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ECCO SVELATO IL "MIRACOLO ECONOMICO CINESE"
by Contro il made in china Tuesday, Sep. 06, 2005 at 11:53 PM mail:

Voglio proprio vedere se la cara indy mi bannerà questo articolo...

Dal “Libro nero sulla Cina”, frutto del lavoro di Amnesty International e di Human Right Watch, si apprende che sei milioni di cinesi sono costretti ai lavori forzati, senza paga, in campi di concentramento detti LAOGAI. Le ditte cinesi che accettano da committenti europei lavoro a basso costo, in realtà, si occupano solo in parte della produzione effettiva, subappaltando il resto a questi campi di lavoro forzato e limitandosi poi ad apporre la loro etichetta. Ecco spiegato il segreto degli “imbattibili” prezzi cinesi.
Nei LAOGAI, oltre al lavoro forzato, vengono praticati la detenzione amministrativa (senza imputazione e senza processo), il lavoro minorile, torture di ogni genere e addirittura ci sono fondati sospetti che sia in atto, in queste strutture, un traffico di organi per trapianti. Pertanto, aldilà delle ovvie considerazioni di natura economica e sociale, riteniamo che per insuperabili valutazioni etiche vi sia un imperativo morale che imponga l’embargo totale di tutte le merci cinesi fino a quando non siano definitivamente chiusi i LAOGAI e la Cina dimostri, con chiarezza, di rispettare i diritti umani e la libertà religiosa.

Compagni cosa ne pensate??
Non siete voi quelli a difesa dei lavoratori??

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Cinesi
by lerch Wednesday, Sep. 07, 2005 at 12:10 AM mail:

Caro mio, sarebbe proprio il caso di dire "è arrivato lui, è arrivato..."
Che nei paesi del così detto terzo mondo succedono cose come queste. E' incredibile che gente come te continui a postare roba come questa con il fare di chi accusa la gente di Indy di essere complice di cose come questa... come se agli Indyani andasserto bene cose come lo sfruttamento della manodopera, etc etc. Scusa ma il tuo padrone Berluscone non fà lo stesso?? Non vorrebbe anche lui un mercato del lavoro dove massacrare i lavoratori, licenziarli senza giusta causa etc etc? Vediamo di non fare gli splendidi con queste cose... L'ipocrisia di gente come voi è veramenyte penosa..

Mi fai pena...

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non ti interessa
by grisasso Wednesday, Sep. 07, 2005 at 12:46 AM mail:

No, invece ha detto una cosa interessante di cui non so quanta gente è a conoscenza quando compra prodotti cinesi. Bisogna prendere in considerazione questa realtà, non fare finta di niente.
Lerch, eri già a conoscenza di queste cose, ma non te ne frega niente, potevi almeno stare zitto.

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libertaria/o
by antiquario del futuro Wednesday, Sep. 07, 2005 at 1:07 AM mail:

per quel che mi riguarda,come libertario, considero la cina un paese con una struttura di potere piramidale - fascista - imperialista (con implicazioni occulte sull'argomento elitario - illuminatio...come estensione).
posso pensare che mao sia stato una genocida, o un grandissimo pezzo di merda.....benche' osservo pero', che deve aver fatto un buon lavoro per la sua nazione, visti gli attuali risultati.nemmeno mi associo al concetto di nazione. nemeno sono comunista. sono (mi considero) un libertario. pero' se questa forte avanzata della cina, servira' a indebolire gli usa, ne' saro' contento; e se servira' a rafforzare il socialismo in america latina ne saro' felice (politica non allineata all'impero sionista usa/ue).
i diritti umani in cina penso che siano messi male ma male davvero, mi immagino. non ci sono mai stato in cina.
e non mi sorprende affatto. credo che siano un miliardo e mezzo circa, quindi davvero tanti e davvero difficile analizzare la societa' di questo paese.
in quanto a boicottare............su un piano industriale, penso che sia molto piu' intelligente invecie di boicottare, cooperare su un piano di produzioni autonome e qualitative.
mi spiego meglio: romano prodi pochi giorni fa' ha criticato il governo di merditalia e soci, ha detto che hanno l'encefalogramma piatto. giacche' non sono riusciti a relazionarsi con i cinesi in nessuna maniera; se non in quella mafiosa. l'unica cosa che sa' fare la destra. per poi contraddirsi ridicolamente nel provare a chiudere frontiere..(stessa pagliacciata con la turchia in europa, che ridere fanno questi mentecatti, riempiono le citta' di cartelli contro la turchia e poi berlusconi li fa' entrare e con il benvenuto!!!!)
la crtitica di prodi e' giusta, anche se voglio vedere quale sara' la differenza tra il suo e questo governo di merda che abbiamo; non credo che ci sia nessuna differenza sostanziale, giacche' il virus mafioso nella nostra struttura poiltica ben difficilmente scompraira'......
A CUBA INVECIE!!!!!! producono tante cose che noi italiani del cazzo, nemmeno ce le sognamo. noi siamo troppo impegnati a riempire i muri di scritte su totti e dicanio. invecie di produrre qualcosa per davvero, e come lo chiama giustamente d.icke, il superstato fascista, la unione europea, invecie di favorire lo sviluppo della nostre picoole imprese che lavorano con i prodotti del territorio, cerca di distruggerle. il vino, l'olio, la pizza col forno a legna, i mercati rionali all'aperto, sono ANTIGENICI secondo i funzionari burocrati, che stanno studiando la maniera di metterci un microchip nel cervello a tutti ( e i giovani ne saranno addiruttura entusiasti, se sono potuti essere entusiasti di trasmissioni televisive come big brother......) per tornare....noi italiani del cazzo con i giocatori della nazionale "belle chiome e gambe molli", non produciamo niente, e quel poco che potremmo pruodurre non ci e' permesso.
A CUBA INVECIE!!!!!!!!!!!!producono eccome!!!!!!! vaccini, tecnologie mediche avanzatissime, programmi per computer, e addirittura sistemi di difesa e sicurezza contro catarsofi naturali!!!!!!!!tanto efficenti da essere stati approvati dalla onu come i migliori al mondo.....
forse vi siete dimenticati del giro in america latina che ha fatto il politico cinese, pochi mesi fa', dove ha elargito miliardi su miliardi, in intercambi commerciali con cuba, venezuela,brasile e argentina a cambio di risorse e materie prime, che questi peasi hanno (meno nel caso di cuba, che non avendo ne petrolio ne metalli, ha offerto vaccini, medici e strutture turistiche) e noi italiani del cazzo , con il nostro battaglione/fantoccio a nassirya, non ce le sognamo nemmeno.
aveva ragione prodi, se fosse stata in grado l'italia, come nazione o paese a collaborare, e relazionarsi...macche' !!! solo il prototipo mafioso camorristico, quello di alcuni indutrsiali italiani che investirono laggiu gia' anni or sono, solo per il semplice fatto che la manodopera non costa niente. (e perche' intravidero il boom che arrivava)
ai fascistelli, non ho sentito dire di boicottare, chesso' dolce e gabbana o armani, o versace...ma i prodotti cinesi. poveri cretini, gli estremisti di destra che parlano di prodotti nazionali e boicottaggio cinese, sono solo degli stupidi servi dei loro padroni occulti.
mi spiego meglio. il mondo va avanti...ed e' rotondo..non quadrato come i fascisti ci obbligarono a pensare per tanto tempo. per i vecchi modelli politici e di sviluppo ,per i paesi che fino ad ora erano i piu' forti, devono incominciare a vedersela con gente nuova.
no al razzismo!!!si allo sviluppo.
e se parliamo di economia, la unica maniera di sviluppare qualcosa e' : favorire la ricerca, e le produzioni territoriali tradizionali, che sono la nostra qualita'!!!
prodotti della terra e creativita'!!!
le nostre risorse. da sempre.
purtroppo in contro abbiamo tre cancri enormi e troppo grandi:
la chiesa, la mafia (supportata da sempre dalle destre) e i burocrati (di destra o sinsitra) che non bastava il danno che riuascivano a recare gia solo a livello "nazionale", ora addirittura e purtroppo e' diventato a livello europeo!!!!!!
hai voglia tu a fare referndum, che non se li fila nessuno!!!!!

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<<<>>>
by >>><<< Wednesday, Sep. 07, 2005 at 7:32 AM mail:

Ottima analisi, non c'è nemmeno un luogo comune.

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hai ragione
by nxhe Wednesday, Sep. 07, 2005 at 8:51 AM mail:

dimentichi solo che i "datori di lavoro" di quegli schiavi sono multinazionali occidentali tipo NIKE, ADIDAS, COCACOLA, ecc....

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la mia posizione sulla cina
by la voce del buon senso Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:05 AM mail:

io ho vissuto in cina. ecco la mia opinione: si, in tanti (o tutti) i paesi dell'asia e dell'africa ci sono condizioni di lavoro terribili, e far lavorare i detenuti e anche una pratica comune.

detto cio' e' stupido trattare la cina popolare come un paria. la societa' cinese e' estremamente giusta a livello di redistribuzione della richezza, in confronto a molte altre societa' asiatiche (prendi l'india ad esempio).
in cina praticamente tutti i bambini vanno a scuola, e tutti possono usufruire di servizi pubblici di buona qualita'. la nuova ricchezza che si sta producendo avvantaggia tutti almeno nelle citta' se non nelle campagne.

credo che molte delle storie raccontate sulle terribili condizioni di lavoro siano poi esagerate, perche' evidentemente l'emergente potenza cinese fa' paura ai padroni in europa e negli USA, e quindi si deve fare propaganda.
certo in icna i lavoratori hanno salari bassi, ma come potrebbe essere altrimenti? non tutti nel mondo possono essere ricchi.
certo non si puo' scioperare, e a volte si lavora in condizioni pericolose per la salute, ma non e' normale in un sistema capitalista in via di sviluppo. come si lavorava in italia negli anni cinquanta?

queste domande di democrazia in cina sono poi solo una maniera per penetrare la cina e frenare il suo grande successo economico rendendolo dipendente e frantuamto. e' proprio l'esistenza di una ferrea dittatura, che vi piaccia o no, che ha trasformato la cina in una potenza mondiale.
come potrebbe funzionare la democrazia in un paese cosi' grande?

la liberta' religiosa, poi non mi interessa, e poi le persone comuni sono autorizzatia d essere religiosi in icna, solo i membri del partito comunista non lo sono (e sono 70 milioni su una popolazione di 1300 milioni).

la condanna a morte e' inaccettabile, ma la maggioranza dei cinesi sono a favore perche' la mentalita' e' diversa.

insomma non si deve demonizzare la cina, l'unico paese almondo in grado di resistere allo strapotere occidentale che dura da ben 400 anni e creare un modno piu' equo, dato che la ricchezza cinese si estendera' al vietnam alla tailandia ecc...

e poi i cinesi mi stanno simpatici perche' gli intelettuali cinesi sono relativamente pro-israeliani



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camere della morte iveco
by yufb Wednesday, Sep. 07, 2005 at 11:01 AM mail:

avevo letto un post da qualche parte qui sopra dove diceva che per far fronte alle tantissime esecuzioni sommarie, anche in regioni remote della cina, l'iveco ha fabbricato apposta dei furgonicamere della morte dove giustiziare i condannati (e magari conservare i corpi) senza aspettare troppo tempo.

poi però i furgoni decisero di non fabbricarli più perchè i cinesi avevano rubato vari milioni di euro a degli stabilimenti iveco.

il succo del discorso è che il bieco capitalismo applicato ad una dittatura comunista è ciò che di più terribile ci può essere per la libertà dell'individuo.

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zsdfghj
by jhgfdsa Wednesday, Sep. 07, 2005 at 11:11 AM mail:

...ci sono condizioni di lavoro terribili, e far lavorare i detenuti e anche una pratica comune...
...certo in icna i lavoratori hanno salari bassi, ma come potrebbe essere altrimenti?...
...certo non si puo' scioperare, e a volte si lavora in condizioni pericolose per la salute...
...come potrebbe funzionare la democrazia in un paese cosi' grande...
...la condanna a morte e' inaccettabile, ma la maggioranza dei cinesi sono a favore perche' la mentalita' e' diversa...

Grazie per le dritte! Stavo pensando di andare in Cina, ma adesso chi si muove più?

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ALT 1 SECONDO!
by Contro il made in china Wednesday, Sep. 07, 2005 at 11:50 AM mail:

FORSE non avete capito cari compagni... io non sto accusando x nessun motivo gli "INDYani" ma il fatto è che movimenti antagonisti anticapitalisti come i vostri dovrebbero fare iniziative, proteste, banchetti, cortei, ecc. ecc. contro il dilagare dei prodotti cinesi e invece mi sembra proprio che l'unico movimento che stia combattendo seriamente questo problema sia forza nuova o sbaglio?

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----------------------
by ---------------------- Wednesday, Sep. 07, 2005 at 12:07 PM mail:

-mi sembra proprio che l'unico movimento che stia combattendo seriamente questo problema sia forza nuova-

Non l'avessero mai fatto... figurati se adesso i vari movimenti anticapitalisti antagonisti antinsetti antisommergibile si buttano nella loro scia.

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hai ragione
by alter ego Wednesday, Sep. 07, 2005 at 1:37 PM mail:

mai indymedia o il movimento potrebbe allearsi alle fogna nuova neonazi. ma il problema del made in Cina esiste davvero e anche quello del lavoro clandestino e sommerso. Cosa fare? non ne ho idea. se senti Rivoluzionario ti dira' che laggiu' ci sono i comunisti al potere e presto si alleeranno con Mosca contro i fottuti americani. che vuoi che ti dica: ognuno vede il mondo come gli pare.

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zzzzzzzzz
by zzzzzzzzz Wednesday, Sep. 07, 2005 at 2:24 PM mail:

Qualcuno ha perfino detto che nelle ultime manovre (sicuramente con fucili di legno, da bravi pacifisti), russi e cinesi vestivano la stessa divisa, senza accorgersi che tra i russi vi erano non pochi siberiani, molto simili ai cinesi. Dimenticandosi tra l'altro delle recenti manovre USA-CSI.
Ma qualcun altro ha mangiato la foglia...

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la cina e' una figata!!!! me lo ha detto un tibettano.
by antiquario Wednesday, Sep. 07, 2005 at 2:31 PM mail:

quel tibettano era anche amico di uno che hanno arrestato a tienamment......pero' ragazzi non preoccupiamoci, ci sono i giovanotti di forzanuova-merdavecchia, che aiutano il nostro belpaese, anzi la nostra nazione!!!accoltellando la gente nei centri sociali alle due di notte!!!e poi costruiscono le statuette di dicanio col pulsante dietro la schiena!!! cazzo !!questa si che e'la produzione nazionale!!!
--- orgoglioso di essere ITALIANO!!! eh!!! cazzo ci mancherebbe.....
....i radicali italiani(intesi come vecchio partito radicale),e i travellers inglesi(movimento squatters, underground eccetera) per esempio, per anni hanno cercato di difendere il tibet dai cinesi raccogliendo firme con i tavolini per strada...........mi sembrano pero' oggi settembre 2005 un po' anacronistici!!!!!
preferisco pensare ad un missile telegiudato da un satellite che fa' saltare per aria boston in meno di...diciamo.....40 secondi????!!!! ????

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La borghesia nazionalista cinese
by rivoluzionario Wednesday, Sep. 07, 2005 at 9:02 PM mail:



La borghesia nazionalista cinese controlla il Partito Comunista Cinese.

La borghesia nazionalista russa controlla lo stato russo
(ultimamenente la Russia ha estinto in anticipo i debiti verso FMI e Club di Parigi risparmiando in interessi 800 milioni di dollari; la Russia è ora indipendente, non può più subire i condizionamenti del Fondo Monetario Internazionale ed in genere degli stranieri).

http://www.effedieffe.com/fdf/giornale/rx.php?id=591%20&chiave=blondet

Le borghesie nazionaliste cinese e russe, sono borghesie indipendenti(non compradore, come quella fascia di borghesia italiana rappresentata da Berlusconi) e si sono alleate per fronteggiare l'imperialismo americano.

Per vincere alle borghesie russa e cinese basta <un pareggio fuori casa>. A parità di sviluppo pacifico Russia e Cina sono avvantaggiate. Russia e Cina sono due <aziende> sane, con un giusto rapporto fra debito e prodotto interno lordo e quindi sono interessate a mantenere una condizione di pace.

Per gli USA è impossibile optare per uno sviluppo pacifico, se non a costo di perdere la sua attuale "supremazia" che è sempre più di facciata, ovvero riequilibrare FORMA e SOSTANZA dell'economia americana; un pò come è avvenuto per la moneta argentina fortemente e artificialmente sopravvalutata: il crollo, il riadeguamento al suo valore reale, l'ha portata ad un livello più reale di stabilità.

Nello scorrere degli anni la borghesia nazionalista cinese e russa per mantenere una certa stabilita interna del paese sia in termini economici, sia in termini sociali, sia per attenuare le tipiche contraddizioni di una economia capitalista, concederanno è SARANNO COSTRETTI A FARLO dalle stesse contigenze economiche, sempre maggior plusvalore sia direttamente(aumento del potere d'acquisto), sia indirettamente(aumento delle infrastrutture e delle strutture sociali) al popolo.

Dovete ricordare che forte, se non maggioritaria è la presenza dello Stato sia in Cina che in Russia, più del 51%.

Tutti i settori strategici sono in mano allo Stato cinese; per fare un esempio, la Cina sta concludendo con Murdoch un'affare per aprire 150 nuove televisioni. Solo che il 51% sarà detenuto dallo Stato. Murdoch porta la tecnologia, si prende <il vile denaro>, ma non ha importanza politica.

La Russia, Putin, sta riconquistando (rinazionalizzando) tutti questi settori strategici(Yukos), ritira la licenza a banche straniere che puzzano di mafia, fa una lista di quelle aziende strategiche che non possono essere cedute o controllate dagli stranieri.

Russia e Cina più che due paesi capitalisti classici, sono due capitalismi di Stato e passare da capitalismo di Stato a Socialismo è molto più semplice. L'idea che ho è che le due borghesie non potendo fare altro, non potendo fermare la storia, cosa che loro sanno benissimo, grazie alla cultura marxista ben più diffusa, giocoforza, da quelle parti, essi si mettono a cavallo e gestiscono la nascita del Socialismo non più procastinabile.

Mi ricorda un pò quello che ha postato oggi (golden lady)
LA FORZA DEL DECLINO:
http://italy.indymedia.org/news/2005/09/868248.php

La borghesia russa e cinese e penso che seguiranno a ruota tutte quante, lascieranno che le categorie economiche del Socialismo, le Leggi economiche, man mano, sostituiscano quelle del capitalismo; lascieranno morire il capitalismo lentamente; PENA LA RIVOLUZIONE PROLETARIA.

Da canto loro, queste borghesie nazionaliste rimaranno ancora per un pò di tempo classe dominante, classe dirigente, fino a quando le masse non saranno pronte a prendere lo scettro del potere.

L'unico imperialismo classico rimasto, che non vuole seguire questa <morte lenta> è quello USA, ma ben presto sarà sconfitto da se stesso e da gli altri.

Ecco perchè è importante contrapporsi all'imperialismo americano e appoggiare queste borghesie nazionaliste che cominciano a non essere più borghesie nazionaliste.

NON ESCLUDO CHE PUTIN VOGLIA RICOSTRUIRE L'UNIONE SOVIETICA.

...saluti comunisti...

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Io Rivoluzionario invece non escludo che
by x il compagno Rivoluzionario Wednesday, Sep. 07, 2005 at 9:21 PM mail:

, anzi ne sono sicuro al 101%, che tu sia un emerito deficiente.

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Mano dura di Pechino su minoranze e navigatori in rete
by Martino Mazzonis Wednesday, Sep. 07, 2005 at 9:55 PM mail:

Il capo della Suprema procura spiega al Congresso del popolo che nel 2004 sono aumentate le minacce alla sicurezza dello stato

Mano dura di Pechino su minoranze e navigatori in rete

Martino Mazzonis












Liberazione 10 marzo 2005


La costruzione di una «società armoniosa», che abbia come primo obbiettivo «l'interesse del popolo» - come ripetono spesso Hu Jintao e Wen Jiabao, rispettivamente presidente e premier cinesi -, non sembra prevedere il diritto al dissenso e quello delle minoranze. Nel suo discorso davanti alla sessione annuale del Congresso del popolo, Jia Chunwang, capo della Suprema Procura Popolare, ha spiegato che nel 2004, 811.102 persone sono state arrestate per reati connessi a «minacce alla sicurezza dello Stato» oppure per coinvolgimento in «attività terroristiche, separatistiche o comunque estremistiche». Anche la Cina, insomma, non sfugge alla possibilità di utilizzare la vulgata anti terrorista che porta tutte le grandi potenze a usare mezzi non proprio delicati nelle regioni di confine dove si manifestano rivolte separatiste o tensioni etniche. Nel presentare il proprio rapporto annuale, Jia ha spiegato che l'anno passato c'è stato un aumento dell'8,3 per cento degli arresti rispetto all'anno precedente. Le persone che sono state processate per i medesimi reati sono state 867mila. Il procuratore generale non è entrato nei dettagli relativi alle sentenze, ma, sempre secondo Jia, la situazione nella Repubblica popolare cinese è grave e le autorità devono persistere nelle iniziative di repressione che, ha sottolineato, devono essere intensificate. Le minacce di cui parla il procuratore generale provengono soprattutto dal Tibet, dalla provincia nord occidentale dello Xinjiang, l'ex Turkestan a maggioranza musulmana e turcofona e da altre aree popolate da minoranze. I problemi non vengono tanto dalla dissidenza interna, quella che chiede riforme in senso democratico, ma dalle tensioni sociali generate dalle differenze di classe che crescono nelle zone rurali.

La popolazione cinese è al 93% di etnia Han, mentre le minoranze registrate sono 55 - mongoli, tibetani, coreani e diversi gruppi musulmani di origini persiane o turkmene - e sono avvertite da Pechino come un rischio crescente per la stabilità del paese. La maggioranza di questi gruppi vive in regioni di confine, spopolate e povere che il rapido sviluppo economico e la corruzione diffusa stanno mettendo a dura prova. Per questo le spinte separatiste prendono forme più dure e, soprattutto, aumentano i conflitti tra la comunità Han e gli altri gruppi. Le tensioni prendono la forma del disprezzo e del razzismo verso gli immigrati nelle grandi città e di scontri etnici nelle province.

Lo scorso novembre, nel villaggio di Nan Ren, nella provincia dell'Henan, decine di persone sono morte in seguito a scontri scoppiati a causa di un pestaggio di un uomo Hui (8 milioni in tutto il paese) da parte di un gruppo di Han che lo accusava di aver investito una ragazza. L'intervento di polizia e militari ha riportato l'ordine, sigillato la zona e tenuto un presidio a Nan Ren. Di cosa sia successo dopo si sa molto poco, i giornalisti che hanno provato ad arrivare al villaggio sono stati fermati.

I cinesi sono abituati a sottoporre petizioni relative a quelli che ritengono essere abusi commessi nei loro villaggi alle autorità regionali e centrali. Negli ultimi anni le richieste di intervento sono molto aumentate e spesso le manifestazioni che accompagnano le richieste delle popolazioni rurali finiscono in disordini. Anche nel giorno dell'apertura dei lavori del Congresso del popolo, nella capitale ci sono state manifestazioni e arresti.

Di tutt'altro genere di controllo sono vittime i cinesi che navigano la rete o gestiscono internet café. Si tratta di 100 milioni di persone, presto molti di più, una massa di consumatori che fa venire l'acquolina in bocca a provider statunitensi e cinesi e che viene tenuta sotto osservazione dalle autorità. Non solo la rete cinese è sottoposta a un severo controllo preventivo sui contenuti, ma i gestori dei café hanno regole ferree da rispettare se vogliono rimanere aperti. Nel 2004 sono stati 47mila gli esercizi che vendono navigazione in rete chiusi d'autorità.

Anche la sorveglianza sui contenuti che vengono diffusi via web ha portato a migliaia di arresti. In questo caso non si tratta di contadini che reclamano i loro diritti, ma di attivisti politici e dei diritti umani che caricano notizie sulla setta Falu Gong, sulla Sars e sui conflitti locali come quello del villaggio di Nan Ren.

Uno dei temi su cui insistono molto i cinesi che si battono per i diritti umani è quello dell'embargo di armi alla Cina. Sulla questione è in corso un vivace dibattito tra Europa e Stati Uniti, con questi ultimi a fare la parte di chi difende i diritti e Bruxelles che invece punta a buoni rapporti con Pechino e all'espansione in quel mercato. La posizione di Washington ha poco a che vedere con i diritti e molto con la paura di una superpotenza asiatica. Quella europea, che pure trova giustificazione nella necessità di avere relazioni autonome con i futuri grandi del pianeta, è persino meno difendibile.

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FALUN DAFA
by Maestro Li Hongzhi Wednesday, Sep. 07, 2005 at 9:56 PM mail:

Benvenuti nel FalunDafa.org, un sito Web interamente creato da un gruppo di praticanti volontari della Falun Dafa. Speriamo che possiate trovarlo utile per iniziare ad imparare la pratica della Falun Dafa. Tutti i contenuti di questo sito – ad eccezione degli scritti originali del fondatore – rappresentano le idee e le opinioni dei praticanti della Falun Dafa, che non devono essere prese come rappresentative della Falun Dafa stessa. Vorremmo soltanto presentarvi questa meravigliosa pratica; ci auguriamo che voi possiate dedicare un po’ del vostro tempo per esplorare questo sito !

Falun Dafa è una pratica che ha portato a migliorare la salute e la pace interiore a milioni di persone nel mondo. Noi la chiamiamo una pratica di coltivazione; "coltivazione" si riferisce al lavoro di miglioramento di cuore e mente di una persona attraverso l’accurato studio dei principi universali basati su Verità, Benevolenza e Tolleranza; "pratica" significa fare gli esercizi e la meditazione per dare energia al corpo.

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hai ragione Mazzonis ma prova a spiegarglielo tu a Rivoluzionario?
by bravo Mazzonis Wednesday, Sep. 07, 2005 at 9:57 PM mail:

lui parla come vivessimo al tempo della Rivoluzione Culturale e di Mao. e poi manda saluti comunisti e dice che Putin ricostruira' l'URSS , ma ti sembra che uno cosi' sia serio? Saluti proletari (non comunisti)

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La direttiva delle "Sei Proibizioni" annunciata nel Luglio del 1999
by Falun Gong Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:03 PM mail:

La direttiva delle &...
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La direttiva delle "Sei Proibizioni" annunciata nel Luglio del 1999, sarà inclusa tra le recenti soppressioni di norme illegali applicate dal Ministero di Pubblica Sicurezza?



