29 07 2005
COMUNICATO STAMPA
Irruzione della Polizia ai danni degli immigrati del Vittorio Occupato di Ostia
Questa mattina (intorno alle sei), con imponente spiegamento di agenti, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione all’interno dei locali del “Vittorio”, struttura di accoglienza autogestita attiva da più di dieci anni ad Ostia, all’interno di una operazione antiterrorismo tesa a colpire soprattutto la folta comunità di immigrati provenienti dai paesi del Sud –Est asiatico ed in modo particolare dal Pakistan.. Un vero e proprio blitz che ha portato, senza che venisse esibito alcun mandato, ad una vera e propria caccia al Pakistano durata quasi un’ora, con incursioni generalizzate in moltissime stanze, perquisizioni a tappeto, pistole puntante al volto, intimidazioni di ogni sorta, persone rastrellate nelle loro stanze e nei bagni mentre si preparavano ad una nuova giornata di lavoro. Il tutto si è concluso con il fermo di circa 12 persone ( Pakistani, Indiani, Bengalesi), tutt’ora recluse all’interno del Commissariato di Ostia e di cui non si hanno altre notizie. Un’operazione indiscriminata che ha il sapore di un vero e proprio tentativo di intimidazione e provocazione ai danni di una realtà da sempre impegnata nelle lotte sociali, per il diritto alla casa, per la chiusura dei CPT ed il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti i migranti. E’ chiaro che questa grave azione è il frutto di un disegno politico che intende alimentare una paura generalizzata del diverso e dell’immigrato per giustificare un giro di vite repressivo attorno alle esperienze di lotta, ed attorno alle libertà ed ai diritti di tutti. Non esisteva nessun obiettivo mirato nell’irruzione che oggi ha colpito tutti gli abitanti del centro socio abitativo. Non esiste nessuna giustificazione che si tenga in piedi rispetto a quanto accaduto oggi ai nostri danni, se non la volontà di mettere ancora una volta sotto attacco tutte le esperienze di lotta per i diritti negati, di rispondere alle emergenze sociali attraverso la determinazione di uno stato di polizia permanente. A tutto ciò non si può rimanere indifferenti, occorre rispondere con una forte mobilitazione democratica e dal basso.
Centro Socio Abitativo Vittorio Occupato di Ostia
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