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[Processo Sud Ribelle] Trascrizione XII Udienza
by Supportolegale Tuesday, Nov. 08, 2005 at 3:36 PM mail:

DEL 21 OTTOBRE 2005

ESAME DEL TESTIMONE MORTOLA SPARTACO
ESAME DEL TESTIMONE GALDO ROBERTO
ESAME DEL TESTIMONE DE CHIARA GIOVANNI

[P= Presidente; D= difesa; A= accusa; C= difesa di parte civile; R= teste]

P: [Fa l’appello]

P: Sono presenti i testi : GaLdo e Mortola. Il colonnello De Chiara c’è ? Sentiamo il maresciallo Galdo ?
A: No, sentiamo il dottor Mortola, perché viene da Alessandria.

[Come ieri si discute su un’istanza di rinvio del dibattimento per legittimo impedimento di un avvocato della difesa. La Corte rigetta la richiesta e si procede oltre.]

P: Va bene. Il dottore Mortola !

ESAME DEL TESTIMONE MORTOLA SPARTACO: Viene introdotto il Teste richiesto dal Pubblico Ministero, Signor Mortola Spartaco il quale, avvertito dal Giudice dell'obbligo di dire la verità e delle responsabilità previste dalla Legge Penale per i testimoni falsi o reticenti, invitato, rende la seguente dichiarazione: «Consapevole della responsabilità morale e giuridica che mi assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza». Il Giudice invita il testimone a fornire le proprie generalità. Il testimone risponde: Mortola Spartaco, nato a Parma il 23/04/1959, residente a Genova e attualmente vice questore vicario presso la Questura di Alessandria. Si procede quindi all'esame e al controesame del testimone nel modo che segue:
R: Ho ricoperto l’incarico di dirigente della Digos della Questura di Genova fino ai primi di ottobre dell’anno 2001 ; poi ho chiesto io di essere assegnato ad altro incarico, perché sono stato indagato per fatti relativi appunto al servizio nel G8. Al momento sono stato prosciolto in udienza preliminare da alcune imputazioni nel corso di due procedimenti e sono imputato nel procedimento per la scuola Diaz per i reati di falso e calunnia.
P: E’ un procedimento collegato ?
D: (Nucci) Sì.
P: Lo dobbiamo sentire con il difensore. Lo dobbiamo sentire ai sensi del 210, perché è collegato.
D: (Nucci) Abbiamo anche il decreto che dispone i giudizio se può tornare utile alla Corte.
P: Sì, grazie. Ci ritiriamo un attimo, anche perché dobbiamo reperire un difensore. Allora abbiamo avvisato un difensore, però ci vuole mezzora, intanto possiamo incominciare a sentire un altro testimone. E’ arrivato l’imputato D. C.. Chi chiamiamo Pubblico Ministero ?
A: Il maresciallo Galdo.
P: Prego !