Secondo una recente relazione dell’agenzia Xinhua [organo ufficiale di stampa Cinese], il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha abolito recentemente sette regolamenti dipartimentali e 1077 direttive. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha dichiarato chiaramente che: le direttive, violano la legge nazionale e devono essere abbandonate. Secondo la relazione, un ufficiale dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha detto che questa eliminazione di normative da parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza è " la più ampia, la più intensiva, e la più completa dall’istituzione della Repubblica Popolare Cinese ." Come cittadino Cinese interessato, mi chiedo come saranno considerate le "Sei Proibizioni" emanate dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza nel Luglio del 1999 per perseguitare la Falun Dafa.

I primi documenti che il Dipartimento di Pubblica Sicurezza dovrebbe eliminare sono le "Sei Proibizioni" e vari altri documenti emanati dal Dipartimento di pubblica sicurezza per perseguitare il Falun Gong.

Nel Luglio del 1999, il quarto articolo delle "Sei Proibizioni", emesso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza proclama: "Proibisce qualunque riunione, qualunque sfilata, o qualunque dimostrazione che promuova la Falun Dafa (il Falun Gong) con sedute pacifiche o appelli." Questo regolamento viola la costituzione e la legge attuale.

L'articolo 35 della Costituzione della Repubblica Popolare Cinese dice: "I cittadini della Repubblica Popolare Cinese godono della libertà di parola, di stampa, di associazione, di sfilata e di manifestazione." Il "Sei Proibizioni" ha privato i cittadini della loro libertà di associazione, manifestazione e di parola. La Costituzione è la legge suprema della nazione. Qualunque altra legge o regolamento locale in contraddizione con la Costituzione non dovrebbe essere applicabile.

Il "Sei Proibizioni" è anche contro l'Articolo 41 della Costituzione. Quest'articolo dichiara: "I cittadini della Repubblica Popolare Cinese, hanno il diritto di criticare qualunque pubblico ufficiale, di ogni livello, e hanno il diritto di appellarsi, denunciare attraverso la stampa e deferire qualunque funzionario che ha commesso azioni illegali o che sia inadempiente ai suoi doveri ufficiali. Le organizzazioni governative competenti devono investigare in modo approfondito e devono risolvere propriamente gli appelli, le prove, e le relazioni depositate da un cittadino. Nessun appellante dovrebbe essere represso o dovrebbe subire rappresaglie."

Il Regolamento per gli Appelli del Ministero degli affari esteri della Repubblica Popolare Cinese dichiara chiaramente: "negli appelli, (i cittadini) possono presentare alle agenzie governative competenti le loro critiche, i loro suggerimenti o le loro richieste, riguardo qualunque unità di governo e i loro funzionari." "inoltre, (i cittadini) possono denunciare i funzionari per la violazione di leggi e l’abuso di potere." "Infine, (i cittadini) possono raccogliere prove contro i comportamenti che violano i loro diritti legali." Il "Sei Proibizioni" emesso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha violato non solo la Costituzione Cinese ma anche il Regolamento degli Appelli emesso dal Ministero degli affari esteri della Repubblica Popolare Cinese.

Ogni frase della direttiva del Luglio 1999 inizia con la parola "Proibisce." Era evidente che qualunque cittadino che credeva nel Falun Gong sarebbe stato privato dei suoi diritti umani fondamentali. Effettivamente, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza non ha il diritto di legiferare o interpretare la legge, poiché è soltanto un'organizzazione per imporre la legge. I suoi regolamenti hanno violato la Costituzione secondo gli articoli 59, 64, 65, 66, 71, 93, e il 111 del " Diritto penale della Repubblica Popolare Cinese." Le azioni che il sistema di pubblica sicurezza, ha effettuato, prima dell’emanazione degli " Ordini di Proibizione," incluso l'arresto massiccio su tutto il territorio nazionale di assistenti e membri della Società di Ricerca della Falun Dafa, nelle prime ore del mattino del 20 luglio 1999, e la detenzione di più di 300.000 praticanti della Falun Dafa, che andarono a presentare appello il 21 e 22 luglio, non avevano nessuna base legale. In alcune regioni, alcune organizzazioni di pubblica sicurezza hanno ingannato gli assistenti della Falun Dafa fingendo di volere parlare con loro per poi arrestarli al loro arrivo; alcuni non hanno mostrato nessun mandato d’arresto o detenzione; alcuni non hanno nemmeno informato i familiari dei praticanti o le loro unità di lavoro anche dopo un considerevole lasso di tempo e senza nessuna prova sui reati commessi dai praticanti. Alcune organizzazioni di pubblica sicurezza continuano a convocare i praticanti della Falun Dafa, a perquisire illegalmente le loro case senza mandato, ed arrestare i praticanti ben oltre le 30 ore di legge. Il 22 luglio 1999, L’Human Rights Watch Group ha condannato fortemente il Governo Cinese per la sua interdizione illegale nelle attività della Falun Dafa; ma le "Sei Proibizioni" emesso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza e gli altri regolamenti che attaccavano il Falun Gong sono diventati tuttavia la "base legale" per il sistema di pubblica sicurezza nella persecuzione della Falun Dafa per i cinque anni precedenti.

I documenti possono essere eliminati ma i crimini non possono essere cancellati

Nell’ agosto del 2001 quando la comunità internazionale ha capito la verità sull’ "Auto-immolazione," la CCTV, la TV Cinese, ha semplicemente tagliato la scena che mostrava l’uccisione della sig.ra Liu Chunling, mentre veniva colpita da un pesante oggetto, proprio come fa uno studente elementare quando cancella un errore dai suoi compiti. Questa revisione è stata effettuata solo nell’ovvio e vano tentativo di coprire l’errore. Sarà questa eliminazione di alcune direttive emesse dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, un modo per "cancellare un errore"? Altrimenti, si dovrebbero cercare e perseguire i responsabili, i mandanti e gli esecutori materiali che hanno promosso le "Sei Proibizioni", fornendo al pubblico una spiegazione ragionevole.

Come potevano non sapere, che le "Sei Proibizioni" erano illegali? Hanno provocato così tante perdite di persone innocenti che hanno perso la loro famiglia, il loro lavoro, le loro case, ed anche la loro vita. Molti casi di persecuzione sono già state rivelate alla società Cinese. Oltre agli innumerevoli praticanti di Falun Gong che sono morti per la persecuzione, ci sono praticanti che stanno soffrendo per le brutali torture, questi ultimi sono ancora più numerosi. Coloro che hanno creato questi regolamenti illegali, hanno causato un danno irreparabile.

Il sito Web del Falun Gong Clearwisdom.net ha riferito di molti casi di persecuzione contro i praticanti di Falun Dafa da provocare uno shock, per esempio, i due casi spaventosi riferiti il 13 e il 29 Agosto 2004. La praticante Zhang Zhong nella Città di Daqing, provincia di Heilongjiang, è stata ingiustamente arrestata nella primavera del 2002 e condannata a 12 anni di carcerazione. Negli scorsi due anni nel carcere di Daqing, è stata torturata più volte fin quasi alla morte. Attualmente è ridotta a pelle e ossa, è in coma e sta morendo.



La praticante della Falu Dafa: Zhang Zhong, perseguitata nella prigione di Daqing, è ormai magra come uno stecco e si trova in punto di morte
La Sig.ra Wang Xia, 30 anni, da Bayanzhuoermeng, vicino alla Città di Linhe, nella Mongolia Interna, è stata condannata a sette anni di carcere, per aver chiarito la verità in pubblico sul Falun Gong. È stata detenuta nella prigione femminile della Città di Huhehaote, dove le sono state forzatamente somministrate droghe sconosciute. Il suo peso si è ridotto a poco più do 20 Kg. ed era continuamente in coma. Per sfuggire alla responsabilità per le sue condizioni di salute, la prigione ha chiesto ai suoi famigliari di portarla a casa su parere medico, il 26 Giugno 2004.




La praticante della Falun Dafa, Wang Xia è stata torturata fino a diventare così magra che tutte le ossa erano visibili.

La praticante del Falun Gong, Sig.ra Gao Rongrong, di trentasei anni, è stata torturata dalla polizia nel Centro di Rieducazione di Longshan, Città di Shenyang, nella Provincia di Liaoning, con i bastoni elettrici per sette ore, sfigurando severamente la sua faccia. Questa notizia è stata resa pubblica tra giugno e luglio di questo anno. Dal 9 agosto 2004, aveva sangue nell’urina e non poteva mangiare o bere. Dopo tre mesi di tortura, Gao Rongrong era diventata così magra che tutte le ossa erano visibili. Gli occhi erano infossati così profondamente nelle loro cavità da non potersi chiudere completamente, non si era mai visto nulla di simile prima d’ora. I dottori hanno detto che rischiava costantemente di morire e avevano ripetutamente lanciato i loro allarmi, ma i funzionari del Centro di Rieducazione di Longshan hanno rifiutato di rilasciarla, proclamando che non le avrebbero consentito di tornare a casa neanche da morta.



Le foto mostrano la Sig.ra Gao Rongrong prima, il 7 maggio 2004 e dopo le torture, 10 giorni dopo la tortura. Le sue guance sono coperte di cicatrici per le bruciature, provocate dalle scosse dei bastoni elettrici.

Le immagini di queste vite minacciate, malate e sfigurate, ci fanno venire in mente i ricordi dei crimini di genocidio perpetrati da Hitler più di 50 anni fa. Questi crimini inesprimibili commessi negli ultimi cinque anni, possono essere cancellati se queste direttive illegali vengono rimosse?

Eccezionalmente, i funzionari dalla pubblica sicurezza, gli accusatori, e i commissariati di polizia tutti hanno detto della persecuzione, "sappiamo che voi siete delle buone persone, ma non c’è niente che possiamo fare. Questo è un ordine impartito dalle più alte cariche. Se noi non facessimo quanto ordinato, perderemmo il nostro lavoro." Se loro non eseguivano l'incarico di perseguitare il Falun Gong, le loro posizioni ufficiali sarebbero state minacciate. Alcune persone sono diventate "eroi" e sono state ricompensate per la loro diligenza nel perseguitare il Falun Gong, come: Su Jing, del Campo di lavoro forzato di Masanjia; e Li Jirong, del Campo di lavoro forzato femminile di Pechino.L'illegale direttiva: le "Sei Proibizioni" ha avvelenato la coscienza di questi funzionari di pubblici sicurezza.

Punire gli esecutori è l'unico modo.

Semplicemente eliminare gli articoli illegali non è sufficente; punire gli esecutori è l'unico modo per chiudere questa persecuzione. Se gli attuali dirigenti Cinesi sono indifferenti e non fanno niente per fermare la persecuzione, continueranno ad avvelenare più persone e devono assumersi la responsabilità per i crimini affidatigli dal regime di Jiang.

La storia non cambierà il suo corso di sviluppo a seconda del credo del genere umano. Né la comunità internazionale né la professione legale saranno indifferenti al genocidio massiccio e ai crimini contro l'umanità. Quando ogni paese nel mondo capirà questa persecuzione, i criminali saranno puniti secondo i diritti internazionali e le leggi che operano in ogni paese. Il Tribunale Penale Internazionale può stabilire anche un tribunale speciale come ha fatto per i crimini di genocidio in Ruanda. Perché l’attuale sistema legale in Cina non può fornire giustizia alle vittime, le vittime intorno al mondo avranno motivo per chiedere i danni contro gli iniziatori ed i partecipanti di questa persecuzione nella società internazionale. Infatti, questa tendenza ha preso già forma: Jiang Zemin è stato portato in giudizio negli Stati Uniti, Canada, Spagna, Germania, Formosa, Corea del sud, Grecia, ed Australia per crimini contro l'umanità, il genocidio e la tortura. I funzionari di alto grado che hanno partecipato nella persecuzione, come Li Lanqing, Zeng Qinghong, Luo Gan, Liu Jing, Zhou Yongkang, Wu Guanzheng, Bo Xilai, e Chen Zhili anche loro sono imputati in molti paesi e al Tribunale Internazionale delle Nazioni unite.

La Cina deve punire i suoi criminali usando gli attuali mezzi legali. Spero che tutti coloro che guardano al futuro della Cina riconoscano chiaramente questi fatti e lavorino insieme per cancellare questa persecuzione al più presto.

Versione inglese disponibile a: http://clearharmony.net/articles/200411/22892.html


Versione inglese disponibile ahttp://www.clearharmony.net/articles/200411/22892.html



Pubblicato il: Domenica 5. Dicembre 2004
http://it.clearharmony.net/articles/200412/550.html

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Altri quarantadue decessi in seguito alla persecuzione confermati nell' Ottobre 2004
by Gu Anru Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:07 PM mail:

Fonti non governative e informazioni pubblicate su Clearharmony hanno confermato che altri 42 praticanti del Falun Gong sono morti in seguito alle persecuzioni in Cina. Al 31 ottobre 2004 le morti confermate sono salite a 1101 dal 20 luglio 1999, quando il gruppo politico di Jiang Zemin ha cominciato la persecuzione del Falun Gong.

Il fatto che altri 42 praticanti siano morti in seguito alla persecuzione è stato confermato in ottobre. Trenta di essi sono morti nel 2004, 4 nel solo mese di ottobre.

Questi 42 casi di praticanti perseguitati a morte si sono verificati in 19 provincie, regioni autonome e municipi: 6 casi nella provincia di Jilin; 5 casi nella provincia di Hebei; 4 casi nella provincia di Heilongjiang; 3 casi nella provincia di Liaoning; 3 casi nella provincia di Sichuan; 3 casi nella provincia di Hubei; 3 casi a Chongqing; 2 casi a Tianjin; 2 casi nella provincia di Shaanxi; 2 casi nella provincia di Henan; e un decesso in ciascuna delle suguenti località: Pechino, provincia di Anhui, provincia di Guangdong, provincia di Guangxi, provincia di Gansu, provincia di Shanxi, regione autonoma di Ningxia, regione autonoma Xinjiang e regione autonoma della Mongolia Interna.

Questi 42 casi di morte a seguito della persecuzione hanno una cosa in comune: i praticanti sono stati soggetti a torture sia fisiche che mentali. Questi praticanti hanno subito pestaggi spietati, altre forme di tortura, lavaggi del cervello e estorsioni finanziarie. Sono stati mandati in centri di detenzione, campi di lavoro forzato, prigioni e ospedali psichiatrici. Hanno sperimentato oltraggi nelle stazioni della polizia locale e la persecuzione del crudele “Ufficio 610” che ha tentato di costringerli a rinunciare al loro credo nei principi di Verità-Tolleranza-Compassione.

Molti casi di persecuzione sono stati particolarmente brutali. Ad esempio il praticante Zhou Qingtian della città di Xi’an nella Provincia di Shaanxi ha subito l’inserimento chiodi in tutte le dieci dita, che sono così state seriemante danneggiate. Il praticante Cui Fengqi, dipendente della compagnia Tangshan Iron and Steel, è stato rapito e esposto al pubblico disprezzo. La polizia ha bruciato con una sigaretta accesa il dipendente delle ferrovie signor Song Wenhua della provincia di Jilin e poi lo hanno percosso brutalmente dopo averlo svestito completamente. Il praticante Ma Jijun della città di Changji nella regione autonoma di Xinjiang non solo è stato rapito e portato in un centro per il lavaggio del cervello presso il locale Ufficio 610, ma è stato poi rinchiuso in un ospedale psichiatrico dove trattamenti terrificanti gli hanno procurato edemi in tutto il corpo. Ha sofferto fino alla morte.

Di questi 42 casi ventiquattro erano donne (57%); 23 persone avevano più di 50 anni (55%). Trenta persone sono morte in seguito alla persecuzione nel corso 2004. Il più vecchio aveva 68 anni, Mo Jiaying di Guilin, Provincia di Guangxi; il più giovane aveva 31 anni, il professore di scuola superiore Xiao Guobing della provincia di Jilin.

Chen Lijun ha perso la vita in seguito alla persecuzione

La praticante di 40 anni Chen Lijun della città di Zhengzhou, nella Provincia di Henan è stata detenuta due volte nel Campo di Lavoro Forzato Shibalihe nella città di Zhengzhou ed è stata sottoposta ad ogni genere di tortura. Le guardie della prigione la hanno picchiata selvaggiamente colpendola al torace, all’addome e nelle parti intime. Hanno inoltre riempito la sua bocca di escrementi umani, assorbenti femminili e stracci sporchi. In molte occasioni il capo del gruppo, Zhou Xiaohong, e Ren Yuanfang hanno incitato detenuti tossicodipendenti a torturare Chen Lijun.


la Signora Chen Lijun morta il 29 settembre 2004 in seguito alla persecuzione.

Durante la sua seconda detenzione tre tossicodipendenti hanno chiesto di incontrare Chen Lijun in un locale al secondo piano di un edificio del Campo di Lavoro Forzato Shibalihe. La hanno pestata violentemente colpendole il volto, il torace e la schiena. In seguito a questo pestaggio le è venuta una febbre molto alta che le è durata per un mese. Lei ha chiesto di vedere un dottore e gli esami hanno riscontrato che aveva la tubercolosi. Il capo del gruppo, Ren Yuanfang, ha poi costretto Chen Lijun a rivolgersi alla sua famiglia e a quella di un altro praticante e le guardie della prigione hanno così potuto estorcere diverse migliaia di yuan per le spese mediche ad entrambe le famiglie. Il 7 settembre 2004 Chen Lijun è riuscita a scappare dall’ospedale. Le autorità del Campo di Lavoro e altre persone coinvolte hanno cominciato immediatamente le ricerche, temendo che potesse rendere pubbliche le loro azioni malvagie. I parenti di Chen sono stati intimiditi perché non le dessero rifugio, così lei ha dovuto andare a casa di praticanti che aveva conosciuto in passato.

Chen Lijun prima della persecuzione era alta 1,65 metri e di carnagione chiara. Dopo la fuga dal Campo di Lavoro, il suo colorito era giallo pallido, i suoi occhi erano scavati e soffriva di una grave dilatazione dell’addome. Era magra e con le braccia più minuscole di quelle di un bambino. Aveva bisogno di aiuto anche solo per camminare. Era molto debole e la sua memoria era molto frammentaria. Era terrorizzata e in uno stato di continuo stupore. Si agitava alla sola vista di un estraneo, perché aveva paura di essere riportata nel Campo di Lavoro, così non aveva il coraggio di rimanere troppo a lungo nello stesso luogo, né aveva il coraggio di pubblicare su Internet le sofferenze che aveva dovuto subire. Chen Lijun è morta alle 4 del pomeriggio del 29 settembre 2004.

Dopo la sua morte la Polizia di Zhengzhou, l’Ufficio 610 e il Campo di Lavoro Forzato Shibalihe hanno cercato di negare le loro responsabilità sulla morte di Chen. Non hanno voluto ammettere ai praticanti che si sono presi cura di lei e a coloro che avevano contatti con lei di avere avuto una responsabilità diretta nella sua morte. In più essi hanno mantenuto una sorveglianza su alcuni dei praticanti che erano informati dei fatti.

Li Chunwen ha subito una brutale persecuzione ed è morto in seguito ad essa

Il Signor Li Chunwen, 61 anni, viveva nel villaggio di Wujiazhuang, presso la città di Xiulin, provincia di Hebei. Ha subito anni di inumana persecuzione a causa del suo risoluto credo nella Falun Dafa ed è morto il 10 giugno 2004.

Dopo il 20 luglio 1999 il Signor Li e alcuni altri praticanti sono stati arrestati, interrogati e trattenuti. Poi sono stati rilasciati, ma solo dopo aver pagato una multa di 200 yuan esterta illegalmente. Il 9 febbraio 2000 Li Chunwen è stato arrestato di nuovo dalla Polizia di Xiulin, perché si rifiutava di interrompere la pratica del Falun Gong. Era pieno inverno e lo ammanettavano in una stanza fredda o all’aperto vestito con abiti leggeri.

Li Chunwen si rifiutava ancora di abbandonare la pratica del Falun Gong e così dieci giorni dopo dei poliziotti lo hanno portato in un ufficio abbandonato nella Sesta Fabbrica di Ceramiche per perseguitarlo con più brutalità.

I poliziotti erano attorno a lui. Uno a sinistra con un bastone per colpirlo, uno a destra con un bastone elettrico per dargli delle scariche, i due che stavano dietro e di fronte a lui reggevano una fune che era legata attorno al suo corpo e con la quale potevano tirarlo verso direzioni opposte, costringendolo ad inginocchiarsi e questi due poliziotti calpestavano i suoi polpacci con tutta la loro forza. Sei giovani uomini stavano torturando un anziano. Hanno messo una corda fine sotto le sue braccia e mentre due di loro lo tiravano verso l’alto con tutta la loro forza, gli altri stavano sui suoi polpacci per fare resistenza a quel movimento, finchè la corda non ha lacerato la sua carne, producendo un istantaneo sanguinamento. Li Chunwen aveva difficoltà a respirare e sudava copiosamente dopo cinque minuti del primo round di questo essere “tirato”. Ha smesso di respirare dopo 10 minuti. I poliziotti vedendo che stava per morire, lo hanno forzato a bere dell’acqua, se non avesse bevuto lo avrebbero bastonato e colpito con i bastoni elettrici. Poi hanno ripetuto la tortura per una seconda e una terza volta, fino a quando i poliziotti non sono statti troppo stanchi per continuare.

Dopo la torturail corpo di Li Chunwen era coperto di sangue e la sua bocca sanguinava perché si era ferito le labbra per il dolore. Le sue gambe erano così deboli che non poteva stare in piedi. Quando un poliziotto ha visto la scena ha detto, riferendosi al capo e al suo vice: “Quanto sono crudeli! Non hanno alcun sentimento umano!”

Spesso i poliziotti estorcono anche somme di denaro ai praticanti che perseguitano con le loro crudeli torture. In pratica chiedono loro somme che vanno da un minimo di 1,000 a un massimo di 10,000 yuan per rilasciarli e se non pagano li recludono in cella di isolamento. Questa forma di abuso è stata usata anche contro Li Chunwen a partire dal 23 febbraio. La polizia ha mandato Li Chunwen e altri a Xiantai per il lavaggio del cervello forzato. A Xiantai il vice capo del Dipartimento di Polizia della Contea, Li Zhongyong, aveva ricevuto l’incarico di occuparsi dei praticanti del Falun Gong. Il tribunale, l’Ufficio Giudiziario e ogni stazione di Polizia invia qualcuno con questo compito. I praticanti sono stati costretti a fare lavori pesanti dalla mattina alla sera tardi. Poi le autorità della città di Xuilin li hanno rinchiusi per venti giorni in gabbie di metallo, in genere usate per i detenuti violenti. Nelle gabbie c’erano urina e escrementi, non c’era possibilità di dormire e i detenuti non erano nutriti in modo appropriato. Per rilasciarli hanno chiesto alle loro famiglie di sborsare 3,000 yuan. Dopo aver subito un trattamento di questo tipo per 51 giorni li Chunwen, una volta sano e forte, era diventato giallastro in volto, magro e molto debole.

Dopo il suo ritorno a casa, il Dipartimento di Polizia della Contea, il governo locale e la polizia andava a casa sua quasi ogni giorno per tormentarlo. Non poteva respirare bene e i suoi organi interni erano continuamente doloranti. Non poteva mangiare, né bere, né dormire normalmente. È sopravvissuto in queste condizioni fino al 10 giugno 2004, quando ha perso conoscenza ed è morto.

Qin Jinxiu è morta a cusa della persecuzione

Qin Jinxiu aveva iniziato una nuova vita dopo avere cominciato a praticare la Falun Dafa ed ha dovuto subire la persecuzione e una tragica morte per avere detto la verità. È morta nella sua casa il 23 febbraio 2004 dopo essere stata torturara molte volte.

la Signora Qin Jinxiu deceduta a casa sua il 23 febbraio 2004


La praticante di 60 anni Qin Jinxiu, pensionata, che viveva nella città di Wuhan, provincia di Hubei, nella seconda metà del 1998 era stata sul punto di morire a causa del diabete e i suoi familiari la avevano portata di peso al gruppo di pratica di Baiyushan per imparare gli esercizi del Falun Gong. In meno di due mesi il suo diabete era scomparso. La persecuzione iniziò poco dopo, ma nonostante avesse appena iniziato a praticare la sua fede nella Falu Dafa era veramente forte. Stava distribuendo materiale per chiarire la verità nella regione di Baishan quando è stata arrestata.

Il primo marzo 2000, Qin Jinxiu si è recata a Pechino per validare la Fa ed è stata fermata e detenuta per parecchi giorni prima di essere rimandata a Wuhan. L’Ufficio 610 la ha trattenuta persso la Stazione di Polizia di Quingshan dove è stata torturata in molti modi. È stata rilasciata dopo 29 giorni e da quel momento in poi è stata tenuta sotto sorveglianza da parte dell’Ufficio di Quartiere e obbligata a presentarsi ogni mattina, perdendo così la sua libertà personale.

Nei passati cinque anni, la polizia, l’ufficio di quartiere e le guardie della sicurezza sono andati spesso a casa sua per tormentarla e per frugare tra le sue cose. Nel gennaio 2003 è stata denunciata per avere distribuito materiale per chiarire la verità ed è stata arrestata a casa sua. La polizia la ha rinchiusa in una gabbia progettata per la tortura.

Nel freddo dell’inverno la polizia la ha costretta a stare in una gabbia di metallo a piedi nudi senza poter mangiare, bere, dormire e neppure sedersi. Non le consentivano di usare il bagno. Quattro persone (agenti della polizia locale o dell’Ufficio 610) si davano il turno per interrogarla 24 ore su 24.

La signora Qin ha ribadito la verità a ciascuno di loro. Dovendo stare per molto tempo nella gabia di metallo a piedi nudi, il so corpo si era gonfiato e le sue gambe e le sue mni non funzionavano bene. I poliziotti hanno temuto che potesse morire e così la hanno rimandata a casa. Quando è tornata a casa non era in grado di prendersi cura di se stessa e era molto magra ed emaciata. È morta a casa sua il 23 febbraio 2004.

“Non lo rilasceremo finchè è ancora vivo”. Song Wenhua è morto a causa delle torture.

Il praticante Song Wenhua, 56 anni, risiedeva nella città di Tonghua, nella provincia di Jilin. Era dipendente della Società Ferroviaria della città di Tonghua. Nel mese di ottobre Song Wenhua è stato torturato a morte nel Campo di Lavoro Forzato della città di Changchun, provincia di Jilin.

