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Ftr Sgombero filorosso - Post dinamico
by ImcCalabria Friday, Sep. 02, 2005 at 8:09 PM mail:

post dedicato a raccogliere i commenti alla ftr

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A "Smontare" FILOROSSO ci provano gli sbirri
by FiloRosso.it Saturday, Sep. 03, 2005 at 1:58 AM mail:

Dopo una settimana di silenzio dall’interruzione dei lavori di smantellamento del centro sociale autogestito Filorosso all’Università della Calabria, il potere torna a farsi sentire (e vedere) in divisa.

Per ieri (1 settembre) avevamo annunciato una “notte resistente” con musica in solidarietà allo spazio sociale studentesco sotto sgombero. Ma la tranquillità degli studenti che pagano le tasse e partecipano a una semplice festa nel Campus, ieri notte, è stata gravemente lesa dall’arrivo in forze dei carabinieri della stazione di Rende (almeno 10 in divisa e altrettanti in borghese) che a bordo di macchine e jeep si sono presentati all’improvviso alle porte del centro sociale.
L’aria di “sospensione” che si respira in questo inizio autunno anticipato all’Università, crea un clima favorevole all’intervento delle forze dell’ordine, in qualsiasi momento, anche laddove non esiste alcun “disordine”. La tensione è stata smorzata sin dall’inizio, nonostante l’atteggiamento provocatorio di alcuni agenti. Più di venti studenti si sono lasciati identificare, ma a nessuno di loro è stato spiegato il motivo dell’identificazione. Un giornalista è stato ostacolato nello svolgimento del proprio lavoro e avvertito ripetutamente con la minaccia del sequestro delle immagini registrate. Agli studenti che chiedevano il motivo del blitz, il capitano Carrara rispondeva: “non sono tenuto a dirlo”.
Quasi due ore sono passate così, con le divise che si aggiravano intorno al centro sociale, alla ricerca di chissà che cosa. Solo il senso di responsabilità degli studenti ha fatto in modo che la situazione non degenerasse. E terminato il controllo, la festa è ricominciata.
Per niente sono venuti e con niente se ne sono andati.
Ma l’intervento dei carabinieri ieri notte era preordinato e intimidatorio: questo significa che lo sgombero del Filorosso non è più materia interna all’ateneo, un confronto dialettico fra un’amministrazione cieca e gli studenti che chiedono e creano spazi di libertà e socialità: il rettore tace da settimane perché ormai ha passato la palla ai tutori della legge…
Solo così si spiega la violazione sistematica della privacy dei liberi cittadini che frequentano quotidianamente lo spazio: due carabinieri in borghese, senza esibire alcuna autorizzazione, ieri notte si sono nascosti nel gabbiotto della vigilanza al Polifunzionale per manovrare – ancora una volta - la telecamera a circuito chiuso piazzata sul capannone autogestito.
L’intento è quello di trasformare un luogo di libertà e di formazione civile, in un luogo di repressione: le parate militaresche tentano di spaventare e allontanare.
Noi siamo convinti di essere nel giusto e di non commettere alcun reato nel difendere i nostri diritti. Da diversi mesi stiamo denunciando pubblicamente la restrizione delle libertà individuali e collettive all’università: gli studenti vengono trattati come criminali, a colpi di diffide, blitz, identificazioni, videocontrollo, solo perché organizzano una festa o un concerto. Una simile situazione, se non trova un’adeguata attenzione e opposizione pubblica e democratica, può solo precipitare.
Il Magnifico declama il boom delle iscrizioni e poi reprime gli studenti? E’ questa l’università che vuole? Produttiva, obbediente e blindata?
Filorosso è l’altra università, quella del pensiero critico e dell’autoformazione. Noi difenderemo questa idea di università fino in fondo: è nostro dovere di studenti che non perdono la memoria. Nonostante l’ennesima intimidazione, noi non ci “smontiamo”.

