"Questo tunnel s'ha da fare?" di Francesco Ramella
La chiusura temporanea del traforo autostradale del Fréjus dopo l’incidente dello scorso mese ha fatto sì che da più parti si levasse la richiesta di un’accelerazione dei tempi di realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità fra Torino e Lione. Due ostacoli sembrano però frapporsi alla costruzione della nuova infrastruttura: da un lato, la contrarietà di una parte rilevante degli abitanti della Val Susa; dall’altro la difficoltà a reperire le risorse pubbliche per il finanziamento dell’opera. Vediamo in breve le motivazioni a sostegno della realizzazione dell’opera. E come possono essere confutate.
Pro e contro il tunnel ferroviario
Si è sostenuto che la fattibilità di un’infrastruttura non può essere valutata con gli stessi criteri adottati per un investimento privato. Vero. Infatti, gli studi trasportistici realizzati non si limitano all’analisi finanziaria dell’intervento, ma fanno ricorso alla consolidata metodologia dell’analisi costi-benefici che consente di valutare le ricadute positive e negative per l’intera collettività. Ma, secondo quanto riportato nel documento "Relazione del gruppo di lavoro economia e finanza" redatto dalla commissione intergovernativa franco-italiana per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione" (Cig), qualora non si prendano in considerazione gli aspetti ambientali, i benefici complessivi attualizzati della linea ferroviaria Torino – Lione sono negativi, pari a -2.378 milioni di euro (con tasso di attualizzazione del 5per cento; -3.734 con un tasso di attualizzazione dell’8 per cento).
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