Nel 2003, mentre Song Wenhua chiariva la verità sul Falun Gong nellacittà della località di Hulutao, impiegati del governo locale lo hanno arrestato. È stato condannato a due anni di lavori forzati presso il Campo di Lavoro Forzato della città di Changchun. Secondo fonti attendibili, la sua salute ha cominciato a deteriorarsi nel marzo 2004. Tre o quattro visite mediche hanno accertato che aveva la tubercolosi e altri disturbi. La situazione era tanto seria che fluidi si erano accumulati in tutto il suo corpo, riepiendo i polmoni all’80%. Si trattava di una condizione molto grave e rischiosa, Song poteva morire da un momento all’altro. Li Fei, un medico del Campo di Lavoro, ha detto “Se Song muore, il Campo di Lavoro non si assumerà alcuna responsabilità”. I famigliari di Song hanno chiesto che fosse rilasciato per poter essere curato, ma il Campo di Lavoro si è rifiutato, dicendo di non avere una autorità sufficiente per prendere questa decisione. La famiglia ha allora fatto richiesta alle autorità competenti, ma queste hanno detto che era una cosa di competenza del Campo di Lavoro. Le autorità si scaricavano la responsabilità a vicenda.

In più il Campo di Lavoro non ha più autorizzato visite da parte dei famigliari. Hanno detto: “Noi non ci occupiamo dei vecchie e dei malati. E non lo rilasceremo finchè è ancore vivo. Se starà per morire, all’ultimo istante lo porteremo fuori dai cancelli del Campo perché muoia fuori, così la sua morte non potrà essere considerata come ‘morte per torture nel Campo di Lavoro’ “. Sebbene Song Wenhua soffrisse terribilmente e fosse estremamente debole, gli sono state rifiutate le cure mediche e non era più nutrito. In più era ancora costretto a fare giornalmente lavori fisici pesanti.

Per più di dieci giorni Song ha avuto la febbre molto alta, sopra i 39°. Non è stato in grado di ricevere alcun nutrimento per circa cinque giorni. Il suo aspetto peggiorò drammaticamente. Il personale del campo non riportò la sua situazione ai superiori, così che non ha potuto ricevere le necessarie cure medich in tempo.

Quando i suoi famigliari sono stati autorizzati a visitarlo, Song non era in grado di prendersi cura di se stesso ed era molto emaciato. L’8 ottobre 2004, dopo 18 mesi di torture, il Campo di Lavoro lo ha rilasciato. Le sue condizioni erano ormai irreversibili e nessuna cura medica poteva salvarlo. Nove goiorni dopo essere tornato a casa, il 17 ottobre 2004, è morto avendo sofferto una grande ingiustizia.
Versione inglese disponibile a: http://www.clearharmony.net/articles/200411/23363.html


Versione inglese disponibile ahttp://www.clearharmony.net/articles/200411/23363.html



Pubblicato il: Mercoledì 22. Dicembre 2004

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Praticante Nan Chuyan torturato a morte nel 2002, la moglie e i figli imprigionati
Le praticanti della Falun Dafa Sig.re Shen Guihua e Gong Suyuan della Provincia di Sichuan sono morte in seguito alle malattie contratte durante la loro persecuzione

http://it.clearharmony.net/articles/200412/607.html

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Onore agli anticomunisti cinesi
by onore a falun dafa Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:08 PM mail:

morte ai rivoluzionari del cazzo italioti. Viva la liberta' viva la tolleranza e anche la fica. ANTI-CHINESE MOVEMENT

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Tanzania: Tribunale della Tanzania procede contro Chen Zhili,accusata di tortura e omicidi
by Wang Yin e Su Qing Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:19 PM mail:


Tanzania: Tribunale della Tanzania procede contro Chen Zhili, accusata di tortura e omicidio extra-giudiziale di praticanti del Falun Gong in Cina Di Wang Yin e Su Qing Il 7 dicembre 2004, un Tribunale della Tanzania ha proceduto contro Chen Zhili, ex Ministro dell’Educazione e attualmente Consigliere di Stato della Repubblica Popolare Cinese. La Corte potrebbe esprimere la sua decisione già la prossima settimana. Tribunale della Tanzania, dopo una inchiesta iniziale, apre un processo contro Chen Zhili. Avvocati dei ditritti umani hanno presentato una denuncia contro il Consigliere di Stato Chen Zhili, ex Ministro dell’Educazione cinese, durante la sua visita di stato in Tanzania. È ritenuta responsabile per la tortura e la morte di praticanti del Falun Gong in Cina all’interno del sistema educativo cinese. Le è stato ingiunto di presentarsi davanti al tribunale tanzanese il 19 luglio. Chen è stata Ministro dell’Educazione dal 1998 al 2003. Attualmente è Consigliere di Stato per la Cultura e l’Educazione. Durante il suo mandato di Ministro dell’Educazione ha seguito completamente le direttive di Jiang Zemin al suo livello di autorità, il sistema scolastico cinese, e ha attuato la sua politica di persecuzione contro i praticanti del Falun Gong. Proprio grazie al suo ruolo, la persecuzione dei praticanti del Falun Gong all’interno del sistema scolastico cinese è stata particolarmente feroce. Chen Zhili ha messo in atto una campagna sistematica per inculcare nei giovani cinesi che l’odio e la soppressione del Falun Gong erano giustificati. Molti studenti, maestri e altre persone impiegate nelle scuole sono state detenute e perseguitate solo perché praticavano il Falun Gong. Almeno 61 praticanti legati al sistema scolastico sono morti a causa della persecuzione. Esempi della persecuzione includono studenti obbligati a lasciare la scuola, omicidi, sparizioni e detenzioni illegali, tutte violazioni palesi dei dirtti umani elementari. Trail 7 e il 13 dicembre 2004 l’Alta Corte della Tanzania, dopo una inchiesta iniziale, apre un processo contro Chen Zhili. La Corte potrebbe esprimere la sua decisione già la prossima settimana. Il Governo Cinese fa pressioni e cerca di influenzare l’indipendenza del sistema giudiziario tanzanese. Durante il periodo di inchiesta preliminare, il giornale ‘The Guardian’ ha pubbicato un articolo a questo proposito il 13 dicembre. Questo articolo riporta che il Ministro del Esteri della Tanzania negava l’esistenza di un procedimento contro Chen Zhili per tortura e omocidio extra-giudiziale. Avendo fatto una tale dichiarazione prima che il caso fosse discusso, il Ministro degli Esteri della Tanzania ha violato i principi necessari all’indipendenza di un sistema giudiziario. È difficile non sospettare che il Governo Cinese abbia fatto pressioni su quello tanzanese. Certo questo caso stabilirà un chiaro precedente circa l’indipendenza del sistema giudiziario della Tanzania. È molto comune che il Governo cinese faccia pressione attraverso canali diplomatici su altri governi perché cancellino procedimenti giudiziari. È sempre più evidente che Jiang Zemin e i suoi seguaci non hanno intenzione di prendersi le loro responsabilità per la persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Essendo chiamati in causa da moltissime iniziative legali internazionali, si fanno prendere dal panico e cercano di sottrarsi al giudizio con sotterfugi diplomatici. Un esempio eclatante è la causa contro Jiang Zemin negli USA. Il Governo Cinese ha subito chiesto al Governo statunitense di fermare il procedimento. Questa è una chiara e diretta interferenza con l’indipendenza e l’automonia del sistema giudiziorio degli Stati Uniti e è una violazione della Costituzione americana. Il 3 febbraio 2004 l’Alta Corte di Giustizia dell’Ontario ha riconosciuto il Vice-Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Toronto, Pan Xinchun, colpevole per aver diffamato il praticante Joel Chipkar su un giornale canadese. È stato condannato a pagare un risarcimento di 1000 dollari canadesi, una cifra simbolica richiesta dal querelante, e 10000 dollari di spese processuali. Pan, facendo appello al suo status di diplomatico, si è rifiutato di apparire di fronte alla corte e di accettare la sentenza. Ha eviato di pagare quanto da lui dovuto chiudendo il suo conto in banca. Il Governo cinese ha cercato di fare pressione sul Governo del Canada perché intervenisse, minacciando problemi nei rapporti tra i due paesi. Comunque trucchi diplomatici di questo livello non sono efficaci sul sistema giudiziario canadese. Nel Novembre 2004 un funzionario del Ministero degli Affari Esteri Canadese ha confermato che Pan Xinchun è fuggito dal Canada. I malfattori non possono sfuggire alla giustizia. I praticanti del Falun Gong hanno attivato procedimenti giudiziari contro i funzionari cinesi che hanno partecipato alla persecuzione del Falun Gong attraverso sistemi giudiziari indipendenti e fornendo una grande quantità di prove che dimostrano con evidenza la persecuzione. Fino ad oggi, ci sono 13 cause contro Jiang Zemin in tutto il mondo e 34 procedimenti aperti contro ventidue funzionari di alto livello del regime cinese che hanno seguito e attuato la politica di Jiang Zemin di persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Alcuni di questi imputati sono già stati riconosciuti colpevoli. L’8 dicembre 2004 il Giudice Wilkin, della Corte del Distretto della Californai del Nord, con una sentenza, ha affermato che Liu Qi, Segretario del Partito Comunista di Pechino, è responsabile di crimini contro l’umanità e tortura commessi dalla polizia nella persecuzione del Falun Gong durante il periodo della sua amministrazione. Noi speriamo che questi procedimenti legali possano portare una chiara comprensione della persecuzione del Falun Gong a chi lavora all’interno dei sistemi giudiziari, all’opinione pubblica tutta e a tutti i governi del mondo. Allo stesso tempo speriamo anche che queste cause servano da monito per quei funzionari cinesi che ancora partecipano alla persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Sono un chiaro invito a desistere, a svegliarsi e a smettere di partecipare a questa persecuzione illegale. Altrimenti dovranno affrontare il giudizio di un tribunale e la punizione della legge. Versione inglese disponibile a: Versione inglese disponibile a Pubblicato il: Mercoledì 5. Gennaio 2005 Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su Clearharmony, ma per favore citare la fonte. Storie correlate: Francia: Un Giudice francese richiede un’indagine sul ruolo avuto dall’Ufficio 6-10 nella Persecuzione nei confronti del Falun Gong EFGIC: La persecuzione di gruppo genera azioni legali molto diffuse da Norimberga Centro di Informazione della Falun Dafa Irlandese: Denuncia Penale contro il Funzionario Cinese Huang Ju offre un’Opportunità al Sistema Giudiziario Irlandese La Radio Nazionale Olandese Intervista l’Avvocato che si Occupa della Causa Intentata dal Falun Gong contro Jiang Zemin per Torture e Genocidio Radio Free Asia: Praticanti del Falun Gong querelano Huang Ju Su Rong fugge dallo Zambia, il suo caso sarà portato davanti al Tribunale Internazionale de L’Aia. Epoch Times: "Cina Rossa" il Ministro incriminato nell’ex Capitale Rossa Breve sommario delle Azioni Legali intraprese nel mondo per portare l’ex Presidente della Cina, Jiang Zemin, alla giustizia per crimini contro l’umanità Avvocato spiega il coinvolgimento del Sistema Legale Cinese nella persecuzione del Falun Gong fatta dall’ex Presidente Jiang Zemin e i suoi complici Svezia: I praticanti svedesi annunciano la causa contro Jiang Zemin ed i suoi complici

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Svezia: I praticanti svedesi annunciano la causa contro Jiang Zemin ed i suoi complici
by Svezia Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:21 PM mail:

Svezia: I praticanti svedesi annunciano la causa contro Jiang Zemin ed i suoi complici



Il 21 settembre 2004, martedì, i praticanti del Falun Gong in Svezia hanno organizzato una mostra anti-tortura e una conferenza stampa in Mynttorget a Stoccolma, in concomitanza al giorno internazionale della pace delle Nazioni Unite.





La mostra anti-torturi è durata l’intero giorno e la conferenza stampa ha avuto luogo tra l’una e le 2 del pomeriggio. Alcuni membri del Parlamento Svedese hanno avuto l'occasione di visitare la mostra anti-tortura e molti passanti si sono fermati per ricevere le informazioni sulla persecuzione contro il Falun Gong in Cina. Erano presenti durante la conferenza stampa i giornalisti delle TV e dei quotidiani e una radio per coprire il servizio dell’evento che hanno fatto interviste.

Nella conferenza stampa, i praticanti svedesi ed il loro avvocato Peter Bergquist hanno annunciato che attualmente in Svezia sono state preparate denunce penali per omicidio, tortura e sequestro di persona contro l’ex capo di stato cinese, Jiang Zemin ed altri complici nella persecuzione del Falun Gong,.





La mostra anti-torturi è durata l’intero giorno e la conferenza stampa ha avuto luogo tra l’una e le 2 del pomeriggio. Alcuni membri del Parlamento Svedese hanno avuto l'occasione di visitare la mostra anti-tortura e molti passanti si sono fermati per ricevere le informazioni sulla persecuzione contro il Falun Gong in Cina. Erano presenti durante la conferenza stampa i giornalisti delle TV e dei quotidiani e una radio per coprire il servizio dell’evento che hanno fatto interviste.





Nella conferenza stampa, i praticanti svedesi ed il loro avvocato Peter Bergquist hanno annunciato che attualmente in Svezia sono state preparate denunce penali per omicidio, tortura e sequestro di persona contro l’ex capo di stato cinese, Jiang Zemin ed altri complici nella persecuzione del Falun Gong.

Peter Bergquist ha detto nel suo intervento, “La Cina è una nazione senza un sistema giudiziario autonomo e la nazione sta affrontando un declino morale dove i diritti umani sono considerati una merce di scambio. Il Falun Gong non è un movimento politico, ma è considerato una minaccia poiché la sua crescente popolarità l’ha reso ben più grande del partito comunista. Una minaccia ancora più grande sembra essere l'alta etica, che i praticanti credono nei principi di verità, compassione e tolleranza. Nel mondo si stanno svolgendo dappertutto processi legali contro i principali istigatori in Cina, e la Svezia può a sua volta contribuire. Gli istigatori possono essere puniti in Svezia o altrove.”


Deputato Sig.ra Helena Bargholtz


Un deputato, la Sig.ra Helena Bargholtz del Consiglio Europeo, che è particolarmente attenta ai problemi dei diritti umani, è intervenuta nella conferenza stampa. La Sig.ra Bargholtz ha concluso il suo discorso, dicendo: “Ammiro i praticanti del Falun Gong e non meno quelli che sono perseguitati in Cina”

La versione cinese disponibile a http://www.yuanming.net/articles/200409/35174.html
La versione cinese disponibile a http://clearharmony.net/articles/200409/22104.html



Versione cinese disponibile a http://www.yuanming.net/articles/200409/35174.html
Versione inglese disponibile ahttp://www.clearharmony.net/articles/200409/22104.html



Pubblicato il: Mercoledì 29. Settembre 2004

Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su Clearharmony, ma per favore citare la fonte.


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Web Risultati 1 - 20 su circa 913 pagine in Italiano per falun gong tortura.(0,53 secondi)
by no comment Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:25 PM mail:


Web 

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Tanzania: Tribunale della Tanzania procede contro Chen Zhili ...
È ritenuta responsabile per la tortura e la morte di praticanti del Falun Gong
in Cina all’interno del sistema educativo cinese.
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bravi questo si chiama informazione
by Onore ai combattenti falun dafa Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:28 PM mail:

mica le segate che quotidianamente infestano questa merda di sito (Rivoluzionario specialmente). Viva la liberta' per i dissidenti cinesi Viva l'Europa libera dal giogo americano, viva la nazione araba laica e indipendente. Liberta' per il sud America oppresso, viva l'autodeterminazione dei popoli Morte alla dittatura imperialista (nazista, comunista, democratica o islamica o come cazzo la si mascheri). Morte al Nuovo OrdiNE mOndiale. anti-chinese movement

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Risposte alle domande più frequenti
by Signor Li Hongzhi Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:28 PM mail:

D: Che cosè la Falun Dafa, o Falun Gong ?

R: La Falun Dafa, conosciuta anche con il nome di Falun Gong, è un’antica pratica per migliorare il corpo e la mente risalente alla Cina preistorica. La pratica comprende alcuni movimenti lenti ed armoniosi, ed anche una meditazione. Gli esercizi sono semplice da imparare, piacevole da praticare, e vengono insegnati gratuitamente. Il componente principale della pratica del Falun Gong è lo studio dei principi universali di Verità, Benevolenza e Tolleranza.

D: Chi è il Signor Li Hongzhi?

R: Il Signor Li Hongzhi ha introdotto la pratica della Falun Dafa al grande pubblico nel 1992 in Cina. Insegnò pubblicamente la pratica in Cina per 2 anni. Inseguito, la pratica ha continuato a divulgarsi principalmente con il passa parola. Come da tradizione Cinese, Li Hongzhi, è chiamato rispettosamente "Maestro" o "Insegnante." Lui non si concede nessun trattamento speciale, non accetta denaro, nè donazioni dagli studenti della Falun Dafa. Lui ha provveduto affinché la pratica fosse disponibile a tutti e senza nessuna condizione. Il Signor Li ha tenuto numerose lezioni pubbliche in vari paesi, incluso Francia, Australia, Svizzera, Canada, Stati Uniti, ecc.

D: Chi pratica la Falun Dafa e quali sono i suoi benefici?

R: La Falun Dafa è praticata da persone di tutte le età, le culture, gli ambienti sociali, in più di 60 paesi. Quasi tutti coloro che lo praticano riferiscono di significativi miglioramenti: miglior salute, riduzione di stress, aumento del livello energetico.

D: Sono interessato a provarlo o a saperne di più? Come faccio per iniziare?

R: Tutti i luoghi di pratica offrono istruzioni gratuite, e chiunque è il benvenuto. Per trovare il luogo più vicino a casa vostra, clicca qui. Tutto il materiale è scaricabile gratuitamente da internet, libri, lezioni audio, video degli esercizi.

D: Come posso fare per avere una copia del libro Falun Gong e della video cassetta degli esercizi?
R: Puoi richiedere il materiale ai praticanti volontari della tua zona.





Informazioni riguardo la situazione in Cina

Avrete sicuramente sentito parlare della massiccia persecuzione contro la Falun Dafa che è attualmente soggetta ad intrighi in Cina. Esattamente cos’è successo, e perchè il governo Cinese si accanisce con violenza contro una pratica così pacifica, in tutta evidenza non-minacciosa? Ci auguriamo di potervi dare dei chiarimenti riguardo a questa questione.

Il contesto

Prima di tutto, bisogna capire che il governo Cinese, è diretto dal Partito Comunista, che è ufficialmente ateo. Quindi qualunque cosa sia di natura spirituale è scoraggiata, anzi messa fuorilegge perché non conforme all’ideologia Comunista. Per noi, che viviamo in paesi dove i governi sono eletti democraticamente, la libertà di credo è considerata un diritto universale basilare. Ma in Cina, questi fondamentali diritti umani sono raramente protetti.

I Fatti

Il 25 Aprile del 1999, più di 10,000 praticanti della Falun Dafa hanno tenuto un raduno legale e pacifico a Pechino davanti all’edificio della direzione cinese, Zhongnanhai. Questa riunione fece seguito a degli atti di violenza e oppressione precedentemente inflitti a praticanti della Falun Dafa dalla polizia Cinese nella città di Tianjin, e anche ad una ingiustificata proibizione alla pubblicazione di documenti della Falun Dafa. La manifestazione fu pacifica e ordinata, alcuni partecipanti presentarono il loro caso a Zhu Rongji, Presidente del Consiglio di Stato Cinese. Al termine, i praticanti ritornarono tranquillamente alle loro case.

L’evento ha chiaramente agitato la direzione Cinesi perchè non avrebbero mai previsto che un così grande numero di persone potessero riunirsi così velocemente, nel centro della capitale. Mai, dopo l’incidente degli studenti di Tiananmen del 1989, si ebbero così tante persone riunite assieme per fare appello al governo. All’epoca la reazione delle autorità, per questo specifico incidente, fu naturalmente rapida e brutale.

La notte del 19 Luglio, 1999, la polizia fece incursione nelle abitazioni di centinaia di praticanti e li trascinarono in prigione.

Il giorno seguente, la Falun Dafa fu ufficialmente dichiarata una pratica illegale in China. Da quel momento in poi, cominciò una massiccia campagna governativa per sopprimere e distruggere la Falun Dafa. I media controllati dallo Stato prolungarono le trasmissioni per diffondere false informazioni al paese, divulgarono questa loro propaganda anche attraverso le ambasciate Cinesi nel mondo. Lo scopo fu di sviare l’attenzione del pubblico e nascondere la violazione dei diritti umani contro i praticanti della Falun Dafa; in questi anni infatti, migliaia di praticanti della Falun Dafa sono stati rinchiusi e fermati per interrogatori, torture, e per i così detti programmi di "rieducazione."

Da quel giorno, il governo Cinese ha usato ogni metodo disponibile per terrorizzare le persone, costringendole a rinunciare al loro credo. Hanno seminato divisioni nella società e all’interno delle famiglie con minacce e multe gravose. Migliaia di persone hanno perso il loro lavoro e le loro abitazioni. E la lista continua.

Milioni di libri e cassette della Falun Dafa sono state bruciate e distrutte pubblicamente. In Cina l’accesso a tutti i siti Internet riguardanti la Falun Dafa sono stati bloccati, chiunque facesse fuoriuscire scritti delle percosse o abusi che subivano in carcere, veniva arrestato ed imprigionato per “violazione di segreti di Stato”. I praticanti sono stati privati dell’ assistenza hanno ricevuto condanne (fino a 18 anni di reclusione) in seguito a processi truccati. Altri migliaia sono stati mandati, senza alcun processo, in campi di lavoro forzato.

Ancor peggio, centinaia di praticanti della Falun Dafa sono stati mandati in ospedali psichiatrici o li hanno forzati ad assumere forti dosi di farmaci e droghe psicotrope che hanno causato loro seri danni. Questo metodo fu già usato in Unione Sovietica sotto Stalin, per far credere al pubblico che le vittime in questione erano malati mentali e che dovevano essere rinchiusi.

Ad oggi, ci sono più di 2529 casi documentati di praticanti, prima sani di corpo e di menti, e che vengono attualmente torturati fino alla morte, mentre sono detenuti.

Durante questi lunghi mesi di violenza e tortura, i praticanti della Falun Dafa hanno dimostrato una tolleranza ed una compassione senza eguale. Non un singolo praticante ha risposto ai colpi, nè ha usato violenza fisica contro la polizia. In tutto il mondo, tutti i praticanti usano soltanto mezzi non-violenti, pacifici, e legali per sostenere la loro causa. Questo tipo di condotta, in presenza di una così grande ingiustizia, in presenza di simili tormenti, mostra al mondo la natura fondamentalmente pacifica e compassionevole della Falun Dafa.

Cosa potete fare per aiutare?

La cosa migliore per aiutare è di far conoscere alle persone che vi stanno vicino cos’è la Falun Dafa. Dire loro che è una pratica basata su antiche filosofie, che aiuta le persone ad ottenere una migliore salute e serenità. L’arma più efficace della Cina contro tutte le pratiche spirituali è di chiamarle “sette”: perchè la sprezzante connotazione di questa parola è spesso sufficiente per fermare l’interesse delle persone, e screditare la Falun Dafa. Questo termine “setta” non ha assolutamente niente a che vedere con la Falun Dafa. I praticanti conducono una vita normale e partecipano nelle attività sociali.. La pratica è una scelta individuale ed è concentrata sul miglioramento di se stessi. Non ci sono né obblighi né controlli, ognuno è libero di venire o di andare come vuole. In particolare, la Falun Dafa si definisce come una coltivazione e pratica: un concetto che può essere qualcosa di nuovo per noi in occidente. Molte altre pratiche di auto-coltivazione simili al Falun Dafa sono state praticate in Cina per centinaia di anni, hanno portato salute, saggezza e pace interiore a innumerevoli generazioni. Dato che queste arti diventano sempre più familiari in Occidente, il nostro vocabolario deve espandersi per descriverle.

Fate anche conoscere alle persone quello che accade ai praticanti della Falun Dafa in Cina. Procuratevi delle copie del video in due parti intitolato: "Falun Gong: La Vera Storia" ed invitate i vostri amici e colleghi a vederlo. Scrivete ai rappresentanti del Vostro governo, per far conoscere che i loro elettori sono preoccupati della situazione dei diritti umani in Cina.

"Noi non siamo contro il governo, nè adesso, ne in futuro. Le altre persone possono trattarci male, ma noi non li tratteremo male, nemmeno dobbiamo considerare le persone come nemici.

Stiamo lanciando un appello a tutti i governi, alle organizzazioni internazionali, alle persone di buona volontà di tutto il mondo, di darci il loro supporto e sostegno, per risolvere questa crisi in atto attualmente in Cina."

- Li Hongzhi, 22 luglio 1999



Per maggiorni informazioni ed aggiornamenti riguardo alla situazione in Cina:
http://it.clearharmony.net



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Falun Dafa: Una breve introduzione
by Li Hongzhi Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:31 PM mail:

Falun Gong (chiamato anche Falun Dafa) è un’antica forma di qigong, è una pratica per purificare il corpo e la mente attraverso speciali esercizi e la meditazione. Come il tai chi, il qigong è una parte essenziale della vita di molte persone Asia. In Cina quasi ogni parco allo spuntare dell’alba, si affolla di persone che pratica queste arti.

In solo otto anni dalla sua introduzione al pubblico, la Falun Dafa si è sviluppata ed è diventata la forma più popolare di qigong nella storia della Cina. Il motivo principale di questo è che la Falun Dafa si differenzia dalle altre pratiche di qigong in quanto non enfatizza solo la pratica fisica, ma soprattutto la coltivazione del carattere morale di una persona nella vita quotidiana, in accordo con gli elevati principi insegnati dal Maestro Li Hongzhi, il fondatore della Falun Dafa.

Gli effetti della Falun Dafa migliorano la salute ed i suoi profondi principi hanno rapidamente portato alla pratica un’immensa popolarità in tutto il mondo. Da quando è stata introdotto al pubblico nel 1992 dal Maestro Li, la Falun Dafa ha attratto decine di milioni di persone in più di 60 paesi. Le più grandi città e università negli Stati Uniti, Canada, Australia, e Europa di lingua inglese hanno gruppi di pratica della Falun Dafa.

