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APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI VITTORIO, CARMINE E FABIANO
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compagni liberi! Tuesday, May. 24, 2005 at 3:17 PM |
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Il 27 Aprile 2005 in Via del Guasto a Bologna attivisti del Collettivo Passepartout hanno occupato un locale precedentemente usato dall’Università degli Studi di Bologna, da tempo lasciato all’abbandono.
Tale azione aveva lo scopo di costruire un luogo di liberi saperi, nel quale consentire agli studenti di fotocopiare testi scolastici gratuitamente e riprodurre CD.
Ciò in risposta al pressante caro-vita, che colpisce in special modo gli studenti, spesso impossibilitati ad acquistare testi universitari su cui i diritti d’autore pesano in maniera spropositata, creando un mercato chiuso che porta utili consistenti solo nelle mani delle case editrici, limitando il diritto di tutti alla cultura.
Dopo neanche 24 ore, questo locale è stato sgomberato dalla DIGOS bolognese a causa della denuncia del proprietario.
Durante lo sgombero, nella concitazione del momento, un ispettore capo di polizia avrebbe riportato lesioni considerate guaribili in ventisette giorni, anche se dalle testimonianze dei presenti tale gravità non sarebbe emersa.
( infatti l’ispettore era presente sul lavoro solo alcuni giorni dopo l’accaduto…)
Il 18 Maggio 2005 alle ore 7:00 del mattino, per ordine del PM Giovagnoli tre attivisti del Collettivo Passepartout, Carmine Vittorio e Fabiano venivano arrestati con l’accusa di occupazione di edificio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale con l’assurda aggravante di eversione dell’ordine democratico, stonatura ideologica dettata dalla morale repressiva e autoritaria del magistrato bolognese basata su una lettura arbitraria degli eventi.
I compagni sono tuttora in carcere, dove resteranno fino a nuovo ordine del giudice.
Tra i compagni arrestati c’è anche Fabiano Di Berardino, un nostro concittadino, da sempre impegnato sul piano sociale e culturale a fianco dei più deboli ripugnando ogni forma di violenza.
Invitiamo tutti i cittadini a solidarizzare e a sottoscrivere questo appello affinché Fabiano torni al più presto fra noi, riconsegnandogli la giusta dimensione sociale e la libertà che gli spetta di diritto.
per aderire all'appello inviare un e-mail con nome e cognome a:
kidifa@hotmail.com
oppure telefonare o inviare un sms con nome e cognome a:
3339473034
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APPELLO PER UNA DEMOCRAZIA REALE
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neurogreen Tuesday, May. 24, 2005 at 3:29 PM |
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Da alcuni anni il mondo è attraversato da movimenti sociali e politici tra loro differenti per linguaggi, biografie politiche, tipologie di intervento. Essi sono un´occasione straordinaria di rinascita culturale e politica per permettere un cambiamento reale in direzione della democrazia e della giustizia sociale. Anche a Bologna così come a Genova, a Davos, a Roma, a Londra e Parigi, i movimenti hanno camminato e denunciato con forza le politiche neoliberiste e vessatorie decise nei vertici dei grandi della terra e, nonostante tutto, continuano a credere che le cose vadano cambiate. In questa città, in questo territorio, troppo spesso sopito all´interno delle forme storiche della sinistra, abbiamo creduto che nuove forme della politica, della condivisione e della partecipazione fossero possibili e perseguibili. Le pratiche sociali di lotta alla precarietà, di richiesta di reddito, le campagne in difesa dell´ambiente e della qualità della vita, le inziative in favore della libertà dei saperi, di messa in discussione del copyright, gli spazi sociali autogestiti e il sindacalismo diffuso ci sembrano una ricchezza ed una opportunità per progettare dal basso, in forma radicale ed innovativa, l´abitare ed il vivere nelle nostre città. Vogliamo ribadire che cittadinanza non significa sudditanza, che partecipazione non è plebiscitarismo, che la disobbedienza civile è il sale della democrazia e che la legalità costituita se non è giustizia reale diventa solo una morsa per stritolare le libertà personali e il dissenso. Non vorremmo che le azzardate costruzioni repressive delle Magistrature inquirenti, volte a carcerizzare gli attivisti dei movimenti, così come è avvenuto a Bologna nei confronti dei tre ragazzi arrestati per aver promosso iniziative pubbliche preparatorie alla giornata europea del precariato, fossero la risposta all´incapacità del mondo politico di assolvere alle speranze che questi movimenti hanno invece saputo coagulare. Vorremmo che il protagonismo sociale non fosse colpito da iniziative giudiziarie il cui esito, costruito con forzate ipotesi eversive, sfocia nella messa alla sbarra degli attivisti dei movimenti. Vorremmo, infine, che le nostre città aprissero tutti gli infiniti spazi di progettazione, sperimentazione, liberazione di cui sentiamo sempre più bisogno e che ci sembrano sempre più distanti. Un bel segnale sarebbe la liberazione immediata senza se e senza ma di Vittorio, Carmine e Fabiano.
