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BECCATO CON LE MANI NEL SACCO IL PRETE NAZI-SADDAMITA!
by cittadino democratico Wednesday, Sep. 21, 2005 at 3:01 PM mail:

Il famigerato P.Jean Marie Benjamin, trasformatosi d'improvviso da disc-jockey d'estrema destra e informatore dei servizi segreti francesi in sacerdote cattolico, viene beccato con un conto di 140mila dollari fornitogli dal deposto regime di Saddam. Scoperta la cassa con cui veniva finanziato il Campo Nazimperialista di Pasquinelli & soci. Per la cronaca, i libri del francescano nazi vengono pubblicati in Italia dalla casa editrice All'insegna del veltro, di proprietà del neonazista italiano e informatore della Digos Claudio Mutti

INCHIESTA OIL FOR FOOD

Sotto accusa il «prete dell'embargo

Il Sole 24 Ore» scopre un deposito di 140mila dollari su un conto svizzero di padre Jean Marie Benjamin.

di Claudio Gatti

Il Sole 24ore - 18 settembre 2005


Jean Marie Benjamin, nato in Francia e trasferitosi in Italia nel 1975, è stato musicista, funzionario dell'Unicef e organizzatore di eventi. Poi ha conosciuto la fede e a 46 anni, nel 1991, è stato ordinato sacerdote.

Da allora, pur non smettendo mai di scrivere canzoni o comporre colonne sonore, Padre Benjamin ha dapprima assistito il cardinale Agostino Casaroli alla Segreteria di Stato del Vaticano poi, dopo essere diventato segretario generale della Fondazione Beato Angelico, ha cominciato a dedicarsi praticamente a tempo pieno a una singola missione: denunciare l'aggressione americana al popolo iracheno. Adesso però è su di lui che viene puntato il dito. Da documenti iracheni al vaglio della Commissione di inchiesta sul programma « Oil for Food » risulta che avrebbe ricevuto un buono di p e t r o l i o dall'Irak. Il sacerdote respinge con sdegno ogni accusa, ma « Il Sole 24 Ore » ha scoperto un deposito di 140mila dollari effettuato su un suo conto in Svizzera da un avvocato che aveva appena venduto il petrolio di quel buono.

Da artista multimediale quale è, Padre Benjamin sull'Irak ha prodotto canzoni, libri e documentari e ha creato un sito web— www. benjaminforiraq. org. Essendo un uomo d'azione oltre che di spettacolo, ha anche partecipato a conferenze, organizzato viaggi aerei di sfida all'embargo, pronunciato discorsi al Parlamento inglese e alla Commissione dei diritti umani dell'Onu. Un po' in tutta l'Europa è diventato noto come « il prete contro l'embargo » . Con tanto di invito a « Porta a Porta » .

Fu lui che alla vigilia dell'invasione, nel febbraio del 2003, ebbe l'idea di far venire a Roma Tarek Aziz per incontrare il Papa in un tentativo in extremis di fermare la macchina da guerra americana. E una volta ottenuto il beneplacito dal Vaticano fu lui a organizzare quel viaggio.

Anche adesso, la questione irachena è rimasta la sua passione. E gli americani sono più che mai il suo bersaglio preferito. Non a caso uno dei firmatari del manifesto dei Comitati per la Resistenza Irachena in cui, nel nome di una « battaglia di verità » , si respinge « l'accusa imperialista secondo cui la legittima resistenza irachena sarebbe terrorismo criminale » .

La verità è però una brutta bestia. Che spesso finisce con l'azzannare chi la invoca con troppa veemenza. Nel gennaio del 2004, quando il suo nome apparve per la prima volta nell'elenco delle personalità internazionali che avevano beneficiato di speciali assegnazioni di petrolio iracheno a prezzi di favore, Padre Benjamin reagì con ironico sdegno: « Ma va! Fantastico! » aveva detto a « Il Sole 24 Ore » : « Non sanno proprio più come attaccare chi ha detto la verità » .