Le persone che praticano la Falun Dafa provengono da ogni immaginabile sentiero della vita, in quanto la Falun Dafa trascende tutte le frontiere culturali, sociali, economiche e nazionali. La pratica si è diffusa in modo particolare con il passa parola, perché le persone che l’hanno imparata trovano dei benefici troppo preziosi per tenerli solo per se.

Presentazione degli esercizi della Falun Dafa

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1. I libri e gli esercizi



La pratica della Falun Dafa è semplice, ma profonda ed efficace. E’ costituita principalmente da due componenti: il miglioramento di se stesso attraverso lo studio degli insegnamenti del Maestro Li, e l’esecuzione dei cinque esercizi lenti della Falun Dafa. Gli esercizi, che includono una meditazione, sono semplici da imparare, piacevoli, e allo stesso tempo anche rilassanti ed energizzanti. Agli studenti della Falun Dafa piace praticare in gruppo fuori all’aria aperta. Gli insegnamenti sono articolati in due libri, Falun Gong http://www.falundafa.org/book/ita/flg.htm (Il Qigong della Ruota della Legge) e Zhuan Falun http://www.falundafa.org/book/ita/zfl.htm (Girare la Ruota della Legge), sono disponibili in più di una dozzina di lingue, incluso l’Italiano.

2. I principi della pratica



I benefici della pratica della Falun Dafa sono numerosi, partono dal miglioramento della salute, alla scoperta di nuova energia che dona sollievo dallo stress, schiarisce la mente e la pace mentale. Inoltre la Falun Dafa è differente dagli altri sistemi di Qigong, in quanto và oltre l’inseguimento del benessere fisico, e mira al raggiungimento della saggezza e dell’illuminazione spirituale. Al centro della pratica ci sono i principi supremi dell’universo: Verità, Benevolenza, e Tolleranza. Attraverso la combinazione dello studio dei libri e l’esecuzione degli esercizi, i praticanti cercano di diventare persone migliori, mettendo in pratica questi principi nella vita quotidiana.

3. Va bene anche per me?



Milioni di persone in tutto il mondo hanno scelto di far diventare la pratica della Falun Dafa una parte della loro vita quotidiana. Semplicemente provando, lo trovano un degno e piacevole investimento del loro tempo che favorisce la salute, la felicità e il senso della vita. Tutto questo richiede una mente aperta ed un cuore pieno di buona volontà. Chiunque è il benvenuto, in quanto la Falun Dafa è apolitico, informale, completamente gratuito e senza alcun obbligo d’iscrizione. Tutti i libri sono disponibili on-line. Vi invitiamo a provare questa meravigliosa pratica e scoprirla per Voi stessi. Per conoscere come iniziare, clicca qui. Per ulteriori chiarimenti riguardo la pratica in generale clicca qui per vedere la trattazione delle domande più frequenti.

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Trovate la persona più vicino a voi
by vieni a trovarci Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:34 PM mail:

Per imparare gli esercizi, telefonate al volontario più vicino a voi.

Qui sotto l’elenco dei contatti della Falun Dafa in Italia.

Tutte le attività della Falun Dafa sono gratuite







Biella: Elisa: 015 2536044 – elisamarzono@libero.it
Alfredo: 015-8491653 ning@tiscali.it
Stefano: 3493799191 stefano.rossato@aliceposta.it
Ogni martedì sera: 20:00-22:00 (pratica degli esercizi)

Brescia: Paolo: 338 9523569 - esteem.pf@libero.it

Catania: Valeria: 3494415954 - valeria@mail2italy.com

Firenze: Diego: 340 3585893 - diego.manca@tiscalinet.it
Francesca: 348 1491820 - unarata@supereva.it

Milano: Antonio: 333 4008658 - falundafa@virgilio.it
Ogni Sabato dalle 14:30 alle 18:30(estivo), dalle ore 14:00 alle 17:00 (invernale), ritrovo alla Piazza Cordusio

Roma: Andrei: 3477008311 - andrei555@tiscali.it;
LiLi: 3393224490 - zhaolili@tiscali.it
Tutti i giorni: 08:00-09:00, Piazza Vittorio


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Il fondatore della Falun Dafa
by Maestro Li Hongzhi Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:36 PM mail: falundafa@tiscali.it

Maestro Li Hongzhi

Il fondatore della Falun Dafa




Il simbolo della Falun Dafa è il Falun. Il carattere nel centro ( ) è il carattere "wan", un simbolo che è stato usato in molte culture per milioni di anni che significa buona fortuna. Clicca qui per saperne di più



Onorificenze in tutto il mondo della Falun Dafa.
(in inglese)

La Falun Dafa gode di riconoscimenti internazionali.

A partire dal 1992, quando la Falun Dafa è stata introdotta al pubblico in Cina, centinaia di capi e rappresentanti del governo hanno sperimentato, quindi riconosciuto ed elogiato i benefici che ha portato ai loro paesi e alle loro comunità. Clicca sull’immagine a sinistra per vedere una lista impressionante di sostenitori, di premi e proclami.




Altri Links di interesse:


Clearharmony (in italiano) http://it.clearharmony.net/
Sito creato dai praticanti volontari fornisce ai lettori la possibilità di conoscere i fatti sulla persecuzione del Falun Gong e le attività organizzate in Europa.


FalunInfo.net (in inglese) Contiene informazioni di interesse generale sulla Falun Dafa e la situazione in Cina, aggiornata giornalmente dai praticanti volontari.
http://www.faluninfo.net/

Clearwisdom (in inglese) http://www.clearwisdom.net/
Il sito internet principale della Falun Dafa per i praticanti e per chiunque è interessato alla questione del Falun Gong. Serve soprattutto per spiegare la verità sul Falun Gong, condividere le opinioni e le informazioni sul Falun Gong e l’esperienza della pratica e coltivazione, e propagandare la questione della persecuzione dei praticanti in Cina.


Falun Dafa Web Sites Around the World (in inglese)
Una lista dei siti internet in tutto il mondo. http://www.falundafa.com/eng/local.htm

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Onore a Falun Dafa
by rivoluzionario dove cazzo sei finito? Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:37 PM mail:

xche' non glielo racconti a questi perseguitati politici e di opinione com'e' bello vivere in Cina? Esci fuori Rivoluzionario che ti spacchiamo il culo: borghesuccio di merda. Vieni fuori. E' ora che rispondi anche a questi signori di come' bella la tua cazzo in culo di Cina comunista. Di com'e' bello il sol dell'avvenire comunista. Di tutti i milioni di morti causati dalla tua utopia rivoluzionaria che e' servita solo a porci assassini come Stalin e Mao per reggere, con il terrore e l'oppressione, milioni (anzi miliardi, si parla di Cina) di vittime innocenti. Morte al comunismo assassino morte ai borghesucci rivoluzionari come te che non capiscono un cazzo della vita. pensa se nascevi in Cina stronzetto. Altro che cazzate marxiste. Sei solo un povero totalitario di merda come i nazi, i fasci e tutti quelli che amano le divise. Morte ai comunisti che non hanno capito un cazzo della vita. Onore alla liberta' e al dissenso anti-comunista. Anti-Chinese Movement

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Gli esercizi della Falun Dafa
by istruzioni che puoi scaricare dal sitio Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:37 PM mail:

Gli esercizi della Falun Dafa



I cinque esercizi della Falun Dafa sono lenti, armoniosi e semplici da imparare. Qui di seguito puoi leggere e dare un’occhiata ad ogni esercizio, cliccando su istruzioni potrai vedere i movimenti e la loro descrizione, cliccando invece su Video Clip potrai vedere gli esercizi (con commento in inglese) fatti dal Maestro Li.

Naturalmente, un modo semplice per imparare è quello di seguire le lezioni gratuite in un luogo di pratica. Non è necessario prendere un’appuntamento. Basta guardare e imparare! Per trovare il luogo di pratica più vicino a te, clicca qui.

Per la video cassetta le istruzioni degli esercizi, per i libri della Falun Dafa e altro materiale, chiedete ai volontari nel luogo di pratica.

Gli esercizi della Falun Dafa sono:

Esercizio 1: Buddha mostra mille mani
Exercise 2: Tenere il Falun in posizione eretta ed immobile
Exercise 3: Penetrazione alle due estremità cosmiche
Esercizio 4: La Circolazione Celeste del Falun
Esercizio 5: La Via per rafforzare i poteri soprannaturali




Esercizio 1: Buddha mostra mille mani



I) Fozhan Qianshou Fa

Principio : Fozhan Qianshou Fa

Il nucleo di questa serie di movimenti è allungare e tirare, in modo da aprire tutti i punti di energia del corpo otturati, attivando un forte movimento di energia nel corpo e sotto la pelle e assorbendo una grande quantità di energia dal cosmo automaticamente, in modo tale che i praticanti possano aprire tutti i canali del corpo fin dall'inizio. Praticando questo esercizio, i praticanti possono sentire il corpo molto caldo e provare una sensazione speciale che conferma l'esistenza di un campo di energia molto forte. Questo dipende dal fatto che tutti i canali d'energia del corpo si stanno aprendo e sbloccando. Questo esercizio è composto da 8 movimenti molto semplici. Ciò nonostante condizionano in senso macroscopico tutto ciò che dovrà evolversi con gli esercizi nell'intera coltivazione. Nel frattempo, i praticanti possono entrare velocemente nello stato in cui si sentono di "essere circondati dal campo di energia". Essendo un esercizio di base del Falun Gong, deve essere praticato prima di tutte le altre serie di esercizi. Questo è un modo per intensificare l'esercizio della pratica.

Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi

Imparare il 1 Esercizio

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Exercise 2: Tenere il Falun in posizione eretta ed immobile



II) Falun Zhuangfa

Principio: Il Falun Zhuangfa è un esercizio in posizione eretta e immobile, composto da 4 movimenti di tenuta della ruota. Praticare con più frequenza questo esercizio aiuterà ad aprire i passaggi di energia dell'intero corpo e a rafforzare la potenza energetica del praticante. Falun Zhuangfa (esercizio di Falun in posizione eretta e immobile) è un esercizio di coltivazione e pratica complessivo, che aiuta a ottenere la saggezza, nonché a migliorare il livello di coltivazione e rinforzare i poteri soprannaturali. Nonostante i movimenti siano semplici, si possono ottenere molti benefici tramite questo esercizio. I principianti potrebbero sentire le braccia molto pesanti e dolorose nella fase iniziale. Però, dopo una pratica costante, troveranno l'intero corpo rilassato e non sentiranno la fatica che si prova dopo un lavoro fisico. Con l'aumento di frequenza e durata della pratica, i praticanti possono sentire la rotazione del Falun tra le braccia. Praticando questo esercizio, i movimenti devono essere naturali e non si deve dondolare. Una leggera oscillazione è normale, bisogna però evitare le forti oscillazioni. La durata di ogni posizione della tenuta di ruota può essere differente tra una persona e l'altra, comunque più a lungo dura, meglio è. Non devi perdere la consapevolezza che stai praticando. Anche nello stato di tranquillità assoluta, devi insistere su questo punto.

Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi

Imparare il 2 Esercizio

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Exercise 3: Penetrazione alle due estremità cosmiche



III) Guangtong Liangji Fa

Principio: Questo esercizio serve a mescolare e scambiare il Qi sia dal cosmo che dal corpo umano. Una grande quantità di Qi viene espulso dal corpo e catturato dal cosmo; in un periodo molto breve, i praticanti possono depurare il proprio corpo. Nel frattempo questo esercizio può aiutare i praticanti ad "aprire la cima della testa" e a sbloccare i passaggi sotto i piedi. Con il movimento alternativo "su e giù" le mani seguono l'energia all'interno del corpo e i meccanismi all'esterno: l'energia che va verso l'alto scorre direttamente fuori dalla testa verso lo zenit cosmico e l'energia che scende verso il basso attraversa la pianta dei piedi e se ne va verso il nadir. Poi l'energia ritorna al corpo sia dallo zenit che dal nadir del cosmo, per essere poi espulsa nelle direzioni opposte. Muovere le mani su e giù alternativamente per 9 volte. Al nono percorso, mantenere la mano sinistra per i maschi, (destra per le femmine) in alto in attesa dell'arrivo dell'altra mano. Muovere poi tutte e due le mani insieme verso il basso portando l'energia al nadir, per poi tornare allo zenit attraverso il corpo.

Dopo 9 movimenti delle mani "su e giù", girare il Falun in senso orario nella posizione di basso addome per 4 volte, in modo da ruotare e raccogliere l'energia all'esterno del corpo verso l'interno. Infine congiungere le mani nella posizione di Jieyin (fig. 1-1 ) per terminare l'esercizio.

Prima di cominciare l'esercizio, devi immaginare te stesso come due botti vuote gigantesche e incomparabilmente alte, che raggiungono sia il cielo che la terra, questo aiuta lo scorrimento dell'energia

Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi

Imparare il 3 Esercizio

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Esercizio 4: La Circolazione Celeste del Falun



IV) Falun Zhoutian Fa

Principio: Questo esercizio serve per attivare l'energia all'interno del corpo umano consentendole di circolare in un'area molto ampia. Invece di passare attraverso uno o più canali, l'energia circola dall'intero lato Yin del corpo al lato Yang ripetutamente. Questo esercizio è molto più elevato rispetto al metodo generale che promuove la circolazione dell'energia attraverso i canali o la Grande e Piccola Circolazione Celeste. E' un esercizio intermedio di coltivazione e pratica. In base ai tre esercizi precedenti, con la pratica di questo, si possono aprire tutti passaggi di energia dell'intero corpo (inclusa la Grande Circolazione Celeste), consentendo all'energia di passare attraverso l'intero corpo, gradualmente, da cima a fondo. La caratteristica rilevante di questo esercizio è che la rotazione del Falun serve a rettificare tutte le condizioni anormali del corpo umano in modo da consentire al suo piccolo cosmo di tornare allo stato originale e all'energia di poter fluire senza impedimento attraverso l'intero corpo. Quando sarà raggiunto questo stato, i praticanti arriveranno ad un livello molto alto della coltivazione di Shijian Fa (la Legge del Triplice Mondo). Per praticare questo esercizio, occorre muovere le mani in conformità con il meccanismo di energia. Ogni movimento è lento, graduale e arrotondato.

Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi

Imparare il 4 Esercizio

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Esercizio 5: La Via per rafforzare i poteri soprannaturali



V) Shentong Jiachi Fa

Principio: Questo esercizio è una via di coltivazione tranquilla con scopi multipli. Serve a rafforzare i poteri soprannaturali di una persona (incluse le capacità paranormali e la potenza dell’energia) tramite la rotazione del Falun con i gesti della mano di Buddha. In origine questo esercizio apparteneva ad un metodo di coltivazione segreto al di sopra del livello intermedio. Questo esercizio richiede la pratica da seduti in posizione di doppio loto (con l’incrocio delle gambe). Sebbene venga richiesto ai praticanti di incrociare tutte e due le gambe, può essere accettabile l’incrocio di una sola, specie all’inizio. Nel processo di pratica, il flusso di energia è molto forte, come pure il campo energetico che circonda il corpo. Il tempo della seduta con incrocio delle gambe dipende dal livello raggiunto da ogni praticante. Più a lungo dura, meglio è. Più uno si siede, più sarà grande il suo rafforzamento e più sarà veloce l’ottenimento dell’energia di coltivazione. Nella pratica tranquilla di questo esercizio, non pensate a niente e mantenete la mente sgombra per passare dallo stato della tranquillità allo stato di Ding (Samadhi ovvero la tranquillità assoluta). Ricordate però, che il vostro conscio principale deve essere sempre consapevole che state praticando

Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi

Imparare il 5 Esercizio

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preso dal sito forza nuova .org
by fascisti ! Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:40 PM mail:

che il post e' dal sito forza nuova.org

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Cos'è tutto questo spam fascista? :)
by rivoluzionario Wednesday, Sep. 07, 2005 at 10:59 PM mail:



Cos'è si è sfondato il tubo del cesso?


Falun Gong= organizzazione reazionaria al servizio degli USA


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Falun Gong o Falun Dafa è indipendente dalla volontà politica u$a
by falun gonghista Thursday, Sep. 08, 2005 at 1:09 AM mail:

Le tecniche ed i metodi, nonchè gli ideali sui quali si basa Falun Gong esistevano già migliaia di anni prima che gli Stati uniti del Nord America esistessero come stato e come nazione.

Cerchiamo di non dire sciocchezze e di non catalogare tutto ciò che non si omologa alle direttive della sezione locale del pc come anti rivoluzionario, reazionario o quanto altro per piacere.

Un pò di buon senso.

Comunisti e neo liberali (fascisti e nazisti!) ragionano allo stesso modo:

O SEI DEI NOSTRI O SEI NOSTRO NEMICO !

COME DISSE BU$H ALLA COWBOY: O STATE CON NOI O STATE CONTRO DI NOI !!!


ma vi sembra giusto questo "pensierino" ?

Io per esempio perche non posso stare per i miei fatti, senza appoggiare un'assurda "ideologia" comunista e senza essere per questo etichettato come pro usa?

Io sono per Falu Gong e BASTA !!!

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rivoluzionario anche qui
by rivo pure qui? hai rotto il cazzo! Thursday, Sep. 08, 2005 at 8:52 AM mail:

lo volete hiddare o no sto scemo di guerra in tempo di pace? ha spammato merda su tutto il sito sto fascio rosso der cazzo!

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domanda ai fascisti su indymedia
by antiquario Thursday, Sep. 08, 2005 at 1:16 PM mail:

perche' continuate ad infestare con la vostra presenza questo sito che tanto odiate e insultate?????????????
perche'non smettete di fraquentare indymedia e incominciate a navigare e partecipare nei siti che avete creato voi,come quella cagata pazzesca, a dimostrazione del bassissimo grado di intelligenza e creativita' da proporre che e' noreproter.org????????
forse conosco la risposta:
perche' siete dei vermi parassiti --- spazzatura da riciclare --- infatti, siete fascisti!!!!
sinonimo del sottosviluppo e degrado e retrogrado della specie umana.......anche se terzaposizionisti.......siete talmente cretini.....che non ve ne rendete nemmeno conto.
basta girare per il quartiere africano e trieste, a roma; e leggere tutta la merda di idee che pubblicate sui muri.....siete dei pagliacci (senza offesa per i clowns)....nel migliore dei casi........quasi tutto cio' che proponete che e' parte della cultura e delle lotte della sinistra da sempre, e oggi voi volete farvi pubblicita' con queste idee,che....magari fossero di moda.....dimostrano solo il ridicolo, falso e insignificante che voi siete.....i numeri "relativi" di gente che riuscite ad aggragare, non sono il risultato di un pensiero politico reale, ma solo il risultato della tattica ben riuscita durante gli anni ottanta di dominare la scena della tifoseria negli stadi italiani, specialmente a roma, e specialmete con la squadra della lazio.........vi ha dato ragione in quantita' di numeri di gente che ora sono conivotli con voi, ma non dimostra affatto che abbiate una relata' politica da porporre, infatti prendete a prestito tutte le idee e le lotte che sono della sinistra a da sempre, perche siete semplicemente dei parassiti, per lo stesso motivo come scrivevo prima, che infestate indymedia, invecie di partecipare in siti da voi creati: che sono fermi su stessi.come del resto voi siete. levando la violenza, di bombette e accoltellamenti sui centri sociali, che altro riuscite e fare di politico, nel sociale???
riempite i muri della citta' con scritte e cartelli, non c'e' che dire una notevole opera di attivismo!!!ma che cosa dimostra nel reale tutto cio'??? niente!!! assolutamente niente, al di fuori della logica di stadio della lazio, eccetera, e le coltellate, CERTO NON A DANNO DEI CINESI DI PIAZZA VITTORIO...( che tanto odiate!!!)...CHE VI SFONDEREBBERO IL CULO!!!LORO; E LA RISPOSTA DELLA POLIZIA .......ma bensi adanno dei centri sociali, a mezzanotte passata!!!!! e non tirate in ballo le botte che avete preso dalla polizia a centocelle, perche' ve le siete proprio cercate, INUTILMENTE!!!!il vostro essere contro il nwo e' semplicemente ripugnante.....voi ne siete la sostanza e la forma !!!!
ANCHE SE BLONDET SCRIVE COSE PIUTTOSTO INTERESSANTI, anche lui e' la dimostrazione, che per esistere come uomo e intellettuale, deve cavalcare le lotte che sono della sinistra da sempre, certo poi personalizza tutto in favore della linea poltica reazionaria, alla fin fine, e senno' che coglione sarebbe????, sebbene alcune critiche al vecchio pci sono giuste; dico, e voi brutte merde chi cazzo siete???? avete dimenticato chi siete dal '46 ad oggi???
idioti per sempre dioti e fascisti.....
sempre bellissima la foto del vostro leader...a piazzale loreto......a testa in.........giu'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Un praticante del Falun Gong preso a colpi di pistola durante la visita di funzionari
by articolo non di BLONDET Thursday, Sep. 08, 2005 at 3:40 PM mail:

ANCHE SE BLONDET SCRIVE COSE PIUTTOSTO INTERESSANTI ?

Dimmi che c'entra BLONDET quesi articoli NON gli ha scritti lui !



Un praticante del Falun Gong preso a colpi di pistola durante la visita di funzionari cinesi in Sud Africa



LONDRA (EFGIC) – La sparatoria da una macchina viaggiante contro i praticanti del Falun Gong in Sud Africa accaduta il lunedì contrassegna un nuovo livello di violenza da parte dell’ex capo cinese Jiang Zemin nella persecuzione nei confronti del Falun Gong in tutto il mondo.

David Liang stava conducendo una di due automobili in viaggio dall'aeroporto di Johannesburg a Pretoria intorno 20:30 lunedì sera, quando una automobile bianca con tre occupanti li sorpassava ed ha esploso almeno cinque colpi contro veicolo. Liang è stato ricoverato per le ferite dalle pallottole ed la sua automobile è stata messa fuori uso.

Due funzionari di governo Cinesi implicati pesantemente nella persecuzione del Falun Gong in Cina stanno facendo attualmente una visita in Sud Africa. Il vicepresidente Zeng Qinghong ed il Ministro del Commercio Bo Xilai entrambi hanno avuto denunce presentate contro loro, l’ultimo è stata presenta all’inizio di quest'anno negli Stati Uniti e in Polonia. Le accuse sono: tortura, genocidio e crimini contro l'umanità.

Liang ed altri otto praticanti del Falun Gong sono arrivati in Sud Africa dall’Australia per aiutare i praticanti locali a rivelare la natura della persecuzione contro il Falun Gong ed in particolare le azioni atroci dei due funzionari in visita. Intendevano tenere una conferenza stampa per esporre i crimini dei due funzionari ricorrendo a strumenti legali per denunciarli.

Gli sparatori non si sono fermati quando Liang era ferito ed il suo veicolo danneggiato. Liang, di origine Cinese, era l’unico ferito, ed era l’unico nell'automobile che indossava una giacca con la scritta “ Falun Dafa.”. Questi fatti, e altri che emergeranno sicuramente, portano a questa conclusione: la sparatoria è stata un'azione premeditata specificatamente contro il Falun Gong durante la visita dei due funzionari.

Zeng Qinghong e Bo Xilai, ed altri alti funzionari hanno dato ordini in Cina che sono risultati in torture e uccisioni. In quasi cinque anni di persecuzione contro il Falun Gong, la vessazione, le interferenze nei diritti fondamentali, le minacce di morte, i pestaggi, le irruzioni in casa, ed adesso un assalto con le pistole, hanno preso di mira i praticanti del Falun Gong sul territorio straniero, fuori dalla Cina.

Pagare qualcuno per uccidere altri per motivi di fede e di associazione è un atto terroristico, e questo è ciò che noi crediamo sia successo in Sud Africa su ordine dei funzionari Cinesi.

Un residente locale ha notato che questo non era un atto fortuito di violenza, ma definitivamente “un atto di persecuzione politica.”. La polizia ha già aperto un caso a cui ha assegnato un ispettore.

Chiediamo alle autorità in Sud Africa di investigare attentamente e completamente su quest'episodio e di scoprire le persone dietro questo atto riprovevole. Chiediamo a tutti i governi di condannare le azioni delle autorità cinesi nel perseguitare il Falun Gong all’interno della Cina, come pure al di fuori della Cina.

# # #

Antefatti

Il Falun Gong, noto anche come come Falun Dafa, è una pratica di meditazione e gli esercizi con gli insegnamenti basati sul principio universale di “Verità-Benevolenza-Tolleranza.”. E’ praticato in più di 50 paesi nel mondo, il Falun Gong fonda la propria radice nella cultura tradizionale Cinese. Il governo stimava che c’erano 100 million di persone che praticavano il Falun Gong in Cina. L’ex dirigente comunista cinese, Jiang Zemin, ha messo al bando la pratica pacifica nel luglio 1999 (report). D’allora in poi, il regime di Jiang ha intensificato la sua campagna di propaganda per girare l'opinione pubblica contro la pratica mentre imprigionando, torturando ed assassinando quelli che lo praticano. Il Centro dell’informazione Europeo del Falun Gong ha verificato dei dettagli di 992 casi di morte (reports / sources) da quando è iniziata la persecuzione del Falun Gong in Cina nel 1999. Nell’ottobre 2001, i funzionari del Governo all’interno della Cina ha riferito che il numero reale dei casi di morte era bene oltre 1.600. Le fonti esperte adesso valutano che la cifra è ben più elevata. Centinaia di migliaia di persone sono state arrestate, con più di 100,000 condannati ai campi di lavoro forzato, senza processo.

PER ULTERIORE INFO, CONTATTATE IL CENTRO EUROPEO INFORMAZIONE FALUN GONG
Peter Jauhal + 44 (0) 7739 172 452
Nicolas Schols +32 47 98 75 734
Maggiori contatti:faluninfo.netEmail: europe@falungonginfo.net


Pubblicato il: Martedì, 29 Giugno 2004

Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su Clearharmony, ma per favore citare la fonte.


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Storie correlate:

Lettera aperta all’Ambasciatore di Francia in Italia http://it.clearharmony.net/articles/200408/70.html

Notiziario speciale: Jiang Zemin denunciato per genocidio in Belgio http://it.clearharmony.net/articles/200409/78.html

Dal 20 Luglio 1999 al 20 Luglio 2003 - Il Falun Gong da QUATTRO anni sopporta la persecuzione http://it.clearharmony.net/articles/200409/82.html

Cittadino statunitense trattenuto in Cina perché praticante di Falun Gong http://it.clearharmony.net/articles/200409/123.html

Proteggere Libertà e Verità nelle Televisioni statali in Cina
http://it.clearharmony.net/articles/200408/50.html

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assurda dictomia
by apolitico Thursday, Sep. 08, 2005 at 3:45 PM mail:

per i fascisti italiani o sei di destra o sei un antifascista (vedi Berlusconi che è arrivato a chiamare comunista anche Idro Montanelli !!!)

per i comunisti o sei di sinistra o sei anti rivoluzionario !

tutto ciò mi suona a ridicolo, perche non posso semplicemente essere "me stesso"?