Per aderire rispondere direttamente alla mail con la firma oppure telefonare a Carlo 338.9447794.
L'udienza presso il Tribunale del Riesame per Vittorio, Carmine e Fabiano é fissata per Venerdì 27 c.m alle ore 9.30
Aggiornamenti: http://www.globalproject.info/art-4854.html
ULTIME ADESIONI ALL'APPELLO (testo in coda):
Gruppo Teatrale MOTUS - Rimini Fausto Gianelli - Avvocato Coordinatore Giuristi Democratici Modena Renzo Venturoli - dipendente del Comune di Bologna Sergio Bellavita Segreteria regionale Fiom-Cgil ER Giuseppe Allegri, Ricercatore, Università La Sapienza, Roma Pino Cacucci, Scrittore Otello Ciavatti, Docente Michele Capuano, Giornalista Fabio Massimo Vernillo, Ass. Internazionale di Amicizia e Solidarietà con i Popoli Casa dei Popoli Andrea Chiappini, Consigliere PRC Circoscrizione 1, Piacenza Elfi Reiter, giornalista e operatrice culturale Giuseppe Marongiu, Giornalista
HANNO FINORA ADERITO:
Gruppo Teatrale ZTL, Rimini Associazione Il Ponte Gianna Lonuzzo, Giovanni Bollini, Karin Andersen, Carlo Branzaglia, Docente Accademia Belle Arti - Bologna Valerio Guizzardi, Associazione Papillon-Rebibbia - Bologna Claudio Testa Alessandro Pandolfi, Prof. Storia Dottrine Politiche - Uni. Urbino Sonia Cincinelli - operatrice teatrale Moni Ovadia, regista, scrittore e attore Carlo A. Silenzi, Biblioteca di scienze della natura, Prato Nadia D'Arco PRC Ozzano Emilia Massimiliano Biscuso - operatore teatrale Gabriele Argazzi e Barbara Bonora - Ass. Culturale L'aquila Signorina / Terzadecade di Molinella (Bo) Danilo Danisi, grafico Marco Ficarra, grafico Marco Odorici capogruppo PRC - Casalecchio di Reno Marina Pagliuzza, cittadina Marisa Conti, cittadina Roberto Pagliuzza, cittadina Fabio bianchini Pepegna Carlo Loiodice: cane sciolto in attesa di guinzaglio e museruola Stefania Mazzone prof. ass. Storia del pensiero politico, Uni. Catania Andrea Trentini, Gruppo Azione Non Violenta Riccardo Bonavita, saggista Daniele Barbieri Giornalista Tiziana Dal Pra Associazione Trama di Terra - Imola Valter Attiliani PRC - Assessore al Lavoro di Imola Radiofujico - Bologna Enrico Deaglio, direttore di Diario Ida Dominijanni, giornalista Paolo Vernaglione, critico cinematografico On. Mauro Bulgarelli, deputato dei VERDI Paola Donelli, capogruppo in Consiglio e pres. com. VERDI Reggio Emilia Chiara Barbieri, esecutivo comunale VERDI Reggio Emilia Stefano Molteni, esecutivo comunale VERDI Reggio Emilia Federica Guggia, esecutivo comunale VERDI Reggio Emilia Pinuccia Montanari, VERDI Ass. Ambiente Comune Reggio Emilia Alberto Ferrigno consigliere comunale PRC Reggio Emilia Federico Montanari, docente precario di semiotica, Uni. Bologna Giovani Comunisti di Bologna Marina Prosperi, avvocata- Giuristi Democratici Domenico Maracino (Dodi) Lista Reno per il rilancio dello stato sociale Claudio Troisi consigliere circoscrizionale Lista Reno Castagnari Mirko consigliere PRC di Castel S.Pietro T. Bruno Bocci capogruppo cons. e segretario PRC Castel S.Pietro T. Nadia Castagnari PRC - Assessore Ambiente Castel S.Pietro T. Patrizia Cantoni capogruppo consigliare PRC Imola Marco Poggi capogruppo cons. e segr. PRC Castel Guelfo Antonella Caranese PRC - Assessore Opere Pubbliche Dozza Stefano