ESAME DEL TESTIMONE GALDO ROBERTO: Viene introdotto il Teste richiesto dal Pubblico Ministero, Signor Galdo Roberto il quale, avvertito dal Giudice dell'obbligo di dire la verità e delle responsabilità previste dalla Legge Penale per i testimoni falsi o reticenti, invitato, rende la seguente dichiarazione: «Consapevole della responsabilità morale e giuridica che mi assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza». Il Giudice invita il testimone a fornire le proprie generalità. Il testimone risponde: Maresciallo Galdo Roberto, nato a Salerno il 23/04/69, in servizio presso la Sezione Anticrimine dei Carabinieri di Catanzaro, all’epoca dei fatti in servizio presso la medesima sezione. Si procede quindi all'esame e al controesame del testimone nel modo che segue: Prego Pubblico Ministero !
A: Maresciallo lei ha effettuato le indagini in questo procedimento fin dall’inizio ?
R: Sì, signore. Io allora, l’attività investigativa è partita da una delega della Signoria Vostra, che in data 20 settembre 2001 ci chiedeva di effettuare una sede di accertamenti, volti all’individuazione, tra l’altro, di un gruppo denominato “Rete Meridionale del Sud Ribelle” e quindi si è costituito subito un gruppo di lavoro e pertanto venivano chiesti i primi accertamenti, tramite Arma, e si veniva a conoscenza che questa Rete Meridionale del Sud Ribelle effettuava praticamente, aveva l’ideologia del... contro la clonazione, contro le, più in generale della globalizzazione e diffondeva le sue idee anche tramite la rete Internet. Pertanto da ulteriori accertamenti si veniva a conoscenza della presenza di un sito dove C. F. pubblicizzava alla fine del sito, dopo una sua biografia, pubblicizzava questa Rete Meridionale del Sud Ribelle, mediante un link, un dirizzo. Ora ulteriori accertamenti sulla persona di C. F. ci permettevano di acclarare che lo stesso, che si identifica nell’omonimo, nato a Diamante il 31/07/50, aveva precedenti per cospirazione politica, mediante accordo in concorso, con sentenza divenuta irrevocabile dalla Corte di Assise di Catanzaro, del 1987. Dunque uniti ad ulteriori accertamenti si rendeva necessario un approfondimento sulla persona del C. F., pertanto, su autorizzazione della Procura, nell’ambito del procedimento 39/97 e 189/01 nel Registro di intercettazioni effettuavamo un’intercettazione ambientale sull’autovettura in uso a C. F. e autorizzata quindi dal 20 settembre 2001 fino alla data dell’arresto degli odierni imputati, fino è vero al 15/11/2002. E in tale contesto venivano praticamente censurate una serie di conversazioni, che di qui a poco vi rappresenterò.
A: Ecco vuole, con il permesso della Corte, individuare queste conversazioni più significative ai fini investigativi ?
D: (Nucci) Presidente c’è opposizione alla domanda, c’è un capitolato ammesso dalla Corte di Assise, che riguarda fatti specifici, il cappello fatto dal teste sul come sono iniziate le indagini, qual è l’attività svolta e tutto quanto il resto penso sia utile a chiunque, ma a questo punto il Pubblico Ministero ha il dovere di concentrare le domande sui punti ammessi.
P: Sì, sui punti ammessi Pubblico Ministero.
A: Vi erano delle conversazioni tra C. F. e A. L. su modelli di manifestazioni ?
D: (Petitto) C’è opposizione alla domanda, è evidentemente suggestiva e per altro è fuori...
A: No, è la prima ammessa...
D: (Petitto) In ogni caso è suggestiva così posta.
P: La prima non è stata ammessa. La sesta sì. Cioè deve rispondere sulla sesta circostanza.
A: Sull’uso della chiave inglese negli scontri...
P: Sulla nona, sulla tredicesima e sulla quinta, limitatamente alla militanza di C. F. in Lotta continua.
A: Però cominciamo da questa militanza di C. F. in Lotta continua.
R: Sì, signore.
A: Che cos’è Lotto continua e...
R: Chiedo l’ausilio un attimo per indicare bene il progressivo. Allora, sì in pratica C. F. già negli anni ottanta, come dicevo prima, era stato tratto in arresto per aver fatto parte di Lotta continua, un movimento dell’estrema sinistra extraparlamentare, denominato Lotta continua Carlo Marx, è un movimento comunque extraparlamentare, violento, nato nel ’69 e prediligeva questo movimento lo scontro di piazza e quindi...
D: (Nucci) C’è opposizione ... (VOCI SOVRAPPOSTE).
P: Sulla ... (PAROLA INDECIFRABILE) non è stata ammessa, solo sulla partecipazione.
D: (Nucci) Poi quello che sarà Lotta continua lo vedremo (PAROLA INDECIFRABILE), se mai sarà necessario.
P: Va bene avvocato.
D: (Nucci) Sociologia non ne accettiamo da...
R: Allora il progressivo di interesse, dove lui fa riferimento a Lotta continua è quindi il 408 del 23/11/2001, dove praticamente lui C. F., si ha un dialogo tra C. F. e la...
D: (Nucci) Chiedo scusa, ci indica cortesemente il Rit, perché cerchiamo di seguirla.
R: 189/01.
D: (Nucci) Grazie.
R: Pertanto si ha un rinserimento di questo movimento, c’è un occasione del figlio di C. F. C. E. che doveva recarsi a Milano da una loro amica “P.”, rimasta non identificata, compagna di Lotta continua e quindi ritorna comunque questo movimento, nel senso come appoggio però il figlio. Ora comunque la sua continua partecipazione con soggetti, che hanno fatto parte di Lotta continua è appurato in un servizio di OCP, di Osservazione Pedinamento e Controllo del 20 ottobre 2002. Nell’occasione avevamo avuto notizia che C. F. doveva effettuare una manifestazione in Diamante a favore di Emergency, per la costruzione di ospedali in Iraq e in Afganistan. E pertanto nell’occasione viene quindi organizzato il servizio e vengono subito, viene reperito il volantino in base agli orari e quindi da un controllo del posto notavamo subito un “tazebao” sul lungomare, dove venivano indicate appunto delle frasi contro Nerone, contro Hitler e più distante nella piazza vi era un tavolo, dove bisognava apporre delle firme per prendere dei volantini, e via era A. L. e una persona identificata quale “M.”, successivamente identificato come S. S., personaggio comunque che risulta per precedenti di Polizia di aver fatto parte in Lotta Continua.
D: (Nucci) Chiedo scusa Presidente, ma il teste mi pare che stia divagando un po’ troppo.
A: No, maresciallo io stesso lo riconduco nell’alveo della domanda. Ecco vuole riferire sul contenuto di questa conversazione in merito appunto alla militanza ?
R: Sì, se... in pratica se vengo autorizzato a...
P: Sì, può consultare gli atti. E’ una telefonata trascritta ?
R: Sì, è una telefonata trascritta.
A: Una conversazione ambientale.
R: Conversazione ambientale.
A: Il Ross ha fatto solo l’intercettazione ambientale.
R: Allora una 408 del 23/11.
P: Maresciallo può sedersi per consultare gli atti.
R: Allora in pratica nel dialogo, lo posso leggere tutto quanto, comunque parte dal... allora parte così C. F. quando uno lavora...
D: (Nucci) Se lo facciamo leggere Presidente mi perdoni, sono già agli atti, giusto per...
P: Sì, sono agli atti, giusto per capire un attimo.
R: Sì, sì, allora C. F. a questo punto...
P: Se non lo legge e fa il riassunto dice che ha fatto il riassunto, insomma faccia un riassunto fedele !
R: E’ questa la frase sola che dice C. F. nell’occasione dice, parla di questa compagna P., dice che vive da sola, questi qui che vive con la madre, ma è una compagna nostra di Lotta continua lo sai da quando ? veniva a Diamante lei quando aveva 20 anni, la conosciamo da tanto tempo e adesso io, per combinazione, hai visto certe volte mantenere i rapporti che vuol dire... –
D: (Petitto) Presidente, chiedo scusa, siccome c’è un problema di fedeltà, parliamo di amplificazione audio e quant’altro, queste intercettazioni come ovviamente la Corte meglio potrà vedere autonomamente, sono anche imbibite di puntini sospensivi, incomprensibile, forse sarebbe meglio che il teste leggesse, anche perché altrimenti una fase ha un senso...
P: Mettetevi d’accordo con l’Avvocato Nucci.
D: (Petitto) No, perché siccome sta leggendo, allora o fa il riassunto fedele come dice la Corte, dinanzi alla quale siamo tutti...
P: E’ sempre difficile poi la storia riassunta e cose... oppure le legge. Noi le abbiamo agli atti, è chiaro che leggerle è una cosa inutile, perché noi ce l’abbiamo in atti, però per rispondere poi alle domande deve dare per presupposta la conoscenza della circostanza che emerge dalla conversazione, quindi in qualche modo deve fare o la legge o fa un riassunto fedele.
R: Il C. F. è stato arrestato nell’80 per aver fatto parte di Lotta continua, però ecco è proprio il momento di congiunzione è rappresentato da questa sua, questi rapporti comunque con altri compagni di lotta continua.
P: E questo è il dato che emerge dalla conversazione.
A: Sì, basta. Basta così su questo argomento.
P: Va bene.
A: Ecco sull’uso della chiave inglese...
D: (Nucci) No, no, c’è opposizione.
A: E’ stata ammessa la domanda.
D: (Petitto) Ho capito, ma leggendo il capitolato...
P: Ho capito, però non la può formulare così. La circostanza è stata ammessa, però la domanda per come è formulata per iscritto è suggestiva, quindi deve fare una domanda non suggestiva.
A: Nel corso delle indagini da lei effettuate è emerso qualche dato investigativo in merito all’utilizzo di chiavi inglesi ?
D: (Petitto) C’è opposizione alla domanda, è un’altra volta suggestiva.
A: E non lo so come la devo formulare.
D: (Petitto) Non suggestiva.
A: Me la formuli lei, io mi rimetto all’avvocato, non so come... Devo parlare della chiave inglese.
P: Lei ha ascoltato una certa telefonata, diciamo il progressivo perché è indicato nella circostanza.
A: E allora è il progressivo numero 685 del 14/01/2002, 13.31. Tra chi era questa conversazione ?
R: Tra C. F. e C. E. il figlio, nella quale viene fatto diciamo un esempio negli scontri di piazza, che C. F. sostiene di avere sostenuto negli anni settanta e quindi c’era questo uso di questa chiave inglese, che era diventato comunque poi un simbolo, perché con una chiave inglese fu ucciso un noto militante di destra, tale Sergio Ramelli, e quindi con questa chiave inglese venivano pronunciati degli inni...
D: (Petitto) Presidente, chiedo scusa, però non possiamo consentire questa ipertrofia al teste voglio dire.
A: Che cosa ?
D: (Petitto) Dico quest’ipertrofia, cioè parla di Ramelli, siccome non stiamo facendo il processo per Ramelli, siccome C. non risponde... che io non assisto, non risponde dell’omicidio Ramelli, non vi ha mai risposto, vedremo poi nell’80 di che cosa risposte, questa ripeto ipertrofia e tutte queste scorie...
P: Il contenuto della conversazione qual è ?
R: E’ proprio questo, nel senso...
A: Ha già riferito.
D: (Petitto) Maresciallo si parla di Ramelli in quest’intercettazione mi perdoni ? Non sono in sede di...
R: No, si parla di...
D: (Petitto) E quindi lei non può riferire su Ramelli.
R: Si parla della chiave inglese e io stavo cercando di dare una spiegazione, perché se no questa Z36 che cosa...
D: (Petitto) Lei deve dare una spiegazione a quello che ha fatto sotto il profilo dell’investigazione e basta. La storia se la conosciamo, le dico...
P: Avvocato Petitto!
A: E non è che può...
P: Lei non può dirigere l’esame !
D: (Petitto) Chiedo scusa alla Corte.
P: Come sa non lo può dirigere.
D: (Petitto) Chiedo scusa alla Corte.
P: Si può semplicemente opporre.
D: (Petitto) Mi sono opposto. Allora volevo formalizzare l’opposizione in ordine a questo modo di procedere del teste.
P: Riferisca sul contenuto della conversazione.
R: Allora viene fatto riferimento a una chiave inglese da 36, mentre C. sostiene di avere una chiave più piccola, questo nella conversazione, da 27. In effetti in sede di perquisizione e sequestro, effettuato in data 15/11/2002, dell’arresto quindi di C. F., nel suo comodino della stanza da letto veniva rinvenuta una chiave inglese da 27.
P: Va bene, questo è l’accertamento. L’D: (Branda) è arrivato !
A: Ecco, andiamo avanti maresciallo. Mi vuole parlare in merito al progressivo 1033 delle ore 21.14 del 6 luglio 2002 ?
R: Sì, signore, qui viene, si assiste a...
A: Sempre ambientale.
R: Sempre ambientale dell’autovettura. Allora viene, praticamente viene ascoltato un dialogo tra C. F., C. E. e una donna, che è rimasta non identificata. Questa donna fa esatto riferimento al ruolo di S. M., che doveva comprare delle mascherine da portare poi a Genova, delle maschere, delle mascherine, fa riferimento a delle mascherine da portare a Genova, che poi cosa dice non ha fatto perché le ho comprate io. Comunque le avrebbe comprate la donna. E’ importante comunque indicare che S. M. è stato ripreso dalle telecamere Savonarola... D: (Nucci) Lo sappiamo questo, hanno riferito altri testi su questo.
A: No, maresciallo mi segua un attimo, quindi vuole continuare del tenore di questa conversazione e su quanto è emerge...
R: Sì...
A: Mi faccia finire. E su quanto emerge in merito appunto a S. M. in base a questa conversazione ?
R: Lui, praticamente, avrebbe operato unitamente ai Blak bloc. A: Se vuole Presidente, l’autorizza, può sempre consultare.
R: Allora quindi il riferimento è il verbale di trascrizioni quindi del progressivo della telefonata 1033 del 6 luglio del 2002, ore 21.14, avviene tra C. F., una donna con inflessione siciliana, rimasta non identificata, e C. E.. In pratica... lo leggo tutto ? P: No, faccia un riassunto.
R: In pratica si parla ecco, E. parla di questo, viene messo in discussione M. S., perché dice la donna, dice comunque è bellissimo, i cosentini sono eccezionali veramente, ho assistito a scene meravigliose, proprio lì sento come ... (PAROLA INDECIFRABILE) c’era quello coso con la coda, robusto C. dice M. la donna dice M. E. M. S. M. dice la donna doveva portare le mascherine per Genova, alla fine le ho comprate io C. Ah, cioè le mascherine doveva comprare la donna dice doveva comprare le mascherine per Genova, era proprio partito. Allora lui era impazzito, non sapeva che fare e poi dice C. E’ andato a finire con i tedeschi E sempre dice C. è andato a finire con in Blak bloc Quindi, allora rintracciato dice C. rintracciata la sede era entusiasta di questa tedeschi. Mi hanno dato una maschera. Faceva allora questa maschera tedesca e poi dice ride. Mi hanno dato una maschera, hanno assaltato due supermercati, si sono fregati birre ( e poi c’è una risata) non sia mai gli toccavi i Blak bloc. E poi la donna dice M. che persona incredibile però E C. F. dice troppo forte la donna dice è un compagno troppo... Poi ci sono dei disturbi di linea a cade la linea dell’ambientale.
A: Senta ci sono conversazioni ambientali che lei ha ascoltato sull’atteggiamento che avrebbero dovuto avere il C. in ordine a questi vertici ?
R: Sì, signore, in particolare si fa riferimento al progressivo 894 del 04 luglio 2002, tra C. F. e C. E.. In particolare lo, riassumo prima, anzi lo prendo così abbiamo una maggiore indicazione 894. In pratica loro sostengono che in caso il vertice si fosse spostato in altre città avrebbero distrutto pure le altre città, in modo da far sì che i vertici potessero essere svolti sulle montagne, quindi in zone appartate e isolate.
A: Solo questa è la conversazione in cui si parla di distruzione delle città ?
R: Ci sono poi una serie di...
D: (Nucci) Non rientra nel capitolato di questo testimone la circostanza sulla quale sta riferendo e rimanendo sul vago, cioè chiedendo se tra le telefonate che ha ascoltato, senza indicare il progressivo, è inibito alla difesa il controllo per verificare se sono tra le telefonate o le intercettazioni.
P: La domanda è generica, però chiaramente se lui risponde deve indicare la telefonata, in modo che voi la possiate controllare, questo è ovvio.
D: (Petitto) Sì, perché alcune non riusciamo a trovarle per verità.
P: Sì, ma lui non ha ancora risposto.
R: Sì, stavo dicendo. Altri riferimenti riguardo gli scontri sono relativi ai progressivi 2,306 e 2.307, dove si...
D: (Petitto) Presidente, chiedo scusa, non è ammesso su questo, questo teste mi sembra, possiamo verificare ? Non vuole essere un’opposizione, una richiesta di verifica anche all’ufficio di Procura. Dai miei dati, alla luce del provvedimento della Corte non mi pare che debba rispondere su questo.
D: (Nucci) Perché era specificamente indicata come circostanza e non è stata ammessa nell’ordinanza.
P: Qual è la circostanza ?
D: (Nucci) La penultima.
P: Perché è sul significato, ma quello che non... cioè le circostanze non ammesse sono quelle che vertono sul significato o sull’interpretazione di un fatto, di una conversazione eccetera. Sul significato non può deporre, ma il contenuto della intercettazione lo può riferire. La penultima dice sul significato ai fini della ricostruzione, quello non può dire, ma il contenuto della conversazione sì, sul contenuto della conversazione sì.
D: (Petitto) Presidente, mi perdoni, chiedo ovviamente un’interpretazione autentica, ci mancherebbe altro, però mi sembra che il provvedimento della Corte escluda in toto tutte queste altre circostanze, completamente.
P: Il significato, perché sono sul significato.
D: (Petitto) Io leggo Con esclusione di tutte le altre, perché aventi ad oggetto valutazioni degli esiti delle indagini investigative integranti il concetto ... (PAROLA INDECIFRABILE) personale e non inscindibile dal fatto –
P: Oh ! Sulle valutazioni, sul significato non depone, ma sul contenuto, lo abbiamo detto, se la telefonata o la conversazione è trascritta può deporre. Questo è ovvio !
A: Quindi su questa...
P: Le valutazioni non può fare, ma il contenuto lo può riferire. A: Allora nel progressivo ambientale numero 2.307 del 17 ottobre 2002, delle ore 7.46, è censurato un dialogo che avviene tra C. F. e persone che abbiamo indicato come uomo1 e uomo2, in quanto rimasti non identificato. Comunque le parole del F. C., per quanto riguarda l’indicazione, quindi sui fatti di Genova sono i seguenti, C. F. dice Tu pensa noi abbiamo iniziato gli scontri, perché noi piazza De Novi, dove eravamo, dove sono arrivati, dove è arrivato un gruppo grosso dei Blak bloc, sono arrivati i Blak bloc, noi siamo andati subito verso di loro, perché conoscevamo molti di loro, che la notte avevamo dormito... Quindi c’è una ricostruzione del percorso, in pratica del tragitto che ha fatto C. F. e quindi dice piazza De Novi... Allora Sapevamo quello che succedeva venerdì e sabato e noi sapevamo che tentavamo lo sfondamento a piazza De Novi Quindi dice vicino a ( ?) di fatti la Polizia come ha visto che la piazza si è riempita, subito ha fatto... Allora ... di fatto tutti quelli che erano nelle prime file della piazza, io per fortuna in quel momento mi trovavo proprio ai bordi della... vicino a quel famoso cantiere, che è stato attaccato e smantellato e prese le prime sbarre, che si sono prese da un cantiere. Non è vero che sono arrivati armati... quindi la Polizia ci ha caricato e quindi si è preso le mazze, le cose, tutto quello che c’era in questo cantiere edile. I Blak bloc subito hanno preso e hanno assaltato la banca, cioè il Credito, il Credito quello che c’è a Belvedere, come si chiama ? Poi ancora C. F. dice Noi abbiamo preso un furgone dei Carabinieri, che si vede la scena della cosa, là c’ero pure io, in cui i Carabinieri li hanno presi e li hanno cacciati fuori a pedate, li hanno cacciati fuori Quindi continua l’indicazione e poi dice Noi sabato tu devi calcolare che lo spezzone poi che eravamo rimasti noi con i pugliesi, calabresi e i napoletani... E qui c’è il viaggio di ritorno in pratica. Dice noi non c’abbiamo lasciato niente, ci siamo fatti banche, ci siamo fatti supermercati, uh quello che non abbiamo fatto ! A ritorno tu non hai idea, abbiamo assalito pure un sex shop E poi ci sono le persone qua che ridono, altre due persone e poi continua, dice pensa un poco abbiamo distrutto quello che abbiamo trovato, era il segnale capitalista e non c’abbiamo lasciato niente, il sex shop ci siamo fatto (e ride). Quindi ti ho detto, ti ho detto banche a non finire, mamma mia quante ne abbiamo distrutte E quindi poi c’è sta l’altro uomo con incomprensibile. Va bene, poi Notizie era morto Giuliani, era morto un altro ragazzo, a un certo punto erano morte tre persone –
A: Senta per quella che è la sua attività investigativa, è stata nella realtà anche distrutto un sex shop ?
R: Sì, sì, accertamenti in Genova hanno consentito di accertare appunto che era stato distrutto un sex shop con denominazione “Seventin sex shop”, in corso Castaldi. Effettivamente nella via del ritorno al campeggio Re di Puglia, dove C. ha alloggiato nel periodo del G8.