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Falun Gong
by falun gong Thursday, Sep. 08, 2005 at 3:46 PM mail:

1. La repressione del Falun Gong nella Cina comunista


Il 25 aprile 1999 a Pechino si tiene la più grande manifestazione anti-governativa da quando, il 1° ottobre 1949, a conclusione della Lunga Marcia guidata da Mao Zedong (1893-1976), viene proclamata la Repubblica Popolare Cinese e il paese è sottoposto al regime social-comunista. Oltre diecimila membri di un movimento chiamato Falun Gong sfilano di fronte al Zhongnanhai, la residenza delle massime autorità del regime. Da quella data il nome del Falun Gong, fino ad allora noto solo a pochi specialisti di movimenti religiosi cinesi, diventa familiare alla stampa di tutto il mondo. Quasi tutti i giorni i mezzi di comunicazione occidentali riportano notizie sulla durissima repressione avviata dal regime cinese contro il Falun Gong. La manifestazione del 25 aprile intendeva protestare contro una massiccia campagna di stampa che denunciava il Falun Gong come xiejiao, "insegnamento di falsità" o "setta". Dopo la manifestazione, dalle parole si passa ai fatti. Centinaia di militanti del Falun Gong sono incarcerati: almeno quattro muoiono in carcere in seguito ai maltrattamenti subiti. Il 30 ottobre 1999 il governo promulga una legge contro le "sette malvagie". La legge entra subito in vigore: gli arresti sono migliaia — anche se sul numero esatto i dati forniti dalle organizzazioni umanitarie internazionali e dal governo cinese divergono —, e già a novembre cominciano spettacolari processi. Nel dicembre del 1999 i tribunali emettono le prime condanne a lunghi periodi di detenzione. Il Falun Gong non piega la testa, e organizza manifestazioni a Hong Kong — dove le leggi cinesi non trovano applicazione automatica —, e a Macao nel giorno stesso del passaggio della ex colonia portoghese alla Repubblica Popolare Cinese, il 19 dicembre 1999. Negli Stati Uniti d’America, dove il Falun Gong conta numerosi seguaci e dove risiede il fondatore, Li Hongzhi, diversi documenti condannano la Repubblica Popolare Cinese, anche se non ostacolano le trattative per un favorevole trattato commerciale, che vanno a buon fine. In Cina, visitatori stranieri che appartengono al Falun Gong sono sistematicamente arrestati ed espulsi. Il regime cinese è consapevole dell’importanza della propaganda e di Internet. Con sofisticati mezzi tecnici, cerca di oscurare i siti che dall’Occidente continuano a parlare del Falun Gong e della repressione in corso, ma allestisce anche un mega-sito di propaganda contro la "setta malvagia" in inglese, facendo ricorso a tutti gli argomenti e ai termini consueti ai movimenti anti-sette occidentali, a partire dal "lavaggio del cervello": un paradosso, se si considera che questa parola fu a suo tempo coniata — come oggi si sa — dai servizi segreti americani in un’operazione di propaganda anti-cinese. In alcuni paesi — non in tutti — movimenti occidentali anti-sette si prestano di buon grado a ripetere la propaganda del regime cinese; lo stesso avviene sui siti Internet che con maggior violenza attaccano le "sette" in Occidente.



2. Dottrine e pratiche del Falun Gong

Come spesso avviene, il clamore mediatico e la guerra della propaganda e della disinformazione rischiano di far perdere di vista l’oggetto di cui precisamente si sta parlando. Che cos’è il Falun Gong? Perché la Cina comunista lo definisce la maggior minaccia che il regime ha dovuto affrontare nella sua storia? La campagna in corso è diretta solo contro il Falun Gong o nasconde altri scopi?

Un insieme di tecniche di meditazione e di esercizi fisici che promettono sia la salute sia la pace dello spirito, chiamato Qi Gong — e definito spesso "lo yoga della Cina" —, ha una tradizione plurisecolare nella cultura cinese, e — per quanto gli studiosi discutano sulle date — era presente in Cina già prima della nascita di Gesù Cristo. Nella Cina contemporanea, soggetta a regime socialcomunista, il Qi Gong è stato presentato come un insieme di tecniche che mirano al benessere psicofisico senza particolari significati religiosi, e come tale è stato tollerato e inquadrato in una Federazione Nazionale del Qi Gong, controllata dal regime. Questa presentazione del Qi Gong costituisce, da un certo punto di vista, una finzione, perché storicamente il Qi Gong è difficilmente dissociabile dalle sue radici religiose. Alcuni gruppi di recente costituzione sopportano male questa situazione e, pur senza usare la parola "religione", insistono sul fatto che le pratiche del Qi Gong hanno un significato spirituale e sono efficaci solo se collegate a una vita spirituale e all’osservanza di precetti etici. Il più grande — ma non l’unico — di questi gruppi è il Falun Gong, fondato da Li Hongzhi.

Li Hongzhi nasce nel 1951 o 1952 — fedeli e critici citano date di nascita diverse — a Gongzhuling, nella Cina Nord-Orientale. Lavora nella polizia e in agenzie di sicurezza private prima di dedicarsi, dal 1992, all’insegnamento a tempo pieno di una forma di Qi Gong che chiama Falun Gong o Falundafa. Nello stesso anno lascia la Federazione Nazionale del Qi Gong; secondo i critici, ne viene espulso. Negli anni successivi avvia l’espansione internazionale del movimento in numerosi paesi — un nucleo esiste anche in Italia —, e nel 1998 si trasferisce a New York, dove risiede tuttora. I seguaci sarebbero cento milioni secondo Li Hongzhi, due milioni secondo il regime cinese. Gli specialisti accademici parlano di circa quaranta milioni di fedeli, ma la parola "fedele" è ambigua quando la si applica a un movimento che tecnicamente non ha neppure "membri". Il Falun Gong raccomanda di frequentare un corso introduttivo di nove giorni e di mantenere un contatto con uno dei suoi centri locali, ma sostiene pure che chiunque può iniziarsi da solo a casa sua, seguendo le istruzioni trasmesse attraverso libri, cassette e siti Internet. Proprio le "iniziazioni via Internet" e la messa a disposizione, attraverso mezzi di comunicazione impersonali, senza il contatto diretto con un maestro, di livelli del Qi Gong normalmente considerati segreti sono una delle ragioni di contrasto fra il Falun Gong e gruppi di Qi Gong più tradizionali.

La parola falun indica la Ruota della Legge nel buddhismo cinese, ma Li Hongzhi la usa anche per indicare un centro di energia spirituale, che è situato nel basso addome e che deve essere "risvegliato" tramite una serie di esercizi chiamati Xiu Lian. Gli esercizi fondamentali sono cinque: "Buddha mostra mille mani", "Esercizio di Falun in posizione statica ed eretta", "Penetrazione alle due estremità cosmiche", "Circolazione celeste del Falun" e "Via per rafforzare i poteri soprannaturali"; essi comprendono movimenti delle mani, delle gambe e della lingua, nonché esercizi che ricordano varie forme di yoga. Lo scopo dello Xiu Lian è quello di favorire la circolazione armoniosa dell’energia vitale del Falun, che assicura dapprima il benessere, quindi poteri "soprannaturali". A differenza di altri gruppi di Qi Gong, il Falun Gong insegna che un’unica persona, il maestro Li Hongzhi, ha oggi il potere di definire le tecniche corrette; l’uso di tecniche diverse è non solo inutile ma dannoso, e può aprire chi le pratica a influssi demoniaci. Secondo il Falun Gong gli esercizi dello Xiu Lian non possono essere disgiunti da una disciplina spirituale, la "coltivazione dello Xinxing", una semplice via che si basa su princìpi e valori — piuttosto conservatori — buddhisti e confuciani, i cui simboli derivano anche dal taoismo, e fanno del Falun Gong un movimento tipicamente sincretistico. Il Falun Gong crede nella reincarnazione e nella necessità di "tribolazioni" per mettere alla prova il discepolo e per permettergli di pagare i suoi "debiti karmici", cioè, secondo una nozione derivante dall’induismo, le pene in cui dovrebbe incorrere per le cattive azioni sia di questa vita sia delle vite precedenti. Su un piano più esoterico, Li Hongzhi insegna pure che la storia è un campo di battaglia fra forze divine e demoniache, e che al servizio di queste ultime operano extraterrestri che hanno ripetutamente distrutto l’umanità e che oggi controllano e manipolano numerosi dirigenti politici e scienziati di diversi paesi. Secondo alcuni critici, Li Hongzhi ha incluso negli insegnamenti segreti del Falun Gong diversi elementi che, più che dalla tradizione del Qi Gong, derivano dalle teorie su complotti extraterrestri e sugli UFO diffuse nell’ala meno ottimistica del più recente New Age. Il governo insiste anche sul fatto — negato con forza dal movimento — che molti fedeli considerano lo Xiu Lian un’alternativa globale alla medicina, e che oltre mille persone sarebbero morte a causa di questo presunto rifiuto delle cure mediche.



3. Perché la repressione?

Da molti punti di vista, il Falun Gong non è diverso dai moltissimi nuovi movimenti religiosi o quasi-religiosi sincretistici presenti oggi sia in Oriente sia in Occidente. Perché il regime comunista cinese lo percepisce come una minaccia così grave, e la repressione è così dura? Il dibattito ferve fra gli specialisti di politica cinese, ma due sono le spiegazioni principali. La prima è che il Falun Gong, proprio perché non si presenta come una religione, ha sedotto anche quadri e militanti del partito comunista ed è penetrato alle soglie stesse del potere comunista cinese. Il regime sa che nella storia della Cina molte rivolte politiche sono iniziate come movimenti religiosi, e non è stato certo rassicurato dal fatto che il Falun Gong il 25 aprile 1999 sia riuscito a organizzare una manifestazione di protesta di ampiezza impensabile per qualunque forza di opposizione, religiosa o politica, senza che i servizi segreti siano riusciti a prevenirla. La seconda spiegazione — complementare — è che anche in Cina si assiste a una rinascita religiosa e spirituale di tipo post-ideologico e postmoderno, e il regime non è disposta a tollerarla. Il Falun Gong è stato scelto come bersaglio per il suo attivismo, ma anche perché il regime pensa che — con le sue teorie facilmente screditabili su invasori alieni e su UFO che distruggono la Terra — sia più agevole giustificarne la repressione agli occhi dell’opinione pubblica occidentale. Il ricorso alla retorica della "setta malvagia" fa appello specificamente a Stati che, per ragioni diverse, si mostrano intolleranti nei confronti della rinascita religiosa contemporanea, come la Repubblica Francese, cui la Repubblica Popolare Cinese non a caso fa ora esplicitamente riferimento e in cui spera — forse non invano — di trovare un alleato. In questa seconda prospettiva, il Falun Gong rimane il primo obiettivo della legge anti-sette cinese, ma non è certamente l’unico. Come si poteva facilmente prevedere, già nei primissimi mesi dopo la promulgazione, la legge è stata applicata ad altri gruppi di Qi Gong e a Chiese e comunità cristiane clandestine. Da questo punto di vista, veramente "la Cina è vicina". La tecnica che consiste nell’additare al pubblico ludibrio le "sette malvagie" per favorire l’approvazione di leggi che saranno poi applicate contro decine di gruppi religiosi — e talora anche non religiosi — sgraditi a chi governa non è un monopolio cinese: la Federazione Russa e la Repubblica Francese, per esempio, la stanno usando con modalità in ultima analisi non troppo diverse. In questa prospettiva, si deve fare attenzione a non confondere critiche dottrinali al Falun Gong con l’approvazione delle campagne liberticide e persecutorie in corso in Cina. Qualche sinologo occidentale, che denuncia il Falun Gong in nome di un’ortodossia "tradizionale" del Qi Gong e di una nozione d’iniziazione e di esoterismo che mal si concilia con le iniziazioni via Internet, può certamente avere le sue buone ragioni. L’uso che di queste critiche fanno movimenti anti-sette laicisti, ostili per principio alla libertà di religione, e grandi organi di stampa, preoccupati soprattutto che non siano turbati i lucrosi commerci con la Repubblica Popolare Cinese, è però puramente strumentale. Dissentire dal modo con cui Li Hongzhi interpreta la tradizione Qi Gong è cosa diversa dall’approvare la persecuzione dei suoi seguaci e l’adozione di misure che, mentre violano la libertà religiosa dei seguaci del Falun Gong, consacrano princìpi generali d’ingerenza dello Stato nella sfera privata che mettono in pericolo la libertà di tutti.

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OGGI PARLIAMO DI...Il Falun Gong
by la popolarità supera quella partito Comunista Thursday, Sep. 08, 2005 at 3:49 PM mail:

C’è un nuovo movimento che sta crescendo per le strade di New York. Il Falun Gong, anche conosciuto come Falun Dalà, un movimento spirituale di non violenza, una pratica di esercizi dolci e meditazione che insegna la tolleranza, compassione e fiducia verso se stessi.



E’ il 1992 quando il Falun Gong fa la sua prima apparizione pubblica attraverso il signor Li Hongzi; si diffonde poi velocemente in tutta la Cina attraverso un passaparola che ne acclama i benefici salutari. In Cina la popolarità supera quella del partito comunista. Nel 1998 sono 100 milioni le persone che lo praticano. A New York è divenuto recentemente conosciuto grazie alle instancabili mani di seguaci cinesi facendo volantinaggio e mostrando i loro grafici delle torture e a volte in modo più pittoresco con attori che si incatenano a Battery Park, vicino a flotte di turisti che si apprestano a prendere il battello per la Staua della Libertà.

Un pò di tempo fa è stata organizzata una parata che ha confuso alcuni (per via di alcuni manifesti di gente morta) ma che ha sorpreso piacevolmente altri che il Falun Gon hanno comincito a praticarlo. La parata organizzata da Betty Hunter di Brooklyn ha cercato di attirare l'attenzione su 5 anni di persecuzioni che la partica del Falun Gong ha avuto in Cina. Sembra che almeno 1121 persone siano morte per le torture fin dal 1999, anno in cui questa pratica è stata messa al bando come organizzazione eretica mentre centinaia di migliaia sono stati tenuti in custodia illegalmente per essersi rifiutati di interromperla.
I dimostranti chiedono che l'America sotto la legislatura di Bush possa mettere pressione alla Cina. In ottobre una risoluzione governativa passata all'unanimità ha richiesto alla Cina di rilasciare tutti i prigionieri di coscienza inclusi i praticanti di Falun Gong.

Non esistono organizzazione di Falun Gong o costi di associazione. Gli esercizi sono sempre insegnati da volontari gratuitamente e libri e materiali possono essere scaricati da internet sul sito http://www.falundafa.org.

Oggi il Falun Gong è praticato in almeno 60 paesi molti dei quali stanno lavorando pacificamente per mettere fine alle persecuzioni senza nessuna agenda polica e o senza essere contro il governo cinese ma chiedono solo di mettere fine alle torture e alle morti.

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MOBILITAZIONE CONTRO LA PERSECUZIONE DEL FALUN GONG
by Falun Dafa Thursday, Sep. 08, 2005 at 3:50 PM mail:

Cresce sempre di più l’interesse dei media internazionali nei confronti dei praticanti del “Falun Gong”, una organizzazione non violenta che chiede solo di poter svolgere liberamente la loro attività fisica, ostacolata dal governo di Pechino.

MOBILITAZIONE CONTRO LA PERSECUZIONE DEL FALUN GONG

Vuole far conoscere al mondo intero, la violenza e le persecuzioni che il governo cinese, porta a termine contro tutti coloro che praticano il “Falun Dafa”, conosciuto anche con il nome di “Falun Gong”, una “pratica di coltivazione”. Testimone di un assurdo e ingiustificato accanimento nei confronti dei praticanti è Jane Zhizhen Dai, una donna di 38 anni, laureata in economia e madre di una bellissima bambina di due anni, che è riuscita a sfuggire ad un atroce destino, come quello toccato al marito, morto due anni fa, dopo essere stato arrestato dalla polizia cinese perché colpevole di praticare il “Falun Gong”. Il suo corpo è stato rinvenuto abbandonato nel
mese di luglio del 2001 in un sobborgo di Guangzhou in avanzato stato di decomposizione.
“A distanza di tempo – dice Zhizhen – e dopo numerosi interventi delle autorità australiane, mi hanno restituito un’urna contenenti le cenerini del mio coniuge”.
Una storia che ha scosso le coscienze di migliaia di cittadini occidentali, e l’attenzione dei media, che ora più che mai chiedono un intervento da parte degli organismi internazionali, affinché venga riconosciuto universalmente il diritto di ogni essere umano di poter esternare liberamente il proprio pensiero senza per questo subire violenze fisiche o psicologiche. Ma che cosa è il Falun Gong? I milioni di persone che lo praticano in tutto il mondo, lo definiscono una "pratica
di coltivazione”. Si coltiva la mente, il corpo e lo spirito, agendo in accordo con il principio di “verità, compassione e tolleranza”. Il Falun Dafa, non è religioso, né tantomeno politico, visto che non contiene alcun programma politico o rituale religioso. Non ha una lista di iscritti o una organizzazione formale. Tutte le lezioni (esercizi fisici) sono impartite da volontari e sono del tutto gratuite. Le persone, sono libere di partecipare o di andarsene in qualsiasi momento lo desiderino. I praticanti, credono nel principio onorato del tempo che la parte buona della natura umana sia la chiave dell’illuminazione spirituale. Il Falun Dafa, insegna a guardare sempre dentro se stessi per migliorarsi ed assumersi le responsabilità delle proprie decisioni e azioni. I praticanti conducono una normale vita familiare, lavorano normalmente, ed aspirano a comportarsi da brave persone in tutte le situazioni. Chi nel passato faceva uso di droga e alcool si è allontanato da queste cattive abitudini da quando pratica il Falun Dafa.
Per quale ragione, il governo di Pechino si accanisce nei confronti dei praticanti del Falun Gong?
“Molte analisi sono state fatte in questi tre anni – spiega Alfredo Fava, coordinatore per l’Italia del Falun Gong – dalla messa al bando del Falun Dafa. Per conoscere la verità bisognerebbe rivolgere questa domanda al Presidente Jiang Zhemin. Nulla può però giustificare a nostro avviso un simile sforzo per neutralizzare un movimento pacifico che che non aveva, né ha scopi politici, né ha mai risposto con violenza alle molte provocazioni. La storia darà la risposta. Noi siamo convinti che alla fine il bene verrà premiato”.
Cosa chiedete alla comunità internazionale?
“A tutte le nazioni democratiche chiediamo – prosegue Fava – di esercitare pressioni sul governo cinese, perché nulla può giustificare un simile comportamento da parte degli organi dello stato preposti a garantire la sicurezza dei cittadini. Inoltre vorremmo fosse costantemente ribadito che la libertà di opinione e di culto sono due valori irrinunciabili, garantiti dalla carta dei diritti fondamentali dell’ONU, sottoscritta anche dalla Cina. Difendere i diritti lesi dei praticanti cinesi del Falun Gong, equivale a difendere la libertà di tutti gli abitanti del globo. Siamo certi che la libertà funziona, solo se funziona indistintamente per tutti”.
Proprio per documentare la pacifica attività dei praticanti del Falun Gong, viene pubblicata una rivista che si intitola “Vocies of Support”, all’interno della quale vengono riportate tutte le notizie e le attività realizzate in ogni parte del mondo da parte di persone che chiedono solo di potersi dedicare liberamente a degli esercizi fisici che peraltro giovano alla salute dell’uomo.

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In Cina, uno stato autoritario ma debole
by lo dice anche il manifesto Thursday, Sep. 08, 2005 at 4:06 PM mail:

In Cina, uno stato a...
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lo dice anche il manifesto:chi u$a la violenza è debbole !

I CINQUANT'ANNI DELLA REPUBBLICA POPOLARE


Il 1&oord ottobre, la Repubblica popolare cinese (Rpc) ha celebrato, in un'atmosfera carica d'incertezze, il suo cinquantesimo anniversario. Da molti mesi l'economia va a rilento e di fronte agli sconvolgimenti economici e sociali provocati dalla ristrutturazione e dalla privatizzazione delle imprese pubbliche serpeggia l'insoddisfazione. Anche se il malcontento non trova ancora un'esplicita traduzione politica, la legittimità del regime è sempre più contestata dai giovani urbanizzati e scolarizzati, per i quali il passato rivoluzionario non ha più molto senso, dai nuovi disoccupati privi di protezione sociale, dai movimenti "spirituali" che si richiamano ad un passato idealizzato e da una parte sempre più ampia del mondo intellettuale. Il Partito comunista, invischiato nelle contraddizioni del "socialismo di mercato" e intrappolato in un nazionalismo di cui è stato l'ispiratore, vive nella speranza di superare almeno in parte le tante difficoltà, soprattutto in campo economico e sociale, per riuscire a conservare il monopolio del potere.