Tomba resp. VERDI Castel S.Pietro T. Ass. Prom. Soc. La Poderosa Franco Berardi "Bifo", scrittore e docente Tano D'Amico, fotografo Gianfranco Bettin, vice presidente nazionale dei VERDI PRC Rimini Luciano Ummarino Cons. del. Bilancio Partecipativo Municipio Roma XI Alberto Masala, poeta Marco Altavilla, critico e curatore d'arte Sandro Chignola, Prof. ass. Filosofia politica - Uni. Padova Federico Sicurella - Segreteria Associazione GruppoYoda Giuseppe Ferricelli - LIA ANFFAS SLAI COBAS Associazione Intorno al Cerchio Marco Mangiarotti, operatore teatrale Gianna Danielis - Festival del Teatro Indipendente - Pordenone Filippo Di Prima, attore Maria Vittoria Nervi - Teatro Niccolini Nicoletta Scrivo e Bobo Nigrone - Onda Teatro Massimiliano Palmese e Diego Longobardi - The Aries Teatro Serafino Iorli, attore Michele Citoni, giornalista Michele Di Stefano - coreografo Laura Di Salvo - coreografa Stefano Benni, scrittore Guido Piccoli, scrittore Raffaele Salinari, docente Università di Urbino Franco Piperno, prof. universitario Ass. Comune di Cosenza Sandro Mezzadra, ricercatore scienze politiche Uni. Bologna Maurizio Bergamaschi, ricercatore scienze politiche Uni. Bologna Maurizio Ricciardi, ricercatore scienze politiche Uni. Bologna Angel Luis Lara Rodriguez, ricercatore Università di Madrid e Parigi 10 Radio for Paece - Bologna Derive e Approdi Editrice - Roma On. Paolo Cento, Coordinatore Politico VERDI - Esec. Nazionaleù Daniela Guerra, consigliera regionale VERDI Emilia Romagna Carmelo Adagio, Fed. VERDI di Bologna On. Titti De Simone, Rifondazione Comunista Valerio Monteventi, cons. comunale PRC - Bologna Associazione Gruppo Elettrogeno Teatro - Bologna Compagnia Caterina Sagna - Venezia Associazione MK - Roma Associazione Atash - Bologna Roy Paci Sandro Pìu e Gruppo Scandellara - Bologna Associazione Zimmer Frei - Bologna Teatrino Clandestino - Bologna Sen. Sauro Turroni, senatore dei VERDI Roberto Panzacchi, cons. com. VERDI - Bologna Serafino D´Onofrio, cons. com. Società Civile Il Cantiere - Bologna Redazione Carta Andrea Fumagalli, docente Uni. Pavia Marco Calabria, redattore di Carta Anna Pizzo, consigliera regionale del Lazio Compagnia Teatrale Laboratorio Cagipota - Trieste Alfredo Vigarani, consigliere provinciale dei VERDI - Bologna Accademia della Follia Stefania Mazzone, prof. ass. Storia Pensiero Politico - Uni. Catania Marco Poggi, autore del libro: "Io l'infame di Bolzaneto" Tiziano Loreti - Segretario Fed. Prov. PRC - Bologna Alessandro Bernardi - componente Comitato Politico Fed. PRC - Bologna Sergio Spina - Capogruppo PRC Consiglio Provinciale - Bologna Giacomo Zaniboni, Coordinatori Giovani Comunisti di Imola Gianluigi Bettini Segretario PRC Fed. Di Imola
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Cofferati, cronaca di una delusione
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Franco Berardi "Bifo" Tuesday, May. 24, 2005 at 3:32 PM |