Zona Autonoma FILOROSSO
Arcavacata 02.09.05

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STOP
by leggete sto merda Saturday, Sep. 03, 2005 at 4:20 PM mail:

RINALDO PERRI, RESPONSABILE PROVINCIALE FN-COSENZA SU ORDINE DI CHIUSURA CENTRO SOCIALE “FILO ROSSO”
“Dopo anni di indisturbata attività,. I teppisti di sinistra che abusivamente occupavano il capannone polifunzionale dell’università di Cosenza, ribattezzato C.S.O.A. FILOROSSO si vedono costretti a chiudere i battenti e a porre termine alle loro attività. L’ordine è del rettore dell’università della Calabria al quale, nonostante le divergenze politiche và tutta la nostra solidarietà per aver preso una decisione corretta e coraggiosa. Non bisogna dimenticare che all’interno di quella struttura, nominalmente culturale, trovano ospitalità molti tra gli elementi più intolleranti e violenti della città, ovvero coloro che per esprimere gli ideali di “pace e democrazia” di cui si dicono portatori non hanno trovato di meglio, negli anni passati, che macchiarsi di ogni tipo di violenza. Quei capannoni videro pure la nascita dell’associazione sovversiva “Sud Ribelle”, ancora sotto processo e che fu protagonista degli scontri al G8 di Genova. Insomma il filorosso, come tutti i centri sociali, non è un’espressione culturale alternativa ma un luogo di libero spaccio e consumo di droghe di ogni genere e dove la violenza e l’intolleranza verso gli avversari vengono inculcate ai nuovi adepti che magari si avvicinano solo per assistere a un concerto. Cosenza, in realtà, ha sempre vantato una massiccia presenza di centri sociali subordinati a un sistema e a una moda, sempre più malata, per colpa della quale i frequentatori di quelli si riducono presto a tristi spacciatori di piazza o a ridicoli picchiatori in cerca del fascista da pestare in venti contro uno. Il nostro auspicio è che i locali sottratti alla prepotenza del filorosso siano adibiti ad un uso più sano e proficuo per gli studenti cosentini

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STOP
by LEGGETE STO MERDA Saturday, Sep. 03, 2005 at 4:58 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/09/864807_comment.php#864945

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,j,
by ascfa Saturday, Sep. 03, 2005 at 5:00 PM mail:

ok abbiamo capito, che serve ripeterlo 1000 volte?

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è na minkia di forza nuova
by compagno Sunday, Sep. 04, 2005 at 12:36 AM mail:

capisco se l'aveva detto pino gentile, o qualche altro pezzo grosso del centro destra avesse lasciato una tale dichiarazione. Tutta quest'iportanza... state facendo il suo gioco a pubblicizzarlo così.

MAgari debonis fosse un pericoloso sovversivo... Solo un figlio di papà che gioca a fare il disobbediente, come tutti i disobbedienti!

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beh?
by no info Monday, Sep. 05, 2005 at 4:42 PM mail:

passati i giorni caldi e la notte resistente che si dice nella contea di Beddonis?

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A "smontare" il Filo ci provano gli sbirri...
by FiloRosso.it Thursday, Sep. 08, 2005 at 12:27 AM mail:

A "smontare&quo...
sbirrifilo.jpg, image/jpeg, 150x120

Dopo una settimana di silenzio dall’interruzione dei lavori di smantellamento del centro sociale autogestito Filorosso all’Università della Calabria, il potere torna a farsi sentire (e vedere) in divisa.

