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[Il Manifesto del 23/6/2005]
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... Thursday, Jun. 23, 2005 at 2:52 PM |
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La polizia sequestra la posta del movimento Blitz nel server di «autistici». Migliaia di e-mail sotto controllo, dagli anarchici ai legali del G8
SERENA TINARI
Il 15 giugno del 2004 una squadra della polizia postale sbarca a Soci, in provincia di Arezzo, e bussa alla sede del provider Aruba. Chiede di accedere ad un computer che appartiene all'associazione Investici, titolare dei domini autistici.org e inventati.org. Non proprio uno qualunque: Investici ospita 500 siti, 600 liste di discussione con 30 mila partecipanti e 5000 caselle di posta. È un'associazione senza scopo di lucro impegnata sui temi della privacy e dei saperi digitali. A differenza dei provider commerciali, dove la corrispondenza avviene «in chiaro» e i dati degli utenti sono dunque di dominio pubblico, Investici offre comunicazioni sicure, perché crittate con il protocollo Ssl. Per questo i siti sono diventati la casa del cuore per attivisti e avvocati, giornalisti e gruppi universitari, associazioni umanitarie e sindacali. Nel giugno 2004 la polizia postale arriva da Aruba a causa di una casella di posta @inventati, quella del collettivo anarchico Crocenera. Aruba tace, anzi acconsente: spegne la macchina e consente alla polizia di copiarne il contenuto. Poi ci aggiunge lo zelo e mente al suo cliente: Investici lamenta che il server è fuori uso, Aruba risponde che è un problema di «presa elettrica». Tutto tace per quasi un anno: nel maggio 2005, sette persone legate a Crocenera sono arrestate fra Roma e Bologna: la Procura sequestra la casella di posta e il sito, ospitato da ecn.org, perché conterrebbe materiali buoni per una presunta eversione violenta. «Ma non c'era nulla del genere, solo testi teorici sul carcere», spiega l'avvocato di ecn, Gilberto Pagani, che ha chiesto il dissequestro al Tribunale per il riesame. Intanto, il Tribunale ha annullato gli arresti, perché «immotivati». E con il ricorso di ecn è arrivato l'accesso agli atti dell'inchiesta: una cinquantina di pagine dove se ne descrivono le fasi.
È solo allora che l'associazione Investici scopre di essere da un anno nuda di fronte alla polizia postale, che copiando il server ha acquisito i dati per una potenziale schedatura di massa. «Hanno prelevato i "certificati di sicurezza" e vanificato il protocollo Ssl. Ma tutto il traffico è a rischio», spiegano da Investici. «Non possiamo sapere quali dati hanno preso né cosa ne abbiano fatto». Ogni comunicazione passata per autistici e inventati può essere stata intercettata, e oltre al danno si profila la frode: secondo Pagani «a un primo sguardo sembrerebbe un Patriot act all'italiana, senza base legale». Perché la polizia era autorizzata a intercettare le comunicazioni di Crocenera, ma non a intervenire sul server.
Investici prende atto della «morte clinica, in Italia, della privacy digitale». E protesta per non essere stata avvisata da Aruba: «la presenza dei nostri legali avrebbe impedito di violare la privacy di migliaia di utenti». I verdi Bulgarelli e Cento hanno depositato un'interrogazione parlamentare al ministro delle Comunicazioni sul comportamento del provider toscano, «gravemente lesivo degli interessi di Investici e del diritto alla privacy». L'associazione procederà per vie legali, prepara un esposto al Garante della privacy e trasferirà su una macchina «pulita» la sua attività. Inoltre: «Da un anno lavoriamo a un progetto di ristrutturazione, per rendere i nostri servizi più resistenti agli attacchi. Speriamo di essere pronti alla fine dell'estate». Ma la lezione è definitiva: «Non esiste struttura politica o strumento tecnologico in grado di garantire la privacy e l'unica soluzione è una "crittografia forte", come il gpg».
L'operazione della polizia postale, intanto, tocca anche il Genoa legal forum: le caselle di posta e le liste di coordinamento di avvocati e consulenti tecnici sui processi del G8 di Genova sono ospitate da inventati.org. Supportolegale fa notare che «per la seconda volta, dopo il sequestro dei computer portatili di due consulenti avvenuto a marzo, la strategia difensiva del Glf é a disposizione delle procure: documenti, analisi e reperti non ancora presentati in tribunale. Con buona pace del segreto istruttorio e dei diritti della difesa».
