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[Post Dinamico] Polli, l'influenza del brevetto
by imc Italy Wednesday, Sep. 21, 2005 at 6:10 PM mail:

Post dinamico dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti

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L'influenza dei polli ha fatto 60 vittime in due anni, ma per i media è già diventata un flagello mondiale (una "New Orleans sanitaria"). Effettivamente, le vittime previste dagli epidemiologi potrebbero essere tantissime, soprattutto nel caso in cui l'influenza potesse trasmettersi da persona a persona e nei Paesi che non potranno accedere alle medicine necessarie. Se pandemia sarà, non cadrà dal cielo, anche perchè i polli non volano.
Ma tra l'inondazione di New Orleans e l'epidemia di febbre aviaria una somiglianza c'è: erano entrambe previste, ma per rispettare le leggi del mercato si sono sacrificate delle vite umane. Infatti, il rischio della "pandemia" è noto da tempo. Già nel gennaio del 2004, mentre in Vietnam morivano i primi polli e infettavano le prime persone, alcuni scienziati previdero che presto il virus, se lasciato a se stesso, sarebbe mutato in una forma trasmissibile da persona a persona. Con un vaccino contro l'influenza tradizionale, il pericolo di un contagio da persona a persona dell'influenza dei polli poteva essere scongiurato già allora, prima che l'influenza dal Vietnam si diffondesse altrove. Il pericolo, infatti, e' che in qualche individuo i due virus possano ricombinarsi e dare vita al virus letale.
Il vaccino era in preparazione, ma Solvay e Glaxo, le multinazionali farmaceutiche che lo distribuivano, non hanno messo a disposizione il farmaco per il Vietnam perché le politiche brevettuali imponevano che le prime confezioni fossero riservate ai clienti "migliori": il Vietnam era in fondo alla lista. L'influenza tra i polli si e' diffusa, e ora il pericolo di un contagio tra umani e' aumentato. La fila per acquistare il futuro vaccino contro l'influenza aviaria è già lunga, e Big Pharma si frega le mani per le un inaspettato rilancio. E di pandemia ormai si parla in termini allarmistici. Ma nessuno dice che il vero allarme è il brevetto.

L'industria mondiale del pollame | I rischi dell'allevamento intensivo | Il sistema dei brevetti

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L'INDONESIA E' IN PIENA EPIDEMIA...
by Notizia di oggi Wednesday, Sep. 21, 2005 at 7:08 PM mail:

L'Indonesia è in piena epidemia da influenza aviaria. Lo ha ammesso il governo di Giacarta che ha annunciato lo sterminio di milioni di animali in tutte le zone in cui si è diffusa la malattia. Il focolaio dell'influenza che ha ucciso diverse persone, ha detto il ministro della Sanità, Siti Fadillah Supari, ha ormai raggiunto le dimensioni di un'epidemia e "il contagio continuerà a diffondersi fino quando non sarà possibile determinarne l'origine".

In giornata, in un ospedale della capitale , è morta una bambina di 5 anni che aveva accusato i sintomi della malattia. E' la quinta vittima dell'influenza in due mesi. Venerdì scorso una donna di 37 anni era morta a Giacarta, dove nel luglio scorso si erano spenti un uomo e le sue due figlie. Negli ospedali della capitale indonesiana sono ricoverate altre sei persone con i sintomi della malattia: due di esse sono già risultate positive all'influenza dei polli.

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Influenza Polli
by informatore Agrario... Wednesday, Sep. 21, 2005 at 7:11 PM mail:

Alcuni sottotipi del virus dellinfluenza aviaria, a bassa patogenicità rispetto al temibile H5N1, sono in grado di infettare luomo. E accaduto in Italia: sette allevatori italiani sono risultati positivi al virus H7N3, senza pero presentare sintomi. Lo hanno dimostrato, per la prima volta, ricercatori dellIstituto superiore di sanità. Lequipe ha analizzato 983 campioni di sangue prelevati da addetti al settore avicolo di regioni del Nord Italia, interessate da epizoozie di influenza aviaria, causate da virus di sottotipo H7 tra il 1999 e il 2003 negli allevamenti di pollame domestico.

Lo studio, che sara pubblicato il primo ottobre sul Journal of Infectious Diseases, è già accessibile online sul sito della rivista. Nelle epidemie studiate sono circolati due sierotipi di virus H7N1 ed H7N3. Sette persone, esposti ai più recenti focolai di virus H7N3 a bassa patogenicità, sono risultati positivi a questultimo sottotipo. Si tratta di lavoratori degli allevamenti di due differenti località del Nord Italia: venuti a stretto contatto con il pollame infetto, non presentavano sintomi associati allinfezione. Questo non significa che il passaggio del virus dallanimale alluomo sia certo e imminente - precisa Isabella Donatelli, virologa dellIss e principale autore dello studio - Anzi i virus influenzali aviari, per le loro caratteristiche antigeniche, patogenetiche e di specificità dellospite, sono scarsamente capaci di replicarsi nelluomo. Siamo riusciti a dimostrare per la prima volta scientificamente, mediante lutilizzo di nuovi e specifici test sierologici - spiega la Donatelli - che virus influenzali aviari a bassa patogenicità, appartenenti al sottotipo H7, sono in grado di infettare luomo, inducendo una risposta immunitaria specifica. La trasmissione alluomo, pur in assenza di sintomi clinici - avverte la ricercatrice - potrebbe creare le condizioni ideali per lo scambio di segmenti genici tra virus influenzali aviari e umani, favorendo la comparsa di un nuovo virus influenzale potenzialmente patogeno per luomo e facilmente trasmissibile attraverso il contagio uomo-uomo. Sarebbe la mutazione virale tanto temuta dallOrganizzazione mondiale della sanita.

Fino ad oggi - prosegue la Donatelli - tutti i casi di infezione umana riportati in Asia, in Canada e nei Paesi Bassi sono stati associati a virus ad alta patogenicità. E tutte le indagini svolte finora hanno cercato di studiare labilità di tali microrganismi, come lormai noto H5N1 che circola nei Paesi del Sud-est asiatico, di compiere il temuto salto di specie: passare cioé dagli animali alluomo, provocando una potenziale pandemia. Per fortuna, spiega lesperta, i virus influenzali aviari sono scarsamente capaci di replicarsi nelluomo. Prova ne è che lH5N1, pur circolando dal 97 nelle regioni del Sud-est asiatico, non ha ancora subito modificazioni tali da essere facilmente trasmissibile alluomo. Il messaggio, pero, e chiaro: Il nostro studio invita a non abbassare la guardia e a migliorare i piani di sorveglianza dellinfluenza aviaria nelle specie animali suscettibili, anche in presenza di infezioni da virus aviari a bassa patogenicità. Inoltre, spiega ancora la ricercatrice dellIss, le tecniche sierologiche che abbiamo utilizzato nellindagine costituiscono uno strumento efficace per evidenziare i possibili casi di trasmissione dellinfluenza aviaria alluomo, anche in assenza di sintomi conclamati.