A: E sulla stessa strada erano delle banche ? esistevano banche ? R: Vi era stata la distruzione anche di banche sì. Il riferimento alla Banca del Credito italiano in effetti sede di perquisizione e sequestro. Nel computer di C. F. è stato rinvenuto un documento dove egli dà una descrizione analitica, che vorrei leggere, nell’ingresso nella banca e quindi dove ha portato la sua parte di distruzione. E il riferimento..
D: (Petitto) Ovviamente il teste non può leggere, è un discorso oggetto di un sequestro e acquisito agli atti, eventualmente quindi... non è un’intercettazione è un documento, non è un intercettazione...
P: Ma non è che c’è il divieto di leggere il documento, sta ricostruendo. Sì, ma non c’è il divieto di leggerlo, io credo che sia rilevante in relazione alla telefonata l’accertamento conseguente, il contenuto e l’accertamento e il sequestro di questo documento, di che documento parliamo ?
R: Allora è un documento sequestrato nel computer di C. F., reperito...
D: (Petitto) Chiedo scusa possiamo sapere se il teste ha operato il sequestro ? è lei che ha fatto il sequestro ?
R: Il sequestro è stato operato dai Carabinieri di Diamante.
D: (Petitto) Lei fa parte dei Carabinieri di Diamante, cioè lei materialmente ha fatto questo sequestro ? Questo le sto chiedendo. R: Materialmente sì, perché il sequestro è stato sequestrato il computer di C. F. dai Carabinieri di Diamante e successivamente è stato visionato da noi e dal perito. Allora inizia così Tutte le volte che mi alzo il cappuccio della felpa, arrotolo la sciarpa sulla faccia con sotto una mascherina e indosso gli occhiali lacrimogeni, sento il calore della comunità proletaria e un’energia adrenalinica, che invade tutto il mio corpo, avanzo così con un gruppo di giovani compagni verso il plotone di Carabinieri, fermo a 200 metri da noi. Pochi attimi prima con 20.000 persone eravamo in pizza De Novi, dovevamo muoverci verso la zona rossa, erano le 10.00 del mattino Poi continua così, dice che è partito dal campeggio Re di Puglia e iniziano gli scontri, quindi dice L’adrenalina mi avvolge completamente, si cominciano a divellare i pali stradali, le panchine e qualsiasi oggetto urbano da lanciare contro quella massa tetra, che battendo scudi come i gladiatori avanza verso di noi. Noi continuiamo la nostra azione di disturbo alle istituzioni capitaliste e la banca è nelle nostre mani, pietre e oggetti di ogni genere hanno sfondato le vetrine blindate del potere, le vetrine del potere usuraio cadono a pezzi, mentre da fuori giungono a noi applausi di un migliaio di compagni fuori a vedere la scena. Ora siamo dentro. Quindi alcuni strappano i fili del computer, attraverso gli occhialini vediamo i nostri occhi brillare, è come se tutti ci aspettassero fuori, tamburi e bandiere, applausi. Ora siamo fuori completamente e scappiamo lungo il vialone verso il grande piazzale. Ora anche auto di grossa cilindrata bruciano, ma le strade sono ancora in mano nostra. Né la felicità del risultato mi evita ogni azione di distruzione e di sabotaggio ridonda su di me come segno di colleganza di classe, né l’eventuale rischio mi offende, anzi mi riempie di emozione febbrile come attendendo l’amata, né il dolore dell’avversario mi colpisce Insomma questo è l’atto, come sequestro...
A: Cos’altro è stato sequestrato a casa di C. F. ?
R: Sì.
D: (Petitto) Anche su questo il teste non dovrebbe rispondere.
A: No, è stata ammessa, punto 13.
R: Allora...
D: (Petitto) Chiedo scusa, avevo visto male io.
R: Allora presso l’abitazione di C. F., tra l’altro sono stati sequestrati 29 semi di cannabis indica del peso totale di grammi 0,4, contenuti in una cassettina di legno, posta sul tavolino centrale del soggiorno ; un granello di hashish di grammi 0,4, custodito in un involucro di cellofan e riposto nella medesima cassettina ; una foto di Renato Curcio, che è il fondatore delle Brigate Rosse, con scritta sul retro “Renato Curcio a Diamante 19/03/94”. Poi, come dicevo poc’anzi, nella camera da letto matrimoniale, occupata da C. F., una chiave inglese da 27, marca Beta numero 40, del tipo crom vanadium, rinvenuta nel comodino posto alla sinistra del letto matrimoniale ; una mascherina sagomata per naso bocca, modello ATP 9.200, già utilizzata, recante traccia di colore rosso sulla parte esterna ; occhiali antilacrimogeni marca Pirelli ; maschera antigas per naso bocca, marca Pirelli ; manifesto relativo alla Rete Meridionale del Sud Ribelle, affisso sulla parete ; maschera da travisamento in plastica di colore bianco ; mascherina con filtro per naso bocca, con elastici di colore giallo ; mascherina per naso bocca di colore grigio ; occhiali da sci ; bastone di legno ; asta di colore grigio argento, con garza incendiaria ; poi una bottiglia decorata di forma piramidale, contenente ramoscelli e foglie di cannabis indica. E altri documenti, cartacei...
A: Questa maschera di plastica di cui ha parlato è, vuole descriverla meglio nel colore e nella consistenza ?
R: E’ una mascherina...
A: Se è morbida, rigida ? com’è ?
R: Rigida di colore chiaro, che diciamo non permette di vedere il viso, in quanto prende tutta la faccia insomma, tutto il visto e per permettere il perfetto occultamento della persona che la indossa.
A: Senta cosa è stato sequestrato nell’abitazione di A. L. a Napoli ?
R: Sempre in occasione dell’arresto e quindi della perquisizione e del sequestro presso l’abitazione di A. L. sono, allora sono stati sequestrati in particolare due libri, mi riferisco a un Manuale terrorismo rivoluzione e un altro Blak bloc, cosa pensano le tute nere. Da qui, dallo studio comunque di questi libri già sottolineati, comunque studiati, è emersa anche un’importante indicazione di cosa sono i Blak bloc, in pratica vengono indicati, con quello che poi sono stati sulla piazza, come una...
D: (Nucci) Non è un esperto, cioè gli stiamo facendo valutare un libro regolarmente pubblicato, cioè lo acquisiamo al processo se non c’è agli atti del sequestro, valuterà la Corte di che cosa si tratta.
P: Descrive i Blak bloc.
D: (Petitto) Non è un politologo.
R: Descrive i Blak bloc come strategia, come tattica e quindi è un insieme di anarchici, non dà una definizione comunque unica di quello che si è sempre pensato.
P: Va bene, su questo non può deporre.
A: Sono emerse conversazioni sulle brigate rosse ?
D: (Nucci) C’è opposizione ! Non è assolutamente ammessa come domanda. Indichi il progressivo, così noi abbiamo possibilità di valutare se ci sono intercettazioni ambientali o telefoniche trascritte, che ha valutato il Pubblico Ministero di richiederne la trascrizione, per cui...
P: Ci sono trascrizioni...
R: Trascrizione 1.163.
P: Ma la domanda non è inammissibile. Se ci sono trascrizioni parliamo di intercettazioni in questo senso.
R: Sì, sì, è emerso dall’intercettazione 1.163 del 24 marzo 2002, è un discorso tra C. F. e A. L.. In pratica vengono riproposti, c’è una discussione tra i due comunque sulle brigate rosse e l’indicazione di C. F. è nel rivalutare l’azione delle brigate rosse nel caso del sequestro moro, egli lo definisce un’azione bellissima, la leggiamo la trascrizione E’ un’azione bellissima in quanto sono stati uccisi tutti gli agenti della scorta, senza uccidere in quell’occasione l’onorevole Moro Successivamente lui poi dice che in quanto era titolare al tempo di una libreria di Diamante, la Punto Rosso, e in quell’occasione quando poi si seppe dell’omicidio dell’onorevole Moro e quindi della mobilitazione nazionale di tutta Italia contro le Brigate Rosse lui si astenne, disse insomma piangetevelo voi, non è una, diciamo non prese parte a questa forma di protesta contro le brigate rosse. Comunque anche nel sequestro presso la sua abitazione abbiamo la foto appunto con la dedica di Renato Curcio a C. F. in questi termini, comunque è emerso il rapporto anche con le Brigate Rosse.
A: Sono emerse conversazioni su altri omicidi ?
R: Sì, sempre in questo progressivo e mi riferisco al 1.163 del 24 marzo 2002, vengono fatti riferimenti su azioni fatte dalla Brigate rosse circa l’omicidio del generale... del Giudice D’Urso, che era un magistrato di sorveglianza, direttore degli Istituti di Prevenzione e Pena e che fu sequestrato...
D: (Petitto) Presidente non mi sembra sia ammesso. Io dico non mi sembra umilmente perché io sto controllando sulla mia...
P: Esatto, voi avete ragione, però quello che non è stato ammesso avvocato è stato il significato, cioè la circostanza non viene ammessa perché per come è formulata si parla di interpretazioni, significato, pareri, opinioni eccetera, questo certamente al teste non può essere chiesto, ma la telefonata che è stata trascritta regolarmente, ne abbiamo parlato la volta scorsa, può deporre se è stata trascritta e se è la base di un accertamento successivo, tipo un sequestro, tipo una perquisizione, tipo un accertamento di Polizia Giudiziaria qualsiasi, tipo un’ispezione dei luoghi. Non lo so...
D: (Petitto) Certo. Mi perdoni Presidente, però vorrei osservare che per esempio anche ove vi sia una telefonata, un’intercettazione, una captazione dove si parla dell’omicidio mi pare D’Urso, è del tutto evidente che non ci sono stati accertamenti successivi, per la semplice ragione che non è oggetto di questo processo l’omicidio D’Urso, che mi sembra già sia cosa giudicata in Italia dal punto di vista processuale, per cui non vedo la rilevanza, quindi lo pongo anche sotto il profilo della rilevanza. Se poi comunque ci indica cortesemente la trascrizione e il Rit noi continuiamo a seguirlo.
P: La trascrizione l’ha indicata.
D: (Petitto) No, per il futuro intendo dire, nel senso...
P: L’accertamento non lo so se c’è un accertamento su questa cosa e non lo so.
R: Il progressivo è il 1.163 del 24 marzo 2002, delle ore 18.16 e 40 secondi, della durata di 19 minuti e 27 secondi, dialogo tra C. F. e A. L.. Qui si fa riferimento anche, ecco ad alcune forme di sabotaggio, che devono essere praticamente messe in atto, si fa riferimento ecco a forme di sabotaggio che devono mettere in difficoltà le forze di Polizia, infatti viene fatto riferimento, c’è qua nella trascrizione, al modello Barcellona, cioè in Barcellona nel 2001 si doveva effettuare una manifestazione della Banca Mondiale, dal 24 al 26 giugno 2001, ora non fu più fatta perché un gruppo di manifestanti antiglobal avevano interrotto questa manifestazione e avevano distrutto auto, negozi con analogie che si sono avute poi al G8 di Genova e quindi C. in questo dialogo sostiene, C. F., di dover mettere in atto forme di sabotaggio notturne, con quindi manifestazioni di notte, senza dare preavviso alla Polizia, agli organi competenti. E quindi il riferimento invece come dicevo all’omicidio del, cioè del Giudice D’Urso, al sequestro del Giudice D’Urso e del generale Galbaniggi, sempre nello stesso progressivo ed ambientale, viene fatto riferimento a quest’azione delle Brigate rosse, dove fu sequestrato questo Giudice D’Urso dalle Brigate Rosse, che chiedevano come rivendicazione la chiusura del carcere Dell’Asinara e la liberazione di alcuni compagni detenuti. Ora l’azione fu risolta dai Carabinieri del Gis, guidati funzionalmente dal generale Galbanigi, il quale successivamente fu ucciso.
D: (Nucci) Presidente è evidente che stia debordando. I Gis anni ottanta non fanno parte di questo procedimento e né parla nel...
A: Chiedo scusa fa parte questo di un accertamento, comunque la sua, la ricostruzione di questo...
D: (Nucci) Ma questa è cronaca, storia del paese.
A: Mi faccia finire avvocato ! Questo accertamento fa parte di una ricostruzione investigativa delegata dal mio ufficio al...
R: Perché nel dialogo viene solo fatto riferimento al Giudice D’Urso e al generale Galbanigi e vengono esaltate le azioni delle Brigate Rosse, ovviamente...
D: (Petitto) E’ una valutazione vengono esaltate cioè la rilevanza di questi, veramente non capiamo.
A: Sulla rilevanza non può rispondere il teste, può rispondere il Pubblico Ministero.
D: (Petitto) Sull’esaltazione è una chiosa tutta del teste però e noi ci opponiamo a questo modo di procedere.
R: Ve lo leggo avvocato.
P: Sulle valutazioni vediamo se... sta dicendo di no, leggiamo la trascrizione, vediamo.
R: Allora, C. F. Allora io penso che (incomprensibile) non dovrebbero più fare manifestazioni, cioè un tam tam di voci che dice per protestare contro (incomprensibile) appuntamenti a piazza del Gesù e fai un tam tam di voci, senza avvisare Polizia, senza avvisare niente, senza fare (incomprensibile). Quindi forme... C. Ah, va bene ti devono acchiappare, ti devono pigliare ? cioè delle forme ormai tu le devi anche cambiare, come il fatto di fare delle ronde di telecamere, queste cose qua le deve fare, devi mettere in atto forme di sabotaggio che devono mettere in difficoltà, oppure per esempio fare le manifestazioni di notte, appuntamento a mezzanotte per dire che c’è la strada libera, non c’è nessuno. Devi fare delle forme, hai visto a Barcellona ? La manifestazione, gli scontri sono successi la notte E quindi, per non dilungarmi, quindi poi parla del fatto di Moro e quindi in pratica qua, sempre C. F. nel dialogo dice Con Moro, che era al centro quindi si riferisce alle azioni delle Brigate Rosse, che era al centro, dietro, senza colpirlo e insomma è stata una cosa straordinaria questa. Il giorno dopo manifestazioni in tutta Italia, pure a Diamante lo sai c’era il P.C., allora la D.C., erano tutti quanti a fare le manifestazioni E A. L. E tu dov’eri ? C. Ero a Diamante e facemmo un manifesto in cui dicemmo che noi partecipavamo, piangetevelo voi ! (incomprensibile) ci hanno fatto (incomprensibile), poi 150 (incomprensibile) ci hanno messo, non c’è niente da fare, quando si alza il livello di scontro e ognuno vede si sente colpito anche nel suo benessere, perché è chiaro che chi come P., M. che sono benestanti, è chiaro che hanno paura, loro hanno paura, hanno paura perché siccome vivono di privilegi hanno paura che i loro privilegi possano essere messi in discussione, il loro essere anarchico, essere coso, potrebbe essere messo in discussione, nel senso che c’è una restrizione di leggi, di cose, per cui loro avrebbero paura di andare a fare una riunione tranquillamente, oppure di vedersi la casa perquisita, loro non hanno mai avuto una...
P: Va bene, questa è tutta la trascrizione.
R: E’ questa qua la trascrizione.
D: (Petitto) Questa, parliamo sempre di brogliacci di Polizia Giudiziaria, perché la trascrizione è un po’ difforme, comunque lo vedremo poi dopo.
A: Ha detto che nel corso delle indagini sono emersi che ha appena narrato sui Blak bloc e vi sono altri elementi sui Blak bloc e vi sono altri elementi sui Blak Bloc di cui lei si è occupato durante l’attività investigativa nelle intercettazioni telematiche, che lei ha visionato ?
R: Sì. Allora abbiamo un riferimento al Blak bloc come parte attiva da parte di C. F. sia nel progressivo 691 del 14 gennaio 2002 e nell’indicazione, in una lettera, sequestrata nel suo computer, che adesso mi appresto a indicare. Allora il riferimento al progressivo, allora... Allora vi leggo prima questa, che è un progressivo riferito al, allora il 691 del 14 gennaio 2002, delle ore 20.38 della durata di un minuto e 34 secondi e avviene tra C. F., sempre in auto, l’autovettura di C. F. e C. E. e dice C. No, sono troppo organizzati, a Genova noi siamo stati con loro, tutti i cosi sono stati bravi, che si sono saputi organizzare, le cariche le hanno sapute mantenere, proprio bello, sono proprio bravi, poi lo scontro con le tute bianche, ah dove eravate voi che avete bloccato là ! Ma noi lo abbiamo avuto con loro, io sono andato, sono andato a dividere a loro, ho trovato quello stronzo di G. della cosa E chi ? – Gi. quello del Gramna E dice E. Non mi sembra C. Ah, non lo sai ? E’ uno del servizio d’ordine che fa karatè quindi C. dice Siamo scesi da una strada e come ci hanno visti tutti quanti hanno detto “i Blakbloc, i Blakbloc !” invece eravamo noi che stavamo arrivando Quindi abbiamo una maggiore indicazione di C. F. all’interno dei Blak bloc nel progressivo 2306, 2307, un secondo solo...
D: (Petitto) Se ci indica anche il Rit cortesemente, per poterla seguire.
R: Sempre il 189.
D: (Petitto) Sempre il 189, grazie.
R: Allora sequestro di un documento all’interno del computer di C. F. nella cartella E documenti e precisamente lui indica come lettera, ve la leggo, allora...
D: (Petitto) Presidente ma si era parlato di un’ambientale o ho compreso male io ?
R: Sì, anche, è uscito prima questo, io ve li stavo indicando tutti quanti, c’è questo documento che indica...
P: La domanda era ampia, adesso sta cercando i documenti e legge quelli che trova prima.
R: Allora, quindi dice Caro M. il lavoro che ti presento è un libro sotto forma di romanzo, parla degli anni settanta in Calabria e il libro è una prima edizione, è stato pubblicato insieme a Giancarlo Mattia, è una casa editrice dell’84 la Punto Rosso. Ritengo che tale romanzo sia ancora attuale rispetto al dibattito sugli anni settanta, alla luce del movimento antiglobal di fatti dice l’aggancio al vecchio scritto oggi parte dalla mia partecipazione ai fatti di Genova dalla parte dei cattivi, cioè con i Blakbloc. Firmato F. C.. Poi un’altra, quindi siamo, perché faccio riferimento sempre all’indicazione dei Blak bloc e comunque questa è una email pure molto significativa, sequestrata dalla Digos, dove dice inviato da XXXXXXXX@Libero.It, che è l’indirizzo posto sotto controllo da parte della Digos a Movimento, che è un gruppo di persone, è una mail ... (PAROLA INDECIFRABILE) è un gruppo di indirizzi. Ancora con questi Blak bloc, ma vedete che a Genova sono stati più in un Blak bloc a spaccare che i Blak bloc. Io sono partito da piazza dei Novi dove c’erano i Blak bloc che hanno spaccato le vetrine della banca (azione stupenda), ma poi il corteo ha continuato e ha distrutto, nel tentativo di ritorno al campeggio, tutte le banche e tutto quello che gli veniva sotto tiro e non c’era un solo Blak bloc. Ancora su Genova non avete capito... Allora invece volevo prendere quest’ambientale... allora 127. Ecco qua, questa è ancora più significativa. Allora è un dialogo molto lungo...
D: (Branda) E’ un’impressione del teste. Si limiti a leggerci, sta leggendo quello che gli pare, almeno le impressioni...
P: Non sta leggendo quello che gli pare avvocato.
D: (Branda) Nel senso che sta leggendo tutto a braccio.
P: Lui risponde alla domanda del Pubblico Ministero e sta cercando gli atti.
R: Allora è il progressivo 1.127 del 19 marzo 2002, della durata di 48 minuti e 39, quindi leggo. Allora che avviene tra C. F., M. F., A. L., A. M. E viene fatto a un certo punto, dopo un lungo dialogo, riferimento quindi agli scontri di Genova e dice M. F.... C. Niente volevano sapere a Genova se lui era andato, come mai non si era incontrato con me, volevano sapere come ero vestito io a Genova – M. ah ! C. Gli hanno fatto vedere le fotografie, poi hanno voluto sapere, gli hanno fatto dei nomi – M. (incomprensibile) C. I centri qua calabresi – M. Eh ! C. Centri di (incomprensibile) – M. Ma lui glielo ha detto che era nei Blak bloc ? (riferito a C. E.) E dice C. F., ride No, lui era nei disobbedienti pensa un poco – M. No, quelli che hanno arrestato pure ? C. dice Ah, hai capito ? M. (incomprensibile) E C. dice Io ero nei Blak bloc era tutto (incomprensibile) Poi M. dice E senti a me mi volevano chiamare come organizzatore... E poi l’ambientale continua sulla manifestazione. Comunque è agli atti, è questo qui.
A: Senta un’ultima domanda. Lei prima ha parlato di una conversazione sulla, di spostamento della città dei vertici.
R: Sì.
A: Ed era il progressivo 894 del 4 luglio 2002.
R: Sì.
A: Sullo stesso argomento vuole riferire sul progressivo, sull’intercettazione ambientale del 7 agosto 2002, ore 15.22 ?
R: 7 agosto ?
A: Dove si parla delle città, dei vertici governativi internazionali ? Sempre ambientale.
R: Ambientale sì. Non ho capito il riferimento.
A: Non ha importanza, comunque se lo trova subito, se no non è un problema, poi anche dopo... 7 agosto 2002, ore 15.22 auto di C. F..
R: No, non riesco a trovarlo.
A: No, non ha importanza, poi la riservo alla fine a completamento dell’esame.
P: Prego il controesame !
D: (Petitto) Presidente, chiedo scusa, sul controesame delle difese data la messe di spunti introdotti dal teste e al fatto che sia assolutamente rilevante anche la presenza della collega Senese e delle altre, perché ha toccato varie posizioni...
