L´occupazione starebbe per concludersi ma gli universitari annunciano altre iniziative.
La preoccupazione, ora che l´occupazione è alle sue battute finali, è che il movimento nato in queste aule non si spenga. Perché «i motivi che ci hanno spinto fin qui restano, come restano gli obiettivi che ci siamo dati». E allora bisogna guardare avanti, pensare come proseguire la lotta coinvolgendo il maggior numero di studenti. Perché con oggi - forse domani - l´occupazione potrebbe finire (gli studenti lo hanno deciso in una assemblea terminata a notte fonda) e le forme di lotta devono cambiare «ma il confronto proseguire». Per questo sono già stati fissati due nuovi appuntamenti: mercoledì al Politecnico in piazza Leonardo da Vinci, giovedì nella sede della Bovisa. Dopo dieci giorni di occupazione i ragazzi della Statale tirano le somme. Lo fanno in una partecipata assemblea cittadina - oltre 200 studenti, pochi gli adulti, perlopiù rappresentanti sindacali - in cui espongono il documento redatto dal «gruppo riforma» sullo stato dell´università. E ribadiscono ancora una volta le loro richieste: prima di tutto un piano dell´edilizia scolastica che garantisca strutture adeguate e alloggi per fuori sede, e poi apertura serale dell´ateneo, abbassamento dei prezzi dei libri, trasporti pubblici gratuiti, rimozione del precariato, aumento del finanziamento pubblico e salvaguardia delle fasce a basso reddito. Domani il documento verrà portato in senato accademico per ricordare che «è necessario che tutti prendano coscienza delle conseguenze di queste riforme e partecipino attivamente per costruire un´università di qualità, laica, libera e accessibile a tutti». La posizione del rettore non cambia. «Se gli studenti non lasceranno le aule entro questa mattina - spiega - le trattative verranno interrotte immediatamente». Ieri Decleva ha ribadito la sua disponibilità a concedere un´aula «dopo averne fatto richiesta ai presidi di facoltà», ma anche a «verificare la possibilità di destinare in maniera stabile uno spazio di medie dimensioni per attività delle componenti studentesche previa definizione di un sistema di regolamentazione». Il rettore ha dichiarato, inoltre, di voler partecipare a un´assemblea plenaria sui temi della riforma qualora i ricercatori dovessero richiederla e di organizzare un incontro in aula magna entro la fine dell´anno «aperto a tutte le componenti dell´ateneo, ma solo se nelle prossime settimane ci sarà un clima di pieno rispetto, da parte di tutti, delle norme di convivenza dell´istituzione universitaria».
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