Dunque, alla luce di quanto emerso dallo studio, per prevenire fenomeni di riassortimento genetico tra virus influenzali umani ed aviari - e la raccomandazione - va ribadita la necessità della vaccinazione antiinfluenzale per le categorie di lavoratori esposti al contagio, come già indicato nelle circolari ministeriali degli ultimi anni. LItalia infatti è stato il primo Paese europeo ad inserire gli operatori del settore avicolo tra le categorie per cui è raccomandata la vaccinazione contro la normale influenza. Il lavoro dellIss e stato svolto con il finanziamento dei progetti di ricerca dellUnione europea e con il contributo di ricercatori e Istituti veterinari, a dimostrazione della necessità - conclude la Donatella - di un sempre maggiore coordinamento tra i settori della sanità pubblica umana e veterinaria, come più volte raccomandato anche dallOms per una efficace strategia di prevenzione delle pandemie influenzali.

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Big Pharma?
by estroverso Wednesday, Sep. 21, 2005 at 10:11 PM mail:

Scusate, siamo tutti figli degli Stati Uniti? Va bene, Indymedia nasce nella terra di Bush, ma potremmo evitare di usare titoli e parole in inglese per far vedere che si è sulla china dell'informazione? In italiano esiste la parola "cartello".

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sì, hai ragione
by x estroverso Wednesday, Sep. 21, 2005 at 10:24 PM mail:

ma, sai com'é, così faceva più figo e a noi piace sempre fare i fighetti alternativi; poi, ovviamente, la coerenza dalle nostre parti è un optional...

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il virus che non c'è
by qwerty Wednesday, Sep. 21, 2005 at 10:41 PM mail:

due note veloci perchè secondo me c'è talvolta il rischio di confusioni create ad arte dai produttori di vaccino antiinfluenzale.
C'è una epidemia di influenza tra i volatili. E'un tipo di influenza aggressiva (tipo H5N1) che ha determinato un'epidemia in asia. Non è arrivata in europa. La confusione nasce dal fatto che la Regione Europea dell'OMS non corrisponde a quella geografica. Altri tipi di influenza dei volatili ci sono sempre stati, anche in europa. Tanto è vero che da noi c'è da molti anni un controllo veterinario strettissimo sugli allevamenti.
Poi c'è c'influenza umana che è un'altra cosa.
C'è il timore che il virus dei volatili e quello umano si combinino e diano origine ad un virus influenzale umano del tutto nuovo.
C'è il timore che questo nuovo virus si trametta facilmente da uomo a uomo. Nel qual caso ci ammaleremmo quasi tutti.
C'è il timore che la malattia sia gravissima (potrebbe anche non esserlo)
Tutti questi timori possono essere chiamati probabilità. Ma nessuno oggi è in grado di quantificare la probabilità. Chi spara certezze o cifre dà semplicamente i numeri.
Queste epidemie e questi rischi ci sono sempre stati.
In sintesi.
Il virus aviario colpisce solo gli uomini a stretto contatto con animali ammalati. Il temuto virus ancora non c'è. Ancor meno può esistere un vaccino contro un virus inesistente. Quello che fa il buon storace e amichetti vari è comprare dalle case farmaceutiche la prenotazione di poter comprare un vaccino nel caso riescano a produrre un vaccino per un ipotetico nuovo virus influenzale umano.
L'ultimo virus influenzale umano nuovo che ha causato una epidemia mondiale (pandemia) è stato circa 40 anni fa. L'ultimo virus influenzale nuovo di origine naturale è comparso negli stati uniti nel 1979 e non di è diffuso. L'ultimo virus influenzale nuovo (una combinazione di aviario e umano) che è circolato proveniva da laboratori americani, che per errore l'hanno spedito a molti laboratori mondiali (2003). Per pura fortuna da lì non è uscito.
L'unico modo efficente per controllare o impedire la diffusione di un eventuale nuovo virus influenzale umano è investire nello sviluppo dei sistemi sanitari dei paesi poveri e rendere disponibili i farmaci (dimostrazioni con modelli matematici pubblicate da Scienze e Nature).
Sull'allarmismo e la confusione, ingrassano la Glaxo, la Sanofi-Aventis e Chiron, i tre colossi farmaceutici che hanno in mano la produzione mondiale dei vaccini influenzali e che hanno bisogno di allargare il mercato.
Prendete per buono quel che dico. Tornerò con documentazione e descrizione.

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IL VIRUS : In italia in primavera...
by Virus Thursday, Sep. 22, 2005 at 11:10 AM mail:

Gli uccelli migratori rischiano seriamente di diffondere oltre l'Asia l'influenza aviaria. E' quanto ha dichiarato oggi l'agenzia alimentare, provocando così un rinnovato allarme tra i responsabili veterinari dell'Ue.
Nel corso di una conferenza stampa, la Fao (Food and Agriculture Organisation) ha detto che parti dell'Europa orientale, dell'Africa e dell'Asia meridionale rischiano di essere contagiate dal virus nel breve termine. L'Europa occidentale potrebbe dover fronteggiare questo pericolo l'anno prossimo.
"Ora che sta arrivando l'inverno c'è il rischio che si estenda piuttosto rapidamente in aree di Europa Orientale, Medio Oriente e Nordafrica", ha detto Samuel Jutzi, capo della sezione protezione animali e salute della Fao, che ha sede a Roma.
L'influenza aviaria ha ucciso sinora oltre 60 persone nel sudest asiatico ed ha costretto ad abbattere milioni di capi da quando l'epidemia è scoppiata all'inizio del 2003. A fine luglio anche Russia e Kazakistan hanno segnalato casi, aumentano i timori.
"Non c'è alcuna ragione di credere che questa espansione geografica finirà in Kazakistan," ha detto Jutzi. Anche l'Asia meridionale era una regione a rischio, ha aggiunto.
Un gruppo di esperti veterinari Ue la settimana scorsa aveva escluso l'ipotesi che gli uccelli migratori di ritorno potessero costituire un serio rischio per la regione.
"Non credo sia contraddittorio. Concordiamo sul fatto che gli uccelli migratori siano un rischio limitato per l'Europa centrale", ha detto Jutzi a Reuters. Sottolineando che, a differenza dei veterinari, la Fao ritiene che gli uccelli migratori possano portare il virus nell'Europa occidentale, cosa che potrebbe accadere la prossima primavera.
La Finlandia aveva annunciato sabato di aver aperto un'indagine su un possibile caso riguardante un gabbiano ma aveva poi escluso che potesse rappresentare un pericolo di diffusione del virus.
"Acquisiremo gli atti della Fao per una valutazione rigorosa", ha commentato in una nota il ministro della Salute Francesco Storace.

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al contrario
by una sveglia Thursday, Sep. 22, 2005 at 11:24 AM mail:

Al contrario, c'è tutto l'interesse del mondo economico a sottacere questo pericolo, perchè ve lo immaginate come va a finire la globalizzazione se scoppia la pandemia pericolosa? Si chiudono tutte le frontiere, specie dall'Asia, e anche l'immigrazione.
Comunque le farmaceutiche non riuscirebbero mai a produrre la quantità di dosi veramente necessarie.