Respingendo fermamente ogni accusa di esser stato propagandista prezzolato del regime, aveva spiegato di aver sempre ed esclusivamente finanziato con fondi propri le sue attività artistico mediatiche a favore del popolo iracheno. L'unico aiuto esterno era venuto da una zia svizzera, una ricca contessa purtroppo deceduta. Aveva inoltre tenuto a chiarire di aver sempre rifiutato qualsiasi offerta di aiuto economico proveniente dal Governo iracheno e di aver persino scritto una lettera a Tarek Aziz spiegandogli di non poter accettare alcuna assegnazione di petrolio.

Il Sole 24 Ore » è ora in grado di confermare che la lettera in questione è stata effettivamente scritta. C'è però un problema: datata 25 gennaio 2002, cioè quasi un mese dopo il deposito su un conto di Padre Benjamin di 140mila dollari spediti da un avvocato svizzero di nome Alain Bionda. Non risulta che quei soldi siano mai stati restituiti al mittente. Al contrario, è lo stesso Padre Benjaamin a riconoscere che sono andati a finanziare un documentario e una mostra sull'Irak.

Bionda non è un avvocato qualsiasi. Da anni rappresenta in Svizzera la famiglia al Tikriti, in particolare di Barzani e Mohammed al Tikriti, fratellastro e nipote di Saddam Hussein che secondo l'intelligence americana avrebbero gestito il tesoro segreto dell'ex raìs di Baghdad. Negli anni di Saddam è stato inoltre presidente dell'associazione " Amicizia Svizzera e Irak."

Bionda è anche un avvocato con ambizioni imprenditoriali. E durante il periodo delle sanzioni Onu, attraverso la società Zyria Management Service cercò in vari modi di fare business con l'Irak. Un ottimo affare lo combinò nel 2001, quando vendette un'assegnazione di greggio iracheno a una società di trading petrolifero svizzera. Incasso totale: 811.866 dollari. Ma quell'assegnazione non era sua. Sui documenti iracheni l'assegnatario del contratto in questione, con sigla M/ 10/ 80, risulta essere Padre Benjamin. È da lui che la società di Alain Bionda risulta aver poi avuto il contratto. Raggiunto telefonicamente da « Il Sole 24 Ore » , Padre Benjamin smentisce con fermezza. « Io dall'Irak non ho accettato alcuna assegnazione di petrolio. Non c'è la mia firma su nessuna assegnazione » , dice, forse ignorando il fatto che il sistema contabile adottato dagli iracheni non richiedeva che i beneficiari firmassero nulla. La comunicazione dell'assegnazione era puramente verbale o telefonica. Proprio perché non si lasciassero tracce. Soltanto quando l'assegnatario comunicava il nome della società a cui aveva " trasferito" i propri barili, gli iracheni preparavano un contratto scritto da firmare. Che è esattamente ciò che è avvenuto con Bionda.

A « Il Sole 24 Ore » risulta che per quei due milioni di barili di greggio iracheno Bionda sia stato pagato $ 811.866 in tre rate. La somma più grossa, 611.886 dollari, la ricevette il 27 dicembre 2001. E proprio in quell'esatto giorno ordinò il trasferimento di 140mila dollari su un conto appartenente a Padre Benjamin. Su due milioni di barili, 140mila dollari corrispondono a 7 centesimi a barile, che era una tipica commissione di chi vendeva le assegnazioni in quel momento.

Quel trasferimento di soldi a Padre Benjamin era parte di un accordo prestabilito, o una semplice coincidenza? Lo abbiamo chiesto allo stesso Alain Bionda, raggiunto telefonicamente a Ginevra. Ma l'avvocato si è rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda limitandosi a dire: « Non ho nessun commento su questo » .

