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COMUNICATO STAMPA 1 Giugno 2005
LA FECONDAZIONE ARTIFICIALE da sempre su bovine, maiali, pecore e altri animali da produzione e riproduzione
VIENE ESTESA SU DONNE IGNORANTI DA CINICI SPERIMENTATORI CON MIRE ECONOMICHE, DI POTERE E DI CONTROLLO SOCIALE DEI CORPI
Cinici sperimentatori vogliono appropriarsi del meccanismo della vita nascente per gestire il colossale mercato attuale e futuro della riproduzione umana, determinando il futuro della società. Agganciano i loro turpi piani di sperimentazione all'idolatria della vita-per-la-vita e alle libertà di scelta della donna per decenni sindacalmente imbottita sul ruolo/diritto di procreazione a comando. Enfatizzano le patologie genetiche vere o presunte per promuovere la richiesta di selezione o perfezionamento degli embrioni, in altre parole una selezione della specie, per mano di pericolosissimi tecnici al servizio del controllo sociale dei corpi. Si profila l'eugenetica di Stato. Donne ignoranti cadono nella rete tessuta da questi furfanti, lasciando che sul loro corpo avvengano le sperimentazioni più oscene a danno perpetuo di tutte le donne che ancora non hanno capito che la procreazione naturale è un potere delle donne, nonché una garanzia per i figli, mentre la procreazione assistita diventa un potere in mano a pazzi manipolatori che usano le donne come bestie. Tutto questo si dice fatto nell'interesse collettivo: vuoi sostenere il contrario in dittatura? Le donne scientiste in Parlamento, prone alle lobby della sperimentazione in ventre e le "sgal-lettate" dello spettacolo non rappresentano le donne: sono unite nel sì dalla becera preoccupazione di perdere il diritto all'aborto, come se non fossimo all'altezza di difendere la già acquisita e non discutibile preminenza della donna sull'embrione. Avrebbero dovuto dire un NO totale. La Chiesa che ha già ceduto ampio pezzo di etica concedendo la finta "morte cerebrale" per non disturbare i profitti dei trapiantisti, sostiene la legge 40 che apre, seppur con qualche limite, alla fecondazione manipolata in laboratorio, e sembra ignorare la propria responsabilità nella legalizzazione di questo pericolosissimo atto contro natura, che apre ad ingerenze spaventose, anche surrettizie, per il controllo dei corpi (ingegneria genetica, nanotecnologie ecc.). Avrebbe dovuto dire un NO totale: nella coerenza dei suoi principi. Ma la misoginia ha vinto. La Chiesa si è preoccupata solo degli embrioni e da qui le assurde contraddizioni della legge 40. E' suo vizio patteggiare con i poteri della meditecnica e di perdere i principi. Scientisti e cattolici hanno sostenuto la fecondazione tecnicamente assistita, quindi entrambi i blocchi hanno ridotto la donna a fattrice. Già coalizzati nel disprezzo quando torturano le donne gravide, in coma sotto ventilazione, postposte all'interesse della ricerca fetale.
L'embrione è un individuo in fieri, anche se non è persona, va difeso dalle fameliche orde dei tecnici; la donna è individuo e persona quindi, nel contrasto di interessi , ha la supremazia. Unico caso in cui l'embrione può essere sacrificato.
Da questo gruppo femminista laico, nato nel '70 contro la medicalizzazione della vita (gruppo promotore nell'85 della Lega Nazionale Contro la Predazione di organi e la Morte a Cuore Battente) l' invito a disertare le urne, NESSUNA SPERIMENTAZIONE SUI NOSTRI CORPI - VETO TOTALE.
LE DONNE DELL'AEDfemminismo Associazione Educazione Demografica Associazione Etica Donne Bergamo
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