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dato di fatto
by qwerty Thursday, Sep. 22, 2005 at 11:00 PM mail:

non so se tutto il mondo economico ha interesse ha tacere. Molti settori , probabilmente. Le case farmaceutiche che producono vaccino sicuramente no. Per loro è il paradiso: si fanno pagare per la promessa di un vaccino che non c'è ancora e ottengono un incremento di vendita per il vaccino attuale (che non serve per una nuova pandemia). se riusciranno a produrne tanto lo venderanno caro, se ne faranno poco lo venderanno carissimo e se non ci riusciranno avranno guadagnato ugualmente.
E poi, non c'è solo l'economia che ci sguazza. Vuoi mettere che manna sono tutte queste emergenze per il potere (la sars, il terrorismo, il bioterrorismo, la pandemia influenzale...)? L'aumento di controllo è giustificato, un sacco di soldi sono gestiti discrezionalmente, si creano interi settori economici compiacenti, si creano strutture parallele in tutti i settori del settore pubblico con la scusa della gestione delle emergenze ecc.
No, io credo che amplifichino volutamente. Di sicuro, per esperienza professionale, hanno amplificato il pericolsars e oggi amplificano il rischio di un nuovo virus influenzale umano.
Infine. Il rischio di un'epidemia dei polli è remoto perchè le povere bestie degli allevamenti gli uccelli migratori li vedono col binocolo (e sono controllati). Da anni, appena ne trovano uno con un qualunque virus influenzale, sterminano l'intero allevamento e risarciscono il produttore con fondi nazionali ed europei.

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VIRUS POLLI: CONTROLLI NAS,SEQUESTRATA CARNE PRATO E LIVORNO
by Ansa Saturday, Sep. 24, 2005 at 10:10 PM mail:


VIRUS POLLI: CONTROLLI NAS,SEQUESTRATA CARNE PRATO E LIVORNO
FIRENZE - Circa 50 quintali di carne, fra cui pollame, sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas di Firenze e di Livorno durante controlli in magazzini e negozi cinesi, effettuati nell'ambito degli accertamenti disposti per far fronte all'allarme dell'influenza aviaria. I sequestri sono stati eseguiti ieri in un supermercato cinese e in un deposito a Prato e in un altro negozio cinese a Livorno. Secondo quanto spiegato la carne era tutta di importazione illecita. Il pollame sarà ora sottoposto ad analisi.

I sequestri sono partiti da un controllo in un supermercato a Prato, in via Protche, il cui proprietario è stato poi denunciato insieme ad un parente. Sul retro del negozio i carabinieri del Nas di Firenze hanno scoperto due furgoni entrambi con un carico di polli, molti di colore scuro (esemplari provenienti dalla Cina solitamente). E' scattato così un accertamento anche in un deposito alimentare in via del Vicolo di Corte Vecchia che sarebbe collegato al supermercato, dove è stata trovata la maggior parte della carne, compreso pollame, in tre grandi celle frigorifere.

Sequestrati nel deposito, ricavato in un ex capannone industriale e privo di autorizzazione, anche 400 quintali di alimenti vari, per cattivo stato di conservazione e per le condizioni igienico-sanitarie non a norma: i militari avrebbero rilevato nella struttura la presenza di topi e scarafaggi e parte delle confezioni alimentari risultavano essere rosicchiate dagli animali. Ulteriori controlli sono stati poi effettuati dai militari del Nas di Livorno in un negozio alimentare cinese della città, dove sono stati recuperati altri 15 polli di colore nero.
Nel corso dei controlli nel deposito di Prato, dove per entrare era stato richiesto anche l'intervento dei pompieri, i vigili urbani di Prato hanno poi trovato anche vari apparecchi elettronici sprovvisti del marchio Ce.



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Epidemia dei polli. Vaccinare è inutile, anzi dannoso (ma è un affare)
by Liberazione Tuesday, Sep. 27, 2005 at 12:58 PM mail:

Dopo una colossale campagna mediatica volta a convincere gli italiani che sta per arrivare la Peste nera, ora si passa all'incasso: ai milioni di euro già stanziati per acquistare farmaci e vaccini se ne preventivano altrettanti da destinarsi agli spot che devono convincere gli under-65 a vaccinarsi. Senza alcun senso di responsabilità vengono sparati numeri da capogiro, inventati di sana pianta oppure veri ma fuori contesto - che indicazione forniscono sei decessi in Indonesia, paese con 200 milioni di abitanti? - secondo le ben note strategie di quel marketing della paura su cui sono concentrati ormai quasi tutti gli sforzi dell'industria farmaceutica. Cerchiamo quindi di fare un po' di chiarezza, sia per smarcarci dall'allarmismo strumentale agli interessi di big pharma che dal rischio di ignorare un problema reale.

In primo luogo le cattive notizie. L'ipotesi che possa ripresentarsi una pandemia influenzale come la Spagnola, che nel 1918 uccise circa 40 milioni di persone, non è soltanto una leggenda metropolitana. Può succedere. Anzi, come scoprirono gli scienziati che studiarono le vestigia del famoso virus, è abbastanza probabile che prima o poi accada. I virus, contro cui gli antibiotici sono totalmente inefficaci, sono le creature più efficienti e adattabili esistenti in natura, c'erano prima di noi e ci saranno dopo. La mutevolezza del rivestimento glicoproteico, per usare un termine tecnico, consente al virus influenzale di rendere inefficaci le difese dell'organismo che si basano proprio sul riconoscimento delle proteine di superficie per attaccare gli intrusi. E a differenza di altri virus quello influenzale muta ininterrottamente, con grande gaudio dei produttori di vaccini che possono commercializzare una nuova formula ogni autunno.

Per il virus la ricombinazione di due proteine, H e N, è fondamentale sia per azzeccare la combinazione invisibile al sistema immunitario umano che per fare il cosiddetto "salto di specie", cioè per passare dagli animali all'homo sapiens. E il virus influenzale è un asso nel transitare per quelli che vengono chiamati "serbatoi animali", ovvero uccelli e maiali, un passaggio decisivo per trasformarsi nuovamente. In sostanza, l'influenza che mi ha tenuto a letto l'anno scorso, e che i miei anticorpi hanno imparato a fronteggiare, dopo una passeggiata nel Dna di polli o maiali cambia faccia, ed è pronta per ricominciare. Così i ricercatori si ritrovano fra le mani una sorta di slot machine genetica: se il virus azzecca la combinazione giusta - come nel 1968, quando sono morte mezzo milione di persone - sono guai. Ecco perché l'influenza avicola allarma così tanto gli scienziati. Fino a questo momento il ceppo A (che sta per avicola) H5N1 non preoccupava i virologi perché indicava un virus influenzale isolato nel '61, aggressivo fra i polli ma innocuo per gli esseri umani. Ora però si è visto che lo stesso ceppo è in grado di uccidere anche la nostra specie, e il fatto che non si riesca bene a capire come - per via aerea? Attraverso il contatto con le carni infette? - è ancora più allarmante.

Inoltre, la paura del ritorno di una pandemia simile alla Spagnola viene alimentata dalla consapevolezza di quella che gli scienziati chiamano "l'unità microbica" del pianeta. La rapidità dei collegamenti aerei garantisce ai patogeni (gli agenti che portano le malattie) passaggi molto veloci: un'epidemia trasmissibile per via aerea come l'influenza può fare il giro del mondo in 24-48 ore. Proprio in previsione di questo fenomeno l'Organizzazione mondiale della sanità istituì nel 1952 la Global Influenza Surveillance Network (Rete di sorveglianza globale sull'influenza) con il compito di registrare immediatamente i primi focolai d'infezione e mettere in guardia le strutture sanitarie locali. Il problema è che, da una ventina d'anni a questa parte, i grandi finanziatori internazionali hanno attaccato in tutti i modi la sanità pubblica, smantellando i presidi che potrebbero segnalare e contenere un'epidemia. In Africa, Asia e America latina i programmi di aggiustamento strutturale del Fondo Monetario hanno preteso la distruzione dei sistemi sanitari nazionali in cambio della dilazione dei pagamenti del debito estero mentre, dalle nostre parti, pressioni più sfumate ma altrettanto implacabili hanno imposto pesanti tagli sulle spese, sugli stanziamenti per la ricerca e perfino sulle reti di monitoraggio epidemiologiche, quelle che raccolgono dati sulla diffusione delle malattie. L'epidemiologia italiana, un modello invidiato e imitato da molti paesi del mondo, sta letteralmente agonizzando nella penuria di mezzi e ricercatori, mentre la rete dei controlli veterinari - i vecchi istituti zooprofilattici che nel nostro paese impedirono la diffusione del morbo della mucca pazza - subisce la stessa sorte. Chi pensa di invertire la tendenza con una quindicina di laboratori ad hoc (i cosiddetti Flu) è privo di qualunche nozione medica o in malafede.

