Si sa, fin dai tempi della GPU, dell’NKVD, del KGB, e nonostante la miseranda loro fine, la “schedatura” dei nemici politici è stato uno sport assai diffuso tra i manichei del paradiso comunista in terra. Tramontati anche a casa nostra i vari nuclei “di agit-inform” dei vari Secchia, Pecchioli e Violante, questo metodo di criminalizzazione politica persiste tuttora nella residua periferia della galassia marxista italiota. Ne sono esempi illustri i vari “osservatori” legati ai centri sociali e a Rifondazione comunista (e che ospitano, quali “giudici” – ed esperti – ex condannati per atti di violenza e terrorismo…), dei quali si è fatto portavoce e amplificatore il sito Indymedia. Il signor Marco Imarisio, gazzettiere del Corriere della Sera, è evidentemente un assiduo frequentatore di tale sito, dal quale assorbe come oro colato ogni “verità”. Quale redattore del “Corriere”, un giornale diretto da Paolo Mieli e “partecipato” da Oriana Fallaci, dovrebbe però stare un po’ più attento a quello che scrive. Nel suo “Dssa, la galassia di destra a caccia di fondi”, pubblicato il 5 luglio, senza un minimo di riscontro, offre ai lettori una robusta miscela di “verità” redatte dagli indimedisti. In breve iscrive Marco Saba (un ricercatore sulla criminalità finanziaria) nella struttura neogladista – e molto ridicola, con il suo iperfallacismo e anti-islamismo neocon e filo-yankee – di Saya. E lo addita come un uomo che avrebbe la matassa del “filo nero della gladio dei poveri”, con tutte le “notizie” tratte dalla schedatura indimedista. Una schedatura che, prodotta da occhialuti pipparoli che tuttora vedono in ogni dove golpisti e fascisti e destre in agguato contro la rinascente rivoluzione bolscevica, mescola Saba a Saya (un solo colloquio, ci dice Saba, a Firenze…) un filo-iracheno, cioè, ad un filo-israeliano, e giù giù dichiara Saba portavoce di Francesco Pazienza, il manovratore di quella P2 di cui proprio il Corriere di Paolo Mieli era il fiore all’occhiello e che da 20 anni giace in galera per la bancarotta dell’Ambrosiano (ovvero perché gli si vuole tappare la bocca sui manovratori di quel crack…), quindi dichiara sempre Saba il webmaster di uno dei nostri siti di “Rinascita” (Indymedia docet: basta estrapolare un intervento in chat da un forum e farlo diventare una prova), lo collega con un nostro settimanale di Verona, Italia sociale, (forse perché rei di campagne contro le guerre atlantiche in Serbia e in Iraq e di aver pubblicato un articolo per sottolineare la vergogna di una banca centrale che è controllata totalitariamente da soci privati!), insomma fa diventare Saba, che è stato un ex Fgci…, noi e quant’altri membri in servizio permanente effettivo dell’ “arcipelago nero”. Un po’ di decenza, signor Imarisio, un po’ di decenza. Si informi. E non soltanto su Indymedia.
Rinascita
Fa ridere come possiate prendere la palla al balzo quando si tratta di calunniare con false notizie coloro che stupidamente, ritenete degli avversari. E' ancora più stupido quando basta dare una controllata su chi è veramente il webmaster del sito (ma come, teste di cazzo, non avevate degli hacker infallibili?). Il diffondere notizie false e tendenziose lo consideravo un mezzo utilizzato dallo stato per colpire le dissidenze organizzate. Con mio rammarico mi rendo conto che utilizzate gli stessi sistemi. Rivoluzionari a parole, patetici servi del sistema quando serve.
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