di bloccare i manifestanti, si crea un piccolo parapiglia, dove volano un po' di spintoni. Ancora una volta gli antifascisti vengono allontanati, mentre i fascisti sono liberi di parlare sul palco. Sarracco ha pronunciato il suo discorso, ma la protesta della piazza lo ha disturbato il teatrino preparato per l'occasione.
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