Se la pandemia è quindi un rischio concreto, ha senso lanciare una campagna di vaccinazione di massa? Ci sono pochi dubbi a questo proposito: non solo non ha senso, ma potrebbe addirittura essere dannoso. Prima di tutto gli esperti sanno bene che in caso di allarme pre-pandemico o di pandemia dichiarata l'immuno-profilassi attiva (ovvero le vaccinazioni) è inutile se non pericolosa. E' inutile perché, una volta effettuato il salto di specie, il virus tende a mutare ulteriormente per "accomodarsi" nell'ospite umano. Quando alla fine raggiunge una forma stabile, e può essere isolato, sono necessari fra gli 8 e i 12 mesi per mettere a punto un vaccino sicuro e per organizzarne la distribuzione.

In secondo luogo, il ceppo virale che potrebbe dare luogo alla paventata pandemia ha caratteristiche che rendono l'impiego dei vaccini ancora più discutibile. Come sottolinea Ernesto Burgio, medico pediatra attivo nella rete Attac, autorevoli virologi ed epidemiologi (Webster, Dianzani) sconsigliano l'uso di vaccini «in tutti i casi in cui si teme che il patogeno possa essere appunto un nuovo ricombinante (e in particolare un virus che abbia compiuto di recente il salto di specie): visto che, almeno in linea teorica, il vaccino potrebbe causare una produzione eccessiva di anticorpi e peggiorare la tempesta di citochine che sembra essere la vera causa dell'evoluzione maligna della malattia».

Insomma pasticciare con i vaccini - quelli classici, mirati sui ceppi influenzali noti (H3N2), e quelli nuovi, da confezionare per contrastare H5N1 - in presenza di un virus che sembra avere effetti letali proprio per un'eccessiva reazione del sistema immunitario, non sembra una buona idea. Non solo c'è il pericolo di scatenare una risposta iperimmune (lo shock allergico considerato l'arma segreta del virus) ma si rischia di incrementare l'ulteriore ricombinazione del mutante con ceppi influenzali più comuni. Visto che la caratteristica del virus influenzale è proprio la sua capacità di utilizzare pezzi di differenti genomi per rendersi invisibile al sistema immunitario, i nuovi vaccini rischiano di mettere a disposizione del virus un altro po' di "materiale" e rendere più efficiente la sua capacità di trasformazione. Insomma «se c'è un'annata in cui il vaccino non andrebbe consigliato» conclude Burgio «è proprio quella di una possibile pandemia».

Per difendersi dalla spagnola, così come per gestire qualsiasi tipo di epidemia, non ci sono "proiettili magici" o cure miracolose. E' necessaria una rete sanitaria efficiente e ramificata, in grado di contenere e di gestire l'eventuale emergenza. Ci vogliono, come suggerisce Burgio, corsie preferenziali per i cittadini che presentano sintomi sospetti, e centri regionali di specializzazione dotati di laboratori con massimo livello di bio-sicurezza per isolare e studiare il virus. Ci vuole personale medico e paramedico abbondante e addestrato per contenere l'epidemia e dare il tempo al virus di evolversi in una forma meno letale, secondo il percorso naturale dei patogeni. C'è bisogno insomma proprio di quel sistema sanitario nazionale che, negli ultimi anni, si è tentato in tutti i modi di smantellare.

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ROMANIA E TURCHIA A RISCHIO VIRUS...
by virus del web Sunday, Oct. 09, 2005 at 12:12 AM mail:

Cresce l'allarme per il virus dei polli, che si sta sempre più avvicinando al cuore dell'Europa. Oggi in Romania è stata accertata la morte di altre tre anatre, nel Delta del Danubio, per il micidiale morbo H5N1, dopo i tre casi di volatili documentati venerdi'.

Dalla Turchia arriva una notizia ancora più inquietante: circa duemila tacchini sono morti per sospetta influenza aviaria nella provincia di Balikesir, nel nord ovest del Paese; ad annunciarlo, alla Cnn turca, è stato il governatore locale, Halil Yavuz Kaya, il quale ha cercato subito di tranquillizzare. Si tratterebbe di "un episodio isolato", ha affermato. L'allevamento è in quarantena, ha aggiunto.

Anche dalla Romania, le autorità sanitarie tentano di non allarmare ulteriormente la popolazione : il ministro della Salute rumeno, Eugen Nicolaescu, ha affermato che non vi è nessun contagio a persone per il momento; allo stesso tempo, tuttavia, ha lanciato un appello all'Organizzazione MOndiale della Sanità, chiedendo mezzi e informazioni per fronteggiare l'emergenza. I vaccini di cui la Romania dispone sono quelli generici contro l'influenza e non prodotti più specifici contro il virus NH15, ovvero il Tamiflu, un antivirale prodotto dalla Roche e la Relenza dei laboratori GlaxoSmithKline.

Alla Reuters, il ministro ha precisato di aver chiesto , ad una non meglio identificata casa farmaceutica, la fornitura di 100 mila dosi di vaccino più adatto al cosidetto virus dei polli. Le autorità rumene hanno intanto rafforzato i controlli sulla frontiera con la Moldavia. Nell'area del delta del Danubio, la popolazione vive ore di paura e rabbia. I contadini della regione vedevano da giorni i loro polli morire, senza saperne il perché.

"Ho perso 45 tra anatre e galline, ed ora le autorità uccideranno il resto del mio pollaio", racconta un agricoltore infuriato, intervistato dalla televisione Antenna 3. Le autorità sanitarie hanno infatti deciso di eliminare centinaia di polli per evitare che dilaghi l'epidemia aviaria nel resto del Paese. Due villaggi del delta, quasi in riva al Mar Nero, sono in quarantena, completamente isolati: si tratta di Smardan, il paesino dove è stata riscontrata la morte oggi di tre anatre, e Caermulia de Jos, dove sono stati ieri rinvenuti i volatili morti.

Dalla Romania alla Turchia, dove le notizie sono ancora più confuse, sembra esserci molta impreparazione, secondo quanto riferiscono osservatori sul posto. Ma gli stessi Stati Uniti, secondo quanto ha denunciato oggi il New York Times, non sarebbero in grado di affrontare una possibile pandemia, che potrebbe provocare, in quella sola nazione, quasi due milioni di morti nel peggiore scenario possibile.

