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Davide Ferrario scrive ai quotidiani bergamaschi:"Si fermi la violenza fascista"
by Antifa Bergamo Saturday, Jun. 04, 2005 at 6:49 PM mail: bergamoantifa@inventati.org

Davide Ferrario è nato il 26 Giugno 1956 a Casalmaggiore. Ha cominciato a occuparsi di cinema da critico e distributore per la cooperativa Laboratorio 80 di Bergamo. Nel 1985 ha scritto la sceneggiatura di 45° parallelo di Attilio Concari. Ha esordito alla regia nel 1989 con La fine della notte seguito da Anime fiammeggianti (1994), Tutti giù per terra (1997), Figli di Annibale (1998), Guardami (1999), Dopo mezzanotte (2004) e Se devo essere sincera (2004). E' noto anche per il suo impegno politico: nel 2001 gira "Strade di Genova", dettagliata ricostruzione delle giornate del G8, e nel 2002 contribuisce alla mobilitazione bergamasca contro la video sorveglianza con una ironica intervista a Tarricone! Qui di seguito la lettere che Ferrario a indirizzato ad alcuni quotidiani di Bergamo.

Davide Ferrario scri...
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“Si fermi la violenza fascista”

Egregio direttore,
l’atto d’intimidazione politica messo in atto l’altra notte ai danni del Blobhouse-Cinema Alba mi spinge a scriverle queste righe, sia come cittadino che come socio della società che gestisce il locale. Nonostante mi sia trasferito da qualche tempo a Torino, cerco sempre di seguire da vicino le vicende bergamasche. E confesso di essermi allarmato non poco nell’ascoltare sempre più spesso da amici e conoscienti episodi di violenza e intimidazione di chiara marca fascista, da pestaggi occasionali di avversari politici a sabotaggi veri e propri come l’incendio del centro sociale Pacì Paciana. Oggi siamo io e i miei soci a subire la vergogna dell’ultimo gesto di questa frangia di violenti. Non ci preoccupiamo certo per i danni materiali (che pure ci sono), ma per il senso profondo della cosa. Spesso il cittadino comune pensa che vicende di questo tipo coinvolgono solo gli “estremisti” e –tutto sommato- non vale la pena darsene troppo pensiero. Vorrei sottolineare che in questo caso il gesto squadristico tocca un locale pubblico non connotato in modo politico ma che aveva l’unica colpa di essere stato concesso a un’iniziattiva aperta a tutti e che proprio quegli episodi voleva dibattere e stigmatizzare. Tutti sanno che prima di fare il regista ho passato lunghi anni a Bergamo come uno degli organizzatori del Laboratorio 80. Erano gli anni caldi tra il settanta e l’ottanta e in qualche modo al Cineforum si stava “in trincea”. Eppure mai –a mia memoria- ci siamo trovati di fronte al tentativo di bruciare un cinema solo perché sede di un’iniziativa antifascista. Chiedo perciò alle Autorità se hanno intenzione di compiere quelle azioni di repressione del neofascismo che sono previste dalla Carta costituzionale e che da tempo avrebbero dovuto essere intraprese. Qualche anno fa avevo partecipato alla polemica sull’installazione delle telecamere di vigilanza, con una posizione molto critica. La maggioranza dei cittadini ha dimostrato di approvare l’installazione e io trovo che sia giusto rimettersi a questa scelta. Mi chiedo però se, dal punto di vista dell’ordine pubblico, tossicodipendenti e scippatori siano un problema più serio e vergognoso dei picchiatori fascisti. Credo che con maggiore volontà –professionale e politica- il problema potrebbe essere risolto prima che si incancrenisca pericolosamente. Ancora orgoglioso di considerarmi bergamasca (anche se non per l’anagrafe), la saluto cordialmente.

Davide Ferrario

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