dal nostro inviato speciale ROLAND LEW *
Per mesi la celebre piazza Tian'anmen è rimasta inaccessibile, ufficialmente per grandi lavori di ristrutturazione. Ma le parole non hanno ingannato la popolazione di Pechino che, con sarcasmo, ne ha colto il vero significato. I controlli di polizia, senza poter impedire alcune dimostrazioni individuali, hanno comunque evitato che vi si svolgessero manifestazioni attorno al mese di giugno. Il clima non è certo adatto ad una contestazione politica aperta, ma ciò nonostante continuano le iniziative contro la dittatura del Partito comunista e il suo autoritarismo.
La sorpresa è arrivata da dove nessuno se l'aspettava, il regime meno di chiunque altro. Il 25 aprile, in una capitale sotto discreta ma ferrea sorveglianza si è svolta, in barba alle autorità, una manifestazione silenziosa che ha raggruppato migliaia di seguaci della setta Falun Gong. Secondo fonti diplomatiche a Pechino, lo stesso presidente Jiang Zemin si sarebbe recato in incognito nella piazza Tian'anmen per valutare di persona l'imprevisto e sconcertante fenomeno.
La setta, che unisce al tradizionale spiritualismo cinese un solido nazionalismo, ha infatti risvegliato il timore di una rinascita delle "società segrete" esperte in arti marziali.
Queste, presenti da secoli in Cina, erano state sradicate dopo il 1949, ma (forse mai veramente annientate) sono ricomparse nel dopo Mao. Se il Falun Gong può, per certi aspetti, essere paragonato alle vecchie società segrete, l'apparizione pubblica di questo singolare movimento esprime, di fatto, l'evoluzione della società cinese: a fronte del regime, la popolazione ha impercettibilmente acquisito spazi di autonomia. Un'autonomia che va al di là di quanto il potere, il quale se ne rende conto solo ora, era disposto a concedere, e che potrebbe rappresentare una minaccia.
Il regime stesso, abbandonando i riferimenti marxisti-leninisti per un'ideologia nazionalista che esalta il passato, ha involontariamente suscitato il fenomeno che oggi lo spaventa. I teleromanzi di cui è piena la televisione, che ripropongono episodi celebri della storia cinese o esaltano i tradizionali valori confuciani, incontrano un grande successo, soprattutto nelle campagne. Ma il potere si trova davanti una popolazione più sciovinista e più conservatrice di lui. Al punto da rimettere a volte in discussione l'anima razionalista e occidentalizzata di un marxismo in realtà da tempo fortemente cinesizzato.
Questo ritorno al passato e a vecchie concezioni, con quello che contengono d'irrazionale e xenofobo vedi l'estrema violenza della reazione al bombardamento dell'ambasciata cinese a Belgrado , è anche una critica alla Cina di oggi travolta dal vortice dei cambiamenti, una Cina con profonde diseguaglianze e spesso spietata nei confronti dei tanti dimenticati dallo sviluppo particolarmente numerosi tra i contadini. Questa popolazione frustrata, in città come in campagna, è facile preda delle promesse mirabolanti di sette e ciarlatani di ogni specie che propongono uno stile di vita e una valorizzazione di sé attraverso l'uso di tecniche fisiche "liberatorie", in opposizione al senso di impotenza che nasce dagli sconvolgimenti del paese e dall'immoralità della vita sociale. In senso più generale, la Cina conosce un "vasto revival religioso, sempre più difficile da controllare (1)".
La minaccia rappresentata dal Falun Gong è probabilmente ingigantita dai circoli dirigenti. La sua guida, maestro Li, sottolinea del resto la sua apoliticità (2). Il 23 luglio, dopo qualche esitazione, le autorità hanno tuttavia deciso di usare la repressione e di mettere fuori legge il movimento. In trenta città sono stati effettuati migliaia di arresti (3) e, contro il lassismo ideologico nel Partito comunista cinese (Pcc), è stata lanciata una campagna tanto più energica in quanto l'influenza del Falun Gong si sta estendendo anche nell'esercito e persino ai massimi livelli (4). Ma i dirigenti locali si mostrano restii a seguire una politica rivolta contro ciò che sentono come una variante anodina delle tradizionali, antiche discipline fisiche e mentali tanto apprezzate dagli adulti (meno dai giovani di oggi, più attratti dalle discoteche e da altre importazioni occidentali); d'altra parte molti fra loro, in una forma o nell'altra, le praticano.
La reazione esasperata del potere, repressiva più che educativa, rivela il suo persistente senso di insicurezza, la sua profonda coscienza della propria fragilità se non della propria illegittimità. E, come ha fatto notare un giornalista cinese ricordando la famosa frase di Marx, "la storia si ripete sempre, la prima volta come tragedia, la seconda come farsa (5)". La tragedia avvenne nel 1989, la farsa si svolge oggi: è quella di un regime che mima la fermezza. Gli ordini, si dice, sono venuti dall'alto, personalmente da uno Jiang Zemin spaventato dal cedimento dell'Esercito popolare di liberazione (Epl), elemento cardine per la sopravvivenza del regime. Il numero di adepti rivendicati dal Falun Gong, da ottanta a cento milioni contro gli uno-due milioni calcolati dal potere , suggerisce l'idea di una setta molto estesa che va messa a confronto con i sessanta - settanta milioni di membri del Pcc. Per quanto fantasiosa possa essere la cifra, di certo non è innocente.
Capi senza legittimità La Cina è un mare agitato: la sua economia stenta e sembra sull'orlo di una pericolosa deflazione; la crisi del lavoro, nata dalla ristrutturazione e dalla privatizzazione delle imprese pubbliche, si allarga e suscita scontento. Nel 1997, dopo la morte di Deng Xiaoping e alla vigilia della crisi asiatica, il nuovo gruppo dirigente, legato a Jiang Zemin, si era detto deciso ad allargare le trasformazioni economiche del paese scardinando gli ultimi pilastri del "socialismo" e costringendo il settore pubblico a partecipare all'economia di mercato, anche attraverso una sua parziale privatizzazione (6).
L'anno successivo, nel 1998, in piena crisi regionale, il governo diretto dal nuovo primo ministro Zhu Rongji ha posto un freno al movimento di ristrutturazione delle imprese statali perché i problemi sociali che ne derivavano (disoccupazione, salari non pagati, ecc.) erano così gravi da far temere che il crescente malcontento si potesse trasformare in rivolta.
Anche se il movimento di ristrutturazione è stato rallentato, sono milioni (fino a più di dieci milioni l'anno) i lavoratori delle imprese statali (operai e impiegati) che ancora vengono licenziati, o che sono già fuori, o che si vedono imporre una qualche forma di statuto precario, di fatto qualcosa di molto simile alla disoccupazione. E questo mentre la previdenza sociale, cui spetta il pagamento delle indennità di disoccupazione, è ben lontana dall'essere organizzata in modo efficace su scala nazionale. Per decenni infatti è stata totalmente a carico delle imprese, ma allora il problema disoccupazione era considerato inesistente. Oggi dipende in parte dalle autorità locali, città e regioni, e dalle loro risorse, assai variabili da un luogo all'altro.
La disoccupazione (riconosciuta o mascherata) sembrerebbe interessare il 20% della popolazione attiva delle città, cioè circa quaranta milioni di cittadini, una cifra molto più alta non solo del 3% censito ufficialmente, ma anche di quel 6% riconosciuto nelle pubblicazioni governative (7). Crescita progressiva della disoccupazione e insicurezza di vita, un tempo sconosciuta (ma non bisogna dimenticare quella creata dalle ondate repressive del periodo maoista), rivelano l'attuale fragilità di un paese che aveva conosciuto anni di forte crescita economica. Bisogna inoltre tenere presente il deficit di bilancio che si gonfia anno dopo anno ed è passato dai 55,5 miliardi di yuan nel 1997 ai quasi 160 miliardi di quest'anno (8), o ancora il budget dello stato centrale che da 20 anni diminuisce poco a poco (dal 35% del Pnl nel 1978, al solo 12% nel 1998) (9).
Se a tutto questo si aggiunge il continuo aumento delle diseguaglianze sociali, i divari di reddito tra le diverse regioni (da 1 a 10 tra Shanghai, la città-provincia più ricca, e Guizhou la provincia più povera) (10) e i persistenti problemi nelle campagne (oltre il 70% della popolazione è rurale), si capisce la diffusione del malcontento. E si capiscono anche i timori del potere e la politica di repressione contro un piccolo numero di dissidenti e contro i tentativi, certo minoritari, ma sempre più numerosi, di creare strutture sindacali autonome in difesa degli interessi dei lavoratori minacciati dalla precarietà. Secondo il sindacalista indipendente Han Dongfang, molto attivo da quando vive in esilio a Hong Kong, la stragrande maggioranza dei duecentosessantamila conflitti di ogni genere verificatisi nel 1998 vertevano sul lavoro (in cinquecento casi avrebbero assunto forme violente) (11).
Le autorità a livello regionale e locale sono spesso più prudenti del potere centrale; si sforzano di trovare accomodamenti con la popolazione per evitare che il fermento si trasformi in opposizione aperta al regime: sono ossessionati da una nuova primavera 1989, o, peggio ancora, da una primavera del popolo.
Lo stato, anche se indebolito, ha ancora i mezzi per farsi rispettare, ma la dinamica del capitalismo diventa ogni giorno più inarrestabile. Erode insensibilmente la capacità dello stato di fissare ritmi e limiti alla sua esuberanza. Il primo ministro Zhu Rongji tenta di canalizzare il movimento e di preservare il ruolo dello stato. Vorrebbe soprattutto che regole e norme precise fossero definite e finalmente applicate e che la corruzione, che con la sua onnipresenza genera pessimismo, nutre il risentimento popolare e distrugge il tessuto sociale, fosse tenuta sotto controllo o, meglio ancora, effettivamente combattuta.
Zhu viene considerato un uomo competente, dotato di senso dello stato e uno dei rari dirigenti onesti, probabilmente l'unico nelle alte sfere (visione forse troppo pessimista, che però la dice lunga su come la popolazione vede il potere). Ma è relativamente isolato, senza una vera base di potere nel partito.
La sua posizione si è ulteriormente indebolita nella primavera del 1999, dopo un viaggio negli Stati uniti: malgrado importanti concessioni, non è riuscito a conquistare l'attesa apertura all'ingresso della Cina nell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc). L'insistenza dei media cinesi sui successi ottenuti negli Usa da Zhu Rongji non riesce a nascondere la delusione e la difficoltà a rivitalizzare un negoziato così difficile e che incontra feroci opposizioni (12).
Molti dirigenti di potenti lobby regionali ed economiche (soprattutto agricoltura e telecomunicazioni che subirebbero in modo particolare l'impatto dell'apertura del mercato cinese) sono passati all'offensiva a favore del mantenimento di un certo protezionismo, anche a costo di rimandare l'ingresso del paese nell'Omc. Sono stati aiutati in questo dal bombardamento dell'ambasciata cinese a Belgrado che ha provocato nella popolazione un'ondata spontanea di nazionalismo e di antiamericanismo, reazione che il potere ha strumentalizzato (13).
E' evidente che il paese incontra grandi difficoltà di orientamento e il passaggio (una "transizione") da un sistema ad un altro è a dir poco difficoltoso. La Cina ha un problema con il suo stato, che è insieme autoritario e più spesso debole, quando non impotente nei confronti di molti aspetti della vita quotidiana ed economica, in particolare di fronte alle "feudalità" regionali. La volontà repressiva è sempre presente, ma il potere urta contro lo scontento, le fronde sotterranee e le tenaci, costanti battaglie della gente per conquistare spazi più ampi di libertà. Se il corpo sociale è insieme operoso, attivo e parcellizzato, lo è ampiamente anche il partito-stato "comunista" che è una società in sé, molto diversa eppure riflesso della società in senso ampio.
L'attuale debolezza del primo ministro non vuol dire che il processo di trasformazione si sia rallentato. Al contrario, Jiang Zemin, che aveva inaugurato il suo regno impegnandosi a favore della ristrutturazione del settore statale, ha appena riconfermato questo obiettivo, eliminando uno dopo l'altro vari tabù in difesa di una privatizzazione parziale del settore socialista dello stato. Non ha escluso che capitali privati cinesi possano diventare maggioritari in imprese considerate non strategiche. E così nel marzo 1999 l'Assemblea nazionale popolare ha emendato la costituzione del paese per fare spazio al settore privato che diventa una "componente importante" dell'economia e non più solo un "complemento" del settore pubblico. In ogni modo, come ha detto nel 1998 Barry Naughton, studioso di economia cinese, "benché il termine privatizzazione sia ancora evitato, essa si sta estendendo in tutta la Cina (14)". C'è dunque un movimento che il potere in realtà non controlla più, ma al quale si sforza di adattarsi.
Ma qual è allora il ruolo dello stato? Anche tra gli stessi dirigenti alcuni, tra cui il primo ministro, ammettono che si tratta di costruire uno stato moderno in grado di rispondere a molti impegni urgenti. Uno stato legale e legalista, con regole prevedibili e applicate a tutti, ai potenti come ai deboli.
Benché l'armamentario giuridico e normativo si sia molto ampliato dopo il periodo maoista, non se ne vedono gli effetti pratici. E la popolazione ha la sensazione giustificata di vivere ancora abbondantemente nell'arbitrario. In alcuni casi capita di potersi difendere a livello giudiziario dai numerosi abusi dei poteri locali e dei piccoli capi. Ma tra coloro che non beneficiano dei canali di potere che passano attraverso il Partito comunista, cioè la stragrande maggioranza, prevale ancora un senso di impotenza. Gran parte delle notevoli trasformazioni volute da Deng Xiaoping si sono svolte nel vuoto giuridico e in parte grazie a lui. Il che ha permesso sia la riconversione sociale dei vecchi gruppi dirigenti del partito che l'emergere di nuove élite.
Tuttavia, si fa sempre più forte la richiesta di un sistema di diritto effettivo che regoli l'economia, protegga i diritti sociali (in particolare nel settore privato dove spadroneggia un capitalismo selvaggio) e stronchi quella corruzione generalizzata che mina le basi della nuova economia e della nuova società. Bisogna imporre tasse sul reddito e sui profitti delle società, impedire gabelle abusive, frequenti nelle campagne, fare pagare i salari a tempo, garantire protezione sociale a milioni di lavoratori licenziati. Bisogna anche difendere i consumatori contro le truffe sulla qualità dei prodotti venduti. Infine, occorre fare applicare regole economiche coerenti e affidabili.
Non è soltanto il resto del mondo che esige trasparenza: diversi settori della popolazione chiedono con insistenza uno stato di diritto e manifestano in modo sempre più esplicito (talvolta anche violento) l'esigenza che i diritti e i doveri di tutti vengano rispettati e che leggi comprensibili ed accettabili garantiscano la dignità dei singoli, anche e soprattutto dei deboli. Il traguardo è ancora lontano, ma la società lo rivendica con sempre maggior forza. In larga parte quindi, lo stato, in quanto stato di diritto moderno, deve ancora realizzarsi. Da questo punto di vista, come dicono molti cinesi, non c'è ancora abbastanza stato, o almeno non sufficiente stato moderno (15).
D'altro canto, il "socialismo reale" cinese si basa su una struttura autoritaria, oggi piuttosto decentrata, dove la tutela dello stato (o dello stato nelle sue forme locali e regionali) si esercita ancora in modo arbitrario, spesso senza alcuna considerazione delle necessità ed esigenze degli abitanti.
Questo stato, erede di quello relativamente centralizzato del periodo maoista e di quello nettamente decentrato (perfino localistico) del ventennio denghista, resta troppo radicato nel passato, troppo "feudale" (alcuni ricercatori occidentali dicono "patrimoniale"), troppo intrinsecamente autoritario e contrario alla realizzazione di una società composta da cittadini.
Cittadino e cittadinanza non esistevano infatti nel periodo imperiale. Sono nati con fatica nel XX secolo, per essere poi schiacciati dal potere maoista. Oggi si percepisce una rinascita del senso di questi concetti, ma è molto debole.
Per giustificare l'autoritarismo il regime si richiama alla storia della Cina, al bisogno di uno "stato forte" e di un leader energico. Il popolo non sarà consultato e dovrà implorare il Cielo perché il capo supremo mostri attenzione al bene pubblico un "buon imperatore", come si dice nel linguaggio corrente. E qui si rivelano, in modo evidente, la paura delle masse, il disprezzo nei confronti della maggioranza che vive nelle campagne (e che non è più completamente contadina) e la difesa di un potere sempre meno legittimo. Per i molti nuovi padroni, "comunisti" riconvertiti o capitalisti generati da questa società, si tratta di godere il più rapidamente possibile del massimo di privilegi e vantaggi materiali, senza occuparsi troppo del bene comune.
Rimangono le élites "illuminate", politiche ed intellettuali, per le quali si tratta di costruire uno stato moderno, competente, forte, forse anche autoritario, capace di tenere sotto controllo la crisi sociale, di far fronte ai notevoli problemi ecologici nati da un inurbamento accelerato, di mettere a profitto il grande potenziale del paese. Pur non volendo una vera democratizzazione, cercano agganci tra la popolazione, degli interlocutori sociali per costruire una sorta di pluralismo controllato e compiacente verso i ceti sociali urbani istruiti. Il che fa dire al sindacalista Han Dongfang che, per quanto li riguarda, "gli operai non hanno più bisogno di essere mobilitati dagli intellettuali (16)"; devono lottare per la propria autonomia di azione.
Questo è il contesto in cui, a partire dal novembre 1987, è stato sperimentato il sistema delle elezioni per i capi villaggio, un'esperienza difficile che dopo quasi dodici anni è ben lontana dall'essere completata (17): molti villaggi non hanno ancora proceduto allo scrutinio e, come ammettono le autorità stesse, anche dove si sono svolte sono state largamente pilotate. Il che non toglie che in alcuni circoli dirigenti vi sia un'innegabile volontà di procurare a un Partito comunista riconvertito una nuova assise sociale così da garantirgli una certa continuità. Lo scopo è completare la conversione dell'economia e trasformare le nuove élite in una classe dominante a pieno titolo, sostenuta da consistenti forze sociali.
La secolare sudditanza delle campagne al potere costituito (a meno di una crisi drammatica) rende meno rischioso condurre questa impresa nelle campagne piuttosto che nelle città dove, del resto, non è previsto per il momento alcun tipo di elezione.
Il periodo attuale ricorda l'inizio del dopo Mao. Nel 1979, dopo trent'anni di regime maoista, le condizioni di vita erano forse un po' migliori di quanto non lo fossero sotto il "vecchio" regime, prima del 1949. Ma, per il popolo cinese, non era affatto un criterio di legittimità, era un dato acquisito che non giustificava in nessun modo le colpe del potere e gli errori del periodo maoista. Allo stesso modo, gli indiscutibili successi riscontrati nell'economia per vent'anni, a partire dal 1979, non legittimano gli attuali capi agli occhi della popolazione. La crescita è un dato acquisito per la maggior parte della gioventù. Le carestie dei primi anni '60, o la Rivoluzione culturale (1966-1969), per non parlare della miseria del periodo precedente al 1949, le appaiono come storia vecchia. In altre parole, la società, soprattutto nelle città, corre più veloce del potere, ma purtroppo in modo non organizzato.
Il vero problema per l'ala modernista del Pcc consiste nel legalizzare il funzionamento del sistema e moralizzare i rapporti sociali senza destabilizzare il regime, e quindi il potere del partito. Questa contraddizione di fondo impone un continuo destreggiarsi fra i rapporti di forza interni ed esterni al paese. Impedisce la definizione di una politica chiara, capace di ottenere consenso tra le élite e di far convergere le forze sociali in una direzione precisa.



note:

* Autore di L'intellectuel, l'Etat et la révolution. Essais sur le communisme chinois et le socialisme réel, L'Harmattan, coll.
"L'homme et la société", Parigi, 1998.

(1) Far Eastern Economic Review (Feer), Hong Kong, 13 maggio 1999.

(2) Vedere la sua intervista in Newsweek (New York) del 9 agosto 1999.

(3) New York Times, 28 agosto 1999.

(4) Far Eastern Economic Review del 5 agosto 1999. Secondo fonti cinesi parteciperebbero al movimento 700.000 membri del Pcc (circa l'1%).

(5) Citato nel New York Times del 6 luglio 1999.

(6) Roland Lew, "La Cina privatizza, con prudenza", Le Monde diplomatique/il manifesto, novembre 1997.

(7) Jean-Louis Rocca, "In Cina sale la marea della disoccupazione", Le Monde diplomatique/il manifesto, gennaio 1999.

(8) 1 yuan = 230 lire circa.
(9) Far Eastern Economic Review del 17 giugno 1999.

(10) Fontagnes, "Profils statistiques des 30 provinces en 1995", in Le courrier des pays de l'Est, aprile 1997, p. 45-62.

(11) Intervista a Han Dongfang, in Force ouvrière, Parigi, 23 giugno 1999. E anche, Courrier International, Parigi, 2 aprile 1999. Sull'intensificarsi della contestazione operaia e l'azione di Han Dongfang leggere l'articolo di Trini Leung, "S'organiser pour défendre ses droits", in Perspectives chinoises, Hong Kong, luglio-agosto 1998, p. 6-21.

(12) China Daily, Pechino, del 9 e del 22 aprile 1999.
International Herald Tribune, Parigi, 12 aprile 1999.

(13) Far Eastern Economic Review del 20 maggio 1999.

(14) Citato nella Far Eastern Economic Review del 19 febbraio 1999.

(15) Questa tesi è difesa da anni, nella mondo della sinologia francese, dalla sinologa Marie Claire Bergère e da Lucien Bianco.

(16) Force ouvrière, op. cit.

(17) China daily, 4 aprile 1999.
(Traduzione di G.P.)

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WACO
by chi si ricorda? Thursday, Sep. 08, 2005 at 4:10 PM mail:

Chi si ricorda la strage nel ranch di Wako, Texas?
Nella quale morirono arsi vivi circa 100 seguaci di David Koresh, predicatore evangelista, 40 dei quali erano bambini !
Anche negli u$a non si rispettano le libertà religiose!

Fasci neoliberali uguali a comunisti dittatoriali.

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Rapporto Annuale 2005 Amnesty International: Cina
by http://www.cinaoggi.it Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:00 PM mail:

Rapporto Annuale 2005
Rapporto Annuale 2005 Amnesty International: Cina

Repubblica Popolare Cinese
Capo di Stato: Hu Jintao
Capo del governo: Wen Jiabao
Pena di morte: mantenitore
Statuto di Roma della Corte penale internazionale: non firmato
Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne: ratificata con riserve
Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne: non firmato

Si sono registrati progressi nell’introduzione di riforme in alcune aree, ma ciò non ha avuto effetti significativi sulle gravi e diffuse violazioni dei diritti umani perpetrate in tutto il Paese. Decine di migliaia di persone hanno continuato a essere detenute arbitrariamente o incarcerate per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione e associazione, esposte a grave rischio di tortura o maltrattamenti. Migliaia di persone sono state condannate a morte e molte delle sentenze sono state eseguite, spesso in seguito a processi iniqui. Sono aumentate le proteste pubbliche contro gli sfratti espropriativi e la requisizione di terre senza ricompenso adeguato. Nella regione dello Xinjiang, la Cina ha continuato a servirsi del pretesto della “guerra al terrorismo” internazionale per giustificare la repressione contro gli uighuri. In Tibet, e in altre zone abitate da etnie tibetane, le libertà di espressione e religione hanno continuato a essere fortemente limitate.

Contesto

La nuova amministrazione, in carica dal marzo 2003, ha consolidato la propria autorità, in particolare in seguito alle dimissioni a settembre del presidente uscente Jiang Zemin dal ruolo di presidente della Commissione militare centrale. Sono state introdotte alcune riforme legali, tra cui nuovi regolamenti per la prevenzione della tortura nei casi di custodia da parte della polizia e un emendamento alla Costituzione varato a marzo che stabilisce che «lo Stato rispetta e protegge i diritti umani». Tuttavia, la mancata introduzione delle necessarie riforme istituzionali ha gravemente compromesso l’attuazione di tali riforme.

Le autorità hanno dimostrato un atteggiamento più attivo riguardo alla gestione dell’epidemia di HIV/AIDS nel Paese, incluso il varo di una nuova legge ad agosto che intende incrementare le misure per la prevenzione dell’AIDS e rendere illegale la discriminazione contro le persone affette da AIDS o altre malattie infettive. Tuttavia, attivisti locali impegnati nella richiesta di migliori condizioni di vita per i malati hanno continuato a essere arbitrariamente detenuti.

Sono continuate le repressioni politiche contro determinati gruppi, tra cui il movimento spirituale Falun Gong, gruppi cristiani non ufficiali, e i cosiddetti “separatisti ed estremisti religiosi” nella regione dello Xinjiang e in Tibet.

Le autorità hanno continuato a “dialogare sui diritti umani” con altri Paesi, ma hanno sospeso qualsiasi colloquio con gli Stati Uniti in seguito alla proposta da parte di questi ultimi di una risoluzione sulla Cina alla sessione di marzo della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani. La Cina ha richiesto all’Unione Europea (UE) di rimuovere l’embargo sulle armi imposto in seguito alle repressione, attuata dalla Cina nel giugno 1989, contro il movimento per la democrazia e ha ottenuto il supporto di alcuni Stati dell’EU. Tuttavia, a fine anno l’embargo era ancora in vigore.

La Cina ha posticipato la visita del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, previsto per giugno, mentre il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria (WGAD) si è recato in visita in Cina a settembre. Le autorità hanno continuato a negare l’accesso al Paese a organizzazioni non governative (ONG) internazionali di tutela dei diritti umani per svolgere ricerche indipendenti.

Difensori dei diritti umani

Le autorità hanno continuato ad avvalersi di articoli del codice penale in riferimento ai reati di “sovversione” o “divulgazione di segreti di Stato” e altre accuse relative a reati non ben definiti in materia di sicurezza nazionale per perseguire pacifici attivisti e riformisti. Avvocati, giornalisti, attivisti per i diritti delle persone affette da HIV/AIDS e attivisti per i diritti contro gli sfratti espropriativi sono stati tra coloro che hanno dovuto subire vessazioni, detenzioni o incarcerazioni per aver documentato casi di abusi dei diritti umani, richiesto riforme, o per aver tentato di ottenere risarcimenti in favore di vittime di violazioni.

*A marzo, Ding Zilin, fondatrice del gruppo “Madri di Tienanmen”, impegnata nella realizzazione della giustizia in seguito all’uccisione del figlio a Pechino il 4 giugno 1989, è stata detenuta dalla polizia che intendeva impedirle di esprimere le sue motivazioni. È stata inoltre posta sotto una forma particolare di arresto domiciliare per alcuni giorni alla vigilia del 15° anniversario della repressione allo scopo di impedirle di presentare ricorso legale per conto di altre 126 persone che avevano perso un congiunto negli eventi del 1989.

*Ad agosto, Li Dan, attivista per i diritti delle persone affette da AIDS, è stato detenuto dalla polizia nella provincia di Henan nell’apparente tentativo di impedirgli di protestare contro le misure adottate dal governo per fronteggiare l’epidemia di AIDS. Sebbene sia stato rilasciato dopo un giorno, Li Dan è stato in seguito percosso da due assalitori sconosciuti. Li Dan aveva fondato una scuola per orfani da AIDS nella provincia, dove si stima che un milione di persone circa siano diventate sieropositive all’HIV dopo che avevano venduto il loro plasma sanguigno a stazioni di raccolta del sangue statali prive di precauzioni igienico-sanitarie. A luglio, la scuola è stata chiusa dalle autorità locali.

Violazioni nel contesto della riforma economica

Non sono cessate le pesanti restrizioni al diritto alle libertà di espressione e di associazione dei rappresentanti dei lavoratori, mentre i sindacati indipendenti hanno continuato a essere considerati illegali. Secondo alcune fonti, nel contesto della riforma economica, alle numerose vittime di sfratti espropriativi, espropriazioni terriere e licenziamenti sono state negate congrue indennità. Sono aumentate le proteste pubbliche e per la maggior parte pacifiche contro tali prassi, il che determinato ha in risposta numerose detenzioni e ad altri tipi di abusi.

Pechino è stata spesso al centro delle proteste, dovute in parte all’attività di demolizione degli edifici in vista dei giochi olimpici che la città ospiterà nel 2008. Le vittime degli sfratti provenienti da altre parti del Paese si sono inoltre recate a Pechino per richiedere alle autorità centrali l’indennità negata dalle autorità locali. Secondo quanto riferito, decine di migliaia di richiedenti sono stati tratti in stato di fermo dalla polizia di Pechino nel corso di operazioni di sicurezza alla vigilia degli incontri ufficiali tenutesi a marzo e a settembre.

*Ad agosto, Ye Guozhu è stato arrestato perché sospettato di “disturbo dell’ordine sociale” in seguito alla sua richiesta di autorizzazione per una manifestazione di protesta di massa contro gli sfratti espropriativi a Pechino. A dicembre è stato condannato a 4 anni di carcere. Ye Guozhu e la sua famiglia erano stati espropriati della loro casa a Pechino lo scorso anno, con ogni probabilità per spianare la strada alle opere di costruzione in vista delle Olimpiadi del 2008.

Violenza sulle donne

Numerosi articoli sulla violenza domestica sono apparsi sui media nazionali, riflettendo il diffuso timore che tali abusi non fossero realmente affrontati. Fonti hanno continuato a riportare gravi violazioni contro donne e ragazze, dovute all’applicazione della politica di pianificazione familiare che comprende aborti e sterilizzazioni forzate. A luglio, le autorità hanno dato pubblicamente maggior spinta al divieto di aborto selettivo di feti femminili, nel tentativo di invertire il divario crescente del rapporto fra maschi e femmine.

Le donne in detenzione, comprese numerose seguaci del movimento Falun Gong, sono rimaste esposte al rischio di tortura, inclusi stupri e abusi sessuali.

A gennaio sono state varate nuove normative che impediscono alla polizia di comminare ammende immediate alle prostitute. Tuttavia, la politica di “custodia ed educazione” ha continuato a essere utilizzata per detenere presunte prostitute e i loro clienti senza accuse né processo.

*Ad aprile, Mao Hengfeng è stata condannata a 18 mesi di lavori forzati nel programma di “rieducazione attraverso il lavoro” per aver incessantemente presentato istanze alle autorità riguardo a un aborto forzato subito 15 anni prima, quando rimase incinta in violazione della politica di pianificazione familiare cinese. Secondo quanto riferito, nel campo di lavoro è stata tenuta legata, appesa al soffitto e percossa violentemente. In precedenza, Mao Hengfeng è stata detenuta diverse volte in unità psichiatriche, dove le era stato imposto l’elettroshock.

Attivisti politici e utenti di Internet

Attivisti politici, compresi sostenitori di gruppi politici illegali, sostenitori di cambiamenti politici o fautori di una maggiore democrazia hanno continuato a subire arresti arbitrari. Alcuni di loro sono stati condannati e incarcerati. Nel corso dell’anno, AI ha ricevuto conferma che oltre 50 persone erano detenute o imprigionate per aver letto o fatto circolare via Internet informazioni politiche delicate.

*A settembre, Kong Youping, membro di spicco del Partito democratico cinese ed ex sindacalista della provincia di Liaoning, è stato condannato a 15 anni di reclusione per “sovversione”. Era stato arrestato alla fine del 2003 dopo aver pubblicato articoli su Internet in cui denunciava la corruzione ufficiale e richiedeva una rivalutazione del movimento per la democrazia del 1989.

Repressione di gruppi spirituali e religiosi

Il movimento spirituale Falun Gong è rimasto al centro della repressione, che non avrebbe escluso numerose detenzioni arbitrarie. La maggior parte delle persone detenute sono state assoggettate a periodi di “rieducazione attraverso il lavoro” senza accuse né processo, nel corso della quale sono state gravemente esposte a rischio di torture o maltrattamenti, soprattutto nel caso in cui si fossero rifiutate di abiurare il proprio credo. Altri seguaci sono stati incarcerati o rinchiusi in ospedali psichiatrici. Secondo fonti straniere riconducibili al Falun Gong, dal 1999 sono morte oltre 1.000 persone che erano state arrestate in relazione al movimento, la maggior parte in seguito a torture e maltrattamenti.