Gli Usa dispongono di scorte di vaccino mirato al virus H5N1 che possono servire per proteggere dai 2 ai 20 milioni di persone (a secondo di quante dosi ne verranno ricavate). Il morbo dell'influenza aviaria ha già provocato la morte di milioni di volatili e di una sessantina di persone in Asia dal 2003 in poi, e gli esperti sanitari di tutto il mondo temono che, qualora si compia il passaggio del contagio da uomo a uomo, l' H5N1 inneschi una pandemia catastrofica, simile alla "spagnola" del 1918-1920

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Crollano i consumi di pollame
by Ansa Monday, Oct. 10, 2005 at 3:01 PM mail:

Per il pollo italiano e' ormai il crollo verticale dei consumi che sono scesi negli ultimi giorni del 30-40 per cento, mentre prezzi stanno agli stessi livelli di sei anni fa. I danni per gli allevatori ammontano a decine di milioni di euro. La Confederazione italiana agricoltori lancia l'allarme crisi per il settore che, sull'onda delle notizie relative all'influenza aviaria che ha colpito alcune zone della Romania e della Turchia, sta vivendo una fase estremamente difficile con un mercato sempre piu' pesante.

fonte Ansa

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VIRUS DEI POLLI
by io Monday, Oct. 10, 2005 at 3:07 PM mail:

La Commissione europea ha deciso di imporre un bando completo di tutte le importazioni di volatili provenienti dalla Turchia, che sarà valido per tutta l'Unione europea ed entrerà in vigore questa sera. A comunicarlo è stato Philip Tod, portavoce del commissario per la Sanità e la tutela dei consumatori Markos Kyprianos, il quale annuncerà nel pomeriggio la misura. La decisione è stata presa dopo la presenza del virus della peste aviaria sul territorio turco.

Il portavoce di Kyprianos ha spiegato che ''i test effettuati in Turchia hanno confermato la presenza del virus della peste aviaria, noi pero' non sappiamo ancora di quale tipo di virus si tratti, se quello cioè ad alta o bassa patogenicità''. Il bando completa quello già in vigore da tempo, allargandosi anche a ogni forma di volatili vivi e di penne e piume.

Per quanto riguarda il rischio di epidemia in Romania, il portavoce ha dichiarato che al momento non vi è alcuna conferma che vi sia un inizio di epidemia poiché i test degli ultimi 4 giorni non hanno potuto confermarlo. ''Non abbiamo alcuna prova -ha affermato Tod- che le morti registrate tra polli e anatre, siano direttamente provocate dall'influenza aviaria. Per questo sono necessari ulteriori test, speriamo di avere un risultato definitivo entro mercoledì prossimo''. Il portavoce ha ricordato che la Romania ha fornito dati secondo cui in un pollaio nella regione del delta del Danubio sono morte 40 anatre e un pollo. Tutti gli animali presenti nel pollaio sono stati uccisi e poi bruciati. Sono stati inoltre prelevati campioni da 3 anatre e 2 polli. ''Dai test condotti in 4 giorni -ha spiegato Tod- sono stati riscontrati solo anticorpi, il che vuol soltanto dire che in un certo periodo gli animali possono essere entrati in contatto con il virus. Tuttavia non vi è alcun riscontro della presenza effettiva del virus in questi volatili''.

Gli anticorpi riscontrati peraltro sono per il virus a bassa patogenicità, dunque della forma meno pericolosa. Tod ha aggiunto comunque che le autorità romene ''stanno raccogliendo campioni in altre aree del paese''. Tod ha comunque ribadito l'appello della Commissione a tutti i stati membri per ''più severe misure igieniche a difesa della salute dei volatili e per evitare il contatto del personale con gli animali''. Il portavoce ha aggiunto che ''se necessario agiremo immediatamente''. Per il momento tuttavia l'esecutivo non riscontra la necessità di bandire l'import di pollame dalla Romania. ''Oggi -ha concluso Tod- stiamo inviando tre esperti in Romania per valutare la situazione''.

Anche l'Ufficio federale svizzero di veterinaria (UFV) ha deciso di vietare temporaneamente le importazioni di uccelli vivi, carne di pollame, uova da cova e piume non trattate provenienti da Romania e Turchia. «Il tipo di virus non è ancora stato confermato e sono in corso analisi nel laboratorio di riferimento in Gran Bretagna per sapere se si tratti del virus H5N1, che imperversa attualmente in Asia, o se si tratti di un altro tipo di virus della peste aviaria», ha precisato l'UFV in una nota odierna. Lo scopo del divieto delle importazioni - spiega l'Ufficio federale di veterinaria - è di «evitare che il virus dei polli si diffonda nel patrimonio avicolo elvetico».

Intanto in Indonesia l'epidemia non sembra arrestarsi. Nove pazienti sono ancora ricoverati con sintomi sospetti di influenza aviaria al Sulianti Saroso Hospital di Giakarta, il centro di riferimento per la cura della malattia. Fra questi un bimbo di quasi quattro anni, le cui condizioni continuano a peggiorare. Saranno dimessi a breve, invece, altri sei pazienti, un ragazzo di 22 anni e 5 bambini: i test di laboratorio hanno dato esito negativo all'H5N1.

La decisione di rimandarli a casa, ha spiegato il portavoce dell'ospedale di Giakarta, è stata presa durante una riunione fra gli esperti del ministero della Salute e un'equipe di medici. I pazienti ancora ricoverati stanno migliorando, tranne il piccolo che rimane in terapia intensiva. Secondo l'ospedale, il bimbo si sarebbe ammalato giocando con polli infetti che poi sono morti nel giro di poche ore.

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LA CACCIA è un rischio
by Merlo maschio Monday, Oct. 10, 2005 at 3:57 PM mail:

"non cadrà dal cielo, anche perchè i polli non volano"
errore!!!
In questi giorni ci sono migliaia di cacciatori che tirano giù tutto quello che vedono passare: sono uccelli migratori che vengono dalla Romania (...) e vanno in Africa.

Sarebbe una buona occasione per fermare la caccia.

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I POLLI E I SOMARI NON VOLANO
by (((i))) Monday, Oct. 10, 2005 at 4:54 PM mail:


Sperando di errare,su quella che gli indyani hanno interpretato escluivamente come un allarme pro business
farmaceutico.sul nw e sulle liste qualcuno scrisse del
contagio possibile attraverso i flussi migratori,ma era
una notizia mainstream,comune...

E'vero che i polli non volano, come i somari.

(((i)))

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EMERGENZA VIRUS .....
by news Tuesday, Oct. 11, 2005 at 6:34 PM mail:

L'emergenza per l'influenza aviaria non si ferma. L'Onu suona il campanello d'allarme per un'epidemia di cui, però, si sa pochissimo. La Turchia prosegue nell'isolamento del focoalio sospetto scoperto la settimana scorsa. Come cerchi concentrici, i paesi confinanti con l'est Europeo corrono ai ripari con misure precauzionali, l'Unione europea pensa ad un coordinamento più stretto e gli Usa continuano con la loro strategia di contrasto dell'influenza dei polli.

La produzione dei vaccini va velocizzata
Una pandemia determinata dall'influenza aviaria "ci sarà un giorno, ma non si sa quando" e potrà essere "moderata" oppure "estremamente grave", ha dichiarato oggi il coordinatore delle Nazioni unite per l'influenza aviaria, David Nabarro, nel corso di una conferenza stampa a Roma alla sede della Fao. Le Nazioni Unite, ha specificato il responsabile, stanno studiando la possibilità di accelerare la produzione di vaccini per contrastare un'eventuale epidemia tra gli uomini, dato che i tempi attuali sono troppo lunghi. Dal momento in cui il contagio da uomo a uomo venisse scoperto (attualmente il virus è passato solo da volatile a uomo) ci vorrebbero infatti sei mesi.

