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[Ftr Tra diffide e repressione] - Post dinamico
by Imc Calabria Thursday, Jun. 02, 2005 at 4:46 PM mail:

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la faccia di Toro_seduto
by uno che non sa fare Saturday, Jun. 04, 2005 at 2:35 PM mail:

la faccia di Toro_se...
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Toro seduto la chiamava il fu Giacomo Mancini, sindaco di Cosenza, quando gli aveva concesso l'ex albergo bologna e l'università per ben 2 anni non ci fece niente...

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via libera... fino a settembre!!!
by zEn Sunday, Jun. 05, 2005 at 12:20 AM mail:

L'Aula Zenith e' salva!!!
Almeno sino a settembre. L'incontro che e' avvenuto ieri con il rettore e gli studenti del collettivo Zenith, hanno raggiunto un accordo. L'aula potra' rimanere "autogestita" sino a settembre, data in cui si svolgera' il "Forum dei Saperi".
Dato che l'aula zenith partecipa attivamente alla costruzione del forum, il rettore La Torre ha dato la possibilita' di utilizzarla fino al termine dei lavori.
Comunque il rettore ha dato questo "ultimatum" comunicando che la situazione dovra' normalizzarsi e che concedera' gli spazi che verranno richiesti senza problemi. Ovviamente il prezzo da pagare c'è: è quello di doversi costituire in associazione ed andarsene al Polifunzionale (o come alcuni chiamano: il centro storico dell'università).

Certo che lasciare solo soletto il ponte con le macchine che sfrecciano e con "l'altra mobilità" costituita dalla ciclofficina con i suoi bolidi, e' un vero peccato!!!

Vedremo come la storia si evolvera'!!!

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il rettore dicet (o docet???): Filorosso non rispetta le regole!
by mah!!! solo una cosa RESISTERE!!!! Wednesday, Jun. 08, 2005 at 2:29 PM mail:

Arcavacata. L'intervento del rettore Giovanni Latorre
«Filo Rosso vuole operare
in dispregio delle regole»

ARACAVACATA - Il rettore dell'Università della Calabria, Giovanni Latorre, prende posizione sulla recente vicenda denunciata da Filo Rosso. Il riferimento è alla diffida nell'organizzare concerti musicali negli spazi autogestiti del Filo Rosso, nel Polifunzionale dell'Unical.
«Sulla vicenda di Filorosso - esordisce Latorre - debbono essere dette poche ma chiare parole, soprattutto in direzione del ristabilimento pieno e concreto della verità che, ancora una volta, è stata distorta a vantaggio di interpretazioni e dichiarazioni di parte, non solo strumentali ma assolutamente non aderenti alla realtà. Non dovrebbe essere necessario evidenziarlo, ma nessuno, in linea di principio - tantomeno il sottoscritto - è contrario o in disaccordo, come invece si vorrebbe far credere, rispetto alle iniziative culturali, artistiche o di altro genere, promosse dalle associazioni studentesche dell'Università della Calabria, iniziative alle quali, anzi, si guarda con interesse e attenzione incoraggiandone la realizzazione, purché naturalmente esse siano rispondenti a ben precisi requisiti e caratteristiche».
«Il problema, sul quale si vorrebbe sorvolare, ma che invece non è possibile ignorare, è - sottolinea il rettore dell'Unical - che lo spazio musicale organizzato da Filo Rosso e su cui è stata montata una polemica davvero incomprensibile, si è svolto, nonostante la diffida inviata ai promotori dell'iniziativa, in una struttura non idonea, per prioritarie e non eludibili ragioni di sicurezza e agibilità dei luoghi, ad ospitare manifestazioni aperte al pubblico. Da qui - e soltanto per questa ragione, a nostro giudizio di fondamentale importanza - il parere contrario espresso al riguardo e l'invito reiterato a rinunciare al concerto musicale, invece disatteso da Filo Rosso che, arbitrariamente e irresponsabilmente, si è mosso e continua a voler operare ­ visto che un altro spettacolo è stato programmato per il prossimo 11 giugno - in dispregio della normativa vigente». Ma per Latore «non è l'unico aspetto da stigmatizzare. A parte la violazione delle disposizioni di legge in materia di sicurezza e di agibilità dei luoghi, è parimenti grave e inaccettabile il fatto che Filorosso - si deve pensare, anche in questo caso, senza alcuna autorizzazione - disponga per tali iniziative, attraverso il coinvolgimento di una società privata di ex studenti laureati da anni, il pagamento di un biglietto d'entrata, elemento quest'ultimo che potrebbe prefigurare una dubbia se non addirittura illegittima forma di introito economico rispetto alla quale, al pari delle precedenti irregolarità denunciate, l'Università - precisa il rettore - è assolutamente estranea e intende richiamare l'attenzione delle autorità competenti».
«Non si comprende, a questo punto, perché Filo Rosso continui a seguire una strada che, certamente, non può portare lontano, giacché - spiega Latorre - va a scontrarsi con un principio, quello del rispetto delle regole, cui tutti debbono uniformarsi; né il fatto che preferisca non utilizzare, come invece sarebbe possibile e come è stato più volte prospettato, l'Anfiteatro posto nella zona del Polifunzionale, perfettamente attrezzato per far fronte a qualunque esigenza tecnica e organizzativa ma, quel che più conta, a norma sotto ogni aspetto».
«L'Università - conclude il rettore - non intende, né potrebbe, desistere dalla posizione assunta che, oltre ad uniformarsi all'irrinunciabile e richiamato principio del rispetto delle regole, punta ad evitare qualunque rischio a persone e cose. Essa, pertanto, promuoverà ogni utile azione che risulti funzionale al raggiungimento di questi obiettivi, così come non mancherà di richiamare l'attenzione sulle norme di comportamento improntate alla buona educazione e alla correttezza che, nell'Ateneo come in qualunque altra realtà, e senza eccezioni, debbono caratterizzare ogni tipo di rapporto».