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«Se io le dico che Cofferati si candida a essere sindaco di Bologna lei cosa mi risponde?» mi chiese un giornalista quando sollevai la cornetta del telefono, all’incirca due anni fa. E io, con sincero trasporto: «Rispondo che corro a votare Cofferati perché certamente sarà meglio di Guazzaloca». Mi sbagliavo. E’ doloroso dirlo, ma un anno dopo le elezioni comunali che dovevano segnare la riscossa in una città che per molte ragioni è considerata un laboratorio del buon governo e dell’innovazione culturale, sono costretto ad ammetterlo: è difficile immaginare un clima peggiore di quello che si è creato in questa città. Un anno fa, forse un po’ ingenuamente, ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe dato un segno di rinnovamento e di apertura. Ci aspettavamo una maggiore tolleranza verso gli stranieri, e lo stesso Cofferati, durante la campagna elettorale aveva dichiarato che il Comune avrebbe preso una posizione contro la presenza del Cpt sul territorio comunale bolognese.
Quel che abbiamo visto accadere va in direzione opposta: si sono moltiplicati gli sgomberi degli stranieri senza casa. Donne e bambini rom vengono scaraventati fuori dagli edifici abitati, costruiti abusivamente su terreni che in certi casi sono stati regolarmente comprati, come è accaduto in via Roveretolo.
Si sono intensificate le aggressioni contro gli ambulanti senegalesi che vendono le loro povere mercanzie: il pomeriggio del 25 aprile, alle quattro e mezzo, mentre camminavo in Via Indipendenza, ho visto un ragazzo africano finire sotto un taxi (ambulanze che accorrono, sangue sul selciato). Stava fuggendo con il sacco sull a palla, perché le guardie gli volevano sequestrare un pacchetto di Cd. La folla si accalcava intorno allibita.
Gli unici che plaudono a questa furia legalitaria sono i più egoisti fra i commercianti, che si congratulano con gli sceriffi di Cofferati, e anche i pochi rappresentanti locali della Lega di Bossi che approvano con entusiasmo gli sgomberi brutali di stranieri.
Un anno fa, forse un po’ ingenuamente ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe fatto qualcosa per migliorare la condizione di decine di migliaia di studenti che debbono pagare tre, quattrocento euro per un letto. E invece il sindaco ha stabilito che dopo le nove di sera è vietato uscire in strada con un bicchiere contenente birra. Chi vuole bere deve sganciare quattro euro per sedersi in un locale a la page, e le botteghe dei pakistani che vendono birra al prezzo di un euro adesso rischiano di chiudere, mentre gli studenti poveri che potevano comprare la birra dai pakistani possono anche restare a b ecco asciutto.
Un anno fa ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe rilanciato la cultura cittadina che da almeno un decennio langue in uno stato di necrosi. Finora non è successo nulla, nonostante la presenza di una persona di valore come Angelo Guglielmi all’assessorato. Ma visto che il degrado sembra essere l’ossessione della Giunta c’è da temere che si prepari una campagna contro l’arte degenerata. Infatti in questi giorni si parla della street parade che da qualche anno è diventato un appuntamento annuale della musica, dell’antiproibizionismo e della libertà. Il sindaco ha detto che questa manifestazione è degradante, e il Comune (che negli anni di Guazzaloca guardava con qualche sospetto alla manifestazione ma non l’ha mai ostacolata), sta valutando la possibilità di non dare il permesso per il suo svolgimento.