Tra quarantena e misure precauzionali
Oggi, intanto, in Turchia è stata proclamata la quarantena in due villaggi e gli abitanti hanno consegnato alle autorità il pollame per l'abbattimento preventivo dopo che la scorsa settimana in una fattoria tra i villaggi di Salur e Kaziksa sono morti 1.800 uccelli. Non è stato accertato, però, che si tratti dell'H5N1, il ceppo letale dell'influenza aviaria. Una campionatura degli animali morti è stata inviata in un laboratorio danese per accertare la natura del virus e i risultati sono attesi per mercoledì.

Moldavia e Montenegro, da parte loro, hanno bandito la caccia di uccelli. Libano e Siria (quest'ultima confinante col paese anatolico) hanno preso misure precauzionali per evitare che il 'virus dei polli' si propaghi. L'origine dell'influenza aviaria sarebbe la Siberia, da cui, attravsero le rotte migratorie, starebbe arrivando in Medio Oriente e nell'est europeo (oltre alla Turchia anche in Romania si sono trovati casi di pollame morto in condizioni sospette).

L'Unione europea prende precauzioni
"L'Ue deve parlare con una sola voce", ha detto oggi il ministro alla Salute Francesco Storace. "Sui temi di vaccini farmaci, controlli e caccia devono essere prese decisioni comuni che tutti paesi devono rispettare", ha aggiunto. Da parte sua, il ministro degli Esteri francese, Philippe Douste-Blazy, si è augurato che venga convocato presto un Consiglio dei ministri Ue alla Salute e agli Esteri per coordinare la risposta. "Il virus H5N1 si sta diffondendo e sta raggiungendo le nostre soglie", ha detto il capo della diplomazia francese alla televisione Tf1.
Anche gli Stati Uniti, pur essendo ancora lontani dal rischio 'virus dei polli', si mobilitano. E' di oggi l'annuncio dello stanziamento di 1,85 milioni di dollari (1,5 milioni di euro) in favore della Cambogia, uno dei paesi colpito dal 'virus dei polli'. La decisione è stata presa oggi nella capitale cambogiana in occasione della visita del ministro Usa alla Salute, Michael Leavitt. Il fondo verrà utilizzato per migliorare le competenze e l'equipaggiamento delle strutture sanitarie cambogiane. Dal 2003 l'influenza aviaria ha provocato, nel sud-est asiatico, la morte di una sessantina di persone. Tra di essi vi erano quattro cambogiani.

Da lunedi' etichettatura del pollame italiano
"L'industria del pollame italiano e' la piu' sicura del mondo". Ad affermarlo e' il ministro della salute Francesco Storace che e' tornato a rassicurare i consumatori circa le preoccupazioni sull'influenza aviaria.
"In Italia - ha ricordato il ministro - ci sono cinquemila veterinari che seguono tutta la filiera e controllano gli allevamenti, la macellazione e commercializzazione del pollame; in questo modo i nostri animali vengono avviati alla lavorazione con una certificazione che esclude la presenza di malattie infettive".
Storace ha ricordato che da lunedi' le carni bianche e i prodotti di cacciagione saranno etichettati. "Non si tratta di un pezzo di carta qualunque ma il segno a tutela dei produttori e dei consumatori, i cittadini saranno piu' tranquilli".
Il ministro ha ricordato che il nostro paese non importa pollame perche' se ne produce piu' di quanto se ne consuma. Vanno dunque potenziati i controlli ai Pif (posti di ispezione frontaliera), e con l'aiuto dei carabinieri dei Nas.

Rafforzati i controlli a Fiumucino
All'aeroporto di Fiumicino la Sanita' aerea si sta attrezzando per rendere ancora piu' capillare la prevenzione dai rischi derivati dall'influenza aviaria. Nei prossimi giorni, si e' appreso, dovrebbe scattare un rafforzamento dei controlli sull'arrivo dei bagagli al seguito dei passeggeri: verra' potenziata la presenza di personale sanitario che affianchera' personale veterinario e funzionari doganali per le ispezioni accurate delle merci contenute nei bagagli al seguito dei passeggeri al loro sbarco nella zona arrivi. Sono gia' capillari le verifiche nel settore della Cargo City, la 'citta' delle merci', da parte del personale veterinario, riguardo gli animali vivi e gli alimenti di origine animale di provenienza estera, soprattutto dai Paesi a rischio di influenza aviaria. Sotto osservazione ora anche la Turchia, dopo che l'Europa ha bloccato l'importazione di polli e tacchini.

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Virus e antivirus: medici e multinazionali farmaceutiche
by info(A) Saturday, Oct. 15, 2005 at 11:35 AM mail:

un po di chiarezza su tutto sto casino planetario in termini di virus-antivirus e vaccini... traduciamo nattimino in denaro tutto...inizio dall'italia... Praticamnete la storia si ripete vedi malattie inventate etc...adhd

GUIDA alla SALUTE NATURALE

Manuale di MEDICINE ALTERNATIVE BIOLOGICO NATURALI - Manual of ALTERNATIVES MEDICINES

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MEDICI e CASE FARMACEUTICHE
vedi anche Falsita' della medicina ufficiale + Pubblico Credulone
Farmaci ritirati dal commercio reimmessi ecc.
http://www.mednat.org/falsa_medicina.htm
http://www.mednat.org/falsificazionedati.htm
http://www.mednat.org/telethon.htm
http://www.mednat.org/pericolo_farmaci.htm

PAGATI dalle AZIENDE FARMACEUTICHE
Negli Usa, nello stato dell'Illinois, i bambini vengono forzati ad accettare il vaccino per la varicella.
La decisione è arrivata dal Dipartimento della Salite su suggerimento di una commissione di esperti. Ebbene, 5 dei 18 esperti della commissione sono risultati pagati dalla Merck, azienda farmaceutica produttrice del vaccino.
Lo scorso anno il governo dell'Illinois emanò una legge che proibiva l'ingresso nella commissione di membri pagati dalle ditte farmaceutiche. Ma il governatore Ryan, che aveva ricevuto 9.000 $ dalla Merck per la sua campagna elettorale, mise il veto alla legge.
Dal 1994 la Merck ha contribuito con oltre 75mila dollari al finanziamento dei politici in Illinois.
http://www.suntimes.com/cgi-bin/print.cgi
Ties to drug company raise vaccine questions January 27, 2002 - (su "NVIC" January 27, 2002)

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Negli anni 1950 e 1960 le grosse imprese farmaceutiche Italiane, hanno rifornito di eroina il boss italoamericano Luky Luciano, il quale la esportava negli USA....

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Euro 50 per i medici vaccinatori !