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dunque per filo rosso
by musicista volontario per filorosso Wednesday, Jun. 08, 2005 at 10:34 PM mail:

Secondo Latorre (il rettore dell'università di Cosenza giusto?) il problema per filorosso è la presenza di una associazione di ex studenti, dal carattere privato, che organizserebbe, a fini di lucro, dei concerti? Per non parlare di questioni di agibilità delle strutture'
vi chiedo: posso venire pure io a suonare in questo centro sociale, cinque sei persone ve le porto e non ho paura di finire sotto al palco o se mi crolla giù un tetto heheheh
scendo dal profondo nord .... mi ospitate? Vorrei farmi una vacanza .

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Latorre vieni a pogare con noi!
by da filorosso.it Thursday, Jun. 09, 2005 at 12:52 AM mail:

Latorre... vieni a pogare con noi...
Quanto onore la nota di Latorre apparsa stamattina sui quotidiani locali. Il Magnifico Rettore dell’Unical ha trovato il tempo di occuparsi dell’affaire Filorosso finalmente. Mercoledì scorso eravamo andati al Rettorato, portando 2500 firme di studenti che sostengono il nostro “progetto musica”; abbiamo atteso tre ore senza disturbare il Senato Accademico in corso; abbiamo inseguito il Magnifico fino alla sua auto nel tentativo di confrontarci con lui: e i maleducati saremmo noi? La verità è che forse siamo stati fin troppo educati con un rettore-politico-docente, che utilizza l’università in campagna elettorale e poi, stordito dalla débacle, se la prende con l’ unica anima sfuggente di un ateneo apparentemente addomesticato e compatibile.
Latorre è uno che fa le regole a suo piacimento, è uno che firma decreti e non li rispetta, e da come scrive si capisce che non contempla minimamente il diritto all’autogestione, che nell’ateneo di Arcavacata ormai è storia. Se ci fossimo piegati al suo volere, come altri hanno fatto, avremmo avuto la sua benedizione. Visto che abbiamo disobbedito a una regola ingiusta e confezionata a puntino, veniamo diffidati per la terza volta. Organizziamo (fra le altre cose) concerti da dieci anni, e prima di noi tanti collettivi studenteschi, sempre a sottoscrizione. Questo perché non abbiamo finanziamenti né pubblici né privati, ma solo la disponibilità di compagni che impiegano tempo e attrezzature per consentire che il progetto continui. E’ grazie a questa collaborazione disinteressata che il Filo ha vissuto per un decennio, non grazie all’attuale rettore, che ha sempre auspicato la fine di questa esperienza e oggi utilizza le armi della calunnia personale e politica per confondere le acque. Il magnifico ha spalancato le porte dell’ateneo alle aziende offrendo spazi (degli studenti) e manodopera intellettuale (gli studenti) a costo zero, ha finanziato per anni la fiera del lavoro (dando centomila euro a un’associazione di laureati cinquantenni), ha incoraggiato la privatizzazione della ricerca pubblica… e oggi viene a parlare di rispetto delle regole?
Il capannone nel quale si sono svolti centinaia di concerti (tutti autofinanziati) è diventato improvvisamente inagibile, quando è stato il rettore a mandarci là, dopo che per anni in quegli stessi spazi sono transitate migliaia di studenti per seguire lezioni sovraffollate o lavorare nei laboratori a contatto con sostanze tossiche. Se la memoria non ci inganna, già cinque anni fa l’arma dell’inagibilità venne sbandierata dal magnifico nel tentativo di soffocare il Filorosso.
Ma questa volta la nostra risposta è diversa. Il Filorosso non è un’associazione né mai lo sarà: è un centro sociale che rivendica la sua anima “incompatibile” perché dissentire, criticare e protestare sono espressione di cittadinanza e di democrazia. Il Filorosso è un collettivo informale e mutante, che discute e decide in assemblee aperte, che coinvolge gli studenti su tematiche sociali non solo in periodo elettorale ma tutto l’anno, attraverso il linguaggio della musica ma anche in mille altri modi. L’ultimo in ordine di tempo è la rassegna “Meridiani e Paralleli”, contaminazioni urbane fra università e città di Cosenza, giocate fra la presa delle fabbriche argentine da parte degli operai e la contemplazione del cielo per il solstizio d’estate.
Non siamo mai stati irresponsabili, anzi ci siamo sempre assunti le responsabilità delle nostre azioni. L’autofinanziamento è l’unico modo che abbiamo per esistere senza dipendere da nessuno e quindi continueremo a praticarlo. Il punto vero è questo: il riconoscimento dell’autogestione, che non significa violazione delle regole ma autonomia e dunque libertà. Il rettore usa il plurale maiestatis e parla a nome di tutta la comunità universitaria, per la quale invece il Filorosso non rappresenta affatto un problema. Quello che il magnifico ha teorizzato a parole, cioé uno spazio per i concerti rock in università, noi lo abbiamo messo in pratica con i fatti, accrescendo l’offerta formativa e culturale del campus. Esperienze come la nostra ce ne sono a centinaia e si tratta di luoghi vitali che non nuociono a nessuno anzi recuperano e valorizzano aree dismesse e abbandonate.
Invitiamo quindi il rettore, che dice di amare la musica, sabato prossimo a venire al concerto dei Linea e a pogare con noi... Mentre per la sicurezza degli studenti, che sta a cuore prima di tutto a noi che SIAMO studenti, invitiamo i giornalisti delle diverse testate ad una conferenza stampa presso il capannone Filorosso GIOVEDI 9 GIUGNO ALLE ORE 11:00.