P: No, no, non cominciamo, il controesame di questo teste si fa oggi, altrimenti facciamo tutti controesame alla fine no. Non erano questi gli accordi.
D: (Branda) Presidente noi non ci troviamo...
P: Gli accordi riguardavano il teste dell’altro giorno non questi testi.
D: (Branda) Sì, Presidente però questo è ancora più importante. P: L’avvocato Senese ha espressamente, se volete riprendiamo le frasi che ha detto, ha espressamente detto che non aveva interesse, che aveva il sostituto processuale che avrebbe proceduto al controesame di questi...
D: (Branda) No, Presidente forse non è stata abbastanza chiara, l’avvocato Senese ha detto che lei non aveva interesse all’esame, perché poiché ci sono le trazioni avrebbe fatto poi il controesame, visto che questa sembrava la linea e comunque noi abbiamo...
P: Ha parlato, no, no...
R: Non troviamo anche alcune conversazioni che qui è impossibile.
P: Va bene, ma le ha indicate, le circostanze sono quelle ammesse, le potevate cercare prima. Faccia le domande ! No, no, si fa il controesame avvocato, non possiamo rimanere con tutti questi testi appesi. Prego !
C: (Matarrese) Vorrei tornare un attimo sul progressivo 2306 e 2307 del 17/10/2002, gli spostamenti di C. F. da lui raccontati a non so chi in una intercettazione ambientale. E ci può descrivere, se ci riesce, anche avvalendosi degli atti, il percorso fatto dal C. F. ?
R: Sì, dalla...
C: (Matarrese) In particolare, glielo dico subito, a me interessa il contatto con il camioncino dei Carabinieri.
R: Sì, è indicato, allora in pratica da questi progressivi siamo riusciti a risalire a un percorso che quindi ha indicato il C. F. man mano che si spostava, lui ha indicato di essere partito da piazza Da Novi, quindi dopo un sopralluogo anche su Genova abbiamo visto i vari spostamenti coincidevano.
C: (Matarrese) Anche gli orari siete riusciti a ricostruire ?
R: No, gli orari no, perché è stato effettuato dalla Polizia di Stato, in quanto loro avendo anche i cellulari di alcuni imputati potevano esattamente sapere l’orario e la posizione. No, questo è un racconto che lui ha indicato successivamente e quindi abbiamo però per certa la sua partenza per piazza Paolo Da Novi unitamente ai Blak bloc, da qui lui salendo verso nord è entrato quindi nella banca, il Credito E. Agenzia numero 7 in via Buenosaires, in corso Buenosaires, successivamente, nel proseguire verso nord in via Tolemaide dove è avvenuta la distruzione...
C: (Matarrese) Quando incontra il cantiere di via Torino ? di corso Torino ?
R: Dopo la partenza da piazza Paolo Da Novi, nei pressi...
C: (Matarrese) Quindi prima di incontrare poi la camionetta dei Carabinieri ?
R: Sì... sì.
C: (Matarrese) Cosa dice del cantiere ? Entra nel cantiere o rimane fuori ?
R: Vi rileggo l’indicazione, perché... allora con esattezza... Allora, no lui dice queste testuali parole In quel momento mi trovavo proprio ai bordi della... vicino quel famoso cantiere, che è stato attaccato e smantellato e prese le prime sbarre, che si sono prese da un cantiere, non è vero che sono arrivati armati, che non è arrivato nessuno armato, siamo arrivati tutti che eravamo lì e...
C: (Matarrese) Mi scusi siamo arrivati tutti lui era insieme al blocco del Blak bloc ?
R: Sì, sì, perché è partito con il Blak bloc da piazza Paolo Da Novi siamo arrivati tutti necessariamente è partito con il Blak bloc.
C: (Matarrese) No, no, lei non deve valutare niente.
R: Sì, sì.
C: (Matarrese) Quindi poi c’è l’incontro con la camionetta dei Carabinieri ?
R: Quindi poi la distruzione ... (VOCI SOVRAPPOSTE) dove dice praticamente di avere partecipato noi abbiamo preso un furgone dei Carabinieri, che si vede la scena la vedremo la scena e là c’ero pure io, in cui i Carabinieri li hanno presi e quindi questa distruzione di questo primo...
C: (Matarrese) Voi avete fatto verifiche, ci sono stati dei danni subiti da questa camionetta ? da chi era nella camionetta ?
R: Sì, sì. E’ stato distrutto completamente il furgone dei Carabinieri ed è stato incendiato.
C: (Matarrese) C’era qualcuno a bordo ?
R: C’erano a bordo dei colleghi che nell’immediatezza sono dovuti scappare insomma, rischiando comunque la vita, perché... C: (Matarrese) Quindi erano chiusi nella camionetta ?
R: Erano chiusi sì, soprattutto chi guidava.
C: (Matarrese) Sono state forzate le portiere e sono stati tirati fuori ?
R: Sono state forzate esattamente le porte e...
C: (Matarrese) Va bene, grazie.
P: Prego !
D: (Bonofiglio) Una sola domanda maresciallo. Possiamo ritornare, per favore, alla telefonata del 6 luglio 2002 alle ore 21.14, progressivo numero 1033 ?
R: Sì.
D: (Bonofiglio) E la può riprendere ?
R: Sì.
D: (Bonofiglio) E senta maresciallo può riferire per cortesia alla Corte quante volte viene, è evidenziata la parola ride o ridono  ?
R: Quante volte ?
D: (Bonofiglio) Sì, per favore sì.
R: Sì, uno, due... tre, quattro e cinque ridono –
D: (Bonofiglio) Io ne conto sette.
R: Vediamo, allora... sette sì.
D: (Bonofiglio) Per quello che lei ricorda, avendo partecipato ovviamente all’ascolto di questa telefonata possiamo dire che si trattava di una telefonata da un tono piuttosto scherzoso, quasi di presa in giro ?
R: No, no assolutamente. La risata era riferita sicuramente... D: (Bonofiglio) A cosa era riferita ?
R: Sicuramente al fatto della distruzione, del S. che doveva comprare le mascherine, come anche altre risate ci sono state...
D: (Bonofiglio) E che non le ha comprate le mascherine, chiedo scusa, le mascherine S....
R: Ma è riferito proprio, lui dice qua, cioè l’indicazione che è andato a finire con i tedeschi, cioè le risate erano riferite necessariamente alle azioni fatte con i Blak bloc, sì che S. non ha comprato le mascherine l’ho detto.
D: (Bonofiglio) E’ andato a finire con i Blak bloc dice l’intercettazione ?
: E’ andato a finire con i Blak bloc.
D: (Bonofiglio) E prima di questa frase...
R: C’è una risata.
D: (Bonofiglio) C’è una risata. E successivamente a questa frase un’altra risata ?
R: Sì, sì, ma è proprio il contesto avvocato.
D: (Bonofiglio) E’ un’altra risata, chiedo scusa maresciallo ?
R: Si.
D: (Bonofiglio) Sì.
D: (Bonofiglio) Benissimo, non ho altre domande Giudice .
P: Prego !
D: (Branda) Lei ha parlato prima di un documento sequestrato nel P.C. di F. C., lei sa che cosa fa di lavoro ? qual è il mestiere, qual è la professione di F. C. ?
R: Sì, giornalista.
D: (Branda) E lei sa che questo che lei chiama documento in realtà è un racconto, sa che si trova all’interno ed è contenuto in un libro ?
R: Il racconto della sua storia vissuta.
D: (Branda) Conosce il libro come si chiama ?
R: Il libro è quello che...
D: (Branda) Il libro all’interno del quale...
R: E’ quello che presentava all’amico M., che è indicato poi alla fine lettera, ma è un libro raccontato su storie vere. Lui lo menziona alla fine e lo indica proprio, è un racconto fatto da colui che ha partecipato con i Blak bloc, è un’esperienza di vita vissuta.
D: (Branda) Lei li ha letti gli altri racconti, ha avuto modo di vedere gli altri racconti contenuti all’interno di questa raccolta ?
R: No.
D: (Branda) No. Presidente, io chiedo scusa, il mio controesame sarà un po’ convulso perché per metà non ho ascoltato l’esame, perché purtroppo sono arrivata in ritardo. La maschera, andiamo alla maschera che lei ha, non so forse lei, non lei...
R: Materialmente non l’ho ... (VOCI SOVRAPPOSTE) sequestrata io.
D: (Branda) Sequestrata nell’abitazione di C.. Ci può datare questa maschera, cioè se è maschera di costruzione più o meno del 2000, oppure del 1800, dei primi del 1900 ?
R: No, è recente sicuramente, perché...
D: (Branda) Non è per caso una maschera di quelle utilizzate per dare gli antiparassitari, il cosiddetto verderame ?
R: Ma comunque...
D: (Branda) Ma poiché è sequestrata...
R: Mi scusi penso che comunque sia indifferente nella forma del tra...
D: (Branda) No, questo non lo, questo lo deve decidere la Corte di Assise non lei senz’altro, ci mancherebbe altro.
R: Io non sono competente sulla maschera, io... è stata sequestrata...
D: (Branda) Lei l’ha vista questa maschera ?
R: Sì, sì.
D: (Branda) E me la può descrivere per favore ?
R: E’ una maschera rigida di colore chiaro, con dei buchi sugli occhi e dei buchi per la bocca.
D: (Branda) L’ha vista altre volte in uso ai contadini, in uso a...
R: Sinceramente no.
D: (Branda) No ? L’ha vista altre volte invece in uso ad altri, per esempio partecipanti alle manifestazioni di Genova la stessa maschera ?
R: Le stesse...
D: (Branda) La stessa identica le sto chiedendo.
R: No, se sia identica no.
D: (Branda) Grazie. Per il percorso invece, lei ha letto una telefonata, un’intercettazione di telefonata dove c’è F. C., che sostiene di essere partito da piazza De Novi ?
R: Sì.
D: (Branda) Mi è parso di capire da quella telefonata lunga che lei ha letto che parlasse sempre in terza persona, mi sbaglio ? Cioè voglio dire che dicesse hanno fatto, hanno detto –
R: No, no, lui aveva specificato, ha detto per dire nella distruzione pure del blindato là c’ero pure io.
D: (Branda) Nella distruzione ?
R: Del blindato dei Carabinieri, sostiene, dice là c’ero pure io, quindi non è in terza persona. Siamo partiti, perché non è partito da solo ma unitamente ai suoi compagni. E poi però nella partecipazione diretta delle azioni violente lui dice che era da solo, questo non...
D: (Branda) Che era ?
R: Che era solo. Cioè dice là c’ero pure io. Come nella distruzione che ho detto poc’anzi, che ho letto sul blindato dei Carabinieri, là lui riferisce testuali parole dove dice là c’ero pure io.
D: (Branda) C’ero pure io al momento quando si è verificata questa cosa, oppure dice c’ero pure io che materialmente stavo distruggendo ?
R: Va bene, questo...
D: (Branda) No, io sto chiedendo questo, lei mi deve dire se c’ero pure io e stavo distruggendo oppure...
R: C’ero pure io nella distruzione.
A: E’ una valutazione.
P: ... (VOCE FUORI MICROFONO).
D: (Branda) No, stavo chiedendo eventualmente se ce la può rileggere perché...
P: L’ha letta avvocato, ce l’abbiamo anche agli atti, faccia le domande specifiche.
D: (Branda) E non è tanto semplice.
P: Se ha bisogno di cinque minuti glieli diamo. Vuole cinque minuti avvocato ?
D: (Branda) Sì, magari è meglio. Grazie. Lei è stato a Genova ? R: Sì.
D: (Branda) Durante questi...
R: Non negli scontri, successivamente.
D: (Branda) No, io voglio sapere durante gli scontri non se lei vada in vacanza a Genova per altre cose.
R: No, non per altro no, per accertamenti sempre inerenti al tipo di indagine.
D: (Branda) Ma io sto chiedendo se durante il vertice del G8 lei fosse a Genova, cioè se lei le cose che ci sta raccontando le ha viste con i suoi occhi.
R: Le abbiamo documentate tramite i vari filmati riprodotti.
D: (Branda) Ecco, allora andiamo, io questa l’avrei riservata per dopo, però visto che l’anticipa. Nei filmati lei li ha visti tutti quanti ?
R: Sì.
D: (Branda) Tutti quanti. Le cose che ha raccontato, cioè le cose che ha, le intercettazioni, le cose che si evincono dalle intercettazioni che ha letto lei le ha potute verificare vedendo i video ? cioè lei ha visto F. C. ?
R: Sì.
D: (Branda) Ah, lei ha visto F. C. che assaltava la camionetta dei Carabinieri ? lei ha visto...
P: Avvocato lei faccia la domanda.
D: (Branda) E la sto facendo, però mi sembra che la risposta sia...
P: Una domanda secca e poi aspetti la risposta del teste avvocato.
D: (Branda) Allora lei ha visto F. C. assaltare per esempio la camionetta dei Carabinieri ?
R: No.
D: (Branda) Deve rispondere sì o no !
R: No.
D: (Branda) Lei ha visto F. C. andare ad assaltare il cantiere edile per fornirsi di mazze o di corpi contundenti o quant’altro ? R: No.
D: (Branda) Lei ha visto C. rubare e prendere, distruggere il sex shop ?
R: No.
D: (Branda) Tra l’altro mal localizzato ?
P: Ma non lo ha detto questo avvocato, non ha detto questo. Avvocato ha riferito di una conversazione e poi ha riferito di avere accertato tramite la Polizia o i Carabinieri di Genova, adesso non lo so, che era stato assaltato un sex shop. Non ha detto che...
D: (Branda) Sì, ha detto anche di avere visto i video però Presidente.
P: Sì.
D: (Branda) Io sto facendo una domanda diversa, io sto facendo, sto dicendo se dai video che ha visto tutto quello che ha detto risulta, solo questo ho chiesto, visto che proprio per la giuria... P: Ma non che lo abbia detto lui, perché non lo ha detto.
D: (Branda) No, lui ha detto di non essere stato a Genova e di avere visionato alcuni video.
P: Faccia le domande avvocato, faccia le domande.
D: (Branda) Allora dai video che lei ha visto si vede qualche altra azione di quelle descritte, di quelle che ha desunto ?
R: Di quelle descritte si vedono tutte, non è stato visto però... ve lo dico io C. F....
D: (Branda) Io difendo F. C..
R: C. F. non è...
P: Avvocato però faccia la domanda e aspetti la risposta.
D: (Branda) Sì, ma a me non interessa degli altri, io difendo F. C., a me il teste deve dire se lui ha visto queste cose che c’ha riferito con i suoi occhi, visionando appunto il VHS o qualche altra cosa, questo voglio sapere.
P: Ma le cose che ha detto, cioè la domanda è errata in fatto, perché lui non ha detto di avere visto F. C., lui ha...
D: (Branda) Presidente solo le nostre domande sono errate però ! Abbiamo assistito ad un esame l’altra volta del Pubblico Ministero che era da inorridire eh !
P: Non sono state ammesse le domande inammissibili. Quelle ammissibili sono state ammesse, lo dice la parola stessa.
D: (Branda) Va bene. La foto di Curcio...
P: Lui non lo ha detto, perché lui sta inducendo in errore il teste.
D: (Branda) No, io sto chiedendo se il teste ha visto F. C. mettere in pratica queste azioni.
P: Oh, la domanda...
D: (Branda) E’ cosa diversa, Presidente forse non mi spiego bene. P: Se ha visto dai VHS l’azione compiuta.
D: (Branda) Ha detto già di no mi pare.
P: E ha detto di no.
D: (Branda) Va bene.
P: E ha detto di no, perché non lo ha detto prima.
D: (Branda) Va bene. La foto di Curcio ce la descrive per favore ? che cosa si vede da questa foto ?
R: Che sta dipingendo un murale.
D: (Branda) E chi c’è vicino ?
R: F. C., comunque c’è la dedica, c’è la dedica dietro.
D: (Branda) Che cosa dice questa dedica ? perché non mi risulta sia una dedica, per questo glielo chiedo, se ce la può leggere.
R: C’è una data e adesso non ce l’ho qua la fotografia.
D: (Branda) E la trovi.
R: C’è una data, l’indicazione della foto di Renato Curcio, comunque è riconosciuto.
P: Ma se è in sequestro ce l’abbiamo noi non ce l’ha lui.
D: (Branda) Presidente per la Giuria, dato che ha citato una cosa io vorrei che la giuria capisse di cosa stiamo parlando, qua si sta parlando di 20 anni di omicidi...
P: Allora si calmi un attimo ! Lei ha detto ce la trovi. Se la foto è in sequestro non ce l’ha lui bensì noi.
D: (Branda) No, visto che...
R: Non ce l’ho.
P: E voglio dire e allora la dobbiamo trovare noi la foto non lui, se è in sequestro.
D: (Branda) Ah, quindi non ce l’ha lui la foto ?
P: Se la foto è in sequestro, tutto ciò che è in sequestro ce l’abbiamo noi.
D: (Branda) Allora le risulta per caso che cosa ritrae, ha detto che ritrae il Curcio che sta dipingendo insieme a C., che gli porge dei pennelli mi pare ?
R: No, questo lo sta dicendo lei.
D: (Branda) Allora mi ripeta, perché non me lo ricordo che cosa detto, cosa si vede da questa foto ?
R: Allora le leggo il sequestro, verbale di sequestro della foto. D: (Branda) Non c’è la dedica sul verbale di sequestro, non c’è scritta, non è riportata. Quella che lei chiama dedica, perché poi non è una dedica.
P: Avvocato lei non si può dare la domanda e la risposta, aspetti la risposta. Ha chiesto se c’è una dedica, adesso lui la sta cercando, sta cercando il verbale di sequestro e vediamo qual è la risposta.
R: Allora foto di Renato Curcio con scritta su retro Renato Curcio, Diamante 19/03/04 siglata da C., perché è stata sequestrata e quindi siglata. E comunque è indicato anche nel suo sito, dove lui indica di avere ospitato Renato Curcio in quest’occasione.
D: (Branda) E come mai Renato Curcio era a Diamante in quell’occasione, lei lo sa ?
R: No, non lo so.
D: (Branda) Maresciallo un’altra cosa, a Genova piazza Giusti rispetto per esempio a piazza Sturla dove si trova ?
R: Piazza Stullo ?
D: (Branda) Sturla !
R: E non lo conosco, conosco tutta...
D: (Branda) Invece lo stadio Carlini rispetto al Re di Puglia dove si trova ?
R: Alla parte opposta della città.
D: (Branda) Piazzale Luther King rispetto al Re di Puglia dove si trova ?
R: Piazzale Luther King non lo so, io ho ripercorso i tragitti che...
D: (Branda) Basta, basta, non mi interessa, volevo sapere se aveva un’idea...
A: Ha fatto già la domanda e stava rispondendo, mi oppongo a questo...
R: Io mi sono attenuto alle indicazioni del C. F. nell’ambientale e quindi ho ricostruito in base alle strade e a lui diceva che si trovava nel momento, in quel particolare momento, quindi non conosco tutta la topografia di Genova.
D: (Branda) Però da quello che ho capito, quello, la ricostruzione da voi fatta si basa sulla, su quelle famose telefonate di C., che diceva abbiamo fatto, abbiamo detto, come quando un tifoso dice abbiamo segnato tre gol all’Inter è la stessa cosa più o meno ?
R: No, non è la stessa cosa, perché nell’indicazione della partecipazione.
D: (Branda) L’avete verificato aliunde il percorso che F. C. cita ? Avete altri riscontri esterni rispetto a quello che dice F. parlando abbiamo fatto –
R: Sul posto, effettivamente, non avendo riscontri...
D: (Branda) Lo avete trovato sul posto ?
R: Sul posto effettivamente il percorso che lui cita in sequenza, quindi da piazza Giusti e poi dopo via Buenosaires e le altre, dove si sono verificate le manifestazioni, ha una corrispondenza tra il suo racconto e i fatti che sono accaduti in quella sequenza.
D: (Branda) Sì, ma non sulla presenza però, cioè se avete aliunde elementi per desumere la presenza di F. C..
P: Ha risposto avvocato, ha risposto.
D: (Branda) Va bene Presidente.
P: Faccia un’altra domanda.
D: (Branda) Nessun’altra domanda.
P: Domande ? Avvocato Petitto domande ?
D: (Petitto) Presidente prima di procedere veramente avremmo necessità di una verifica sul CD, che stiamo utilizzando per seguire puntualmente l’ordine delle trascrizioni richiamate dai testi, non abbiamo rinvenuto la trascrizione segnata dal numero 630. Ora prima di dire ovviamente che non vi sia volevamo fare una verifica. In effetti nell’elenco cartaceo, ma solo nell’elenco, nell’indice per così dire, questo 630 risulta essere citata e rubricata.
P: Cioè trascritta vuole dire ? risulta essere trascritta ?
D: (Petitto) Trascritta.
P: Risulta essere trascritta.
D: (Petitto) Trascritta dal perito. Anche se la forma non è estremamente chiara, vorremmo cortesemente chiedere al Pubblico Ministero se può per un istante fornirci l’elenco delle trascrizioni dallo stesso richieste all’atto del conferimento dell’incarico. Solo per fare questa verifica, perché probabilmente manca qualche cosa sul nostro CD.
P: E ma dai nostri elenchi non risulta ? Io l’ho autorizzata a vedere le nostre...
D: (Petitto) ... (VOCE FUORI MICROFONO)... copia dell’indice e c’è da 615640 o qualche cosa di simile, però ripeto sul nostro CD in realtà è stato tratto in copia dalla perizia, riprodotta in forma telematica, come si dice informatica, questa telefonata non riusciamo a trovarla, per cui verifico solo un attimo e vediamo se è oggetto di trascrizione.
P: E’ trascritta avvocato ? ha controllato ?
D: (Petitto) Non sono riuscito a trovarla, ma io non intervengo ... (PAROLA INDECIFRABILE) intercettazioni, quindi ho risolto il problema.
P: Va bene.
D: (Petitto) Maresciallo lei all’inizio, proprio in esordio del suo esame ha detto che avete avuto delega nell’ambito del procedimento 3997/01, intorno al settembre del 2001, dico bene ?
R: La delega è del 20 agosto 2001.
D: (Petitto) 20 agosto. Le chiedo scusa, ha ragione lei in effetti. Ma lei sa in realtà per che cosa era stato iscritto ? cioè a cagione, mi correggo, ha cagione di cosa era partito questo 3997/01 e la data di iscrizione ?
R: Io quello che conosco è la delega, che ve la posso leggere, è qui.
D: (Petitto) La conosciamo, non c’è bisogno, no, no, era molto più semplice il mio dire guardi. Lei sa se questo...
R: Io sono partito nell’indagine, io non conoscevo nulla.
D: (Petitto) Nulla. Quindi lei non sa se questo procedimento è nato alla luce del rinvenimento in Rende di un documento dei Nuclei, dei sedicenti cosiddetti Nuclei di Iniziativa proletaria rivoluzionaria ?