I medici vaccinatori sono al soldo ................delle case farmaceutiche !
Infatti, i medici vaccinatori, per ogni scheda-dati che compilano, prendono la bellezza di 100mila lire dal Ministero della "sanità" !
Per sapere, invece, quanto prendono i vertici della sanità, basta ricordarsi dell'ex ministro, il poco Onorevole "De Lorenzo", che fù denunciato e condannato per aver preso una tangente di 600 milioni per rendere obbligatorio il vaccino per l'epatite B nel 1991.
Il ministro fu' incarcerato, ma la legge......rimase.........
Già dal 1997 con lettera datata 06.05.97 da parte del Ministero della Sanità si propone ai DIRETTORI SANITARI delle USL un compenso di lire 100.000 (centomila) per un richiamo della vaccinazione RDT.
Chiaramente la responsabilità di una eventuale reazione indesiderata viene fatta cadere sui genitori, poichè, per questa vaccinazione viene richiesto anche il consenso informato firmato dal genitore.
Testualmente si legge nella lettera:
"SI ALLEGA COPIA DELL'AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE, NONCHE' DEL TESTO DEL CONSENSO INFORMATO.(ed in aggiunta) PER DETTO RICHIAMO SI PROPONE LA SOMMA DI LIT.100.000 (centomila) PER OGNI SCHEDA RACCOLTA DATI COMPLETATA. DISTINTI SALUTI
L'AMMINISTRATORE DELEGATO............................ecc.ecc.

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CORRIERE della Sera
Esplicativa ed “interessante” la lettura dell’articolo di Claudio Sabelli Fioretti apparso su "Sette" (il settimanale allegato al "Corriere della Sera") di giovedì 27/4, a pag. 63, successivo all'articolo di pag. 59, che parla del licenziamento dall'Osp. Gaslini di Paolo Cornaglia Ferraris, per le sue gravi denunce sul modo di agire dei medici al potere nelle strutture della sanità pubblica italiana.
Un medico di base rivela:
“Affari in pillole. Non solo in corsia, ma anche negli studi dei medici di famiglia si annida la malasanità, che passa spesso attraverso la prescrizione dei farmaci "su commissione".
Se prescrivi questo farmaco…………. ti r e g a l o . . ....un computer, un viaggio, un cellulare.
Così, secondo un anonimo intervistato, le case farmaceutiche "gratificherebbero" molti dottori.
E il bello è che loro non sanno dire no”.
Apre uno scatolone e comincia a tirar fuori penne biro, calcolatrici, ombrelli, coltellini, guide stradali, portachiavi, clessidre, caramelle. "Questo è tutto ciò che è arrivato il mese scorso", dice il Medico di Base. "Ha capito perché le medicine costano così tanto ?". Il Medico di Base ha una teoria: le medicine costano tanto anche perché le ditte farmaceutiche spendono miliardi per gratificare e ammorbidire.
Il sistema è semplice e passa attraverso il cosiddetto "informatore medico-scientifico".
Il Medico di Base ci spiega il marchingegno a patto di conservare l'anonimato.
Cominciamo: chi è l'informatore medico-scientifico ? "Un signore che, per conto di un'industria farmaceutica, visita periodicamente il medico per informarlo delle novità, ricordargli la gamma dei prodotti e chiarire dubbi su un farmaco".
Una funzione utile e necessaria... "In realtà succede tutt'altro. L'informatore è un piazzista.
Per non presentarsi a mani vuote tira fuori penne e libri d'arte, creme, borse e ogni sorta di giochino".
Non sarà certo per una biro che un medico si lascia convincere... "No. Ma sa quante penne biro distribuiscono in un anno ? Io ne ricevo 500 di scarso valore e una mezza dozzina di valore.
E altra paccottiglia, dal coltellino elvetico per medici alle monografie d'arte (in libreria a 150 mila lire), all'Atlante Sanitario d'Italia, alla Guida Michelin (32 mila lire), all'ombrello sponsorizzato.
I medici di base saranno 50 o 60 mila, 500 mila lire di gadget all'anno per ognuno sono 25 miliardi".
Poco per un settore che fattura migliaia di miliardi all'anno. C'è altro ? "Ci sono le cene.
Ogni informatore medico-scientifico ha un budget per aggiornare i medici. In realtà serve per mangiare pesce in ristoranti di lusso".
I medici sono così poveri ? "Non ricchi da permettersi cene da 250 mila lire".
Quantifichiamo il business cene. "Ogni medico va a circa 100 cene all'anno. Totale: 100 miliardi".
Chi sono questi informatori medico-scientifici? "Gente preparata, che fa dei corsi, che è iscritta a un albo". Che si arrabbierà per questa intervista. Dirà: fuori i nomi ! Facciamoli.
"E` inutile. Tutte le ditte e tutti gli informatori si comportano così. Eppoi ho detto solo il minimo...".
E allora diciamo il massimo... "La frase classica è: 'Dobbiamo vendere questo farmaco e abbiamo deciso di investire su di lei'. E ti offrono una stampante, un modem, un televisore.
Guardi questo: è un Pentium III. E` arrivato ieri. Ora devo buttare i due arrivati l'anno scorso".
E in cambio ? "In cambio si aspettano che tu prescriva il loro farmaco".
Come controllano ? "Con i dati di vendita delle farmacie della tua zona".
E se i riscontri sono negativi ? "Il prossimo anno niente computer. E poi ci sono i viaggi".
Lei è una continua sorpresa.…"Li chiamano viaggi scientifici. Meeting e congressi.
Tutti in luoghi di interesse scientifico: Marrakech, Sharm el Sheik, Taormina.
Per capire l'interesse dei viaggi scientifici basterebbe fare il rapporto fra medici saliti sull'aereo e quelli presenti alle relazioni del congresso".
Ma ci sono anche i congressi seri ! "Il congresso mondiale di cardiologia, il congresso mondiale di chirurgia eccetera. Molti medici chiedono alle ditte di finanziare la loro parteci- pazione.
Le ditte li finanziano ben sapendo che quel medico andrà a Londra per mercatini".
I medici chiedono ? "Eccome. A volte spudoratamente, altre sono invitati a chiedere".
Sfigmomanometri ? Stetoscopi ? "Tagliaerba, videoregistratori, antenne satellitari, forni a microonde.
Guardi questo foglietto: computer 120, stampante 29, cellulare gsm 26, fotocamera digitale 40.
Sa cosa vuol dire ? Se prescrivo 120 scatole di un certo medicinale mi danno un computer.
Con 26 un cellulare".
Ma è veramente così importante corrompere un medico? "Un medico può prescrivere una cura di antiipertensivi: costa 70 mila lire al mese, 900 mila all'anno. Per dieci clienti il fatturato è 9 milioni".
Ho ancora il dubbio se convenga. "Quest'anno ho ricevuto un tv color; libri per mezzo milione, un computer, un cellulare, 2 milioni in contanti".
Contanti ? "Non ne potevo più di computer e di cellulari: è arrivato un biglietto di auguri con assegno allegato".
E lei ha accettato ? "Perché non dovrei ?". Per onestà.
"E` onesto pagare così poco un medico ?".
Lei prescrive dei farmaci solo perché le fanno dei regali. "Allora lei non ha capito nulla della sanità. Io prescrivo la molecola, non il farmaco. Per una certa malattia ci sono dieci farmaci basati sulla stessa molecola. Se ne prescrivo uno piuttosto che un altro non cambia nulla". Cambia chi le manda il computer. "Finalmente ha capito. Cambia solo quello".

nota bene:
PRODUTTORI di VACCINI e FARMACI:
Ecco come ci ingannano e cosa possiamo fare per contrastarle:
http://tinyurl.com/45ocy
http://www.nybooks.com/articles/17244
Il libro di Marcia Angell; non e’ una qualunque... e’ il direttore capo del
New England Journal Of Medicine !!!

http://www.nybooks.com/authors/10553
http://www.hms.harvard.edu/dsm/WorkFiles/html/people/faculty/MarciaAngel.html
(cit.) "There is no question in my mind that medical researchers, educators, and clinicians have been corrupted by their close and lucrative ties to industry"
http://www.nybooks.com/articles/17649