Mentre per tutti coloro che hanno voglia di sostenere la nostra lotta, l'appuntamento è stasera alle 18:30 al FILO per una pubblica assemblea.

Arcavacata, 9.06.05 Zona Autonoma FILOROSSO

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Conferenza stampa al Filo Rosso 9 giugno 05
by da filorosso.it Monday, Jun. 13, 2005 at 4:00 PM mail:

Si è tenuta stamattina presso la Zona Autonoma Filo Rosso - Università della Calabria - una conferenza stampa al fine di mostrare a tutti l'agibilità della sala concerti e smorzare così il clima di paura creato dalle dichiarazioni del rettore Latorre in vista dell'esibizione dei Linea 77, che si terrà sabato 11 giugno. Alla conferenza erano presenti militanti, tecnici e musicisti, studenti Unical.
Un ingegnere laureato ad Arcavacata ha dichiarato: "Questo spazio, dotato di saracinesche e porte antipanico, oltre che di segnali che indicano le uscite e gli estintori, è più sicuro di tanti altri che vedo ogni giorno in università. Fra l'altro l'accesso alla struttura non è vincolato a scale o strettoie, per cui le vie di fuga sono assolutamente funzionali".
Nessun pericolo dunque per i partecipanti ai concerti: il polverone sollevato dal Rettore sull'agibilità non ha molto fondamento, considerate anche le centinaia di spettacoli svoltisi nella totale tranquillità. D'altronde pensiamo che l'Aula Magna o l'Aula Caldora (che hanno ospitato manifestazioni sovraffollate in più di un'occasione) non siano più idonee del nostro capannone. L'anfiteatro del Polifunzionale indicato da Latorre come alternativa non è adatto ai concerti rock. E poi si tratta di un luogo aperto in balia delle intemperie e non risolve il problema della sottoscrizione, senza la quale queste iniziative non sarebbero possibili. Sul diritto all'autogestione e all'autofinanziamento non cediamo: non è una pratica illegale, a meno che qualcuno in queste ore non stia confezionando una legge ad hoc. E poi rispetta l'autonomia del singolo studente che può decidere di sostenere l'iniziativa o meno, anziché veder usare le proprie tasse per manifestazioni che non approva.


Vi aspettiamo quindi sabato per un'altra magica serata...

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10 euro ????!!!!
by giovane illuso Tuesday, Jun. 14, 2005 at 7:01 AM mail:

ma come si fa a far pagare un concerto 10 euro ! si potrebbero sapere i costi e quanto si è guadagnato ? giusto per......

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10 euro non bastano!!!
by disillusa Tuesday, Jun. 14, 2005 at 6:34 PM mail:

Legittima la domanda del giovane illuso: si può pagare un concerto 10 euro... Sì se il concerto in questione è un concerto dei Linea 77, il cui cachet supera i 5 mila euro... a questo aggiungi le spese di vitto e alloggio, pubblicità, service audio luci, ecc. e ti renderai conto che i 440 paganti + i 600 euro alzati al bar non bastano ... Queste le cifre del bilancio tracciato lunedì sera all'assemblea del Filo: se il Filo rinuncerà ai concerti, non sarà certo per Latorre...

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