Il Manifesto
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altra press release - liberazione
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otted Friday, Jun. 24, 2005 at 10:18 AM |
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http://italy.indymedia.org/news/2005/06/818794.php
LA POLIZIA POSTALE CANCELLA LA PRIVACY
by P301 Thursday, Jun. 23, 2005 at 8:21 PM mail:
DA UN ANNO ALL'INSAPUTA DEGLI INTERESSATI,VENGONO INTERCETTATE LE COMUNICAZIONI DI MIGLIAIA DI UTENTI "una violazione senza precedenti"
"La polizia postale, coadiuvata dallo Staff Aruba, ha scelto la via più semplice e meno rispettosa, lo spegnimento fisico del sistema, con interruzione duratura del servizio, provvedimenti successivamente alla copia coatta dei dati a loro ritenuti necessari, senza che fosse possibile per i nostri tecnici di verificare la correttezza dell'operazione", si legge in un comunicato dell'associazione. Per tutti i provider di servizi commerciali, i dati sensibili degli utenti sono sistematicamente disponibili a terzi non meglio identificati, senza che questo sia considerato un problema. E Aruba.it, che si sarebbe contraddistinta(per infamità ndP301) per il "pessimo servizio offerto, scuse difficilmente credibili, numerosi problemi tecnici", lo ha permesso senza aver notificato alcunchè: di fatto, secondo gli amministratori dell'associazione, è la messa sotto controllo delle comunicazioni di più di 6.000 utenti e 500 mailing list. Realisticamente, si può ritenere che, da quel momento, non solo le comunicazioni della 'Crocenera' ma tutte le altre comunicazioni transitate in quella macchina siano preda delle intercettazioni. E' la stessa indagine che con la scusa dell'acquisizione di un log ha consentito all'Fbi di abusare di un mandato federale e di sequestrarl'intero server dove era ospitato Indymedia Italia il 7 ottobre 2004. "Questa non è una questione privata, nè qualcosa che riguardi unicamente l'associazione o un server indipendente. Si tratta, ancora una volta, della nostra e della vostra libertà d'espressione. La stessa libertà di espressione che atti come la richiesta di sequestro del sito di Indymedia Italia, avanzata a maggio dal pm Vitiello per 'vilipendio della religione cattolica e della figura del Papa', mettono pesantemente in discussione", scrive il 'Supporto legale', il gruppo di appoggio al Genoa legal forum, entrambi utenti di "Autistici/Inventati", preoccupati per la riservatezza di caselle di posta elettronica degli avvocati e dei consulenti tecnici, e della stessa mailing list di coordinamento tra legali e consulenti. Il rischio è quello di trovarsi di fronte a un'operazione di 'schedatura di massa', "tutta la strategia difensiva del Genoa Legal Forum è a disposizione delle procure: documenti, analisi atti e reperti non ancora presentati in tribunale. Con buona pace del segreto istruttorio e del rispetto dei diritti della difesa. Spiega un mediattivista dell'emittente romana Radio Onda Rossa: "Stiamo cercando di tirare su un nuovo server ma chiediamo a tutti di non far transitare comunicazioni 'sensibili' o di utilizzare sistemi di decrittazione 'forti' come Pgp. Chiediamo anche di far pressione su Aruba, reclamando o stracciando i contratti e stiamo pensando a una campagna per risultare concreti sul diritto alla privacy e sulla libertà di parola. Ci auguriamo di non essere solo noi a pensare che sia una vicenda gravissima e niente ci dice che Aruba non abbia venduto i nostri dati ad altri". "Se così stanno le cose, abbiamo alle spalle un anno scandaloso contro l'indipendenza politica dei movimenti -dicono le deputate di Rifondazione, Elettra Deiana e Titti de Simone-, è un ennesimo, gravissimo episodio che conferma quanto nel nostro Paese non esistano le condizioni per poter seriamente parlare di una adeguata tutela della privacy. Particolarmente grave, inoltre, il carattere di accanimento politico che questo episodio manifesta contro una voce indipendente e scomoda della società civile e dei movimenti". Anche i loro colleghi verdi, Mauro Bulgarelli e Paolo Cento, presenteranno un'interrogazione al ministro delle Comunicazioni sulla "inquietante vicenda". Intanto, i siti di movimento sono pieni di messaggi allarmati, il resto del mondo politico anche stavolta sta zitto. (da Liberazione 23/06/2005)
P301
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