Padre Benjamin non esita invece a offrire i suoi commenti. Quei soldi erano una donazione alla Fondazione di Bionda e di altri. Non c'entrano nulla con l' « Oil for Food » . Io adesso voglio vedere come si può provare che siano collegati » , dice, ritenendo evidentemente la simultaneità dei due trasferimenti bancari — dalla società che comprò il petrolio a Bionda e da questi al suo conto del tutto fortuita. Il sacerdote tiene inoltre a sottolineare che i soldi di Bionda furono interamente destinati alla produzione di un documentario e di una mostra sull'Irak. Insomma, non ne avrebbe in alcun modo beneficiato personalmente.

In realtà però i soldi non furono inviati da Bionda alla Fondazione Beato Angelico, bensì su un conto svizzero che lo stesso Benjamin ammette essere intestato a suo nome. È da lì che sono stati poi inviati su un altro conto a Roma effettivamente appartenente alla Fondazione. Eccetto una parte, alcune decine di migliaia di dollari che il sacerdote ha detto di aver ritirato in contanti.

A parte la donazione di Bionda e altri 5.000 franchi svizzeri che mi sono stati dati 3 anni fa, non ho mai ricevuto alcun sostegno. Né per la produzione nè per i viaggi.

Nessuno mi ha mai aiutato a pagare una cosa o l'altra » , aggiunge. A smentirlo è però un suo amico e compagno di viaggi in Irak, l'imprenditore umbro Gianpiero Panzolini che con la sua azienda di sementi, Semitalia SNC, fece un paio di buoni affari in l'Irak. L'ho aiutato con il suo documentario sull'uranio impoverito in Irak — ricorda in un'intervista telefonica con « Il Sole 24 Ore » — . Aveva spese di viaggi, macchine e altre cose e io l'ho aiutato. Venti, forse 25 milioni delle vecchie lire » .

Panzolini dice di aver visitato così tante volte l'Irak assieme a Padre Benjamin da essere preso per un suo collaboratore. « Gli iracheni pensavano che fossi il suo segretario » , dice.

E della vicenda dell'assegnazione di petrolio che cosa ricorda? Padre Benjamin non ne voleva sapere, allora gli ho detto che potevo occuparmene io » . Panzolini ricorda di aver spedito « 100 200 fax per cercare di piazzare quel petrolio. Ma inutilmente. « Ognuno deve fare il mestiere suo, e io mi occupavo di agricoltura » .

Come andò a finire? « Un giorno incontrai Bionda al Rashid Hotel di Baghdad e gli chiesi se interessava a lui » . Dopodiché Panzolini chiamò la società petrolifera irachena e chiese di assegnare il contratto a Bionda. « Se poi lui ha fatto una regalia a Padre Benjamin — ci tiene a precisare — è stata sicuramente una donazione che non aveva nulla a che vedere con il petrolio .

...
by ak Wednesday, Sep. 21, 2005 at 3:04 PM mail:

quelli che finanziano il sole 24 ore sono puliti? i mostri del capitalismo italiano?ma per favore, Saddam Libero

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e tre...
by 2 Wednesday, Sep. 21, 2005 at 3:06 PM mail:

...direi che è spam...non trovate?

http://italy.indymedia.org/news/2005/09/879388.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/09/879528.php

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Non ha un cazzo da fare...
by Spernacchiapanzoni Wednesday, Sep. 21, 2005 at 3:20 PM mail:

Ed in più è stato postato dal panzone Palazzi.

Implacabilmente:
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!

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Metro cubo di merda
by Ammazzalardoni Wednesday, Sep. 21, 2005 at 3:35 PM mail:

Mutti informatore della Digos??????????
Questa è l'ultima sparata del Panzone infame e calunniatore, lui sì informatore della Digos e dei servizi segreti tunisini.
Panzone, sei una MERDA !

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Gli rode proprio a Mutti!!!
by kiko antifascio Wednesday, Sep. 21, 2005 at 4:07 PM mail:

Insomma, all'informatore della Digos Mutti rode proprio che abbiano beccato il conto del suo amichetto saddamita. Adesso chi lo pagherà?

