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Papa Benedetto XVI attacca la tolleranza - La dittatura dell'assolutismo relativistico
by zed Saturday, Jul. 23, 2005 at 4:24 PM mail:

sono passati di moda il comandamento biblico "non uccidere" e la serie di pacifici sentimenti espressi nel Sermone della Montagna: "ama i tuoi nemici, fa del bene a chi ti odia", con un profluvio di parole come "misericordioso" e "perdono", la raccomandazione per la quale le persone dovrebbero "togliersi il granello di polvere che è nel tuo occhio" e la richiesta che "il cieco possa accompagnare il cieco" (Luca 6:27-42). Dal momento che l'aggressione imperialista può richiedere la menzogna e l'appropriazione della proprietà altrui, anche i comandamenti "non portare falsa testimonianza", "non rubare" e "non desiderare la roba d'altri" sono stati messi da parte da Bush e dalla Destra cristiana, almeno per quanto riguarda la politica estera dei repubblicani. Questa è una cristianità che ammazza amichevolmente il prossimo

Giugno 2005 Volume 18 numero 6
Z Magazine Online

La dittatura dell'assolutismo relativistico
Papa Benedetto XVI attacca la tolleranza.

Edward S. Herman






Le forze dell'irrazionalismo pretendono di portare moralità nella conduzione degli affari pubblici e privati: una moralità fondata sulle verità rivelate da Dio in opposizione a quello, che il recentemente eletto papa Benedetto XVI ha chiamato "la dittatura del relativismo". Si tratta di una potenziale minaccia alla semantica, ma poche puntualizzazioni possono far chiarezza.

Viviamo in un'epoca al di là di Orwell - e al di là della maleducazione -, in cui la tecnologia avanza in maniera costante, ivi compresa la tecnologia militare, come pure il software e l'hardware non militare, nello stesso tempo in cui forze irrazionali, ivi compresi modelli di pensiero e principi risalenti ad epoche pregalileiane, influenzano profondamente l'agire politico e minacciano la democrazia, il benessere umano e perfino la sopravvivenza della vita umana e delle forme di vita non umane. Le forze dell'irrazionalità si intrecciano bene con gli interessi economici, perché la dominazione politica di questi ultimi si incardina sullo sviamento dei normali cittadini dalla preoccupazione per i propri interessi (per non citare i veri interessi della società), distogliendone l'attenzione dal fluire delle decisioni politiche e delle pratiche economiche. La comunità finanziaria è alleata e sostiene gli irrazionalisti, come uno dei suoi strumenti per il potere, facendo un calcolo costi-benefici a breve termine esente da preoccupazioni di carattere sociale e senza dare molto peso ai rischi di perdita di controllo sugli irrazionalisti e alle possibili catastrofiche conseguenze della "fine dei tempi".

Le forze dell'irrazionalismo pretendono di portare moralità nella conduzione degli affari pubblici e privati: una moralità fondata sulle verità rivelate da Dio in opposizione a quello, che il recentemente eletto papa Benedetto XVI ha chiamato "la dittatura del relativismo". Si tratta di una potenziale minaccia alla semantica, ma poche puntualizzazioni possono far chiarezza. Relativismo è una parola con connotazioni e significati diversi, ma nel suo uso popolare emergono due significati o implicazioni: uno è che il relativismo implica che, in alcuni settori, le regole non siano completamente rigide e controllabili di modo che, in base alle circostanze, possono essere fatte delle eccezioni; un secondo significato o implicazione è che il relativismo tende a essere associato con la tolleranza nei confronti di principi o di punti di vista alternativi. Al contrario, l'assolutismo implica regole rigorose senza eccezioni.

Sulla base di questa struttura della definizione sembrerebbe verosimile che i relativisti - nell'area dei giudizi morali - sostengano la dittatura meno degli assolutisti, dal momento che sono più tolleranti nei confronti di punta di vista alternativi ai loro, consentano eccezioni sulla base delle condizioni individuali e avvertano meno di altri un'irresistibile urgenza a dettare a tutti un comportamento appropriato. La dittatura è molto più adatta a uno stato d'animo assolutista, dal momento che molte persone non sono d'accordo con i principi dell'assolutismo e dovrebbero essere costrette a accettarlo. Se non è possibile tollerare il dissenso, che viola principi indiscutibili, si devono spazzar via i giudici e i legislatori, che sostengono o permettono il dissenso e si devono chiudere o mettere a tacere i media e gli intellettuali che sono d'impiccio ai comportamenti morali. È chiaro che la democrazia ostacola l'egemonia dei principi assolutisti.