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Seconda parte
by Supportolegale Tuesday, Nov. 08, 2005 at 3:45 PM mail:

R: La delega c’è.
D: (Petitto) Quindi è così, dico bene ?
R: Un attimo solo. Sì, nella delega c’erano vari punti, tra i quali questo qui, che vi ho detto poi del Sud Ribelle, anche questo qua...
D: (Petitto) Quindi, chiedo scusa, mi perdoni, quindi di fatto vi è stata data una delega sulla Rete Meridionale del Sud Ribelle, dei Nip non se ne parla già più ? Seconda domanda.
R: Un attimo, posso interromperla avvocato ? Noi abbiamo...
D: (Petitto) No, non mi può interrompere perché...
P: Un attimo perché non ha risposto, non ha capito...
A: Presidente chiedo che risponda.
P: E non ha risposto avvocato.
R: Noi sulla delega, su questa delega qui abbiamo consegnato un’informativa di reato completa, su tutti i punti della delega, divisa per punti.
D: (Petitto) Benissimo. Allora lei ha partecipato all’informativa ?
A: No, chiedo scusa Presidente, stava ancora continuando a rispondere. Io chiedo che le risposte siano complete, non può l’avvocato interrompere le risposte, comprendendo che sta rispondendo su argomenti che non gli convengono alla Difesa.
P: Leggiamo questa delega.
D: (Petitto) No, no, mi convengono, guardi procuratore mi convengono e infatti...
A: E allora faccia rispondere il teste !
P: Avvocato Petitto, Pubblico Ministero silenzio ! Se mi fate capire questa delega di che cosa parla, me la legge la delega per favore ?
R: Sì, allora In relazione al procedimento penale di cui all’oggetto prego acquisire riservatamente informazioni sui rapporti tra il sindacalista dello Slai cobas I. F., nato il 14/06/52 a Grimaldi, residente, eccetera, eccetera...
P: Va bene. Le generalità non ci interessano.
D: (Petitto) E quindi Electrolux Zanussi Italia, con sede in ... (PAROLA INDECIFRABILE) assegnatario del volantino del Nipr (Nucleo Iniziativa Proletaria Rivoluzionaria), pervenuto il 27/04/2001. Questo era il primo punto. Poi riferire sull’identità del gruppo o i gruppi di manifestanti della sinistra extraparlamentare, che hanno compiuto azioni di violenza contro le camionette dei Carabinieri durante il G8 a Genova, in particolare su eventuali azioni violente, compiute da gruppi di manifestanti provenienti dalla provincia di Cosenza. Riferire in particolare su eventuali controlli effettuati dalle forze dell’ordine durante detta manifestazione a Genova nei confronti del predetto I. F., di C. F., L. D., C. A., A. M. Acquisire riservatamente informazioni sull’identità dei componenti del gruppo Rete del sud Ribelle, costituito a Cosenza il 19 e 20 maggio 2001 e sulle finalità e i mezzi.
P: Va bene, questo era...
D: (Petitto) ... (PAROLA INDECIFRABILE) benissimo, addirittura volevo dare una mano al teste. Il Pubblico Ministero forse ma per mia responsabilità...
P: No, noi non abbiamo capito la risposta avvocato, perché lo avete interrotto 100 volte, adesso lo abbiamo capito. Prego !
D: (Petitto) Volevo sapere maresciallo lei ha partecipato, è coautore benché, glielo dico subito non sia firmata da lei, alla comunicazione notizia di reato principale di questo procedimento ? quella datata (principale per i Ross intendo dire), datata 18 luglio 2002 ?
R: Sì, io ho partecipato ad entrambe le attività ?
R: Molto bene.
D: (Petitto) Cioè l’attività unica sia della risposta complessiva alla delega e poi se si rendevano necessari ulteriori accertamenti ho partecipato alla...
D: (Petitto) Mi spiega allora il senso di quest’espressione ? Guardi le leggo un passo e le citerò la pagina, di questa nota, mi scusi di questa comunicazione notizia di reato. Pagina 48, che ha come epigrafe genesi e attività è importante. Nel mese di settembre 2001 questa sezione anticrimine veniva delegata dalla Procura della Repubblica di Cosenza nell’ambito del procedimento penale numero 3997/01 RGNR, al compimento di una serie di accertamenti consequenziali al rinvenimento di un volantino dei Nipr, vedesi allegato numero 5, pervenuto in data 27 aprile 2001, presso la sede RSU Zanussi Italia S.p.a. sede in Rende. Nelle more di tale attività venivano acquisiti spunti investigativi degni di approfondimento, in particolare veniva posta l’attenzione sulle finalità e sull’identità dei componenti di un gruppo operante nell’ambito della sinistra antagonista parlamentare, extraparlamentare, denominato Rete Meridionale del Sud Ribelle Le chiedo lei sa che fine ha fatto il procedimento, l’indagine preliminare sui Nuclei di iniziativa proletaria rivoluzionaria ?
R: Riferito al volantino ?
D: (Petitto) Io le sto facendo una domanda precisa. Se lo sa mi risponde, altrimenti non fa niente.
R: No, non lo so.
D: (Petitto) Non lo sa, molto bene. Senta lei è a conoscenza del fatto che nel novembre del 2000, guardi le posso addirittura dire che è intorno al 16 o 17 novembre 2002 sul quotidiano la Repubblica è comparso un articolo a firma di Davanzo, che titolava “Il teorema dei Ross” relativa a questa indagine...
R: No.
D: (Petitto) E’ a conoscenza di questo ?
R: No.
D: (Petitto) E’ a conoscenza del fatto che ci sono stati una serie di interpellanze parlamentari nelle quali si raccontava...
P: La rilevanza di queste domande qual è ?
D: (Petitto) La rilevanza è questa Presidente, se facciamo uscire il teste e i testi che forse sono tra il pubblico lo spiego alla Corte. Se lei mi...
P: A porte chiuse dovremmo fare il processo ?
D: (Petitto) No, no, semplicemente, perché poi il teste potrebbe essere chiamato a rispondere ancora su questa emergenza, comunque non ho...
P: No, la rilevanza la deve spiegare perché se gliela chiedo... D: (Petitto) Per questo chiedevo se potesse uscire il teste. Comunque Presidente gliela spiego subito la rilevanza. La rilevanza è che questo procedimento in realtà non nasce, non solo qui, anche altrove, in un’altra parte d’Italia, sulla scorta del rinvenimento di questo volantino, ma in realtà l’indagine, che ha lo stesso numero di RGNR, ma questi sono riflessioni che faremo in altra fase processuale, non ha mai riguardato i Nipr concentrandosi immediatamente sulla Rete Meridionale del Sud Ribelle, ecco perché chiedevo agli investigatori di dirmi se erano a conoscenza dell’esito reale dell’indagine primigenia, cioè se sono stati individuati i Nipr, che fine hanno fatto e così via.
P: Il teste ha risposto mi pare.
D: (Petitto) Ha detto che non lo sa.
P: Non lo sa.
D: (Petitto) Perfetto, va benissimo. La rilevanza comunque era questa. Io ovviamente devo costruire anche delle mie valutazioni, che poi posso esporre anche in altra sede. Allo stato ho concluso, grazie.
P: L’Avvocato Nucci !
D: (Nucci) Solo brevi puntualizzazioni. Senta lei ha ascoltato una telefonata o un’ambientale fra padre e figlio C., in merito alla disponibilità ad ospitare E. C. presso una compagna di Lotta Continua ?
R: Sì, diciamo sì.
D: (Nucci) Lei ha svolto indagini o può risponderci, sa che cos’è Lotta Continua, che cosa è stata Lotta Continua ?
R: E non me lo avete fatto dire prima.
P: E non me lo avete fatto dire, ha ragione non lo abbiamo fatto dire.
D: (Nucci) Non lo abbiamo fatto dire in sede di esame.
P: E manco in sede di controesame, è uguale.
D: (Nucci) Se ha svolto indagini, sa cos’è Lotta Continua ?
P: E sa cos’è Lotta Continua non glielo abbiamo fatto dire, perché è un racconto che...
D: (Nucci) No, non è un racconto, è una risposta secca, Lotta Continua è, è stato un giornale in Italia, che è stato regolarmente pubblicato.
P: Lui ha detto che era un movimento, che era un movimento politico.
R: Un movimento.
D: (Nucci) Sa se questo movimento pubblicava anche un quotidiano, che si chiamava per l’appunto Lotta Continua ?
R: No, non lo so.
D: (Nucci) Sa se questo movimento ha partecipato alle competizioni elettorali negli atti settanta sia come lista autonoma, sia eventualmente associata ad altri partiti ?
R: Lotta Continua è un movimento avvocato, C. F. è stato arrestato...
D: (Nucci) Sa se ha partecipato alla competizione elettorale nel 1975 ?
R: C. F. è stato arrestato nell’80.
P: Lei risponda alla domanda.
D: (Nucci) Cioè, no a me non interessa C. !
P: Avvocato Nucci non alzi la voce ! Lei risponda alla domanda. D: (Nucci) A me non interessa C., non assisto C..
P: Maresciallo lei risponda alle domande.
R: Sì, signore.
D: (Nucci) Sa se nel 1975 Lotta Continua ha partecipato alla competizione elettorale ?
R: No.
D: (Nucci) Sa se Lotta Continua pubblicava un giornale, un quotidiano che si chiamava Lotta Continua ?
P: Ha già risposto, ha detto che non lo sa.
D: (Nucci) Perfetto. Senta lei ha riferito di avere svolto su incarico o meglio su delega, per essere precisi, della Procura della Repubblica di Cosenza indagini sugli incidenti di Genova ?
R: La delega è stata consegnata al mio ufficio e ho fatto parte di un gruppo di lavoro e ho fatto degli accertamenti.
D: (Nucci) Perfetto. Per cui ha svolto delle indagini sugli incidenti di Genova, sul G8 e su quant’altro ?
R: Certo.
D: (Nucci) Anche su Napoli ?
R: No.
D: (Nucci) Perfetto. Chiederemo l’acquisizione di un provvedimento, si tratta di una question time sollevata dall’onorevole Russo Spena, con la risposta del ministro Giovanardi, che è rilevante rispetto alle risposte oggi date dal teste, in riferimento sia alle domande dell’Avvocato Petitto, il famoso teorema Ross sia, ovviamente sollecitato dalla question time dell’onorevole Russo Spena, la risposta che ha fornito il ministro, il quale avrebbe interpellato le Procure della Repubblica di Cosenza ed altre, ricevendo...
P: E ma il controesame di questo teste lo ha finito ?
D: (Nucci) No, io sto dicendo quello che chiederemo come acquisizione, lo anticipo già ora perché rilevante, dove la risposta delle Procure interpellate è quella che Catanzaro non avrebbe mai svolto attività di indagine, i Ross di Catanzaro non avrebbero mai svolto attività di indagine sugli incidenti di Genova e di Napoli, per cui il teorema Ross era infondato in base a questa ricostruzione.
P: Questo è il commento alla deposizione del teste, che non è ammissibile avvocato.
D: (Nucci) Perfetto.
P: Assolutamente inammissibile quello che ha fatto in questo momento.
D: (Nucci) Perfetto.
P: Ha finito il controesame del teste ?
D: (Nucci) No, sto finendo.
P: E lo finisca.
D: (Nucci) Senta a me interesserebbe non la lettura della telefonata, perché sono agli atti le trascrizioni, perderemo soltanto tempo, soltanto la risposta in base al contenuto della telefonata, per cui non la lettura della telefonata, ma la risposta in base al contenuto. La telefonata è la 630 del... non è una telefonata, è un’ambientale mi perdoni, è la 630 del 16/07/2002, riguarda C. F. e C. E..
R: Il commento mio personale su questa ?
D: (Nucci) No, no, una risposta senza che venga letta la telefonata, perché altrimenti perdiamo solo tempo.
D: (Nucci) Fanno riferimento alla...
P: No, la domanda non l’ha fatta.
D: (Nucci) La domanda è questa : in base al tenore della telefonata i signori C. sono a conoscenza del fatto che già nel 1999 era stata posizionata all’interno dell’autoveicolo di C. D. una microspia dei Carabinieri ?
R: Sì.
D: (Nucci) Nessun’altra domanda.
P: Vuole concludere il Pubblico Ministero ?
A: No.
P: Può andare. C’è l’avvocato Muglia, che è il difensore di ufficio nominato per il dottore Mortola, lo richiamiamo.
D: (Nucci) Possiamo anticipare...
P: Vuole l’acquisizione di questo documento, non è il momento a meno che non ci sia il consenso del Pubblico Ministero.
A: No, non c’è.
D: (Nucci) Noi anticipiamo che comunque chiederemo in prosieguo l’acquisizione del documento con il 195 e l’escussione dell’onorevole Russo Spena e del ministro Giovanardi, che ha relazionato...
P: Dopo avere acquisito il documento, 507 il documento, chiusura dell’istruttoria.
D: (Nucci) Perfetto. Noi lo anticipiamo.
P: Dottore Mortola può accomodarsi ! Allora la domanda che faccio al Pubblico Ministero è la seguente : il dottore Mortola ha deposto sulla responsabilità degli altri ? Ha già deposto ! Dobbiamo vedere se sentirlo con il 197 bis o con il 210, dare gli avvertimenti o non dare gli avvertimenti. Ci può...
A: Presidente non lo so, possiamo chiederlo al dottor Mortola.
P: Lei ha reso già dichiarazioni sulla responsabilità di questi imputati ?
R: No, ho mandato soltanto delle comunicazione notizia di reato all’epoca su uno degli imputati, su L. C..
P: Quindi lo dobbiamo sentire con il 210 e dargli gli avvertimenti. Allora prima di tutto, essendo un 210 lei ha facoltà di non rispondere, vuole rispondere alle domande ?
R: Rispondo, rispondo.
P: Vuole rispondere alle domande. Vediamo gli avvertimenti... Il Presidente l’avverte che le sue dichiarazioni potranno sempre essere utilizzate nei suoi confronti, salvo quanto disposto dall’articolo 66 comma 1, ha facoltà di non rispondere ad alcuna domanda, ma comunque il procedimento seguirà il suo corso, se renderà dichiarazioni su fatti che concernono la responsabilità di altri assumerà in ordine a tali fatti l’ufficio di testimone, salve le incompatibilità previste dall’articolo 197 e le garanzie di cui all’articolo 197 bis. Lei vuole rispondere.