Chissà poi perché, da vero allucinato, vede questo Palazzi ovunque, quasi fosse colpa di Palazzi se il il camerata Benjamin s'è fatto beccare!

Consoltati Mutti: alla Digos hai detto tutto quel che avevi da dire pur di uscire di galera, Gheddafi e l'Olp non ti si filano più, e persino gli Iraniani non volgiono più avere a che fare con un nazi dichiarato come te.

Devi trovare qualche euro per sbarcare il lunario?

Perché non torni dai tuoi amici rumeni di vecchia data, quelli che ti pagavano la pubblicazione dei libri di Codreanu? In fin dei conti, pare che Vojcan sia ancora in circolazione, proprio in Tunisia, dove ti ha fatto incontrare col latitante Bettino Craxi...

Frequenti sempre dei bei giri, non c'è che dire...

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Sempre per Mutti
by kiko antifascio Wednesday, Sep. 21, 2005 at 4:09 PM mail:

Però attento a non tornare in galera...

Potrebbe darsi che Vinciguerra ci ripensi!

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METRO CUBO DI MERDA
by *** Wednesday, Sep. 21, 2005 at 4:12 PM mail:

Il Panzone, notorio infame, spia, provocatore, continua a calunniare Mutti inventando l'incredibile balla che sarebbe "informatore della Digos".
Panzone di merda, STAI ATTENTO.

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Ma davvero...
by kiko antifascio Wednesday, Sep. 21, 2005 at 4:16 PM mail:

Il newswire di Indy è diventato il luogo dove impazzano gli avvocati difensori di nazisti informatori della Digos come Claudio Mutti?

Incredibile!!!!

FUORI I NAZI DA INDY!!!

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Stronzo
by Stronzo Wednesday, Sep. 21, 2005 at 4:25 PM mail:

Basta, panzone. Hai tirato troppo la corda.
Kiko antifascio... Pfui.

Come vedi hanno cominciato ad hiddarti.
E fanno bene.

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Claudio Mutti
by Navigatore Wednesday, Sep. 21, 2005 at 6:37 PM mail:

TROVATO SU UN'ALTRA LISTA:

L'autore di questo testo è il noto Massimo Palazzi, detto "Er Mormone",
autonominatosi Shaykh Maulana Abd el Hadi, sfrenato agit prop filosionista e
filoamericano, decorato dell'Ordine massonico (o pseudomassonico) dello
Shekal ecc.
Palazzi, che è, lui sì, informatore della Digos, mi ha accusato in passato
di essere... un agente della Securitate (sic). Adesso il povero mentecatto
ha ripiegato sulla versione "informatore della Digos".
Chi mi conosce, sa che non ho proprio nessun bisogno di difendermi da una
calunnia così infame ed assurda.

Claudio Mutti

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Claudio Mutti
by Navigatore solitario Wednesday, Sep. 21, 2005 at 6:39 PM mail:

TROVATO IN UN'ALTRA LISTA:


L'autore di questo testo è il noto Massimo Palazzi, detto "Er Mormone",
autonominatosi Shaykh Maulana Abd el Hadi, sfrenato agit prop filosionista e
filoamericano, decorato dell'Ordine massonico (o pseudomassonico) dello
Shekal ecc.
Palazzi, che è, lui sì, informatore della Digos, mi ha accusato in passato
di essere... un agente della Securitate (sic). Adesso il povero mentecatto
ha ripiegato sulla versione "informatore della Digos".
Chi mi conosce, sa che non ho proprio nessun bisogno di difendermi da una
calunnia così infame ed assurda.

Claudio Mutti

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Cloaca MASSIMA
by Claudio Mutti Thursday, Sep. 22, 2005 at 12:33 PM mail:

La Cloaca MASSIMA continua a rigurgitare.

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La faccia di Palazzi
by Uno semplice semplice Thursday, Sep. 22, 2005 at 12:59 PM mail:

Ma, invece di sprecare tante parole contro Palazzi, perché non diffondete la sua fotografia?
Solo a vedere che faccia ha, anche il più ingenuo si rende conto della sua credibilità.