La citata definizione del papa delle tendenze liberali odierne come "dittatura del relativismo" è una contraddizione in termini, mentre in effetti si duole per la tolleranza e per non riuscire a imporre una dittatura - dei suoi principi -, un fallimento che, come il suo predecessore ha spiegato, "è caratterizzato da un relativismo religioso che porta a credere che 'una religione valga l'altra'" (papa Giovanni Paolo II, 1990). Come il cardinale Joseph Ratzinger, ora papa, indicava nel 2000, "con l'avvento del Salvatore Gesù Cristo, Dio ha voluto che la Chiesa fondata da lui fosse lo strumento per la salvezza dell'umanità (vedi Atti 17:30-31)... In verità, alla Chiesa, guidata dalla carità e dal rispetto per la libertà, si deve affidare soprattutto la proclamazione a tutte le persone della verità definitivamente rivelata dal Signore e l'annuncio della necessità della conversione a Gesù Cristo e dell'adesione alla Chiesa attraverso il Battesimo e gli altri sacramenti, al fine di partecipare pienamente alla comunione con Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi, la certezza della volontà salvifica di Dio non fa venir meno, bensì rafforza il dovere e l'urgenza della proclamazione della salvezza e della conversione al Signore Gesù Cristo!" (Cardinale Joseph Ratzinger, Congregazione per la Dottrina della Fede, 2000). Questa è la proclamazione di una dittatura di una e di una sola vera chiesa.

La gente di destra che denuncia regolarmente i liberal come relativisti privi di fermezza morale, che usano doppi standard, è frequentemente essa stessa composta da ultra-relativisti, che vogliono usare ogni argomento a sostegno di posizioni, che sposano con passione. Con strabiliante ipocrisia i redattori del Wall Street Journal versarono le più amare lacrime sulla "gente senza speranza", gli "spaventosi" armamenti e i bambini probabilmente vittime della "pioggia gialla" nel Laos dei primi anni 1980, accusando di malvagità il nemico sovietico. Dall'altra parte, giustificarono, senza esprimere una sola parola di compassione, le diverse centinaia di bambini salvadoregni uccisi dal battaglione Atlacantl, addestrato dagli USA, a El Mozote nel dicembre del1981 e giunsero persino a attaccare duramente il giornalista del New York Times, Raymond Bonner, per non aver accettato a proposito la spiegazione ufficiale dell'incidente ( che, senza scusarsi, alla fine i redattori ammisero - ovviamente al momento giusto - essere una bugia). Gli stessi redattori non batterono mai ciglio sull'uso massiccio in Vietnam di armi chimiche come defolianti delle coltivazioni e delle foreste o su armi spaventose, quali il napalm e le bombe a grappolo, che il loro governo usò laggiù. L'unica differenza fra i due casi è che la "pioggia gialla" erano escrementi d'ape, non armi chimiche, mentre gli attacchi chimici al Vietnam erano reali e con un alto costo di vittime.

Il relativismo implicito nel doppio standard è una caratteristica generale dell'establishment e del pensiero di destra. Per l'establishment, gli accordi internazionali, la legge e le regole dell'ONU sono applicabili all'Iran e agli altri obiettivi degli USA, ma non agli USA e ai loro clienti. Per la destra, le bugie di Carter a proposito dell'affare Lewinsky erano una violazione del comandamento biblico (e la difesa di un comportamento immorale), mentre le bugie in serie di Bush sull'Iraq come minaccia incombente venivano da un uomo moralmente corretto per una buona causa e, pertanto, potevano essere ignorate. Il sostegno degli interessi dei neri è un'intollerabile preferenza e una discriminazione, ma l'ampio appoggio di fatto agli interessi dei bianchi nella struttura sociale e politica non viene riconosciuto come discriminazione. Il relativismo e il doppio standard sono parte della struttura profonda della società, dell'establishment e del pensiero della destra USA.