Per finire un breve cenno alla sensibilità sindacale di questo sindaco che avevamo tanto aspettato: un mio amico, dipendente comunale, iscritto a un partito della sinistra, mi ha detto recentemente: «nel luglio dell’anno scorso, se ci avessero chiesto di fare venti ore di straordinario, per Cofferati le avremmo fatte gratis. Oggi non le facciamo neanche se ce le pagano». La cosa è comprensibile, visto che il nuovo sindaco ex sindacalista si è spinto fino al punto di negare ai dipendenti comunali il rispetto di un accordo contrattuale in cui si concedeva un’integrazione salariale di quattrocento euro all’anno, firmato dai sindacati con Guazzaloca.
Per concludere questa lista voglio citare l’inquietante persecuzione a cui è stato sottoposto Valerio Monteventi, consigliere indipendente eletto nelle liste di Rifondazione.
Qualche mese fa da l’assessore alla casa (ex occupante di case convertito al culto dell’ordine cofferatiano) ha iniziato a far circolare insinuazioni sulla moralità di Monteventi, che in città tutti conoscono bene per il suo impegno quotidiano al servizio dei senza casa e degli emarginati. Quando in fine Monteventi ha denunciato la campagna di diffamazione ai suoi danni, e portato le prove della sua nattaccabilità, la campagna si è spenta, i dossier promessi si sono volatilizzati. Ma intanto abbiamo tutti la sensazione che si sia ritornati ai tempi in cui la sinistra eliminava i dissidenti con la delazione e la calunnia., e che il nuovo sindaco non abbia capito niente dello spirito di questa città che, almeno dopo il trauma del 1977, ha imparato a considerare il dialogo e la tolleranza qualcosa cui è pericoloso rinunciare in nome del decisionismo.
Pericoloso, molto pericoloso. E adesso vi spiego perché.
Si è detto in molte occasioni che Bologna può essere un laboratorio, un’anticipazione di quello che accadrà a livello nazionale quando al posto del governo di Mediaset ci sarà il centrosinistra.
Tutti sappiamo che sarà faticoso e doloroso cambiare direzione, dopo cinque anni di governo dei predoni che hanno cartolarizzato buona parte del patrimonio pub blico e devastato l’economia sociale nell’interesse di un gruppo privato. Sappiamo che all’interno del governo di centrosinistra forti saranno le resistenze contro una politica di redistribuzione del reddito. D’altra parte sappiamo che senza un’azione coraggiosa di recupero delle risorse che in questi ultimi anni sono state sottratte alla comunità, nessun cambiamento sarà possibile, a nessun livello. Insomma, il rischio è che, cambiata la coalizione al governo, la situazione continui a precipitare, mentre il conflitto sociale diventa più acuto, l’insoddisfazione si allarga, la situazione si fa tesa.
Nella previsione di uno scenario di questo genere che segnali vengono dal laboratorio Bologna? Il segnale dell’arroganza, della chiusura, del decisionismo unilaterale, della calunnia contro i dissidenti, della repressione contro chi non rispetta l’arcigna legalità dei possidenti e dei benpensanti. Scusate se bestemmio, ma io, se sapevo che a Bologna andava a finire così, preferiv o tenermi Guazzaloca.
E allora cerchiamo di capire finché siamo in tempo. Berlusconi & co. hanno depredato la società italiana, hanno messo il bavaglio alla libertà di espressione, hanno portato il paese in una guerra infame. Però ci hanno finora risparmiato (con l’eccezione non irrilevante di Genova e di Bolzaneto) la violenza e il carcere per gli oppositori. A Bologna chi ha la mia età non ha dimenticato il tempo in cui il partito di Cofferati mandò i carri armati contro gli studenti e spinse la magistratura a incarcerare i dissidenti. Perciò la lezione che qualcuno rischia di imparare assistendo a quello che accade a Bologna può essere agghiacciante. Gli potrebbe venire da pensare: quasi quasi mi tengo Berlusconi.
10 maggio 2005
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