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Terza parte
by Supportolegale Tuesday, Nov. 08, 2005 at 3:47 PM mail:

ESAME DEL TESTIMONE MORTOLA SPARTACO: 
P: Prego Pubblico Ministero !
A: Dottor Mortola lei è stato dirigente della Digos di Genova da quale periodo e fino a quando ?
R: Dal 1997 ai primi di ottobre del 2001.
A: Lei ha partecipato all’organizzazione dal punto di vista dell’ordine pubblico del vertice del G8 a Genova ?
R: Ho partecipato, il mio ufficio ha delle, l’ufficio che dirigevo aveva delle specifiche competenze in materia nell’organizzazione dell’evento sotto il profilo della raccolta di informazioni per prevenire, per assicurare appunto il corretto svolgimento dell’importante avvenimento internazionale.
A: Ecco vuole sinteticamente riferire alla Corte su queste misure, in particolar modo sulla cosiddetta zona rossa e se vi erano altre zone, lo scopo di questa zona rossa, come veniva, come è stata effettuata questa organizzazione e in particolar modo che cos’era il G8 ?
P: Che cos’è il G8 lo sappiamo. Perché l’organizzazione della zona rossa, questa è una domanda ammissibile.
D: (Nucci) E’ una domanda ammissibile, però ovviamente qui usciamo fuori completamente da quello che è il capitolato di prova del Pubblico Ministero, cioè perché noi abbiamo l’obbligo, ex articolo 468, di indicare le domande che vogliamo, su cui vogliamo che il teste riferisca ? Non c’è questa circostanza, assolutamente non c’è. ... (VOCI SOVRAPPOSTE).
P: E’ un discorso credo generale, che serve per inserire poi... D: (Nucci) Lo farà il Tribunale, lo farà la Corte d’Assise, lo faccia lei direttamente.
A: Presidente non è vero che non c’è. Avvocato legga con attenzione, perché sulla dimensione, sulle misure di difesa della zona rossa l’ho messo, è il penultimo capo.
P: Sulla dimensione e sulle misure.
D: (Nucci) E’ solo la 21 che è stata ammessa come circostanza o sbaglio ?
P: Cioè ?
D: (Nucci) Soltanto la numero 21.
A: No, c’è il numero 3, dottor Spartaco Mortola.
P: No, no, il ... (PAROLA INDECIFRABILE) è stato ammesso su tutte le circostanze il dottore Mortola.
A: Io ho parlato della zona rossa ed è ammessa.
P: E’ stato ammesso su tutte le circostanze il teste. Lui è il teste numero 13 della lista sulle circostanze ivi formulate, comunque è un discorso generale che serve a inquadrare poi le domande specifiche. Risponda dottore Mortola !
R: Sulla zone rossa, sull’organizzazione della zona rossa ?
P: Sì.
R: Va bene bisogna un attimo preliminarmente accennare al discorso che quando fu scelta la città di Genova come sede del vertice G8 nel 1999 fu poi ratificata questa decisione con una legge dell’8 giugno del 2000, la numero 149 e sulla scorta di questa decisione e alla luce dei fatti, che si erano verificati già dal, nel 1999 “Seattle” dove nacque appunto quel movimento cosiddetto anti globalizzazione, che poi prese appunto il nome di popolo di Siattol, ci furono poi altri avvenimenti internazionali in altre città straniere, dove si verificarono degli incidenti abbastanza gravi. Si ricorda appunto, ad esempio, Praga, il vertice di Praga, il vertice di Goteborg, Napoli, eccetera, eccetera. Quindi chiaramente da parte dell’autorità italiana c’era la necessità di assicurare lo svolgimento del vertice e quindi soprattutto i problemi derivavano dalla, dal scegliere dei luoghi idonei sotto il profilo della sicurezza, per alloggiare le delegazioni straniere, quindi i capi di stato e di governo degli 8 paesi appunto, che formavano il G8, più del Presidente anche della Commissione europea, del Presidente della Repubblica italiana, che partecipò appunto anch’egli e vista la conformazione particolare della città di Genova, da principio le delegazioni straniere volevano appunto andare a soggiornare in località turistiche della riviera, poi logicamente visto la difficoltà di trasportare le delegazioni, di assicurare regolare trasporto presso il luogo del vertice, che era proprio al centro di Genova in un palazzo storico, palazzo ducale, fu presa la decisione di sistemare le delegazioni straniere su due navi, fornite da un armatore, dalla società Festival, che erano l’Europe Ambishion e l’Europe Anstar, quindi ancorate nel porto di Genova. Mentre l’unica delegazione che fu ospitata a terra fu quella invece americana, che soggiornò il Presidente Bush in un albergo, proprio sul porto, davanti praticamente alle navi. Ecco di qui quindi la necessità di costituire appunto una zona a protezione del vertice e appunto per assicurare lo svolgimento di questo summit sulla scorta appunto di quello che era successo nelle altre città. La zona rossa è stata adottata con un’ordinanza prefettizia ai sensi dell’articolo 2 del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza e sotto un profilo di dimensioni era praticamente costituita da un perimetro di circa 7 chilometri, più una parte naturale, costituita appunto dal mare e quindi dall’area del porto antico, che era invece presidiata da motovedette e navi militari. Fu fatto tutto un lavoro particolare praticamente per costituire questa zona rossa, dove c’era l’assoluto divieto di manifestazioni, appunto stabilito dall’ordinanza prefettizia, l’assoluto divieto di soste e fermate in determinati luoghi e quindi preliminarmente al vertice fu fatto tutto un lavoro di censimento della popolazione, appunto residente all’interno della zona rossa, tra parentesi a questo lavoro partecipò anche come aggregati la Digos di Cosenza, perché chiaramente furono costituiti degli uffici, dei gruppi di lavoro con , rinforzati appunto da personale proveniente da tutta Italia e si provvedette quindi a censire quindi tutti gli abitanti residenti, tutte le persone, tutte le persone che avevano diritto ad entrare e ad uscire dalla zona rossa, furono dotati di un pass particolare e poi la zona rossa fu delemitata con, a cura del Provveditorato alle opere pubbliche della Regione Liguria, con delle barriere di metallo, alte sui cinque, sei metri, che furono praticamente ancorate agli edifici. Bisogna tenere presente che Genova nel centro storico ha appunto la caratteristica di avere dei vicoli molto stretti e quindi c’era la possibilità appunto di chiudere materialmente queste strade. Logicamente queste barriere di protezione erano poi presidiate, perché all’interno della zona si poteva entrare ed uscire, cioè l’attività di tutti i giorni, sia per gli abitanti, sia per chi doveva recarsi, non è che sono state sospese, c’erano 12 cekpoint, presidiate da Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza, il personale era dotato o di un palmare, oppure di una rubrica praticamente cartacea, dov’erano annotate tutte le persone che avevano l’autorizzazione per entrare e uscire e poi c’era un ufficio, che funzionava 24 ore su 24 per rilasciare appunto i pass. Teniamo presente ad esempio, non so, si è verificato anche non so le pompe funebri, che dovevano entrare, perché purtroppo cioè la vita diciamo continuava in tutte le maniere ecco. Questa a grandi linee diciamo è stata la zona rossa. C’era chiaramente un divieto di manifestare all’interno e anche un divieto di manifestare a ridosso della zona rossa, questo stabilito dall’ordinanza prefettizia.
A: Senta lei ha parlato di due navi, una l’European Vision che è stata utilizzata per ospitare i capi di stato e di governo e prima che fosse ormeggiata nel porto di Genova questa nave dove era stata ?
R: Ma queste erano navi che facevano consuetudinariamente le crociere nel Mediterraneo, aveva fatto scalo anche a Napoli.
A: Senta in merito al palazzo ducale, di cui dove si svolgeva il vertice, si è svolta una manifestazione nei giorni antecedenti al vertice ?
R: Sì, allora il 26 di maggio...
D: (Petitto) La domanda così posta ovviamente è suggestiva. Vogliamo almeno indicare date, qualche cosa di preciso ?
A: Il 26 maggio del 2001 lei ha svolto un’attività investigativa quale dirigente della Digos di Genova in merito ?
D: (Petitto) No, per ricordare che il G8 è stato a luglio del 2001, insomma questo.
A: Ma non c’è bisogno che me lo ricordi. Va bene 26 maggio del 2001, vi è stata questa manifestazione di persone, di cui lei si è occupato a livello investigativo ?
R: Sì, il 26 maggio 2001 era appunto con la comunicazione notizia di reato che facevo prima riferimento, che interessava appunto il signor L. C. e il 26 maggio 2001, all’interno di palazzo Ducale, chiaramente all’epoca non vigevano ancora i divieti nella città, perché sono stati adottati soltanto il 16 di luglio, il 16 e il 17 di luglio, il 26 maggio dalle 11.30, alle 14.00 c’è stata questa manifestazione all’interno di palazzo ducale, messa in atto da una cinquantina di persone indossanti delle tute bianche, capeggiate appunto da L. C., molte di queste travisate anche con dei passamontagna, che dopo avere apposto uno striscione all’esterno di palazzo ducale, lessero appunto la dichiarazione di guerra ai potenti della terra. Era una dichiarazione di guerra praticamente, che conteneva delle espressioni che poi chiedo, se è possibile, poter leggere, perché chiaramente non le ricordo a memoria, il contenuto...
P: E le legga, è autorizzato alla lettura della sua...
D: (Petitto) Ma sarebbero quindi dichiarazioni però rese da un imputato di questo procedimento. Se le ha lette L. C. è imputato in questo procedimento, bisogna capire anche il valore tecnico di questa lettura del teste. Forse è inutilizzabile.
A: No, Presidente si tratta di dichiarazioni prima dei fatti di reato, quindi non dichiarazioni all’autorità giudiziaria o di Polizia.
P: Può rispondere.
AVVOCATO Muglia Il dottore Mortola però ci ha appena detto che a cagione di quest’iniziativa il signor L. C. è stato denunciato. Così ha detto o ho sentito male ?
R: C’è una comunicazione notizia di reato, è stata riferita come, sui fatti diciamo, sull’episodio.
AVVOCATO Muglia Di Palazzo ducale, perfetto quindi sono dichiarazioni rese da un soggetto poi indagato dalla ... (PAROLA INDECIFRABILE).
P: Sì, può rispondere.
AVVOCATO Muglia Presidente, chiedo scusa, possiamo chiedere se erano oggetto di un volantino o se sono dichiarazioni rese ad altre persone ?
P: Lei le domande non le può fare.
R: Sono oggetto diciamo di un volantino che è stato distribuito, è stato letto anche a voce, perché è stata una conferenza..
P: Esatto era un volantino.
R: Una conferenza stampa è stata anche voglio dire.
P: Prego, prego, risponda alle domande.
R: Ecco allora allo striscione c’era scritto Assediarne 8 per liberare tutti e le dichiarazioni, che sono contenute anche in questo documento, sono E’ un obbligo tentare di fermarvi, è un obbligo perché solo per obbligo noi dichiariamo le guerre, ma se dobbiamo scegliere tra lo scontro con le vostre truppe di occupazione e la rassegnazione non abbiamo dubbi ci scontreremo E poi nel volantino distribuito si fa riferimento...
D: (Petitto) Presidente, chiedo scusa, sta facendo una sintesi propria, oppure lo legge integralmente ? perché sono due aspetti diversi proprio sotto il profilo ermeneutico, ritengo anche e soprattutto per i giurati popolari, o lo si legge per esteso dall’inizio alla fine, oppure lo cita e basta.
R: Ho citato le tre frasi, diciamo più emblematiche, posso leggerlo tutto.
P: Che lei ha riportato nella sua informativa ?
R: Sì, ma sono riportati nel volantino diffuso.
P: E poi nel volantino. Il volantino noi lo abbiamo acquisito il volantino appunto, quindi ce lo abbiamo agli atti il volantino.
R: E’ diretto alla società civile globale e al Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, al ministero della difesa italiano, capo di stato maggiore, al governo italiano, presidenza del consiglio, presidente della Repubblica, al capo di stato maggiore delle forze armate Stati Uniti d’America, l’ambasciata americana di Roma, alla direzione della Cia, alla sede del Sisde di Roma. Dichiarazione di guerra ai potenti dell’ingiustizia e della miseria.
P: Prego !
R: Ecco poi nel volantino distribuito insieme a questo c’è una frase, dice “se è vero che il cambiamento non si fa con la canna del fucile è anche vero che non si fa nemmeno senza”. Questo è stato quello che è stato distribuito, noi ne abbiamo fatto oggetto di un riferimento all’autorità giudiziaria.
P: E lo avete sequestrato il volantino ?
R: No, non è stato sequestrato, è stato acquisito.
P: E’ stato acquisito.
R: Anche perché è stato distribuito così liberamente alle persone presenti ecco.
A: E quante persone ha detto che hanno partecipato ?
R: Circa 50.
A: E come erano vestite ?
R: Erano vestite con delle tute bianche e molti di questi erano travisati con passamontagna.
A: Ho capito. Senta lei ha poi partecipato alle indagini relative agli scontri del 20 e 21 luglio 2001 a Genova ? Ecco vuole riferire quanto è a sua conoscenza e a conoscenza del suo ufficio della Digos di Genova, con particolare riferimento a C. F. e C. L. ?
R: Sì, va bene allora il discorso è un po’ complesso perché il 20 e 21 luglio, cioè praticamente il 19, 20 e 21 luglio a Genova ci furono appunto delle manifestazioni, contemporaneamente allo svolgimento del vertice, sotto forma di cortei, ecco molti di questi cortei erano stati preavvisati, alcuni di questi erano stati, cioè preavvisati, quindi formalmente autorità di pubblica sicurezza, ad alcuni di questi erano state impartite delle prescrizioni, perché logicamente si chiedeva di arrivare in zone che erano completamente interdette e il corteo del 19 di luglio, il corteo cosiddetto dei migranti, che vide la partecipazione di circa 40.000 persone è un corteo praticamente che si verificò senza nessun incidente e di quello diciamo che noi già sapevamo che doveva essere tranquillo, perché avevamo appunto dei servizi tecnici in atto, che appunto ci attestavano la, diciamo la sicura tranquillità dello svolgimento di questa manifestazione. Per quelli del 20 e 21 luglio già appunto dai servizi tecnici avevamo colto che invece il clima sarebbe stato ben diverso, perché si fa proprio esplicito riferimento alla necessità di creare praticamente delle situazioni “paurose”, questo è un aggettivo appunto utilizzato nel corso di alcune telefonate. Per quanto riguarda appunto la domanda che mi ha posto il Pubblico Ministero si fa riferimento al corteo del 20 luglio, uscito dallo stadio Carlini, intanto lo stadio Carlini è un sito a Genova, chiaramente è un complesso sportivo, un impianto sportivo, a Genova il comune, la provincia concessero in uso al Genova Social Forum, il Genova Social Forum era praticamente questo grosso contenitore in cui sono confluite circa 700 associazioni di varia tipologia diciamo, si va appunto dalle associazioni, non so se posso fare anche un inciso, noi praticamente per semplificare anche la partecipazione...
A: No, va bene andiamo direttamente al fatto.
R: Andiamo direttamente al fatto va bene. Va bene niente, questo corteo appunto di persone, lo stadio Carlini fu dato appunto a questo gruppo di persone, che faceva capo appunto ai cosiddetti disobbedienti o tute bianche, capeggiati da L. C. e da C.. All’interno dello stadio Carlini si sono radunate circa 15.000 persone e questo corteo fu preavvisato alla Questura, però si chiese appunto di arrivare fino in piazza De Ferrari, che era praticamente impossibile, perché era all’interno della zona rossa, piazza De Ferrari è la sede di palazzo Ducale. Furono date delle prescrizioni, dicendo appunto che non si poteva arrivare fino a quella zona ma bisognava fermarsi prima, fu chiesto di arrivare fino ai limiti proprio della zona rossa dove c’erano le barriere. Anche lì fu dato come prescrizioni il divieto di arrivare fin lì e praticamente si stabilì che il corteo doveva arrivare e sciogliersi in prossimità della famosa via Tolemaide, cioè praticamente a ridosso della stazione Brignole di piazza Verdi. Comunque questo corteo è uscito verso le ore 12.30 ed ha assunto praticamente nel corso appunto della formazione, pensiamo appunto a queste 15.000 persone che escono lungo una strada abbastanza larga, che si chiama corso Europa, ha assunto poi una formazione di organizzazione possiamo dire militare, perché dai filmati e dalle fotografie insomma esaminate fu creata una prima fila, costituita da delle barriere mobili, costituite da scudi di plexiglas e poi con le persone praticamente che stavano nelle prime file bardate con delle imbottiture come solitamente appunto fanno gli appartenenti a questi gruppi, quindi delle imbottiture per proteggersi in eventuali scontri con le forze dell’ordine e poi via via avvicinandosi appunto alla zona di via Tolemaide dove poi lì si doveva sciogliere, praticamente hanno cominciato anche, sono cominciati anche i travisamenti e poi c’è stato lo scontro lì con il contingente praticamente dei Carabinieri e poi di lì sono successi degli incidenti, perché poi è confluito questo corteo dopo la prima carica delle forze dell’ordine, dopo la prima resistenza delle forze dell’ordine, è arretrato di nuovo, praticamente risalendo corso Europa, una parte di questo è entrato nelle vie laterali, si è ricompattato con un altro gruppo di anarchici, che già avevano operato appunto delle devastazioni, dei saccheggi nella zona immediatamente lì a ridosso di corso Torino e la zona così chiamata della Foce e lì poi praticamente sono continuati degli scontri per parecchie ore, fino alle 17.30 quando poi c’è stato appunto il tragico episodio di Giuliani, quindi è andata avanti questa cosa per parecchie ore ecco.
A: Ecco prima di uscire dallo stadio Carlini, dalle indagini espletate vi sono delle dichiarazioni rese da C. il giorno prima, il 19 luglio del 2001 in merito a questo corteo ?
R: Sì, fecero anche delle prove praticamente, delle sorti di simulazioni all’interno dello stadio, di queste ci sono anche delle riprese filmate, che abbiamo visionato appunto sotto un profilo di indagine e ci sono anche delle dichiarazioni praticamente dove si richiama alla necessità praticamente dello scontro il giorno successivo ecco.
A: Ecco in particolar modo questo del 19 luglio, chi c’era il 19 luglio 2001 durante queste dichiarazioni ?
R: C’era L. C., c’era C. e poi il giorno 20 luglio ci sono dei filmati successivamente, mentre ci sono gli scontri in atto in via Tolemaide dove c’è il signor C. che incita praticamente le persone, i partecipanti con il megafono, dove dice che a Genova ci sono mille strade e ognuno può partecipare, manifestare “come cazzo vuole”, dice queste testuali parole e quindi sono liberi praticamente ognuno di fare quello che vuole ecco.
A: Senta ma quando venivano pronunciate queste ultime frasi da C. F., dov’era C. F. rispetto al corteo, all’inizio, alla fine, al centro ?
R: No, era all’inizio e stava ricompattando praticamente il corteo che aveva già subito la prima carica da parte dell’Arma dei Carabinieri in quel caso.
A: Ho capito. Senta nel corso degli scontri di cui ha accennato è stato poi assaltato un blindato dei Carabinieri, incendiato un blindato dei Carabinieri ?
R: Sì, c’è stato un assalto, un gruppo di blindati dei Carabinieri, che logicamente sono arretrati, uno è rimasto isolato, è stato fatto oggetto di lancio di cubetti di porfido, quindi di sanpietrini e di altri oggetti contundenti, sono state utilizzate anche dei cartelli stradali divelti appunto dall’arredo urbano, all’interno di questo blindato è stato sottratto un fucile, un moschetto con il tromboncino praticamente per lanciare i lacrimogeni, uno scudo e poi è stato incendiato, prima c’è stato un tentativo di rovesciarlo, poi è stato incendiato ed è stata messa anche una scritta con scritto chiuso, Carabinieri chiuso e hanno messo e hanno dato fuoco a questo...
A: Questo episodio si è svolto prima o dopo la morte di Carlo Giuliani ?
R: Questo prima, questo prima.
A: Ho capito. Questo, sull’iter percorso dal corteo dei cosiddetti disobbedienti, tute bianche, insomma il corteo capeggiato da C. e C. come si colloca il luogo ove si è svolto questo episodio rispetto al percorso effettuato dal detto corteo ? R: Il luogo è il luogo dove avvenire lo scioglimento del corteo. A: Quindi in che via ?
R: E’ corso Torino, angolo via Tolemaide.
A: Ho capito. Senta sul concetto, ecco in merito sempre a questi scontri del 20 e 21 luglio del 2001 ha fatto accertamenti sui Blak bloc, sulla loro partecipazione alle devastazioni della città ?
R: Allora sui Blak bloc è un’espressione diciamo che è piaciuta molto al mondo massmediatico ecco, prima dello svolgimento del vertice noi avevamo dato praticamente delle connotazioni colorate per dividere i vari partecipanti, i vari gruppi dei partecipanti, avevamo così delineato un blocco rosa all’interno del quale c’erano tutte le associazioni, praticamente quelle pacifiste, ambientalistiche, cattoliche, del commercio ecosolidale, poi c’era un blocco giallo, che faceva riferimento appunto ai cosiddetti disobbedienti, alle tute bianche, poi c’era un blocco blu dove avevamo fatto confluire le frange più oltransiste dell’anarco insurrezionalismo italiano e poi un blocco nero, che faceva riferimento appunto alle frange anarchiche più oltranziste straniere. Ecco però il Blak bloc in quanto tale non è che è un movimento. Storicamente i Blak bloc esistono, sono nati negli Stati Uniti d’America come organizzazione anarchica negli anni settanta, sono stati riproposti in Germania negli anni ottanta, però Blak bloc più che altro è una dinamica comportamentale, cioè è un grosso contenitore all’interno del quale si ritrovano delle persone di varia estrazione, che così con un’ideologia tipicamente nichilista si abbandonano alla distruzione, alla devastazione, al saccheggio. Tra le persone che abbiamo arrestato, che sono state arrestate, ci sono moltissimi anche italiani voglio dire. L’episodio successo in corso Torino, quando appunto c’è il tragico episodio di Giuliani, due ragazzi che poi sono stati identificati come l’uomo della trade erano due ragazzi genovesi, cioè voglio dire quindi atteggiamenti così detti da Blak bloc diciamo che più che altro è un’espressione che è piaciuta ai giornalisti ecco. Comunque Blak bloc io ritengo che si una dinamica comportamentale ecco.
A: Senta... prego !
R: No, volevo dire le devastazioni e i saccheggi poi sono andati non soltanto nei confronti di soggetti chiaramente privati ecco, soprattutto sono andati anche nei confronti di, cioè gli obiettivi prescelti sono stati dei simboli istituzionali, abbiamo avuto gli assalti al carcere di Marassia ad esempio, con... proprio con il getto di molotov all’interno dell’ufficio matricola, la distruzione anche dell’insegna con la Repubblica italiana, con lo stemma della Repubblica italiana, l’assalto alla Caserma della Polizia stradale, anche quello con bottiglie molotov, l’assalto alla Caserma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, ad uffici della Motorizzazione, oltre che a banche, c’è una sfilza di, diciamo di danni obiettivi che io c’ho qua, siamo sull’arco delle 280 diciamo immobili o uffici distrutti e devastati completamente ecco, oltre alle autovetture di privati eccetera, eccetera.
A: Senta quanti uomini delle forze dell’ordine sono stati impiegati durante il G8 per servizio d’ordine pubblico ?
R: Complessivamente sui 17.000, 1718.000 ecco.