Per i principi assolutisti ci sono diversi altri problemi, che si possono facilmente vedere allorquando prendiamo in esame la loro applicazione. Uno è che, come nel corso degli anni cambia la società, così cambiano i comportamenti e le credenze sulla base dell'esperienza e di nuovi modelli di esistenza e di relazioni sociali, che rendono i principi originari obsoleti e degni di obiezioni sul piano morale. Quando fu scritto l'Antico Testamento, la schiavitù umana era ampiamente praticata e la bibbia suggerisce un'approvazione morale della schiavitù. Fin dall'inizio ciò era in contraddizione con le altre norme morali, che facevano dutti gli uomini fratelli (sic!) fra di loro. Col passare del tempo, elementi più umani nei sistemi di pensiero religioso, con l'evoluzione dei costumi, fecero della schiavitù umana un simbolo di male morale nella maggior parte del mondo e in gran parte del pensiero religioso. Mentre negli Stati Uniti prima della Guerra Civile la schiavitù era ancora praticata, i suoi sostenitori potevano citare la bibbia, per dimostrare l'approvazione divina dell'istituzione, ma per la gran parte dei cristiani questo testo biblico cessò di essere assunto letteralmente.

Un'altra considerazione è relativa al pagamento degli interessi. Seguendo Aristotele, in moltissimi testi cristiani, per molti secoli, l'interesse era "usura", proibita e assolutamente immorale, specialmente nei casi di prestiti personali, in opposizione a quelli legati agli affari. I testi biblici, numerose prediche e scritti ecclesiastici su questo tema descrivono e condannano l'usura. Ma come è ben noto, con l'evoluzione del capitalismo e l'importanza dell'interesse nei meccanismi a esso funzionali, le proibizioni assolute vennero a poco a poco diminuenda e alla fine sono venute meno del tutto. Un'altra regola assoluta perse la sua autorità morale e la sua efficacia sul comportamento (si veda "Religion and the Rise of Capitalism" di Richard Tawney).

La bibbia contiene un vasto numero di passi e di affermazioni, che possono essere interpretati come istruzioni o regole morali e persino come affermazioni fondate sulla scienza naturale. Alcune di queste hanno causato alle chiese una certa quantità di situazioni imbarazzanti: ad esempio, l'approvazione della schiavitù, la condanna delle "streghe", che diede il fondamento morale per la tortura e l'uccisione di molte migliaia di vittime, principalmente donne, la nozione presuntamente divina, secondo cui il sole ruoterebbe attorno alla terra e la terra sarebbe il centro dell'universo, che fra l'altro fornì un parziale fondamento alla condanna di Galileo.

Questi e altri passi, come abbiamo visto, non vengono più considerati, benché la rinascita del pensiero e dell'attivismo della destra cristiana negli Stati Uniti e la versione biblica della biologia e dell'origine della vita (il "creazionismo") portino una significativa sfida alla teoria dell'evoluzione.

Nei rimanenti passi, che parlano di un corretto comportamento umano, alcuni sono ignorati e alcuni selezionati e enfatizzati appassionatamente come importanti regole morali. Come, con la maturazione del capitalismo, è venuta meno la regola sull'usura, così le ingiunzioni, che suggeriscono che per i ricchi sarà difficile entrare nel regno dei cieli ("Guai a voi, che siete ricchi", Luca 6:24), che lodano l'eguaglianza e esprimono grande preoccupazione per alleviare la povertà (II Corinzi 8), che attaccano l'oppressione dei poveri (Isaia 3), che invitano alla periodica redistribuzione delle ricchezze (gli Anni Giubilari, Levitico 25:8-33), sono ignorate e contravvenute da Bush e dalla Destra Cristiana. Bush e i suoi alleati della Destra Cristiana rappresentano una Cristianità amica del mercato.

Dal momento che gli Stati Uniti sono diventati un aggressivo stato imperialista militarizzato, sono passati di moda il comandamento biblico "non uccidere" e la serie di pacifici sentimenti espressi nel Sermone della Montagna: "ama i tuoi nemici, fa del bene a chi ti odia", con un profluvio di parole come "misericordioso" e "perdono", la raccomandazione per la quale le persone dovrebbero "togliersi il granello di polvere che è nel tuo occhio" e la richiesta che "il cieco possa accompagnare il cieco" (Luca 6:27-42). Dal momento che l'aggressione imperialista può richiedere la menzogna e l'appropriazione della proprietà altrui, anche i comandamenti "non portare falsa testimonianza", "non rubare" e "non desiderare la roba d'altri" sono stati messi da parte da Bush e dalla Destra cristiana, almeno per quanto riguarda la politica estera dei repubblicani. Questa è una cristianità che ammazza amichevolmente il prossimo.

