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NO TAV !
by Solidali NoTav dalla Granda Monday, Sep. 05, 2005 at 12:12 PM mail:

Venerdì 9 settembre 2005, dalle ore 16 alle ore 20, davanti alla stazione ferroviaria di Cuneo, si terrà un banchetto informativo NO TAV.


Nelle prossime settimane è previsto che governo e ditte
appaltatrici tentino di iniziare i lavori di sondaggio in Val di Susa.
Ci sembra opportuno lanciare un segnale di partecipazione alla lotta No
Tav anche da altri territori. Sarebbe bello constatare di non essere
gli unici a farlo.

Rebeldies (Cuneo)

Ma dove cazzo vogliono andare
così di fretta?

Un luogo comune vede i montanari come persone
tranquille e pacifiche. Persone serene che vivono in luoghi
incontaminati. Anche i montanari della Val Susa forse un tempo erano
tranquilli e pacifici. Da tempo invece sono piuttosto arrabbiati,
perché il Progresso e i Soldi si vogliono mangiare la loro valle che,
come molte altre aree di questo mondo, è già piuttosto malconcia.
Attraverso la Val Susa dovrebbe passare la linea ferroviaria TAV/TAC
(Treno ad Alta Velocità/Treno ad Alta Capacità, rispettivamente per
passeggeri e merci) da Torino a Lione, parte di un progetto di mobilità
“veloce” a livello europeo. Arrivando da Torino, il treno superveloce
dovrebbe attraversare una prima galleria (Musinè-Gravio) lunga 23 Km,
per sbucare in Alta Valle, dove un altro tunnel, di 53 Km, dovrebbe
unire Venaus a St. Jean de Maurienne. Incredibile vero? Già, come la
quantità di amianto e uranio che uscirà da questi grossi buchi, per
riversarsi, con la brezza della sera, sui paesi della valle e su
Torino.
La linea ad alta velocità viene presentata dai media (TG3 e La
Stampa di casa Agnelli in primis) come una benedizione che salverebbe
il Piemonte dal declino economico. Studi indipendenti hanno però
evidenziato che, dal punto di vista dei trasporti, questo progetto è
assolutamente inutile. La linea ferroviaria già esistente è sfruttata
appena per metà delle sue potenzialità. Insomma, basterebbe investire
(meno) per mantenere efficiente la ferrovia che già c’è. Si
eviterebbero, tra l’altro, stragi dovute alla mancanza di sicurezza
come quella di Crevalcore o, da queste parti, Madonna dell’Olmo.
Ovvio
che la costruzione delle linee ad alta velocità è un boccone prelibato
per i grandi gruppi industriali e finanziari, basta ricordare, fra i
principali interessi economici che stanno dietro al TAV, l’onnipresente
clan Agnelli.
I danni ambientali dovuti alla costruzione della nuova
linea ferroviaria sarebbero enormi per la Val Susa, con falde acquifere
essiccate dagli scavi, un forte inquinamento acustico e, soprattutto,
un milione di metri cubi di materiale estratto, contenente amianto e
uranio.
Il che si traduce, per la salute di valsusini e torinesi, in
Mesotelioma (un cancro della pleura provocato dall’inalazione di
amianto, mortale in 100 casi su 100) e Linfoma (per intenderci, quello
di cui si sono ammalati i militari esposti alle pallottole all’uranio
in Kosovo).

La popolazione valsusina lotta da anni contro questo
progetto. Questa tenace opposizione ha fatto slittare negli anni i
sondaggi con cui partirebbe la costruzione della linea ad alta
velocità. Con l’inizio dell’autunno, governo e ditte appaltatrici hanno
previsto di dare avvio ai lavori, ma ormai da mesi la popolazione
presidia i siti dove dovrebbero aprirsi i cantieri.
Vogliamo ricordare
la marcia che, sabato 4 giugno 2005, ha visto 30.000 persone sfilare
per dire ai padroni del vapore che di alta velocità non ne vogliono
sapere.
Ricordiamo anche le molte azioni di sabotaggio contro i primi
rilievi, a cavallo fra gli anni 1997 e 1998. Accusati di esserne i
responsabili e banditi come “ecoterroristi” (termine curioso che
definisce chi difende l’ambiente dalle grinfie del capitale), tre
anarchici. Anni dopo il processo si concluse senza che i giudici
potessero provare le accuse, ma due di loro, Edoardo Massari e Maria
Soledad Rosas, erano già morti agli arresti.
La loro drammatica fine ci
rende ancora più determinati a non chinare la testa.



Venerdì 9
settembre 2005, dalle ore 16 alle ore 20, davanti alla stazione
ferroviaria di Cuneo, si terrà un banchetto informativo NO TAV.
Perché
siamo solidali con la lotta popolare contro questo ennesimo sfregio all’
ambiente e a chi vi abita.
Perché siamo coscienti che l’alta velocità è
solo una degli artigli (altrove si chiamano trafori, mega dighe,
impianti olimpici, antenne e tralicci e via dicendo) con cui i grandi
poteri insidiano le nostre vite e le nostre terre. Ovunque.
Perché
vogliamo lanciare un segnale a chi promuove il TAV: anche al di fuori
della Val di Susa la loro nocività troverà l’ostilità che merita.

Solidali NoTav dalla Granda

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