A: Complessivamente tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza ?
R: Sì, sì, tra tutti.
A: C’erano pure i forestali ?
R: C’era anche un contingente di forestali, che era a presidio della zona rossa con degli idranti.
A: Senta lei ha poi, dopo le indagini, durante le indagini che sono partite dal suo ufficio, dalla Questura di Genova a seguito dei fatti accaduti a Genova, ha diramato delle fotografie presso le questure delle altre città d’Italia ?
R: Sì, noi abbiamo ottenuto appunto da parte della Procura di Genova le richieste praticamente di esibizione presso tutte le agenzie di stampa, le televisioni e quant’altro e acquisito, man mano che si acquisiva questo materiale copioso, che poi è andato avanti anche chiaramente dopo che io ho lasciato l’ufficio, si mandavano a mo’ di circolare alle varie questure, comandi Carabinieri per cercare di riconoscere gli autori appunto di atti di danneggiamento, devastazione e saccheggio e quant’altro.
A: Presidente posso mostrare al teste un dischetto della Questura di Genova, ufficio Digos, inviato a tutte le questure e agli uffici Digos d’Italia, con delle foto estrapolate in data di ieri dalla Questura di Cosenza e depositate presso la mia segreteria in data di ieri, con provvedimento ai sensi dell’articolo 430, a mia firma ?
D: (Petitto) C’è opposizione noi non abbiamo avuto avviso di questa...
A: Lo sto dando adesso, è contestuale.
D: (Petitto) C’è opposizione Presidente, è evidente che è materiale sottratto allo stato alla cognizione della difesa. Questo per il verbale. E’ tutto materiale nuovo, noi non lo conosciamo.
P: Lo ha detto lui stesso.
A: Faccio presente Presidente, giusto se mi...
P: Dunque aspetti, mi faccia vedere se ho capito. Questo dischetto ?
A: E’ il dischetto inviato dal dottor Mortola alla Questura di Cosenza nel luglio, nel 2001 e dal quale sono state tratte delle foto in data di ieri, ai sensi dell’articolo 430...
P: Il dischetto, non era neanche il dischetto nei suoi atti o solo l’estrapolazione ?
A: No, ieri mi hanno consegnato la Digos di Cosenza è stata da me invitata per indagini integrative ai sensi...
P: Lo ha depositato prima nei suoi atti Pubblico Ministero ?
R: Sì, io adesso ho fatto la richiesta, comunque trattasi di fotografie.
P: Può fare al dottore Mortola la domanda, avete mandato un dischetto così e così, però l’esibizione del dischetto e delle foto non la può fare.
A: Va bene, poi mi riservo di farla successivamente.
P: E quindi lei li deposita in questo momento ?
R: Sì, però...
P: Nel suo fascicolo a disposizione delle parti ?
R: Sì.
P: A disposizione delle parti che ne hanno avviso oggi.
A: Ne hanno oggi avviso. Ricordo solo che in data dell’altro ieri l’avvocato Senese ha esibito una propria fotografia e non vi è stata opposizione del Pubblico Ministero.
P: E lo so, però se c’è l’opposizione non ci posso fare niente. Va bene, vada avanti il Pubblico Ministero.
A: Quindi ecco vuole descrivere queste protezioni di cui ha parlato poco fa ? vi erano anche, in che cosa consistevano queste protezioni ? Se no rischio di essere suggestivo.
R: Le protezioni del corteo o quelle del...
A: No, le protezioni delle persone partecipanti al corteo di cui lei ha parlato.
R: Sì, consistevano in delle barriere mobili, costituite appunto da blocchi di plexiglas.
A: Sì, ne ha già parlato. No, le protezioni personali.
R: Ah, le protezioni personali ! Sì erano praticamente costituite da o dei caschetti, caschi che potevano essere o caschi da motociclista o caschetti praticamente da cantiere per intenderci e protezioni molto artigianali, fatte con bottiglie di plastica vuote, delle cinture di salvataggio di tipo marinaro, questa sorta di protezione qui ecco.
A: E sul viso vi erano delle protezioni ?
R: Be’ sul viso le protezioni erano il travisamento diciamo dovuto o all’utilizzo dei mefisto, che sarebbero poi i passamontagna o di fazzoletti, che si servivano anche per ripararsi anche da eventuali lacrimogeni.
A: Quindi non erano utilizzati...
R: Oppure anche maschere da sub, che vengono utilizzate soprattutto per quello, per proteggersi dai gas lacrimogeni, comunque per non farsi riconoscere.
A: Ho capito. Grazie, per me può bastare Presidente.
P: Domande ? La Parte Civile prego !
C: (Matarrese) L’avvocato Matarrese per l’avvocatura dello stato. Dunque mi può ricordare quando fu indicata Genova quale sede del G8 ?
R: Allora fu indicata nel dicembre ’99 dall’allora governo D’Alema, fu scelta Genova come sede appunto del G8, poi l’8 giugno del 2000, con la legge numero 149 fu ratificata questa decisione, furono stanziati dei fonti chiaramente per...
C: (Matarrese) Si ricorda a quanto ammontavano questi fondi ?
R: I fondi alla fine sono ammontati praticamente mi sembra sui 230240 miliardi delle vecchie lire.
C: (Matarrese) Alla fine quindi ci sono stati poi dei finanziamenti supplementari ?
R: Sì, questo per lo svolgimento del vertice e chiaramente anche per i lavori che sono dovuti, insomma Genova chiaramente ha beneficiato poi logicamente, poi successivamente a questo c’è stato poi il discorso dei danni subiti ecco.
C: (Matarrese) E prima...
R: Che ammontavano, se non sbaglio, qualche cosa come 40 miliardi delle vecchie lire.
C: (Matarrese) Dunque dal momento della scelta di Genova come sede del G8, fino all’effettivo svolgimento del G8 ci furono delle minacce rivolte alla città di Genova nel suo complesso e allo svolgimento del G8, minacce pubbliche o non pubbliche e voi individuaste delle fonti di pericolo ?
R: No, appena fu scelta Genova, come ho detto prima, si creò subito un vasto movimento di opinione, che appunto gravitava intorno a questa ideologia cosiddetta non global, per contrastare praticamente, per impedire in qualche maniera il vertice, erano più che altro delle dichiarazioni di principio, si costituì una rete subito, che prese il nome di rete contro il G8, che era più che altro un sorta di forum di ciat a livello anche soprattutto telematico, perché coagulava poi praticamente varie così espressioni appunto da antagonismo sotto vari profili. Poi si costituì il Genova social forum, il GSF e furono fatte delle manifestazioni dal momento della costituzione del GSF, che avviene praticamente un anno prima dello svolgimento del vertice G8 fino a poco prima dello svolgimento ci furono 45 manifestazioni a Genova. Da ricordarne ce n’è una particolare, che fu fatta alla sala chiamata del Porto di Genova, che è una sala molto ampia, dove praticamente una volta si riunivano gli scaricatori e dove vennero fatte le simulazioni di scontri da parte dei partecipanti.
C: (Matarrese) Lei come dirigente all’epoca della Digos aveva anche il compito di coordinare e garantire la sicurezza in quei giorni, quindi presumibilmente nella divisione dei vari gruppi con tutti i vari colori avevate individuato delle fonti di pericolo ? C’ha parlato del gruppo rosa, con all’interno alcune parti, gruppo giallo con all’interno altre parti. Gli imputati che in questo processo devono rispondere di avere costituito un’associazione erano stati individuati come fonti di pericolo, inseriti in un qualche gruppo, si sapeva che dal sud dovevano arrivare delle persone che avrebbero partecipato con intenzioni distruttive o comunque eversive alla manifestazione ?
D: (Petitto) C’è opposizione alla domanda, chiariamo prima se conosce gli imputati, chiariamo prima se conosco la realtà...
C: (Matarrese) Ha parlato di C., C. e altri.
D: (Petitto) C’è opposizione alla domanda ! Chiariamogli prima se...
P: La domanda è ammissibile, ma un po’ ripulita diciamo. Lei gli imputati li conosce di questo processo ?
R: Io conosco C. e C. conosco.
P: E basta ?
R: E basta.
P: Allora gli leggiamo prima l’elenco degli imputati. C. F. lo conosce ?
R: Di nome.
P: C. E.... li conosce di nome. S. S. lo conosce ?
R: No, non li conosco, cioè ho appreso dopo...
P: C. An., C. A., S. M., A. L., F. G., D.V. A., D. C., O. V. Questi sono i nostri imputati. Allora per rispondere alla domanda della Parte Civile lei aveva notizia dell’arrivo di questi soggetti a Genova ?
R: I due soggetti storici, perché sono storicamente conosciuti, C. e C. sì.
P: Gli altri...
R: Ovviamente sì.
P: Ma gli altri le sono stati segnalati, erano stati individuati prima ?
R: Ma gli altri...
P: Aveva comunicazioni in tal senso ?
R: Questo non lo posso escludere, nel senso che non mi posso ricordare in questo momento tutte le informative che arrivavano da parte delle Questure d’Italia, ecco non escludo che magari la Questura di Cosenza me lo ha segnalato ecco, però francamente questo non lo posso rispondere. No, allo stato non lo so, poi magari agli atti esiste una lettera ecco, però allo stato non... C: (Matarrese) Va bene così, grazie.
D: (Nucci) Per il controesame del dottore Mortola è emerso comunque che è uno dei testi chiave con riferimento alla posizione di L. C., il difensore di L. C. oggi è assente, io sono designato quale difensore di ufficio. Io comprendo le difficoltà di ognuno di noi a presenziare, specie quando poi si trova, però sicuramente per ragioni di ufficio non creiamo nessun disastro al dottore Mortola se dovessimo chiedergli di ritornare ad una successiva udienza. Penso che la posizione di C. in realtà sia “attinta” da uno, due, tre posizioni testimoniali. Se noi potessimo pensare di concentrarle tutte in una data dove far confluire il controesame del dottore Mortola non faremmo sicuramente un danno a nessuno e garantiremmo comunque alla difesa di C....
P: Sì, questo la Corte lo aveva già pensato in verità e per consentire all’avvocato D’Agostino di controesaminare il teste Mortola visto che si è occupato della posizione del suo assistito. Intanto il controesame voi fatelo però.
D: (Nucci) Sì, ovviamente vale anche per C. la stessa cosa visto e considerato che deve...
P: Per C. non l’ha chiesto l’avvocato Senese questa cosa.
D: (Nucci) Lo chiedo io probabilmente...
P: Va bene, tanto una domanda e una specificazione la possiamo fare noi su questo dischetto per capire. Lei ha detto di avere inviato anche alla Questura, a tutte le questure d’Italia e quindi anche alla Questura di Cosenza un dischetto.
R: Cioè vari dischetti, man mano che chiaramente si esaminavano fotografie e filmati si facevano confluire quanto di interesse... P: Fotografie e filmati estrapolati da cosa ?
R: L’ho detto da prima, c’era l’ordine di esibizione, di acquisizione della Procura di Genova, tutti...
P: Di tutte le televisioni ?
R: Tutte le televisioni, testate giornalistiche, agenzie di stampa, eccetera, eccetera. Sono state acquisite...
P: Quindi il dischetto che lei ha inviato alla Questura di Cosenza è estrapolato da queste ?
R: Sono state acquisite, faccia conto, più di 300 VHS ecco voglio dire.
P: Benissimo. Allora domande ?
D: (Nucci) Senta lei ha ricostruito il corteo che è partito dallo stadio Carlini ?
R: Sì.
D: (Nucci) Fra il Carlini e via Tolemaide che distanza intercorre ?
R: Circa 3 chilometri, 3 chilometri e mezzo.
D: (Nucci) 3 chilometri, 3 chilometri e mezzo. Ci sono stati incidenti di rilievo, scontri nel tragitto da via Tolemaide... dallo stadio Carlini a via Tolemaide ?
R: No, no, fino a via Tolemaide no.
D: (Nucci) Non è accaduto nulla. Il corteo era autorizzato con provvedimento della Questura ad arrivare a via Tolemaide, per cui via Tolemaide era una zona autorizzata ?
R: Fino a quel momento sì.
D: (Nucci) Perfetto. Il corteo si è sciolto in via Tolemaide o... R: No, si è bardato lì.
D: (Nucci) Cioè ?
R: Si è bardato, si è preparato per lo scontro.
D: (Nucci) Perfetto.
R: Perché c’era molto probabilmente l’intenzione di proseguire nonostante...
D: (Nucci) Sicuramente. Il corteo in questione era composto da quante migliaia di unità ?
R: Tra le 10 e le 13.000 persone.
D: (Nucci) Perfetto. Nel momento in cui c’è stato lo scontro c’è stata una prima reazione della Questura ?
R: C’è stato, su questo hanno testimoniato, almeno ci sono gli atti a Genova, perché hanno...
D: (Nucci) No, no, parliamo di Cosenza, noi stiamo parlando di... R: No, voglio dire è un episodio specifico su cui c’è un processo a Genova, hanno testimoniato il funzionario di Polizia e il capitano dei Carabinieri, che hanno ordinato l’intervento.
D: (Nucci) Perfetto.
R: Se vuole posso fare anche i nomi, tanto gli atti sono voglio dire, sono il dottore Mondelli, il vice questore Mondelli e il capitano Bruno dei Carabinieri, che si trovavano...
D: (Nucci) Ce li abbia mi sa dal provvedimento che dispone il rinvio a giudizio a Genova, questo sì, sì, mi pare che ci sono anche loro. Comunque il discorso era un altro. Eravamo arrivati a via Tolemaide.
R: Sì.
D: (Nucci) Sa riferirmi se in testa al corteo vi era una delegazione di parlamentari ?
R: Parlamentari, io dai filmati ho visto all’uscita del Carlini l’onorevole Cento, poi in altri filmati io personalmente non l’ho visto dopo.
D: (Nucci) Saprebbe collocarmi dove era posizionato l’onorevole Cento rispetto al corteo, in testa, in coda ?
R: No, all’inizio diciamo, ho visto un filmato dove c’era l’uscita dal Carlini, quindi era appena...
D: (Nucci) Era in testa.
R: Come ?
D: (Nucci) Era alla testa.
R: Era alla testa sì.
D: (Nucci) Alla testa del corteo. Dietro i pannelli in plexiglas ?
R: No, al momento non c’erano ancora.
D: (Nucci) Non c’erano. Perfetto. Senta, sicuramente è a sua conoscenza perché proviene da Genova, vi era stato un invito rivolto dagli organizzatori del global forum ai partecipanti, dove comunque si suggerivano delle precauzioni per i cortei, in maniera particolare l’utilizzo di questi giubbotti nautici per proteggersi da eventuali colpi inferti con in manganelli o i caschetti da minatore ? Tutto come protezioni. O l’acqua e limone per superare lo choc asfittico dei gas lacrimogeni ? Ricorda di questa, di questa serie di comunicazioni che ci sono state, tra l’altro, passate per le reti nazionali ?
R: Le ho viste nelle reti nazionali, ho visto dei filmati.
D: (Nucci) E si parlava in relazione a che cosa ? veniva anche spiegato il perché di questo ? cioè veniva spiegato il come era ben possibile all’interno di un corteo rimanere coinvolti in una carica pur senza avere partecipato a nessuna aggressione ? Cioè il motivo per il quale evidentemente le reti nazionali hanno lasciato passare questa situazione, c’era una spiegazione no ?
R: Cioè...
A: Mi oppongo a questa domanda.
R: Non capisco.
D: (Nucci) La ritiro.
R: Non capisco la domanda.
D: (Nucci) La ritiro. Senta rispetto, abbiamo detto che non c’è stato nessuno scontro, a via Tolemaide c’è la carica dei Carabinieri, della Questura...
R: Dei Carabinieri, dei Carabinieri.
D: (Nucci) Il corteo come si pone rispetto alla carica ? parliamo di 15.000 persone, cosa è successo ?
R: Chiaramente nella carica, almeno nello svolgimento di questi episodi è la testa che risente subito del primo contatto...
D: (Nucci) Possiamo dire che il corteo è stato sciolto ? cioè è stato diviso, si è frantumato ?
R: No, il corteo è poi praticamente andato indietro, logicamente quando c’è stato l’intervento delle forze dell’ordine, è andato indietro e si è ricompattato qualche centinaia di metri più indietro.
D: (Nucci) Integralmente ? Non c’è stata nessuna fuoriuscita ?
R: No, una parte si è riversata su delle vie laterali e si è andata praticamente ad unire ad un gruppo, ad altri gruppi, che già stavano manifestando e già stavano, cioè stavano manifestando, già stavano arrecando dei danni alle strutture urbane, ai negozi, alle macchine eccetera, eccetera, alle banche.
D: (Nucci) Perfetto. Senta il corteo poi, questo qui proveniente dal Carlini, è stato individuato anche successivamente come unico corteo o c’è stata una disgregazione o ricompattarsi in altri rivoli di manifestazione ?
R: No, quel corteo è rimasto poi, perché poi alla fine quando, alla fine di tutto sono ritornati nel Carlini ecco. Però faccia conto che in quel momento poi in tutto il quartiere, cioè non si poteva più parlare di un corteo, si parlava di una moltitudine di persone che si erano riversate in varie vie e c’erano dei focolai con degli scontri con le forze di Polizia.
D: (Nucci) Perfetto. Qui possiamo tranquillamente dire che non sono state 15.000 persone che hanno partecipato agli scontri, ma si è sciolto in diversi gruppetti, che hanno dato inizio ad una situazione particolare di conflitto con le forze dell’ordine ?
R: Se fossero state 15.000 persone a partecipare agli scontri ci avrebbero ammazzato cioè, non ci sarebbe stata neanche voglio dire... è ovvio.
D: (Nucci) Ma l’inizio della sua deposizione è stata in un modo, poi abbiamo scoperto gradualmente essere cosa anche in maniera diversa. In base a questa ricostruzione che lei ha fatto la testa del corteo, in pannelli in plexiglas, li ha adoperati in che fase del corteo e...
P: Lo ha detto avvocato, lo ha spiegato.
D: (Nucci) Perfetto.
P: Quando stavano per arrivare in via...
R: Ci sono anche, anzi posso anche aggiungere.
P: Hanno messo gli scudi e si sono vestiti, lo ha detto.
R: C’è anche un filmato in cui si vede le barrire mobili dopo la prima carica, che vengono riportate indietro e poi vengono praticamente ricompattate per poter successivamente produrre il secondo attacco.
P: Ha risposto, va bene.
D: (Nucci) Lei ha visionato le fotografie relative agli indagati di oggi ? agli imputati di oggi ? le sono state mai mostrate ?
R: Ma io ho visto delle fotografie e dei filmati e ho visto anche un filmato dove si fa riferimento a uno degli imputati di oggi.
P: E a chi ?
R: Al, è vicino praticamente in corso Torino c’è l’attacco, la devastazione di una banca e ora in questo momento non mi ricordo il soggetto, ma è uno degli imputati che mi è stato indicato appunto da...
P: E lo vuole controllare negli atti a sua firma ?
R: No, non è negli atti a mia firma, l’ho visto in un filmato e me lo hanno indicato i colleghi della Digos.
P: Ah, ecco !
D: (Nucci) Un’ultima domanda e poi io avrei finito. Potremmo conoscere per quale motivo e per quale reati lei è indagato dalla Procura di Genova o meglio lei è imputato nel procedimento di Genova ?
R: L’ho detto prima, è falso e calunnie in relazione al procedimento Diaz, per avere trasmesso alla Procura della Repubblica a firma congiunta con il dirigente della Squadra Mobile, atti di terzi, atti redatti da terzi pubblici ufficiali, di cui logicamente non ho potuto controllare l’autenticità o meno, visti i tempi ristretti. Sono stato assolto nel reato di lesioni.
D: (Nucci) Sì.
R: Nel reato di arresto illegale, dal reato di falso e calunnie in altri processi in udienza preliminare.
D: (Nucci) Perfetto. Il reato è al fine di costruire un compendio...
P: Avvocato comunque è irrilevante, lei lo ha anche prodotto per...
D: (Nucci) Nessun’altra domanda.
P: Non esageriamo adesso. Andiamo avanti !
D: (Petitto) Solo una domanda. E’ a conoscenza di una comunicazione radio tra la sala operativa, immagino fosse la sala unica operativa dalla quale si dirigevano le operazioni di ordine pubblico e un battaglione dei Carabinieri dove l’ufficiale di Polizia di Stato dei Carabinieri o della Guardia di finanza che in sala operativa commenta, posso usare un’espressione un po’ pesante ? Va bene la ritraduco “che cosa hanno fatto, hanno attaccato il corteo in una zona autorizzata !”. E’ a conoscenza che c’è questa intercettazione o meglio questo documento fonico proveniente dalla sala radio centrale di Genova, che è versato nei processi ?
R: Ne sono a conoscenza perché l’ho letto sui giornali, lo avevo letto questo episodio qui.
D: (Petitto) Grazie.
P: Altre domande ?
D: (Petitto) Era riferito al corteo di via Tolemaide, ma era implicito, c’eravamo compresi. Grazie.
D: (Branda) Dottore Mortola volevo sapere per favore qual è la distanza che intercorre tra via Felice Cavallotti di Genova e piazza Giusti. Quanto dista ?
P: La distanza.
D: (Branda) Quanto dista via Felice Cavallotti e da piazza Giusti ?
R: Piazza Giusti ?
D: (Branda) Piazza Giusti.
R: Ma via Felice Cava... Piazza Giusti mi sembra che sia nella zona di Marassi mi sembra.
D: (Branda) Vediamo via Tolemaide da...
R: Da via Felice Cavallotti ?
D: (Branda) Da via Felice Cavallotti.
R: Glielo dico perché è molto distante.
D: (Branda) Lo so.
R: Siamo a 6 chilometri.
D: (Branda) 6 chilometri. Via Felice Cavallotti da corso Torino invece ?
R: Dipende le strade che si percorrono, comunque siamo lì praticamente, siamo l’inizio di corso Torino, perché è una via molto lunga, comunque siamo due quattro chilometri e mezzo ecco.
D: (Branda) Quindi 4 chilometri. L’ultima domanda. Via Felice Cavallotti quanto dista da via Canevari ?
R: Siamo sugli 8 chilometri.
D: (Branda) Grazie.
P: Io gliele sto facendo passare, però lui non è qui per la topografia della città.
D: (Branda) La pertinenza...
P: No, perché potete fare una consulenza e ci dite quanto è distante.
R: No, ma se prende lo stradario però.
P: Lo stradario anche.
D: (Branda) E poi lo capirà qual è la pertinenza Presidente.
P: Sono abbastanza inammissibili, no rivolti a questo testimone insomma, mi pare veramente il massimo. Può andare ?
D: (Branda) Visto che risponde della ricostruzione Presidente, per quello.
P: E no, ma non sulla distanza veramente, prendiamo lo stradario e lo verifichiamo.
D: (Branda) Va bene, allora faccio un’altra domanda visto che c’è questo. Allora vorrei sapere se era possibile in quel clima e con tutti i problemi del 21 di luglio di quell’anno a Genova, percorrere questa distanza, diciamo per esempio da via Felice Cavallotti a piazza Giusti a via Tolemaide in cinque minuti.
R: Ma allora noi magari non ce l’avremmo fatta, i manifestanti con una moto è possibile farlo.
D: (Branda) E perché c’erano delle moto anche ?
R: Certo.
D: (Branda) Va bene.
R: Giravamo parecchie moto, vi erano gli scout che indicavano le strade ai...
D: (Branda) Ah, erano gli scout, non erano i manifestanti ?
R: No, erano gli scout genovesi che indicavano le strade da percorrere.
D: (Branda) Ai manifestanti. Però non erano i manifestanti con le moto ?
R: Erano anche logicamente manifestanti, erano anche manifestanti.
D: (Branda) Erano o non erano i manifestanti ?
R: No, erano scout genovesi che manifestavano, che manifestavano, tipo le guide indiane per intenderci.
D: (Petitto) Un’ultima domanda posso ? Era stato costituito un network da parte dei global forum, che si chiamava radio Gap, aveva...
R: Radio ?
D: (Petitto) Gap.
R: Non me lo ricordo in questo momento.
D: (Petitto) Va bene, nessun’altra.
P: Vuole concludere il Pubblico Ministero ?
A: Nessuna.
P: Può andare dottore Mortola. La richiameremo probabilmente sulle circostanze, se saranno rilevanti, del controesame.
D: (Petitto) Posso fare una domanda ? l’avevo dimenticato. La faccio al Presidente se la può rivolgere al teste. Volevo sapere se è vero che sono stati usati gas lacrimogeni CS. da parte delle forze dell’ordine, le risulta ?
R: Questo non mi risulta.
D: (Petitto) Non le risulta ?
R: A me non risulta.
D: (Petitto) Sono in dotazione alle forze dell’ordine italiane i gas lacrimogeni CS?
R: Non mi risulta, non mi sono mai occupato di questo genere di cose.
D: (Petitto) Grazie.
R: Gli equipaggiamenti in dotazione, non mi risulta.
P: Va bene, può andare dottore Mortola. Facciamo 5 minuti di pausa.
A: Adesso c’è il maggiore De Chiara.
[BREVE SOSPENSIONE]

