Oggi corteo interno all´ateneo, non si ferma la protesta anti Moratti.
L´obbiettivo ora, dopo tre notti di occupazione, è quello di coinvolgere gli studenti che ogni giorno frequentano la Statale. E chiedere a professori e ricercatori di partecipare alla lotta sospendendo la didattica. «Ora che la riforma Moratti è passata in Parlamento bisogna fare in modo che non venga messa in pratica nelle università» spiegano i ragazzi del collettivo Unisurfers da venerdì chiusi dentro l´ateneo di via Festa del Perdono. Anche ieri, per tutta la giornata, si sono alternate assemblee e collettivi di studio sulle riforme dell´università (contestata anche la Zecchino), sul diritto alla studio e alla casa («tanti studenti fuori sede sono costretti a fare i pendolari perché i prezzi a Milano sono proibitivi» spiegano), sul copy right e sulla liberalizzazione dei saperi. Oggi si va avanti. Con un corteo interno che parte dalle aule occupate del piano terra verso i piani alti dove qualche professore riprenderà le lezioni. «Vogliamo coinvolgere più gente possibile - dice Alessandro -. Ora che la didattica riparte e gli studenti tornano in università, andremo in giro per l´ateneo a spiegare le ragioni della protesta». Una contestazione iniziata con il presidio davanti alla Bocconi in occasione dell´inaugurazione dell´anno accademico, che doveva terminare con il ponte di Ognissanti, ma proseguirà a oltranza.
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