Invece che concentrarsi sui Dieci Comandamenti o sul sermone della montagna, il papa e la Destra Cristiana hanno scoperto i grandi argomenti morali nella sfera dell'etica sessuale: i diritti degli uomini e delle donne, il divorzio, l'aborto, il controllo delle nascite e l'omosessualità. Papa Giovanni Paolo II, in contrasto con la Destra Cristiana, prestava almeno una seria attenzione alle tematiche relative alla povertà, alla corsa agli armamenti e alla guerra. Anche Benedetto XVI si oppone alla pena di morte e alla guerra d'aggressione.

Ma valutate un po' questa dichiarazione, tratta da una "lettera d'indicazioni" ufficiale, rilasciata dal cardinale Joseph Ratzinger a giugno dello scorso anno , in risposta a una posizione del clero USA critica sul diritto di scelta sostenuto dal principale candidato del partito democratico, per ricevere la nomination alla candidatura presidenziale. (Concepimento, santa comunione e principi generali: in l' "affare Kerry: quello che Ratzinger ha voluto dai vescovi americani", Sandro Magister, Chiesa Online, 3 luglio 2004). "Non tutte le questioni morali hanno lo stesso peso morale dell'aborto e dell'eutanasia. Per esempio: se un cattolico fosse in conflitto col Santo Padre a proposito dell'applicazione della pena capitale o della decisione di fare una guerra, per questa ragione non sarebbe considerato indegno di accostarsi a ricevere la Santa Comunione. Seppure la Chiesa esorti le autorità civili a ricercare la pace e non la guerra e a esercitare indulgenza e grazia nella punizione dei criminali, può essere lecito prendere le armi per respingere un aggressore o per ricorrere alla pena capitale. Sul fare guerra e applicare la pena di morte, ci può essere fra cattolici una legittima diversità d'opinione; ma non ci può essere in nessun caso sull'aborto e sull'eutanasia".

Questo è proprio un caso di relativismo, che non permette eccezioni nella condanna morale dell'aborto e dell'eutanasia, ma le permette per la guerra e la pena capitale. Non si può uccidere un feto, anche se servisse a salvare la vita della madre, ma la Santa Comunione non verrà rifiutata ai guerrafondai, che uccidono milioni di persone, e ai governanti responsabili del mantenimento della pena capitale. Il 18 aprile scorso il papa ci ha detto. "Il relativismo è l'idea che i criteri di giudizio dipendono dal variare delle circostanze, non da una verità assoluta". In pratica quello, che ci offre sono misure morali selettive e criteri di giudizio relativistici, per quei principi morali che egli arbitrariamente declassa.

La crociata della Destra Cristiana sull'etica sessuale ha indubbiamente fornito un certo senso di sicurezza e di giustificazione morale a molti individui sconvolti dai rapidi e incomprensibili cambiamenti della realtà che impattano su di loro. Ma non c'è dubbio che questa rabbia sia stata deliberatamente stimolata e canalizzata in queste direzioni dai sofisticati sostenitori di politiche economiche reazionarie e di un imperialismo aggressivo e brutale. Sinceramente condivisa da molti, ha fornito il necessario diversivo dalla comprensione e dalla preoccupazione di quelli che sono i più autentici interessi individuali e sociali.




Documento originale The Dictatorship of Relativistic Absolutism
Traduzione di Giancarlo Giovine
Edward S.Herman è un economista e ha scritto numerosi articoli e libri. Dal 1988 collabora regolarmente ogni mese a Z Magazine.



http://www.zmag.org/italy/herman-dittaturarelativismo.htm

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Approfondimenti

di Edward S. Herman

Antiterrorismo come copertura del terrorismo

http://www.zmag.org/italy/herman-copertura.htm

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La gente là fuori
prova un "disgusto per la civiltà occidentale
e i suoi valori culturali"

http://www.altremappe.org/Herman-disgusto.htm

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La fabbrica del consenso

Chomsky Noam, Herman Edward S.

http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1452&isbn=8843801783


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