"We certainly are in a health care crisis"
http://www.pbs.org/healthcarecrisis/Exprts_intrvw/m_angell.htm

http://www.giulemanidaibambini.org/ricercascientifica.html - http://www.soschild.org/
Data Base Europeo, sui danni degli PsicoFarmaci sui giovani

http://www.malasanita.it/ Dove rivolgersi x la malaSanita’

Chi continua a negare l'evidenza a questo punto non può che essere un
complice delle ditte farmaceutiche !!!
Ritalin.....e profitti...
http://space.tin.it/salute/adauciel/novita/art6a.htm
Ricette per pazienti morti: indagati 23 medici
Uccisi dai Farmaci e dai Vaccini
http://www.mednat.org/ricetta_pazmorti.htm
info(A)

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raccolta di post dal newswire
by wu ming 63 Tuesday, Oct. 18, 2005 at 2:10 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/10/899853.php

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EBay blocca asta di farmaci per l'influenza aviaria
by info Tuesday, Oct. 18, 2005 at 9:23 PM mail:

EBay blocca asta di farmaci per l'influenza aviaria

http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=internetNews&storyID=2005-10-18T152217Z_01_POL853879_RTRIDST_0_OITIN-ROCHE-EBAY.XML

LONDRA (Reuters) - Il sito di aste online eBay ha bloccato la vendita del farmaco Tamiflu di Roche Holding AG dalle sue pagine, dopo che i prezzi hanno raggiunto le 100 sterline sui timori della diffusione dell'influenza aviaria.

Una portavoce di eBay ha detto che l'asta sul sito britannico è stata fermata perché la vendita di farmaci non è permessa secondo le regole della società.

"L'asta di Tamiflu su eBay.co.uk è stata rimossa dal sito appena ce ne siamo resi conto. Non permettiamo la vendita di qualsiasi farmaco controllato o articolo che richiede una prescrizione", si spiega in una nota.

L'Europa ha visto un incremento della domanda di Tamiflu su Internet, dopo la conferma di casi di influenza aviaria in Turchia e Romania e di un caso sospetto in Grecia.

Le offerte per ogni singola cura, che prevede 10 capsule, hanno raggiunto le 104 sterline a mezzogiorno oggi, prima che l'asta venisse cancellata.

La casa farmaceutica svizzera Roche ha chiesto ai consumatori di non acquistare il Tamiflu su Internet, per evitare il rischio di acquistare pillole contraffatte.

Il Tamiflu può ridurre la gravità dell'influenza e può prevenire l'infezione se preso al momento giusto. E' il più popolare fra i vari farmaci raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità per prepararsi ad una possibile pandemia di influenza aviaria.




eBay inglese blocca un'asta del Tamiflu

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/10_Ottobre/18/ebay_tamiflu.shtml

La confezione aveva superato le 100 sterline: «Non permettiamo la vendita di farmaci o articoli che richiedono una prescrizione»


LONDRA - Il sito inglese di eBay (ebay.co.uk) ha fermato l'asta delle confezioni di Tamiflu dopo che i prezzi hanno raggiunto le 104 sterline (152 euro) per confezione di dieci capsule. Nelle farmacie svizzere il prezzo della stessa confezione è di circa 55 euro. Il Tamiflu, un farmaco retrovirale prodotto dalla svizzera Roche, è uno dei due conosciuti in grado, grazie al principio attivo oseltamivir, di combattere il virus H5N1 che provoca l'influenza aviaria. «L'asta di Tamiflu su eBay.co.uk è stata rimossa dal sito appena ce ne siamo resi conto», ha reso noto una portavoce di eBay. «Non permettiamo la vendita di farmaci o articoli che richiedono una prescrizione medica». Il sito inglese di eBay ha hanche tolto i link con gli altri siti che vendono online il Tamiflu.

RETROVIRALI - Nelle ultime settimane c'è stato un forte incremento della domanda di Tamiflu su Internet dopo la conferma di casi di influenza aviaria in Turchia e Romania e di un caso sospetto in Grecia. La Roche ha chiesto ai consumatori di non acquistare il Tamiflu su Internet, per evitare il rischio di acquistare pillole contraffatte. Il Tamiflu può ridurre la gravità dell'influenza e può prevenire l'infezione se preso al momento giusto. È il più popolare fra i vari farmaci raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità (l'altro è il Relenza - principio attivo zanamivir - prodotto dalla britannica GlaxoSmithKline) per prepararsi a una possibile pandemia. Un recente studio, però, ha evidenziato come in Vietnam una variante dell'H5N1 si è dimostrata resitente al Tamiflu.

ASSALTO ALLE FARMACIE DI CHIASSO - «Sono quasi 10 mila le confezioni di Tamiflu prenotate dagli italiani nelle farmacie di Chiasso» dice il dottor Peter Burkard, titolare della farmacia Chiesa di Chiasso, nel Canton Ticino. «Martedì il farmaco si è esaurito ma la Roche consegna regolarmente e siamo in attesa di una fornitura per mercoledì, che è però già tutta prenotata». Burkard e i suoi sei collaboratori passano ormai gran parte del loro tempo al telefono a spiegare ai clienti che li interpellano dall'Italia, ma anche da altri Paesi europei, che è inutile presentarsi da loro senza la ricetta medica e senza aver prenotato. «Il Tamiflu non è un farmaco da banco. Non può essere preso per precauzione come pensano in tanti, in quanto può provocare un calo di efficacia. In caso di necessità, cioè, diminuirebbe il suo effetto perché il virus è diventato resistente». Ogni confezione è una terapia da esaurire in cinque giorni con una pillola due volte al giorno.

CONCESSIONI SUL BREVETTO - Sottoposta a pressioni da parte di governi e organizzazioni internazionali, la Roche sembra intenzionata a cedere gratuitamente il brevetto del Tamiflu per consentire anche ad altre industrie farmaceutiche (in particolare la indiana Cipla) la produzione dell'oseltamivir. La Roche però precisa che il Tamiflu non è una cura per l'influenza aviaria, ma può rallentare i sintomi prima della produzione del vaccino appropriato.


AUSTRIA: COPIE DEI PIANI ALL'ASTA - Il quotidiano austriaco «Kronen Zeitung» ha pubblicato un articolo in cui denuncia che sui siti di aste internet vengono offerte a pagamento (1 euro più tre di spedizione) copie dei piani d'emergenza dei governi austriaco e tedesco contro una possibile pandemia di influenza aviaria, documenti che, in Austria, sono a disposizione gratuitamente presso il ministero della Sanità.

18 ottobre 2005

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I polli sono davanti al video
by mmzz Thursday, Oct. 27, 2005 at 11:39 PM mail:

L'influenza di polli e' quella che contagia chi sta davanti al video e le beve tutte. Gli epidemiologi fanno il loro lavoro, e fanno bene ad essere allarmati, ma i media ci marciano e fanno danni per niente.
E screditano lavoro dei medici e degli epidemiologi, altrenando esperti che dicono uova si/uova no.
Chi credera' piu' alla scienza, dopo che per settimane i tiggi' ci informano che i volatili, poveretti, non sono immortali? La stampa si sente ormai in obbligo di informarci che il tal pappagallo e' morto ma non di influenza, e che quell'altro era stanco (!)
Allarmare inutilmente e' controproducente.

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