Uno semplice semplice

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Padre Benjamin
by *** Thursday, Sep. 22, 2005 at 6:42 PM mail:

Su una pagina di Indy(?)media è stato riprodotto l'osceno articolo del "Sole 24Ore" su Padre Benjamin...
Segnaliamo la replica di P. Benjamin, tratta da una lunga "lettera aperta a Tareq 'Aziz" pubblicata sul suo sito http://www.benjaminforiraq.org
( http://www.benjaminforiraq.org/LETTERA%20APERTA%20A%20T.A./Lettera%20aperta%20a%20T.A.html )


***

[...]

All’interno dei 40 metri quadrati in cui lei è detenuto, da due anni e mezzo, non sa come le cose sono andate. Mi permetta di riferirgliene alcune.


La stampa occidentale ha ampiamente ripreso le informazioni secondo cui 270 personalità contrarie alla guerra all’Iraq sarebbero state ricompensate da Saddam Hussein. Ma molti giornalisti non si sono dati pena di verificare la loro autenticità, neanche la loro verosimiglianza. Avrebbero potuto scoprire che il giornale iracheno, Dar Al Mada, che ha pubblicato queste accuse, è stato creato con i fondi di George Soros, con l’aiuto della NED, un paravento della CIA, con i consigli dell’ex proprietario de “La Voce dell’America” che ha beneficiato del sostegno del governatore provvisorio dell’Iraq, lo stesso Paul Bremer. Il quotidiano Dar Al Mada è stato fondato a Baghdad nel novembre 2003 dal presidente del “Movimento per la pace”, Fakhri Karim. Come lei sa lui fu responsabile della propaganda del Partito comunista iracheno. Una volta deposto il fucile dalla spalla scappò dall’Iraq in esilio. Durante la prima guerra del Golfo, nel 1991, il suo partito venne contattato dai servizi segreti sauditi che intendevano sostenere ogni forma di opposizione al Rais. Fakhri Karim guidò la delegazione ricevuta a Riad. Di ritorno a Damasco, annunciò ai suoi compagni di aver rifiutato i soldi della monarchia, ma li invitò comunque a sostenere la Coalizione e a bombardare il proprio Paese. I servizi sauditi, dal canto loro, non tardarono a mostrarsi in attesa di un più importante voltafaccia del personaggio. Considerato come un traditore, Fakhri Karim fu dunque cacciato dal suo partito. Qualche mese dopo, improvvisamente ricco, egli fondò una casa editrice e un giornale a Beirut, Dar Al-Mada. Nel giro di qualche mese aprì a Damasco un impero mediatico di canali televisivi, edizioni, giornali, la fondazione Al-Mada, dei centri arabi di cultura e festivals.


Quando Fakhri Karim è tornato a Baghdad, nel 2002 tra i bagagli della “Coalizione”, domandò all’Autorità di occupazione di aiutarlo a formare il “Movimento per la pace” che avrebbe riunito gli iracheni di ritorno dall’esilio. E’ da questo vivaio che la “Coalizione” ha reclutato nuovi collaboratori, a seconda del bisogno. All’indomani dell’occupazione americana dell’Iraq, la fortuna del signor Fakhri Karim era improvvisamente decuplicata, acquistava vari locali, importava materiale, apriva un quotidiano e lanciava un canale televisivo satellitare. Per fare questo, beneficiava dell’incoraggiamento di George Soros, che gli ha donato delle rotative, e di quello della National Endowment for Democracy (NED)- vetrina pubblica della CIA- che ha reclutato e formato i giornalisti che avrebbero di seguito lavorato per i media di Fakhri Karim. Il governatore Paul Bremer in persona si è assicurato che non mancasse di niente, né di carta, né di elettricità. Al punto che l’ex proprietario della Voce dell’America (organo ufficiale del Dipartimento di Stato) si è recato a Baghdad per offrirgli consigli. Dar Al-Mada è, quindi, un quotidiano “indipendente”, certo dagli Iracheni, ma non dalle forze di occupazione. In tali condizioni, si fa fatica a credere come un individuo privo di ogni credibilità possa inquinare la stampa occidentale diffondendo accuse infondate.