Altre cosiddette “organizzazioni eretiche” e gruppi religiosi non ufficiali hanno subito attacchi. Sono aumentate le segnalazioni di arresti e detenzioni di seguaci di cattolici non autorizzati e seguaci di “chiese domestiche” protestanti non riconosciute. Le persone che hanno cercato di documentare tali violazioni e di trasmetterne notizia all’estero hanno rischiato a loro volta l’arresto.

*Ad agosto, Zhang Shengqi, Xu Yonghai e Liu Fenggang, tre attivisti protestanti indipendenti, sono stati condannati rispettivamente a uno, due e tre anni di reclusione dal Tribunale popolare intermediario di Hangzhou, per “divulgazione di segreti di Stato”. Le accuse riguardavano la diffusione di informazioni all’estero sulla repressione nei confronti dei protestanti e la chiusura di chiese non ufficiali nella regione.

Pena di morte

La pena di morte ha continuato a essere applicata in modo esteso e arbitrario, ed è stata spesso determinata da interferenze politiche. Sono state eseguite condanne a morte per reati non violenti, come la frode fiscale e l’appropriazione indebita, ma anche per reati di droga e crimini violenti. Le autorità hanno continuato a mantenere segrete le statistiche nazionali sulle condanne a morte e sulle esecuzioni. A fine anno, in base ai rapporti pubblici disponibili, AI ha stimato almeno 3.400 esecuzioni e almeno 6.000 condanne a morte, sebbene si ritenga che le cifre reali siano molto più alte. A marzo, un alto esponente del Congresso nazionale del popolo ha dichiarato che la Cina esegue circa 10.000 condanne a morte all’anno.

La mancanza di garanzie di tutela fondamentali dei diritti degli imputati ha continuato a concorrere alla condanna a morte e all’esecuzione di un numero elevato di persone in seguito a processi iniqui. A ottobre, le autorità hanno annunciato l’intenzione di reintrodurre la revisione da parte della Corte Suprema dei casi capitali e di varare nuove riforme legali per la tutela dei diritti dei sospetti criminali e degli imputati. Non sono stati tuttavia chiariti i tempi di introduzione di tali misure.

*Secondo quanto riferito, a febbraio, Ma Weihua, una donna condannata alla pena di morte per reati di droga, è stata obbligata ad abortire mentre era in custodia di polizia, al fine di consentire che la condanna fosse eseguita “legalmente”, in quanto la legge cinese impedisce l’esecuzione di donne in gravidanza. Ma Weihua era stata arrestata a gennaio perché trovata in possesso di 1,6 kg di eroina. Il suo processo, iniziato a luglio, è stato sospeso dopo che il suo avvocato aveva fornito dettagli riguardo alla forzata interruzione di gravidanza. A novembre la donna è stata infine condannata all’ergastolo.

Tortura, detenzione amministrativa e processi iniqui

Torture e maltrattamenti continuano a essere pratiche diffuse in molte istituzioni statali, nonostante l’entrata in vigore di diversi nuovi regolamenti per la prevenzione di tali fenomeni. I metodi di tortura più comuni comprendono calci, percosse, scosse elettriche, sospensioni per gli arti superiori, incatenamenti in posizioni dolorose e privazione del cibo e del sonno. Interferenze politiche nell’esercizio della giustizia, limitazioni all’accesso al mondo esterno per i detenuti, e incapacità di instaurare efficaci meccanismi di ricorso e d’inchiesta hanno continuato a essere fattori determinanti per il proliferare di tali pratiche.

Le autorità hanno annunciato ufficialmente l’intenzione di riformare il sistema di detenzione amministrativa denominato “rieducazione attraverso il lavoro”, impiegato per detenere centinaia di migliaia di persone fino a 4 anni senza accusa né processo. Tuttavia l’esatta natura e il campo di applicazione della riforma restano oscuri.

Le persone accusate di reati politici e penali continuano a veder loro negato il diritto a un processo. Il diritto dei detenuti di accedere ai propri avvocati e familiari continua a essere gravemente limitato. I processi politici restano molto al di sotto degli standard internazionali che definiscono un equo processo. Gli imputati di reati relativi a “segreti di Stato” e “terrorismo” hanno subito limitazioni dei loro diritti legali e sono stati giudicati a porte chiuse.

*A ottobre, seguaci stranieri del Falun Gong hanno distribuito un filmato relativo a Wang Xia, una donna rilasciata di recente dal carcere di Hohhot, nella regione interna della Mongolia, dove aveva scontato due anni di una sentenza di sette per aver distribuito materiale divulgativo sul Falun Gong. La donna appariva deperita e il suo corpo era ricoperto di cicatrici. Secondo quanto riferito, la donna era stata legata a un letto, appesa e percossa. Inoltre le erano state iniettate sostanze sconosciute ed era stata colpita con manganelli elettrici dopo che aveva intrapreso lo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione.

Richiedenti asilo nordcoreani

Durante l’anno, nelle regioni nord orientali della Cina, centinaia, forse migliaia, di richiedenti asilo provenienti dalla Corea del Nord sono stati arrestati e rimpatriati forzatamente. La Cina ha continuato a negare ai nordcoreani qualsiasi tipo di procedura per la determinazione dello status di rifugiato, anche in presenza di prove evidenti che dimostravano come molti avessero motivi concreti per presentare richiesta di asilo, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, di cui la Cina è Stato parte.

Le persone sospettate di aiutare i richiedenti asilo nordcoreani, tra cui membri di organizzazioni di cooperazione internazionali e religiose, cittadini cinesi di etnia coreana, e giornalisti che cercavano di documentare tale situazione, sono state trattenute per essere interrogate, e alcune di loro sono state incriminate e condannate a periodi di detenzione.

*Ad agosto, Noguchi Takashi, un attivista giapponese appartenente a una ONG che aiuta i nordcoreani in Cina a cercare asilo in un Paese terzo, è stato deportato dopo essere stato detenuto nella regione autonoma dello Guangxi Zhuang. Era stato condannato a otto mesi di reclusione e al pagamento di un’ammenda di 20.000 yuan (2.400 dollari americani) per l’accusa di “tratta di esseri umani”.

Regione autonoma dello Xinjiang Uighur

Le autorità hanno continuato a richiamarsi alla “guerra al terrorismo” internazionale come pretesto per le dure repressioni attuate nella regione dello Xinjiang, che hanno determinato gravi violazioni dei diritti umani contro la comunità degli uighuri. Le autorità hanno continuato a non distinguere quanti commettono atti di violenza da quanti esercitano una resistenza passiva. La repressione si è manifestata con la chiusura di moschee non riconosciute, l’arresto di imam, restrizioni all’uso della lingua uighura e il divieto di diffondere determinati libri e giornali uighuri.

Sono continuati gli arresti di persone sospettate di essere “separatisti, terroristi ed estremisti religiosi”, e migliaia di prigionieri politici, compresi prigionieri di coscienza, sono rimasti in carcere. Fonti riferiscono che molte delle persone accusate di essere “separatisti” o “terroristi” sono state condannate a morte e “giustiziate”. Attivisti di etnia uighura che avevano cercato di divulgare informazioni all’estero sull’entità della repressione sono stati esposti al rischio di detenzione arbitraria e incarcerazione.

La Cina ha continuato a utilizzare il pretesto della “guerra al terrorismo” internazionale per rafforzare i propri legami politici ed economici con i Paesi confinanti. Persone di etnia uighura che erano fuggiti in Asia centrale, Pakistan, Nepal e altri Paesi, fra cui richiedenti asilo e rifugiati, hanno continuato a rischiare di essere rimpatriati forzatamente in Cina. La Cina ha continuato a esercitare pressioni sugli Stati Uniti affinché le 22 persone di etnia uighura detenute nel campo di detenzione statunitense di Guantánamo Bay, a Cuba, venissero rimpatriate. A giugno le autorità statunitensi hanno dichiarato che gli uighuri non sarebbero rientrati in Cina per il timore che potessero essere sottoposti a tortura o condannati a morte.

*Abdulghani Memetimin, un insegnante e giornalista di 40 anni, ha continuato a scontare una pena detentiva di nove anni a Kashgar. Era stato condannato per aver “fornito segreti di Stato a entità straniere” nel giugno 2003, quando aveva inviato informazioni in Germania a una ONG fondata da uighuri riguardo alle violazioni dei diritti umani contro persone di etnia uighura perpetrati nella provincia dello XUAR e per aver effettuato traduzioni di discorsi ufficiali.

Regione autonoma del Tibet e altre zone etniche tibetane

Le libertà di religione, di associazione e di espressione hanno continuato a essere pesantemente limitate e non sono cessati gli arresti arbitrari e i processi iniqui. Oltre un centinaio di prigionieri di coscienza tibetani, principalmente monaci e suore buddisti, sono rimasti nelle carceri. I colloqui fra le autorità cinesi e i rappresentanti in esilio del governo tibetano sono proseguiti, dimostrando qualche segnale di progresso. Tuttavia, ciò non ha portato ad alcun mutamento significativo nell’atteggiamento politico verso una maggiore tutela dei diritti umani fondamentali dei tibetani.

*Secondo alcune fonti, ad agosto, Topden e Dzokar, due monaci provenienti dal monastero di Chogri, situato nella contea di Drakgo (Luhuo), nella provincia di Sichuan, assieme a Lobsang Tsering, un laico, sono stati condannati a tre anni di reclusione per aver affisso manifesti in favore dell’indipendenza del Tibet. I tre erano stati fermati a luglio assieme a numerose altre persone, in seguito rilasciate dopo diversi giorni di detenzione. Testimoni hanno riferito che sarebbero stati percossi durante la detenzione.

Regione ad amministrazione speciale di Hong Kong

Non è stato compiuto alcun tentativo per reintrodurre la legislazione proposta dall’art.23 della Basic Law (legge fondamentale), che proibisce atti di tradimento, secessione, tumulto o sovversione, proposta contro la quale si era innescata la protesta dell’opinione pubblica nel 2003. Tuttavia, una sentenza formulata in Cina continentale ad aprile, che limita la libertà di Hong Kong di perseguire proprie riforme politiche, ha incrementato i timori riguardo l’erosione dei diritti umani nella regione ad amministrazione speciale.

A maggio, le dimissioni rassegnate da tre conduttori di trasmissioni radiofoniche hanno acceso i timori di possibili restrizioni alla libertà di espressione, in quanto essi avrebbero ricevuto intimidazioni per aver richiesto una maggiore democrazia ad Hong Kong. La detenzione amministrativa in Cina di un candidato del Partito democratico di Hong Kong in vista delle elezioni di settembre è stata considerata da molti dettata da motivi politici. A novembre, un corte d’appello ha ribaltato le condanne per “ostruzione pubblica” emesse contro 16 seguaci del movimento Falun Gong, che erano stati arrestati dopo che avevano organizzato una dimostrazione nel marzo 2002. Altre condanne per ostruzione e aggressione nei confronti della polizia sono state confermate.

Residenti di Hong Kong hanno continuato a essere condannati a morte in altre regioni della Cina, mentre non è stato ancora raggiunto un accordo formale di interpretazione tra Hong Kong e la Cina.

A giugno, la Corte Suprema d’appello di Hong Kong ha stabilito che le autorità della regione devono valutare singolarmente le dichiarazioni di ciascun richiedente asilo politico che stia fuggendo dalla tortura, prima di emettere un ordine di rimpatrio. Tuttavia, i richiedenti asilo politico e altri gruppi, tra cui lavoratori migranti, vittime di violenza domestica, omosessuali e lesbiche, rimangono suscettibili di discriminazione. A settembre si è registrato un passo positivo in questa direzione, grazie alla pubblicazione di un documento a consultazione pubblica riguardo a una proposta di legge contro la discriminazione razziale.

Rapporti di AI

Executed “according to law”? – the death penalty in China (AI Index: ASA 17/003/2004)
Uighurs fleeing persecution as China wages its “war on terror” (AI Index: ASA 17/021/2004)
People’ Republic o China: Human rights defenders at risk (AI Index: ASA 17/045/2004)

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Ginevra: Onu - Diritti Umani 58^ Sessione Interviste ai Protagonisti
by zorro rosso di allende isabella Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:05 PM mail:

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(01:15:22")

  Un Popolo senza Voce !

I Tibetani sono sostenuti da simpatizzanti durante la manifestazione a favore della Libertà e la causa della Autodeterminazione del Tibet. I Falun - Gong con tanti addetti per non dire praticanti venuti da tutte le parti del mondo, partecipano pacificamente mentre esercitano nella profonda meditazione.Tutto questo "miscuglio" di popoli, sostengono il popolo senza voce, martoriati dalla Violenza, perseguitati nel loro paese, a volte uccisi. Un popolo senza voce, annientato dalla paura, e dalla sofferenza. La loro Manifestazione alla "Place des Nations" sotto questa grande sedia simbolica, che occupa un quarto della piazza, Richiama con speranza, legalità per tutti, tolleranza e pace: visto che tutti gli uomini sono nati Uguali (ndr). Per la loro credenza, il loro concetto di vita, la loro filosofia, gli uomini senza voce ritengono con tenerezza il loro ricorso alla non violenza per la libertà.

A proposito di Popoli Autoctoni

La definizione dei popoli autoctoni è ancora soggetta a controversie.Ciò nonostante due testi servono da riferimento internazionale: la Convenzione 169 dell' Organizzazione Internazionale del Lavoro e il progetto di dichiarazione universale dei diritti dei popoli autoctoni sostenuta dall' Onu.
Così sono autoctoni le popolazioni non dominanti dal punto di vista economico, politico e socio - culturale, discendenti dagli abitanti originali e vittime di genocidio o di colonizzazione. Da numerosi decenni, le collettività autoctone rivendicano effettivamente la riconoscenza a loro Beneficio di un diritto completo all' autodeterminazione e compreso dunque, di un diritto alla indipendenza, ma altro il fatto essenziale che non appare nulla nella loro intenzione di fare pienamente uso di quest' ultimo diritto, una tale riconoscenza è indispensabile per assicurare la viabilità e la perennità degli stati e delle nazioni all'interno dei quali esse vivono d' ora in avanti.
In effetti, ella costituisce l'elemento principale e indispensabile del processo legale e legittimo di restituzione dei loro diritti, "processus" medesimo fondatore della ricostituzione di una reale comunità di vita negli stati concernenti.

* Ricercatore in Scienza Giuridica

 

  Zhi Zhen Dai Falun - Gong Housewife

(12:54")

 

 

  Frank Wu Student - study abroad in Holland - Litrecht fom Shangai - China

(08:49")

 

 

  Jhon Dee Vice President Association des Amis du Falun - Gong - Europe

(07:25")

 

 

  M. Abdullah Abdullah Ministro Affari Esteri - Afghanistan

(00:39")

  Il Ministro Afghano nel suo intervento ha chiesto alla Commissione di programmare per Kaboul un "Bureau" di controllo a difesa dei diritti umani.In questa breve intervista Le abbiamo chiesto come vede il futuro in Afghanistan in relazione ai diritti umani.

 

  Lei Wang Dragin Prof. *Traditional Chinese Doctor - Boris' e Lei ' s Acupunture Clinic Gothenburg (Sweden)

(09:41")

 

 

  Student Institut for Human Rights and Studies for Democracy - West Papua

(01:43")

 

 

  Manieri Aleardo Falun - Gong Zurich Switzerland

(12:54")

 

 

  Jing Xie Student Facultè de Medecine - Universitè de Genève *Praticante du Falun - Gong

(07:14")

 

 

  Marianne Grangier Falun - Gong *Representante Assoc. Suisse de Falun - Gong Genève

(02:50")

 

 

  Duc Lam Falun - Gong *Rifugiato dal Vietnam in Svizzera

(06:22")

 

 

 

 

 

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WACO: una strage di STATO !
by destra repressiva come sinistra? Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:09 PM mail:

Il 19 aprile 1993 a Waco, una remota località del Texas, 76 persone, tra cui molte donne e bambini, bruciarono vive nel rogo della loro residenza. Prima della tragedia, un assedio di uomini dell’FBI e altri enti federali durato 51 giorni. Uno spiacevole incidente, secondo la versione ufficiale, oppure il culmine di una serie di abusi del governo e del presidente? Questo libro cerca di rispondere evitando banalità e spiegazioni preconfezionate, attraverso articoli e interviste.
"I governanti del mondo d’oggi" scrive nell’introduzione Vladimir Bukovsky, scrittore e dissidente russo, "sono così ossessionati dall’idea di controllarci e salvarci dalle nostre stesse cattive abitudini e dai nostri istinti primitivi, che non si fermeranno di fronte a nulla".


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Strage di Waco, nuova indagine
by ? Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:11 PM mail:

Strage di Waco, nuova indagine - «Una persona libera da conflitti d'interesse» dovrà scoprire se furono gli agenti a scatenare il rogo

di Alessandra Farkas ("Corriere della Sera", 4 settembre 1999)

«L'Fbi mentì». Sei anni dopo l'assedio, nominato un investigatore indipendente

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK - La tregua del dopo Sexgate è durata ben poco. All'orizzonte della travagliata presidenza Clinton avanza minaccioso un nuovo, travolgente scandalo che promette di consegnare a tribunali, inquisitori indipendenti e gran giurì anche gli ultimi mesi dell'attuale amministrazione (Clinton lascerà la Casa Bianca nel gennaio 2001).

La «bomba» che tutti in America si aspettavano è stata lanciata dal ministro della giustizia Janet Reno. «Ho deciso di nominare un investigatore esterno per far luce sulla strage di Waco - ha detto ieri - vi posso assicurare che sarà una persona libera da conflitti di interesse». In altre parole: si ricomincia da capo.

Dopo essersi liberata del costoso e inconcludente Kenneth Starr (la cui indagine sul Sexgate è finita con un nulla di fatto) l'America si prepara con riluttanza all'elezione di un nuovo «inquisitore» che, ancora una volta, sarà chiamato a scavare tra bugie ed illegalità di una delle amministrazioni più indagate della storia americana.

Nel mirino, questa volta, è il famigerato incendio che il 19 aprile 93 divampò nel quartiere generale dei Davidiani a Waco, in Texas e dove persero la vita il leader della setta David Koresh e 80 suoi seguaci, tra cui molte donne e bambini. Dai nastri e video sequestrati all'Fbi negli ultimi giorni si scopre che l'agenzia ha mentito per oltre sei anni. Prima negando l'uso di ordigni incendiari nell'assalto finale conclusosi in tragedia. E poi giurando di non possedere questo materiale incriminante, «misteriosamente» ricomparso solo ora.

La duplice bugia conferma i dubbi di quanti - politici, attivisti anti-governativi e familiari delle vittime - hanno intentato numerose cause contro il governo Usa. Nel mirino è soprattutto la Reno, che durante l'indagine svolta dal suo Dipartimento di Giustizia nel 93 giurò di non aver «mai ordinato l'uso di simili ordigni». L'Fbi ha sempre attribuito l'incendio ad un «folle piano suicida» di Koresh. Davanti all'emergere di nuove prove, l'Fbi la scorsa settimana è stata costretta ad ammettere l'uso di bombe incendiarie a Waco, aprendo la possibilità di una copertura ai massimi livelli che, se provata, costerebbe la testa della Reno.

Anche se ufficialmente la tesi dell'Fbi resta immutata la credibilità dell'agenzia è talmente compromessa che, come scrive il New York Times, «soltando un'indagine indipendente può restaurare la fiducia della gente». Il Congresso Usa ha eletto due altre commissioni che dovranno investigare le responsabilità dell'amministrazione Clinton.

I repubblicani che non sono riusciti a farlo fuori col Sexgate si preparano ad umiliare Clinton. Intanto Mike McNulty sta per lanciare il suo nuovo documentario che mostra unità antiterroriste della Delta Force attivamente impegnate in scontri a fuoco a Waco, in violazione alla legge.



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Strage di Waco, ombre su Clinton
by ! Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:11 PM mail:

Strage di Waco, ombre su Clinton
Accuse sull'assedio del '93: «La Casa Bianca fece usare bombe incendiarie e Delta Force»

di Alessandra Farkas, ("Corriere della Sera", 31 agosto 1999)

NEW YORK - Mentre l'Europa è tutta assorbita dai quotidiani colpi di scena del «Russiagate», un altro scandalo domina in questi giorni le prime pagine dei quotidiani Usa, gettando un'ombra sull'amministrazione Clinton che coinvolge il ministro della Giustizia Janet Reno, l'Fbi, Hillary Clinton e persino la leggendaria unità anti-terrorismo Delta Force.
Al centro della bufera è il famigerato assedio dell'Fbi al quartier generale della setta Davidiana, vicino a Waco (Texas) nell'aprile del '93. Assedio durato ben 51 giorni e che si concluse con un raid delle autorità e la morte di ben 80 seguaci del leader David Koresh - tra cui 25 bambini - alcuni colpiti da armi da fuoco, altri carbonizzati nell'incendio che divampò dentro il recinto.
Dopo aver affermato per anni che la strage era «il frutto di un patto suicida» ideato da Koresh - avrebbe obbligato i suoi ad appiccare il fuoco - l'Fbi adesso è costretto dalle rivelazioni sulla stampa americana e dall'indagine del Commissario per la Sicurezza Pubblica del Texas James Francis ad ammettere ciò che fino a ieri aveva risolutamente negato. E cioè che quel giorno i suoi agenti violarono la legge, usando armi incendiarie contro i Davidiani.
«Almeno due bombe lacrimogene pirotecniche furono sparate a Waco», conferma il direttore dell'Fbi Louis Freeh, che ha subito aperto un'indagine. «Le bombe incendiarie avevano come obbiettivo il bunker sotterraneo di cemento, lontano dall'edificio principale in legno - puntualizza - però sono rimbalzate, finendo su un campo aperto. Non hanno nulla a che fare con le fiamme».
Ma la tesi non convince l'America. L'effetto della tardiva rivelazione è ormai inarrestabile. Attivisti anti-governativi e deputati repubblicani si sono alleati nel dare addosso a ciò che considerano «l'ultimo di una interminabile serie» di scandali e coperture di una amministrazione «bugiarda e corrotta».
Nel mirino, ancora una volta, è Janet Reno, il ministro della Giustizia odiata dalla destra che la considera «la guardia del corpo di Clinton», «depistatrice professionista» di innumerevoli magagne presidenziali, dal Sexgate ai fondi illeciti del partito democratico allo spionaggio cinese nei laboratori nucleari Usa.
Dan Burton, repubblicano presidente della Commissione di Riforma governativa della Camera lancia un'altra indagine, minacciando di chiamare a deporre i vertici del Dipartimento di Giustizia. Nello scandalo, secondo il Drudge Report, notiziario via Internet, sarebbe coinvolta persino Hillary Clinton. «La pista di documenti conduce a lei», scrive il cybergiornalista che fece scoppiare lo scandalo Lewinsky, secondo cui «ben tre dossier relativi a Waco furono fatti sparire dall'ufficio di Vince Foster», l'amico della first lady, morto suicida nel '93.
Non solo. Secondo l'intervista rilasciata al Dallas Morning News dal Commissario per la Sicurezza Pubblica James Francis - l'uomo che ha dato il via allo scandalo, finanziatore e amico di George Bush junior, capo dei Ranger del Texas nemici storici dell'Fbi - all'assedio avrebbe partecipato anche la Delta Force, la supersegreta unità antiterrorismo di cui il Pentagono ufficialmente non ammette neppure l'esistenza. La squadra d'élite non si sarebbe limitata ad osservare da lontano l'assedio dando consigli utili all'Fbi sul da farsi, come insistono i vertici delle forze armate Usa, ma avrebbe svolto un ruolo determinante.
Se provato, ciò sarebbe una violazione gravissima della legge americana che vieta qualsiasi tipo di presenza militare nel corso di un'operazione di polizia. A far luce su tutta la faccenda dovrebbe essere il secondo e attesissimo documentario girato sul posto da Michael McNulty, che ha già vinto un Oscar nel '98 per il suo documentario che mostra, tra l'altro, l'uso di esplosivi a Waco.
In «Waco: una nuova rivelazione» McNulty avrebbe ripreso agenti Fbi che sparano su donne e bambini Davidiani da un elicottero. Mentre il partito democratico fa quadrato attorno ai ministri di Clinton molti dubitano che lo scandalo possa comunque compromettere le ambizioni senatoriali della moglie del presidente. «E' impossibile non intravedere i secondi fini politici di James Francis, nominato alla sua carica da George Bush junior», scrive Newsweek.


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Waco Resurrection, rielaborare un dramma sociale.
by wako? Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:12 PM mail:

05.07.04 Waco Resurrection, rielaborare un dramma sociale.
Fra le conseguenze possibili della simulazione, c'è anche quella di poter rielaborare eventi drammatici. Dalle sperimentazioni degli psicologi con mondi simbolici creati artificialmente, si è passati negli ultimi anni alle esperienze ricostruite attraverso i motori dei videogiochi che permettono un coinvolgimento diverso tramite la visuale in prima persona ('first person' in Unreal, Quake, ecc.). Dalle possibilità oniriche dello sdoppiamento d'identità di fluID a 9-11 Survivor, un prototipo in cui il protagonista deve cercare di sopravvivere alla tragedia dell'11 settembre, diversi sono i progetti che negli ultimi anni hanno coinvolto più o meno direttamente l'inconscio del giocatore, portando su un piano diverso, più intimo e sottile le sue reazioni alle variazioni di luce colorata dello schermo. Waco Resurrection compone questo tipo di processo per un momento particolarmente controverso della storia americana, ossia quello della strage di Waco, nel Texas, avvenuta nel 1993. Il ruolo poco chiaro delle autorità americane nella morte di un'ottantina di civili (fra cui donne e bambini) appartenenti al gruppo religioso dei Branch Davidian, dopo 51 giorni di assedio alla comunità accusata di possesso d'armi e pedofilia (entrambe le accuse mai provate), è rimasta come una lunga ombra nel senso comune degli americani. Questo gioco ricomincia dalla fine, ossia dalla profezia che il loro leader ucciso all'epoca (David Koresh) ritorni nel luogo dove perì per la battaglia finale. Essendo un gioco multiplayer, ognuno deve lottare non solo contro i pericoli esterni, ma anche contro i 'Koresh' rivali indossando nell'installazione un casco della forma della stessa testa e del volto di Koresh, che permette d'interagire con comandi vocali. La quantità di suoni utlizzati è ragguardevole: dalle armi psicologiche messe in campo con le frasi amplificate dall'FBI alle citazioni bibliche fino all'orrifico suono delle armi. A dieci anni di distanza l'inconscio collettivo riemerge personificandosi nel protagonista di un dramma sociale, rimettendo in gioco i destini e inscenando una fine vissuata dall'interno e quindi una volta tanto inequivocabile. Il conflitto così rappresentato assume i tratti che ognuno vuole sottolineare, restituendo un'illusoria e liberatoria possibilità di giudizio.