Per ieri (1 settembre) avevamo annunciato una “notte resistente” con musica in solidarietà allo spazio sociale studentesco sotto sgombero. Ma la tranquillità degli studenti che pagano le tasse e partecipano a una semplice festa nel Campus, ieri notte, è stata gravemente lesa dall’arrivo in forze dei carabinieri della stazione di Rende (almeno 10 in divisa e altrettanti in borghese) che a bordo di macchine e jeep si sono presentati all’improvviso alle porte del centro sociale.
L’aria di “sospensione” che si respira in questo inizio autunno anticipato all’Università, crea un clima favorevole all’intervento delle forze dell’ordine, in qualsiasi momento, anche laddove non esiste alcun “disordine”. La tensione è stata smorzata sin dall’inizio, nonostante l’atteggiamento provocatorio di alcuni agenti. Più di venti studenti si sono lasciati identificare, ma a nessuno di loro è stato spiegato il motivo dell’identificazione. Un giornalista è stato ostacolato nello svolgimento del proprio lavoro e avvertito ripetutamente con la minaccia del sequestro delle immagini registrate. Agli studenti che chiedevano il motivo del blitz, il capitano Carrara rispondeva: “non sono tenuto a dirlo”.
Quasi due ore sono passate così, con le divise che si aggiravano intorno al centro sociale, alla ricerca di chissà che cosa. Solo il senso di responsabilità degli studenti ha fatto in modo che la situazione non degenerasse. E terminato il controllo, la festa è ricominciata.
Per niente sono venuti e con niente se ne sono andati.
Ma l’intervento dei carabinieri ieri notte era preordinato e intimidatorio: questo significa che lo sgombero del Filorosso non è più materia interna all’ateneo, un confronto dialettico fra un’amministrazione cieca e gli studenti che chiedono e creano spazi di libertà e socialità: il rettore tace da settimane perché ormai ha passato la palla ai tutori della legge…
Solo così si spiega la violazione sistematica della privacy dei liberi cittadini che frequentano quotidianamente lo spazio: due carabinieri in borghese, senza esibire alcuna autorizzazione, ieri notte si sono nascosti nel gabbiotto della vigilanza al Polifunzionale per manovrare – ancora una volta - la telecamera a circuito chiuso piazzata sul capannone autogestito.
L’intento è quello di trasformare un luogo di libertà e di formazione civile, in un luogo di repressione: le parate militaresche tentano di spaventare e allontanare.
Noi siamo convinti di essere nel giusto e di non commettere alcun reato nel difendere i nostri diritti. Da diversi mesi stiamo denunciando pubblicamente la restrizione delle libertà individuali e collettive all’università: gli studenti vengono trattati come criminali, a colpi di diffide, blitz, identificazioni, videocontrollo, solo perché organizzano una festa o un concerto. Una simile situazione, se non trova un’adeguata attenzione e opposizione pubblica e democratica, può solo precipitare.
Il Magnifico declama il boom delle iscrizioni e poi reprime gli studenti? E’ questa l’università che vuole? Produttiva, obbediente e blindata?
Filorosso è l’altra università, quella del pensiero critico e dell’autoformazione. Noi difenderemo questa idea di università fino in fondo: è nostro dovere di studenti che non perdono la memoria. Nonostante l’ennesima intimidazione, noi non ci “smontiamo”.

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Arcavacata 02.09.05

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Basta con il Filo Rosso
by bubù Thursday, Sep. 22, 2005 at 9:24 PM mail:

Basta con questa cazzo di features, abbiamo fatto abbastanza pubblicita a questo spazio concerti del signor e pseudo compagno Andrea DeBonis.
Loro non hanno bisogno di Indymedia per farsi pubblicità, hanno già il monitorebrutio e poi i vari Piperno e Catizone che si sono subito prodigati a difenderlo e garantirgli i loro appoggio e difesa.
Il filo rosso ha avuto una storia degna, grande ma ora non è più un luogo in cui ci sia dialettica interna, non si fà alcuna politica ma solo un luogo per fare concerti. Regno incotrastato di Andrea e Daniela.
Pochissimi sono gli studenti che lo frequentano che pensano lì di trovare l'unico spazio aperto e libero dell'università. Ma subito capiscono che non c'è cazzo da fare nulla lì dentro, massimo lavorare al bar o trasportare qualche videoregistratore. Sono quattro gatti i ragazzi che lo continuano a seguire con continuità e gli stanno appresso come gli apostoli seguivano a Gesù
non certo per ideali ma solo per qualche interesse.
In più Debonis avrà almeno 40 anni e cazzo vati trova un lavoro va fa un'altra cosa, lascia lo spazio agli studenti perchè hai davvero rotto il cazzo

Quindi buttate giù la features perchè ha rotto i coglioni!!!

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...
by ... Thursday, Sep. 22, 2005 at 9:29 PM mail:

quand'è che i fascisti invidiosi se ne vanno affanculo?
non siete impegnati nello spaccio come i vsotri genitori che votano berlusca e che da 60 anni mangiano con la mafia?

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L'ultima di DeBonis!
by lol Wednesday, Oct. 05, 2005 at 1:10 AM mail:

Lo pseudo compagno DeBonis ha sputato veleno sulla manifestazione del 15 ottobre contro la Bolkestein perchè secondo sua eccellenza essa è una manifestazione che riguarda solo ed esclusivamente le liti e lotte politiche all'interno di Rifondazione. Forse al caro De Bonis sfugge il fatto che tale manifestazione è stata promossa al forum sociale di Londra e quindi è internazionale.
Il problema rimane uno solo che DeBonis di politica non ne capisce una mazza, l'unica cosa che sa fare è solo concerti!!!!

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