La filiera di fabbrica del falso e dell’inquinato è solo in parte conosciuta. I primi documenti sulle famose “allocazioni di petrolio” sarebbero stati fabbricati nel Regno Unito da un gabinetto che ha edito una lettera finanziaria confidenziale. Costoro uniscono nella stessa lista gli acquirenti autorizzati nel quadro dell’accordo “petrolio in cambio di cibo”, e dunque legalmente pagati per le loro prestazioni sotto il controllo del Comitato delle sanzioni dell’ONU, e dei gruppi o personalità da diffamare. Alcuni nomi sono stati aggiunti a caso per nascondere la logica di scelta degli obiettivi. Tuttavia, l’importante è discreditare, direttamente o indirettamente, tutti coloro che si sono opposti alla guerra. Questo elenco è stato trasmesso da un “gabinetto di relazioni pubbliche” a Dar Al-Mada che ha capito ciò che ci si attendeva da lui e l’ha pubblicato senza verifiche. Di seguito la lista è stata ripresa da un sito web arabo, Elaph.com, diretto da una persona conosciuta per essere stata vicina al re del Marocco Hassan II. E’ stata, allora, tradotta in diverse lingue e diffusa dall’Istituto di ricerca sui media nel Vicino Oriente (MEMRI), una “agenzia di stampa” creata dagli ufficiali di Tsahal. Uno dei motivi di successo di questa operazione è di aver scelto qualche obiettivo preciso. Così, per colpire Jacques Chiraq, si è puntato il dito sui suoi amici Patrick Maugein, Charles Pasqua e Gilles Munire; per l’Italia l’on. Roberto Formigoni, padre Benjamin e nel mondo qualche centinaia di altre personalità. Tutti che, per ragioni diverse, disturbavano l’Amministrazione di Washington. Nessuna prova (documenti di tali “allocazioni”, acquisizioni delle compagnie petrolifere, contratti o altro), niente è stato presentato per accreditare le accuse di Dar Al-Mada, quindi la redazione si è coperta dietro al “segreto delle fonti di informazione”. In 46 Paesi, persone ed organizzazioni coinvolte hanno pubblicato smentite.


Perché questa oscena depravazione di inganni? Per discreditare e diffamare chi lavora e dispensa le proprie forze ed il proprio denaro per aiutare la popolazione irachena e per dire la verità su ciò che accade in Iraq. Per lo scopo, tutto va bene: inventare e diffondere false informazioni, fabbricare falsi documenti, insinuare, manipolare l’informazione e le coscienze. Loro sanno che il grande pubblico non può verificare i fondamenti e la veridicità delle fonti di informazione.


Per queste allocazioni di petrolio è un po’ come per le armi di distruzione di massa: se ne sente molto parlare, ma non le si vede mai!

[...]

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Vistoi ce la cella è di 40 metri...
by kiko antifascio Friday, Sep. 23, 2005 at 11:53 AM mail:

...c'entrerebbe benissimo anche il prete nazi a far compagnia a Tareq Aziz.

Morte ai saddamiti e ai nazi loro alleati!

Libertà e democrazia per il popolo iracheno!

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Kiko magnaccia e spacciatore
by L'amico di Pippo Friday, Sep. 23, 2005 at 5:37 PM mail:

Kiko Antifascio, adesso si sa che sei anche un magnaccia, oltre che uno spacciatore!

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A Maula'
by ????????????? Saturday, Sep. 24, 2005 at 12:39 PM mail:

Panzone
Mormone
Pappone
Cialtrone

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Per Maula'
by ?????????? Tuesday, Sep. 27, 2005 at 5:21 PM mail:

Trombone
Merdone

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