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Chi ha armato quei ragazzi?
by FURIO COLOMBO Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:14 PM mail:

Chi ha armato quei ragazzi?
La Repubblica 23 aprile 1999 pagina 21 - di FURIO COLOMBO

Due adolescenti stravolti dall'odio e accecati dalla vendetta (pare che abbiano detto più volte questa parola) hanno fatto strage di compagni di scuola, usando esplosivo e armi automatiche, un evento di sangue durato ore, preparato da giorni e segnato anche da esplosioni a tempo che sono avvenute anche molto dopo la fine dell'assedio. Che cosa c'è che non va in questa frase, che pure è un corretto riassunto dei "lanci di agenzia" con cui la notizia ha fatto il giro del mondo?

Mi riferisco alla sparatoria della Columbine School nella cittadina di Littleton, in Colorado, l'evento più tragico fra tanti che pure accadono con una certa frequenza nelle scuole di quel paese. Ci sono dunque i due ragazzi, resi ottusi dall'isolamento a cui si erano condannati, bizzarri per quei loro cappotti neri indossati col caldo e col freddo, tanto per farsi notare. Ragazzi di cui si rideva. Attenzione a questo particolare. Fin dalla scuola elementare, i bambini americani hanno un sesto senso sulla forza e la pericolosità degli altri, compagni di scuola o coetanei estranei appena intravisti. Sanno sempre quando tenersi alla larga e quando stare in guardia. Ma questo Eric Harris e questo Dylan Klebold, a lungo, molto a lungo, non sono sembrati pericolosi ai compagni. Avevano le loro feste, le loro ragazze, il loro clan di coetanei con la stessa mania dei cappotti neri.

Poi, una bella mattina, scoppia l'inferno. Restano, nei corridoi della scuola modello, dodici ragazzi morti, un insegnante, decine di feriti anche gravi. Ecco che cosa non quadra. Non tanto la meticolosità, che può essere un tratto della follia. Piuttosto la complessità, la "potenza di fuoco" (come dice la polizia), una organizzazione complicata, che richiede preparazione, materiali, e dislocazione di quei materiali in tanti luoghi diversi con una certa competenza militare.

Altre persone, altre mani assassine che si sono ritirate in tempo? Questo sta ora cercando di accertare la polizia. La cultura americana predilige l'individuo sul gruppo, ama la psicologia più delle scienze sociali, dunque delle teorie, di cui diffida. Anche nei grandi delitti pubblici, si ferma volentieri a quell'uno o due che sono già nella rete. C'è il delitto, c'è il colpevole, perché inseguire le ombre? A Littleton, i due ragazzi, Eric e Dylan sono stati trovati morti sul posto, suicidi. Capitolo orrendo, capitolo chiuso. Segue un grande rito, per abbracciarsi, pregare e dimenticare. C'è saggezza, in questo modo di curare simili tremende ferite. Eppure manca un pezzo alla storia.

Possono due adolescenti allo sbando provvedere allo stesso tempo alla dotazione di odio, di armi e di preparazione organizzativa e logistica, senza guida, senza istruttori, senza un percorso di orientamento? Uno dei due ragazzi (Dylan) era molto bravo con il computer. Inventava programmi e percorsi. Lo aveva scoperto John Dvorak, "columnist" di P.C. Magazine, che gli aveva dedicato una nota di elogio. Il rabbino Cooper, del centro Wiesenthal, aveva intercettato il sito Web dall' altro ragazzo (Eric) e aveva notato "un po' di odio". Roba da ragazzi, più che da neo-nazisti, dice di avere pensato. Eppure i ricercatori dello stesso centro avevano riferito al New York Times (25 agosto 1993) che "molti gruppi del nuovo odio razziale non agiscono direttamente. Il "White Arian Resistence" (WAR) e il movimento "Order" da anni reclutano giovani e giovanissimi. Siamo riusciti a provare decine di omicidi attribuiti a ragazzi balordi ma in realtà commessi per conto di WAR e di altre organizzazioni neo-naziste in America".

Anche i cappotti neri ci sono. Sono descritti in alcuni romanzi che circolano più o meno clandestinamente, come uniforme dei giovani "ariani" che libereranno l'America dal governo "venduto" degli ebrei, dei neri, delle Nazioni Unite. I libri sono "Il giuramento", "Penetrare l'oscurità", "La torcia di Gideon", "La fine dell'epoca", tutti distribuiti da un unico centro, il "World Publishing", che funziona solo in rete, ed è legato alla cosiddetta "chiesa ariana", parte del più vasto movimento di destra armata "Order".

IL "PROFETA" Koresh, suicidatosi con cento dei suoi discepoli a Waco, Texas, (19 aprile 1993), per non arrendersi all' Fbi; il giovane McVeigh, condannato per la strage di Oklahoma City (19 aprile 1995, stesso giorno, perché la strage di Oklahoma era intesa come commemorazione di Waco e di Koresh al modo in cui, forse, la strage di Littleton doveva essere compiuta nel giorno del compleanno di Hitler) conoscevano questa letteratura, conoscevano le organizzazioni che producono questi libri, frequentavano i centri di addestramento e utilizzavano i depositi di armi.

Conoscevano tutto questo anche i ragazzi Eric e Dylan? Qualcuno li aveva agganciati e messi in condizione di agire con buona logica militare, e la stesso millenaristico spirito di autoimmolazione che si trova nel libro "La torcia di Gideon"? Oppure la febbre fuori controllo dell'adolescenza allo sbando basta a spiegare tutto?

C'è una curiosa coincidenza tra questa cupa avventura di ragazzi che portano morte e trovano morte, e il recente film americano "Arlington Road". Quel film si occupa di gruppi come WAR, come il movimento "Order". Mostra che essi sono in grado di fabbricare sia l'evento criminoso che il colpevole. Il colpevole viene trovato morto sul luogo dell'attentato. I media provvedono a impossessarsi della notizia e a trovare i dettagli che "provano" la vicenda e la chiudono. Fantasia?

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WACO - UNA STRAGE DI STATO AMERICANA
by c.stagnaro Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:16 PM mail:

«I governanti del mondo di oggi sono così ossessionati dall’idea di controllarci, di salvarci dalle nostre stesse cattive abitudini e dai nostri istinti primitivi, che non si fermeranno di fronte a nulla. Essi appartengono ad una nuova generazione di dittatori ideologici, gli Utopisti del Nuovo Ordine Mondiale. E nessuna utopia è completa senza i suoi gulag» (Vladimir Bukovski, dissidente russo, dall’Introduzione di C. Stagnaro, Waco. Una strage di stato americana).

«Io non penso che il governo degli Stati Uniti sia responsabile perché un gruppo di fanatici religiosi ha deciso di suicidarsi». Così mentì il “soft male” Bill Clinton, con la coscienza ancora lorda di sangue, il 20 aprile 1993. Il giorno prima 76 persone innocenti, tra cui 30 minorenni e moltissimi bambini, bruciarono vive nella loro residenza di Mount Carmel, presso la località di Waco, in Texas. Ma come si arrivò realmente a questo agghiacciante massacro che, in verità, non fu affatto un libero suicidio? Ce lo racconta Carlo Stagnaro in questo interessantissimo libro, pubblicato per la collana Eretica di Stampa Alternativa (http://www.stampalternativa.it). Si tratta di un’inchiesta appassionata, documentata ed approfondita sulle vicende che portarono alla terribile strage di stato del 1993.
Tutto ebbe inizio quando la pacifica comunità religiosa della Chiesa davidiana di Waco, retta dallo stravagante David Koresh, divenne oggetto di “particolari attenzioni” da parte delle autorità americane. Ai Davidiani furono imputate diverse attività illecite ma le numerose perquisizioni e l’infiltrazione di un agente all’interno di Mount Carmel non provarono nulla. Nonostante ciò, l’accanimento delle autorità proseguì: in particolare il BATF (Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms), un ente dipendente dal governo federale, il 28 febbraio 1993 decise inspiegabilmente di attaccare la residenza dei Davidiani con un impiego massiccio di forze. L’intento dichiarato era, ancora una volta, quello di verificare la presenza nella tenuta di armi illegali o droga. (Ma per fare ciò sarebbe bastato bussare alla porta dei Davidiani, visto che fino a quel momento non avevano commesso alcun reato!). I seguaci di David Koresh, che le armi le possedevano davvero (ma nel Texas è molto facile procurarsele senza violare alcuna legge), reagirono, per difendersi, sentendosi attaccati dalle forze di un governo considerato ostile. Ne seguì uno scontro in cui le forze dell’ordine utilizzarono persino degli elicotteri per crivellare di colpi il tetto della casa dei Davidiani, pur sapendo che all’ultimo piano stavano le donne e i bambini.

Dal 28 febbraio 1993 ha inizio così un lungo assedio durato 51 giorni. Mount Carmel fu circondata dalle forze di polizia di diversi enti federali: oltre al BATF, la residenza dei Davidiani fu accerchiata dalla Squadra per la liberazione degli ostaggi (Hostage Rescue Team) dell’FBI, benché fosse chiaro a tutti che lì di ostaggi da liberare non ce n’erano, e l’unica richiesta dei Davidiani era di essere lasciati in pace. Di più: a Waco si fecero vedere anche diversi esponenti della “Delta Force”, il corpo militare d’elite degli Stati Uniti che può agire solo su indicazione diretta del Presidente. Stagnaro, citando numerosi giornalisti ed intellettuali che si sono occupati del caso, ricostruisce scrupolosamente gli eventi dell’estenuante assedio, ed il comportamento delle forze militari e di polizia che boicottarono i tentativi di negoziazione. D’altra parte una delle richieste di Koresh era che non fossero cancellate le prove dell’attacco criminale del 28 febbraio… Quel che è certo è che il 19 aprile 1993 ci fu l’assalto finale. L’edificio di Mount Carmel fu gasato in modo imponente: «Come minimo questo si è tradotto nel fatto che i bambini e i neonati sono stati torturati almeno dalle tre alle quattro ore» (John Mica). E dopo sei ore dall’inizio delle operazioni scoppiò il rogo che fece perdere la vita a 76 Davidiani.
La versione ufficiale raccontata a tutto il mondo da Bill Clinton e dal Procuratore generale Janet Reno (la “donna di potere” ritornata più di recente alle cronache internazionali per aver voluto un’azione militare in diretta televisiva, contro persone disarmate, allo scopo di rispedire a Cuba un rifugiato di sei anni), è quella del suicidio di massa. Cosa assai improbabile giacché, fino al momento dell’assalto, i Davidiani cercarono di trattare con i governativi. Inoltre, sul campo di battaglia sono stati ritrovati dei proiettili incendiari indubbiamente impiegati dagli assalitori. Ma anche volendo prescindere dalle cause del rogo, la cosa davvero impressionante di tutta questa vicenda è l’ostinata persecuzione di una comunità religiosa - la cui unica certa “colpa” era di pensare al governo americano come ad una “Babilonia” e vedervi un’espressione del male - da parte di forze governative che, come spiega l’istruttivo libro di Stagnaro, hanno violato, in più parti, la stessa Costituzione degli Stati Uniti d’America. Il Paese simbolo dell’Occidente moderno in cui, evidentemente, coloro che si rifiutano di vivere da sudditi obbedienti corrono il rischio di essere arsi al rogo da “democratici” tolleranti e buonisti, a parole, ed intolleranti sanguinari nei fatti.

Paolo Marcon

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Signore e signori, ecco il massacro politicamente corretto
by Alberto Mingardi Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:17 PM mail:

Ci sono tragedie che passano silenziose, lontane dai clamori, stemperate da una stampa complice e da un governo corrotto. È il caso del massacro di Waco, 19 aprile 1993. Molti di noi hanno ancora negli occhi le immagini fugacemente trasmesse dai telegiornali, quel ranch in fiamme, quei fumi di morte targati Fbi. C'è stato spiegato, all'epoca, che i settantasei «davidiani» (seguaci, cioè, dell'improvvisato Messia David Koresh) se l'erano voluta. Avevano in mente di organizzare un suicidio collettivo, in preda a follia millenaristica. A evitare loro l'imbarazzo di far da sé, ci ha pensato il Federal bureau of intelligence, «suicidandoli» direttamente. L'ordine fu firmato dalla ministra Janet Reno, con la complicità di Bill Clinton. Di quei settanta poveretti, una ventina erano bambini. Su un caso del genere, in America non potevano non divampare le polemiche; e fa un ottimo servizio al lettore italiano Carlo Stagnaro, che nella sua ultima fatica letteraria di queste polemiche dà conto.
Il volume da lui curato è agile ma ricco, frutto di un lavoro di ricerca minuzioso che ci consegna un ritratto sconcertante di una sconfitta dei diritti civili e delle libertà. «Le aggressioni violente dello Stato contro le persone che esso disapprova sono assai comuni ed endemiche» scrive nell'introduzione l'esule russo Vladimir Bukovskij. Bukovskij, in quel paio di pagine riservate alla sua testimonianza, passa dal generale al particolare, spiega come Waco sia stato solo il primo campanello d'allarme. «I governanti del mondo d'oggi appartengono a una nuova generazione di dittatori ideologici, gli Utopisti del Nuovo Ordine Mondiale. E nessuna utopia è completa senza i suoi gulag», scrive, esplicitando una verità che molti fingono di non vedere. Già. Perché, con le sue storture e le sue ipocrisie, nondimeno lo scenario pacificato, universalistico, buonista con cui siamo a confrontarci giorno per giorno non ha perso alcune di quelle caratteristiche che hanno fatto del Novecento un secolo di sangue. Oggi come allora, ci tocca fare i conti con un'immagine deformante della realtà. La stessa che ci servono in tavola i telegiornali, che ci condiscono le gazzette di regime, che ci preparano partiti e movimenti politici. Così, in nome del benessere per tutti, nella corsa verso il folle sogno di una società di uomini buoni per decreto, abbiamo cominciato a spedire al macello tutte quelle categorie di persone che non ci piacciono. In nome dei diritti civili, scalzati gli schiavisti e i despoti di un tempo, s'è instaurata una dittatura invasellinata, una tirannia piaciona che, quatta quatta, emana le sue nuove leggi razziali.
Il volto friendly, «politicamente corretto», della nuova tirannide non ci stupisca. Dopotutto, nota Bukovskij, «i responsabili degli orrori di Auschwitz e Kolyma non erano marziani, e molti di loro erano convinti di agire per il bene dell'intero genere umano». Waco, una strage di stato americana rende conto del nuovo volto della «banalità del male» (così la definì Hannah Arendt), tanto più inquietante da che è emerso in un Paese che sembrava passato indenne attraverso il secolo dei totalitarismi. Così non è stato, e Carlo Stagnaro impartisce una lezione di storia americana ripercorrendo il progressivo degradarsi di un ideale, quello della Dichiarazione d'Indipendenza non a caso riportata in appendice.
Il libro è impreziosito da contributi di prestigio, e testimonianze d'occasione. Spiccano Lew Rockwell, Jim Bovard e l'onorevole Ron Paul. Una chicca è il saggio «manzoniano» di Marcello Gardani, Donna Prassede e il massacro di Waco. Scrive Gardani: «È Donna Prassede il peggiore dei criminali dei Promessi Sposi; l'unico che, in altre circostanze, non esiterebbe a distruggere il suo prossimo per redimerlo».

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Sangue versato nel nome di una fede
by David Koresh vive ! Thursday, Sep. 08, 2005 at 6:18 PM mail:

Dalla strage di Bel Air a quella del Tempio del Sole

Sangue versato
nel nome di una fede

Nel nome di Dio, di Satana o di un capo carismatico. Negli ultimi tre decenni molto sangue è stato versato e migliaia di persone sono morte per fanatismo, illudendosi di cercare una verità o di trovare un paradiso. A volte si è trattato di improvvise esplosioni di violenza, altre di suicidio di massa vissuto come rito collettivo. Ecco le principali tragedie che hanno coinvolto sette e culti negli ultimi anni.
9 agosto 1969: il primo caso, che sconvolse l'America e il mondo intero, è anche uno dei più famosi. La setta satanica fondata da Charles Manson entra "in guerra per liberare il mondo dai corrotti". Per la prima azione viene scelta una villa dell'elegante quartiere di Bel Air, a Los Angeles. Quattro seguaci di Manson uccidono cinque persone, tra le quali Sharon Tate, 26 anni, attrice e moglie del regista Roman Polanski, strangolata con un filo di nylon. La ragazza era all'ottavo mese di gravidanza. La notte del giorno successivo la setta fa irruzione in un altra villa e uccide altre due persone.

19 novembre 1978: il suicidio di massa più impressionante di tutta la storia. In Guyana si tolgono la vita col cianuro i 911 membri della setta "Tempio del popolo", guidati dal fondatore, il reverendo Jim Jones. Le vittime sono 293 donne, 398 uomini e 219 bambini. Il giorno precedente alcuni adepti avevano ucciso cinque persone, tra le quali il senatore statunitense Leo Ryan, che guidava una commissione d'inchiesta sulle condizioni di vita dei discepoli di Jones. Tra le altre cose avevano scoperto che la comunità, chiamata Jonesville, era stata trasformata in una vera e propria prigione dalla quale nessuno poteva fuggire, pena la morte.

19 settembre 1985: sull'isola di Mindanao, nelle Filippine, sessanta persone della tribù Ata, si avvelenano per ordine del Gran sacerdote Datu Mangayanon. Il santone era riuscito a convincere i suoi adepti a mangiare un miscuglio a base di pesticida che avrebbe dovuto provocare la visione di Dio. Secondo i superstiti il santone era esasperato perché con i suoi "poteri magici" non era riuscito a trasformare delle foglie secche in banconote.

29 agosto 1987: in una fabbrica della città sudcoreana di Yonging muoiono 32 persone, strangolate o avvelenate con compresse al cianuro. Tra loro anche la fondatrice della setta, in quel momento ricercata dalla polizia per frode.

14 dicembre 1990: in una casa di Tijuana, al confine tra Messico e Stati Uniti, 12 membi del "Tempio di Mezzogiorno" muoiono nel corso di una seduta spiritica. Avevano bevuto una mistura preparata con alcool industriale. I cadaveri vennero trovati disposti in circolo attorno ad una altare rudimentale costruito all'interno dell'appartamento.

19 aprile 1993: una strage seguita in diretta tv da milioni di persone. A Waco, nel Texas, 84 persone della setta dei "Davidiani" e il loro santone David Koresh si uccidono appiccando il fuoco alla loro sede, una fattoria assediata da 51 giorni dalla polizia. I superstiti sono solo otto, tra le vittime ci sono 17 bambini. Tutto era iniziato il 28 febbraio quando quattro poliziotti che indagavano sulla setta erano stati uccisi da membri del gruppo. Poi l'estenuante assedio fino al tragico epilogo, preceduto da un attacco con i carri armati.

11 ottobre 1993: suicidio di massa in Vietnam. Cinquantatrè abitanti del villaggio di Ta He si uccidono con armi da fuoco per raggiungere la felicità eterna del paradiso promesso loro dal santone Ca Van Liem. Tra le vittime anche 19 bambini.

5 ottobre 1994: una duplice tragedia ancora avvolta nel mistero. La setta è quella quella del "Tempio del Sole", guidata dal medico belga Luc Jouret, la sede delle stragi la Svizzera. Nella stessa notte prendono fuoco due chalet, a Salvan e a Cheiry, distanti 200 chilometri l'uno dall'altro. Quando le fiamme si spengono tra le rovine della prima villa vengono trovati 25 cadaveri, nella seconda 23, tutti seguaci di Jouret. Sempre nella stessa notte in Canada brucia un altro appartamento di proprietà di Jouret: altre cinque vittime.

20 marzo 1995: la setta neobuddista giapponese "Aum Shinrikyo", guidata dal santone Shoko Asahara, fa strage nella metropolitana di Tokyo usando il micidiale gas Sarin. Le vittime sono 11, ma avrebbe potuto essere una strage di dimensioni apocalittiche: gli intossicati sono 5.000.

23 dicembre 1995: ancora la setta del "Tempio del Sole". A poco più di una anno dal suicidio collettivo in Svizzera, altri 16 morti, questa volta in una foresta a est di Grenoble, sulle Alpi francesi. I corpi carbinizzati sono stati ritrovati disposti in cerchio intorno ad un altare. Tra di loro anche 3 bambini, di 2, 4 e 6 anni

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questo pazzo pazzo post!!!!
by antiquario Friday, Sep. 09, 2005 at 3:35 AM mail:

allora, e' cominciato cosi':
qualcuno di forzanuova (che di nuovo non ha un bel niente)
ha postato qualcosa sul boicottaggio dei prodotti cinesi, giustificando questo boicottaggio per via della siutazione, non certo rosea dei diritti umani in cina.
siamo finiti con foto di gente torturata, una lunga serie di commenti in cui si parla delle pratiche spirituali e religiose tibettane, ed ovviamente della repressione che questo popolo subisce da tanti anni......addirittura siamo finiti con la "strage di waco" per dimostrare che anche negli usa i d.h. sono messi male; passando per uno che dice ma perche' questo conflitto tra fscisti e compagni? perche non posso essere me stesso? e passando per qualcuno che mi risponde cosa centra blondet non li ha mica scritti lui questi articoli?; io parlavo di blondet a proposito dei terzaposizionisti........ma vabbeh........
allora......direi.....
1)in realta non c'e nessuna terza posizione, nessuna terza via, ne terza scelta, ne terza opzione, c'e' nella vita solo una possibilita': ed e' quella di essere se stessi integralmente - nessuno ha detto a quel ragazzo che non possa essere se stesso; solamente, direi io, un giorno magari si trovera' a doversi collocare politicamente nella societa' in cui vive, tutto qui'.... e cosi' decidera' se gli aggrada di piu' essere un fascista, o un libertario, o un comunista e via dicendo.......le cose non si possono mischiare, puoi votare solo con una X, non con tre.
2)i fascisti , stannno cercando in diversi modi di portare il conflito politico, ai livelli violenti da guerra civile, come lo e' stato negli anni di piombo????sembrerebbe di si, a giudicare dalle bombe e coltelate, che come dissi ieri rivolgono ai danni dei centri sociali, mai a danno di chi davvero fa loro paura (altro che boicottare....) sembra proprio di no! (meglio cosi')
3) addirittura postano e frequentano tutto il giorno indymedia, non si capsce perche'........se tanto la odiano e dispraezzano(il post incomincia con gli insulti a indymedia prima ancora di dire di cosa si trattta!!!!!)
4)ma perche' non fanno un newswire in quel sito di merda che e' noreporter?????????????io dico sara' che sono dei parassiti???tutto porta ad indicare che si!!!lo sono!!!!
5)vengono torturati individui nelle prigioni di tutto il mondo!!!!!ma proprio tutto!!! a meno che qualcuno non mi viene a raccontare dove esiste un paese nel quale non esiste la tortura.....che cerchero' di andarci a stare.....o per lo meno visitarlo....
6)se dovessimo boicottare tutto cio' che proviene ed e' fabbricato in un paese dove esiste la tortura, dovremmo semplicemente far saltare il mondo per aria....(mi dirai, che qualcuno ci sta' provando...ma non e' nemmeno cio' che vogliamo!!!)
7)credo che prorio i fascisti siano i meno indicati nella storia del mondo come la conosciamo, a parlare di non violenza, d.h. e spiritualismo buddista.......a meno che non smettano di essere fascisti; e per fare questo non basta scrivere nuova o nuovo su un foglietto.
8) anche il comunismo ha faliito e bla bla bla bla. ma ci siamo un po' rotti i coglioni di ste' storie....
9)vogliamo parlare della cina??? per quello che e', per quello che non e', per quello che potrebbe essere , per quello che sara'???? ok, benissimo, ma allora senza strumentalizzazioni.........non con propaganda politica....che oltretutto non serve proprio a NIENTE!!
10)occhio!!! alla scienza della disisnformazione ben programmata, leggete cosa scrive gianni mina' a proposito dei reporter sans frontiere...cosi' vediamo anche tante informazioni e propagande da dove nascono e come nascono...
BADA BENE NON INTENDO DIRE CHE NON E' VERO CHE IN CINA SONO BASTARDISSIMI CON I PRIGIONIERI!!!!INTENDO DIRE CHE CIO' NON ACCADE SOLO IN CINA, MA IN TUTTI I PAESI DEL MONDO, e se poi volessimo fare una disqiusizione filosofica sull'origine della tortura, e una ricerca antropologica su questi argomenti.....il bene e il male....perchenno'???si potebbe fare..........ma che cazzo c'entrano i prodotti cinesi? se la vita ormai e' solo un prodotto unico
*)parlerei anche volentieri dei microchips sottocutanei.......boicottiamo questi infernali strumenti!!!! piuttosto!!! gia' in uso sui cani in sardegna, e a volonta' del cliente in una discoteca vip di barcellona!!!!!e? il preludio al controllo totale..........uhi uhi non vorrei, pero', infastidire qualcuno di quelli che non vuol sentire storie di "cospiracies" uhi uhi quel pallosissimo argomento sul nwo e sionismo....uff uff....lasciamo perdere........pero' ribadisco............i poveri fasci, nun c'azzeccano proprio con l'intelligenza: arrivano a scrivere sui muri contro gli usa, contro il capitalismo e addirittura adesso su indy contro il nwo; e poi non si rendono conto, che tutto l'affanno di europeizzarsi, a colpi di rune, croci celtiche, e meridiani zero (per allearsi al regno britannico = la base del nwo) ed entusiasmarsi con il militarismo.....e' proprio il senso fondamentale del controllo mentale.....l'obbiettivo quotidiano del nwo!!! c'e ancora qualcuno che dice che d.icke e'un fascista....????...ma l'avete mai letto qualche libro prima diparlare????
saluti libertari e viva l'amore!!!!

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ALLARME
by drrriiiiiiiiiiiiiiingggggH Saturday, Sep. 17, 2005 at 3:27 PM mail:

Oggi a New Orleans come ieri a Waco continua la discriminazione.

Occhio gente a non lasciarli di nuovo soli.

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