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Quarta parte
by Supportolegale Tuesday, Nov. 08, 2005 at 3:51 PM mail:

ESAME DEL TESTIMONE DE CHIARA GIOVANNI  : Viene introdotto il Teste richiesto dal Pubblico Ministero, Signor De Chiara Giovanni il quale, avvertito dal Giudice dell'obbligo di dire la verità e delle responsabilità previste dalla Legge Penale per i testimoni falsi o reticenti, invitato, rende la seguente dichiarazione: «Consapevole della responsabilità morale e giuridica che mi assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza». Il Giudice invita il testimone a fornire le proprie generalità. Il testimone risponde: Maggiore De Chiara Giovanni, nato a Mercato San Severino (Salerno) 01/01/66, residente a Napoli. Si procede quindi all'esame e al controesame del testimone nel modo che segue:
P: Prego Pubblico Ministero !
A: Maggiore vuole riferire in ordine alle indagini svolte dal suo ufficio in merito a questo procedimento, come sono nati e i passi salienti dello svolgimento ?
R: Signor Presidente, se è possibile, vorrei essere autorizzato...
P: A consultare gli atti.
R: Sono a mia firma.
P: Prego !
D: (Petitto) Se ci dice che cosa, al fine solo di poterlo seguire.
R: E’ l’informativa di reato numero 62/325 di protocollo 2001, datata 18 luglio 2002.
D: (Petitto) Grazie.
A: Vuole dire com’è nata l’attività del suo ufficio e se è nata di sua iniziativa o su delega del Pubblico Ministero ?
R: Sì, sostanzialmente volevo fare subito una precisazione, perché quando nel novembre del 2002 eseguimmo le ordinanze di custodia cautelare si disse da più parti, soprattutto sulla stampa, che questa indagine era stata frutto di un rapporto itinerante per l’Italia, portata da un ufficiale del Ross alle varie procure e poi accettata solo dalla Procura di Cosenza, ovviamente questo non è vero e non corrisponde affatto a verità, perché l’indagine...
D: (Petitto) Non è oggetto della domanda.
D: (Nucci) E’ una difesa preventiva.
R: No...
P: E’ una precisazione, è un sassolino che si vuole togliere il maggiore probabilmente.
D: (Petitto) Sì, ma possiamo chiedere perché ha fatto questa precisazione ? Forse lei si riferisce all’esame di prima ?
R: No, no, mi ricordo che ci fu...
D: (Petitto) E come mai le è venuto in mente adesso questo problema del... forse così per l’aere ha sentito la deposizione ? E’ strano Presidente !
P: Avvocato...
D: (Petitto) Mi perdoni...
P: Sta facendo una piccola premessa, ha detto che...
D: (Petitto) Ma la domanda era di altro genere, mi permetto solo di osservare alle signorie vostre eccellentissime che stranamente si ripercorre un tema trattato in un esame testimoniale di qualche ora fa. Grazie.
P: Va bene. Lo ha detto.
R: Va bene, allora sostanzialmente comunque l’attività è nata nell’agosto del 2001 a seguito di una specifica delega della Procura di Cosenza, indirizzata alla sezione anticrimine di Catanzaro, che io ho comandato dal 1999 al 2003, avendo ad oggetto una serie di accertamenti sul ritrovamento di un volantino alla Zanussi di Rende e poi alcuni accertamenti su una serie di soggetti, che facevano capo alla Rete Meridionale del Sud Ribelle e quindi noi in esecuzione di questa delega abbiamo avviato un’attività di indagine, che è sfociata 1520 giorni dopo in una richiesta di intercettazione ambientale nei confronti di C. F., che noi ritenevamo dai servizi di osservazione, controllo e pedinamento, che avevamo svolto in quel periodo, come il soggetto principale, come il leader di questo movimento. E quindi si è trattato di un’attività di intercettazione nei suoi confronti sull’autovettura, una Volkeswagon Polo e quindi da, diciamo che dal settembre del 2001 è iniziata quest’attività, che si è sviluppata fino al 15 novembre del 2002 quando abbiamo fatto le perquisizioni e gli arresti. Una precisazione doverosa è che l’attività investigativa, l’ascolto delle intercettazioni si è rilevato, si è rilevato per noi perlomeno, durante le indagini di un’importanza fondamentale, tant’è che noi non abbiamo neanche esteso ad altre utenze o altre, altri tipi di accertamenti, perché per noi l’ambientale ci dava quasi quotidianamente, comunque ci dava in maniera quasi ininterrotta uno spaccato di quella che era le modalità di comportamento dei principali indagati tra cui il C. F.. Innanzitutto cosa è venuto fuori dalle indagini ? dalle acquisizioni tecniche ? Degli aspetti molto importanti, che comunque si riassumono in fatti specifici. La prima era che la nostra attenzione non si è rivolto (attenzione investigativa ovviamente) al C. e al suo gruppo per le idee che sono forse anche condivisibili, tipo il tema dell’ambiente o altre cose, ma al metodo violento, che dalle intercettazioni, ripeto, si evidenziava in maniera chiara e anche precisa. Il C., in effetti, propugnava con i suoi un metodo violento, che poi lo abbiamo ritrovato, che poi era già stato posto in essere nel luglio del 2001 nei fatti di Genova. E nell’informativa, che poi abbiamo redatto, ci sono una serie di conversazioni specifiche che denotano appunto questo metodo violento che veniva propugnato. Diciamo subito che la Rete Meridionale del Sud Ribelle è un movimento che aveva degli scopi, prefissati anche nel sito, però poi dalle intercettazioni ambientali, che abbiamo avuto, che abbiamo registrato sulla macchina, ovviamente l’atteggiamento nel propugnare determinate... D: (Branda) Presidente, chiedo scusa, se può dire al teste di attenersi ai fatti.
P: E ci sta arrivando.
D: (Branda) No, sta facendo un excursus che forse interessa poco. P: Ci sta arrivando, facciamolo... sta parlando delle intercettazioni, sta per parlare delle intercettazioni.
D: (Petitto) Non vi è contestazione sulla Rete Meridionale del Sud Ribelle, il Procuratore della Repubblica eccellentissimo Presidente...
D: (Branda) E’ un capitolato particolare tra l’altro.
P: Sulle indagini contenute in questa informativa.
D: (Petitto) Volevo solo precisare che non è contestata nessuna organizzazione rivoluzionaria, eversiva Rete Meridionale del Sud Ribelle, è una cosa, è una precisazione che ha fatto sempre il Pubblico Ministero, invece adesso, probabilmente, conviene un attimo allargare i temi del discorso, allora forse sarebbe opportuno e d’uopo che il teste si limitasse al capitolo di prova, rimanendo più secco possibile.
R: Perfetto.
A: Sì, rimanendo signor maggiore al capitolo di prova. Vuole riferire quanto è emerso in merito ai rapporti tra C. F. ed altri esponenti di gruppi eversivi ?
D: (Nucci) Ed altri in che senso ? Altri gruppi...
P: Gruppo eversivi... che sia questo un gruppo eversivo lo dobbiamo ancora stabilire.
A: E gruppi eversivi, segnatamente Valentino Nicola ?
P: E gruppi eversivi.
R: Sì, sostanzialmente io stato arrivando partendo proprio dalle intercettazioni ambientali. Ad esempio in un’ambientale, una conversazione del 20 ottobre 2001, quindi all’inizio delle investigazioni, ci siamo imbattuti in una serie di conversazioni ambientali che sono poi riportate nell’informativa, dove ad esempio il C. criticava il C. per i suoi metodi, ritenuti in un certo senso non interessanti alla questione meridionale, oppure diceva che era troppo blandi( ?). E’ questa è del 20/10/01. Un’altra conversazione, mentre da un’altra parte un’altra conversazione del 30 ottobre 2001, C. conversando con A. L. fa una conversazione che noi abbiamo ritenuto di importanza fondamentale, perché propugna l’esistenza o la creazione di questo blocco rosso da affiancare poi al blocco nero per le manifestazioni di piazza. In un’altra conversazione, ad esempio una conversazione del 30 ottobre 2001, C. critica...
D: (Branda) E’ la stessa ?
R: Prego ?
D: (Branda) E’ sempre la stessa che ha citato prima ?
R: Sì, sono di seguito. Ovviamente sono, noi riportiamo i tratti salienti. Critica i Carc ad esempio, perché dice che orami sono... Utilizzo un termine che mi balenò subito all’idea, fu quella di essere (chiedo scusa) “sputtanati”. In un’altra, in altre conversazioni emerge invece una sua adesione a dei fatti gravi, che hanno caratterizzato la storia italiana che...
D: (Nucci) Giudice , signor Presidente, chiediamo che venga interrotto il teste. In altre intercettazioni la sua adesione...
R: Sì, la cito, la cito.
D: (Nucci) Stabiliamo anche e questo il Pubblico Ministero potrà controllare se sono state, è stata richiesta la trascrizione di queste, altrimenti noi non abbiamo la poss...
P: Maggiore deve citare le conversazioni e poi le ricordo che la domanda riguarda i rapporti tra C. F. e i gruppi eversivi, soggetti appartenenti a gruppi eversivi, questa è stata l’ultima domanda.
A: Quindi se ricorda in particolare Nicola Valentino, Renato Curcio ?
R: In una conversazione, nella conversazione 1.163 del 24/03/2002 vengono citati una serie di fatti. Il primo è che... ci arrivo se mi è consentito, il primo ad esempio è che C., parlando del tragico episodio dell’omicidio Moro dice che è una cosa, lo definisce proprio una cosa straordinaria, elogia l’addestramento e l’utilizzo delle armi da parte dei brigatisti, che hanno eliminato la scorta e hanno fatto fuoco, mentre lo statista è stata, è rimasto illeso come da programma.
D: (Nucci) Ma si sta andando oltre la richiesta, cioè noi comprendiamo anche la sua voglia di renderci edotti, però...
P: Avvocato lei non deve dialogare...
D: (Nucci) Però la domanda è un’altra.
P: Si deve opporre alla domanda.
D: (Branda) Allora Presidente c’è opposizione perché sta veramente andando oltre e non è consentito questo.
P: Ma non dialogate con il teste, risponda...
D: (Branda) Già abbiamo delle riserve sull’ammissione del capitolo per la verità, ma visto che lei lo ha ammesso, quanto meno...
P: La Corte lo ha ammesso.
D: (Branda) La Corte certo.
R: Per quanto riguarda i rapporti con Curcio nell’informativa è riportato una... è riportato ad esempio in data 07/03/94 in Diamante C. ha organizzato (noi lo abbiamo scritto a pagina 51) il noto brigatista Renato Curcio nella sua libreria di sua proprietà il Punto Rosso ed è stato uno dei maggiori esponenti eccetera, eccetera. Quindi un episodio che viene citato nella conversazione 1.163 e quella che risale al 1980 nel carcere di Trani, che noi abbiamo riportato nell’informativa, dove in questa conversazione il C. commenta l’episodio del, sostanzialmente della rivolta del carcere di Trani, che si era verificata in concomitanza del sequestro D’Urso e poi il 31 dicembre di quell’anno dell’omicidio del generale Galvaligi e sostanzialmente abbiamo riportato questi dati nell’informativa, per quanto riguarda i rapporti, un dato oggettivo insomma.
A: Va bene. Quindi gli accertamenti del Ross si sono limitati alla trascrizione, all’intercettazione e alla trascrizione delle conversazioni nell’auto di C. F. ?
R: Sì e poi a una serie di riscontri effettuati per quanto riguarda le giornate di Genova, sul posto, all’acquisizione di materiale fotografico a dei sopralluoghi, con il personale della sezione di Genova, sui luoghi proprio del, perché noi l’indagine l’abbiamo iniziata, come ho detto prima, dopo i fatti di Genova, però C. durante le sue, durante la sua vita quotidiana era solito ripercorrere a ritroso quanto verificatosi ad esempio a Genova, quindi noi siamo stati anche a Genova a fare proprio dei sopralluoghi, tenendo conto delle indicazioni che ci aveva fornito nelle intercettazioni, nelle conversazioni...
D: (Branda) Presidente, però il teste non può riferire su Genova, deve riferire solo su un capitolo di prova, uno, che è molto ben delineato. E’ delimitato !
P: Avvocato riferisce sull’attività di indagine.
D: (Branda) No, Presidente lei non ha ammesso sull’attività di indagine, se vuole glielo rileggo il capitolo.
P: No, no, l’ho letto perché ce l’ho davanti.
D: (Branda) E appunto allora...
P: Però l’attività complessiva, nell’ambito di questa attività c’è il capitolo di prova specifico. Mo’ non esageriamo con questa restrizione delle circostanze.
A: Prego, completi quello che stava dicendo.
R: Che siamo stati a Genova e abbiamo fatto dei sopralluoghi per verificare e riscontrare le informazioni, i dati di fatto oggettivi, acquisiti nelle intercettazioni con quelli verificabili sul posto, ad esempio in una conversazione dove si parlava del supermercato saccheggiato siamo usciti e abbiamo trovato i Carabinieri noi siamo andati sul posto e abbiamo cercato di ricostruire lo scenario descritto dall’indagato.
A: Grazie, per me può bastare Presidente.
P: Domande ?
D: (Branda) Sì. Che professione svolge Nicola Valentino ?
R: Non lo so.
D: (Branda) Non lo sa ?
R: No.
D: (Branda) Lei non sa che, ha parlato di intercettazioni ambientali tra C. e A., tra C. e altre persone, lei depone su...
P: Ha detto che non lo sa.
R: Non lo so, che devo fare ?
D: (Branda) Lei depone su questo capitolo e lei non sa chi è Nicola Valentino ?
R: Non lo so.
P: Non lo sa.
D: (Branda) Non lo sa ?
R: Non lo so questo.
D: (Branda) Lei non sa che Nicola Valentino scrive dei libri ed è fondatore insieme ad altre persone della Casa editrice Sensibile alle Foglie ?
P: Ha detto che non lo sa, avvocato ha già detto che non lo sa. D: (Branda) Posso fare le domande Presidente ?
P: Sì, ma se ha detto che non lo sa che cosa, lo vuole informare ? Poi non è rilevante per la Corte.
D: (Branda) Ma non è vero questo che non è rilevante, non credo proprio che non sia rilevante.
P: L’informazione che il difensore dà al teste non è rilevante, pecche per la Corte è rilevante la risposta che dà il teste.
D: (Branda) No, però per la difesa è anche rilevante che il teste sia bene informato su alcune cose e su altre no, questo è molto rilevante.
R: Signor Presidente se mi è consentito volevo fare forse una precisazione che non ho fatto prima. La nostra indagine è un’indagine che nasce successivamente ai fatti di Genova e si va a intersecare e a interagire con un’indagine che ha fatto, che stava conducendo la Digos di Cosenza e la Polizia di Stato. Io Valentino obiettivamente non l’ho deferito e non l’ho trattato, quindi sinceramente so poco su questa.
P: Va bene, questa è la sua risposta, va bene. Vada avanti avvocato.
D: (Branda) La professione di F. C. la conosce ?
R: Un giornalista, uno scrittore, impegnato nella...
D: (Branda) Sa quanti libri ha scritto F. C. ?
R: Parecchi. E’ impegnato anche per cause di ambientalismo e altre situazioni, comunque è uno che scrive, scriveva e scrive penso.
D: (Branda) Lei sa che anche sul...
R: Sul Quotidiano di...
D: (Branda) Sì, sì, a parte quello, dico per quello che riguarda il suo impegno per le vicende dell’ambiente e altre cose, questione Marlane, non so se lei è a conoscenza di queste cose qui...
R: Sì, sì.
D: (Branda) Ci può dire che cosa sa di queste cose ?
R: Sapevo che scriveva per, aveva delle iniziative nel campo dell’ambientalismo e ad esempio in un’occasione quando lui parla in una conversazione, io comando la Sezione anticrimine di Napoli, mi sono un po’ documentato anche su tutto il discorso napoletano, in una conversazione quando parla con A., che gli chiedeva solidarietà per il popolo Curdo e lui diede la sua adesione insomma, so che trattava anche temi di questo, idee che... Ho detto in premessa signor Presidente che sono sull’ambiente anche condivisibili.
D: (Branda) E Renato Curcio ? l’attuale professione di Renato Curcio ?
R: Non lo so.
D: (Branda) Non la conosce. Nessun’altra domanda.
D: (Petitto) Volevo chiedere lei ha avuto modo di leggere, di consultare la comunicazione notizia di reato della Digos, denominata operazione Grillo ?
R: No, non mi interessava.
D: (Petitto) Senta vorrei leggere un passo.
P: Che legge una poesia avvocato ? un passo di che cosa ?
D: (Petitto) Un passo della comunicazione notizia di reato dei Carabinieri a firma del maggiore De Chiara. Tale analisi permette di constatare come negli ultimi 10 anni, sempre le stesse persone... si riferisce a Cosenza ... abbiano aderito, comunque siano state assidue sostenitrici degli schieramenti della sinistra antagonista, che andava verificandosi in ambito nazionale...
P: Avvocato però non ho capito tecnicamente cosa è questa cosa. D: (Petitto) E’ un passo della...
P: Sì, sì, ma che cos’è una contestazione ? una richiesta di chiarimenti ?
D: (Petitto) No, è una domanda, è una richiesta di chiarimenti. P: Una domanda che parte dalla lettura è un po’... faccia la domanda secondo me.
D: (Petitto) Allora io dovrei fare la lettura perché è un chiarimento in realtà, allora io parto da una domanda e poi ritorno a ritroso.
P: Faccia la domanda e poi...
D: (Petitto) Non volevo essere troppo rococò, perché sono accusato da dietro di essere un po’ eccessivo. Allora proverò ad essere rococò e a farmi comprendere. Lei sa se negli ultimi 10 anni, intendo gli ultimi 10 anni a partire dalla sua informativa, ovviamente scorrendo indietro per 10 anni, in Cosenza ci sono state persone condannate per reati in ordine all’eversione ?
R: Che... non ne sono a conoscenza, può darsi.
D: (Petitto) Adesso posso fare la lettura. E’ una conte...
P: E’ una specie di contestazione.
D: (Petitto) Non è una sorta di contestazione...
P: Perché avete scritto cosa diversa nell’informativa ?
D: (Petitto) Allora no, io volevo chiedere un’altra cosa invece. Stavo leggendo Tale analisi permette di constatare come negli ultimi 10 anni sempre le stesse persone abbiano aderito o comunque siano state assidue sostenitrici degli schieramenti della sinistra antagonista e attraverso le citate strutture abbiano sempre avuto evidenti finalità eversive, con l’intento di dichiarare a oltranza turbativa all’ordine e alla sicurezza pubblica Però lei mi ha detto che non sa di condanne ?
R: Sì.
D: (Petitto) Sa perché le ho letto questo ? perché questo passo, come tanti altri passi, non appartiene solo alla comunicazione notizie di reato sua del 18 luglio 2002, ma è identica, tranne qualche passaggio, alla comunicazione notizia di reato della Polizia di Stato, infatti la Polizia di Stato scrive Nell’esposizione dei fatti inoltre si può agevolmente constatare come negli ultimi 10 anni sempre le stesse persone abbiano aderito o comunque siano stati...
P: Ho capito... avvocato...
A: Mi oppongo alla domanda, perché...
P: La domanda qual è, la domanda qual è ?
D: (Petitto) La domanda : Come mai queste comunicazione notizia di reato per moltissimi tratti sono identiche ?
P: E’ inammissibile.
A: Mi oppongo a questa domanda.
P: La domanda è inammissibile.
D: (Petitto) Posso fare un’altra domanda ?
P: Sì.
D: (Petitto) Lei ha avuto modo di consultare la comunicazione notizie di reato alla Digos o sa se La Digos ha potuto consultare la sua comunicazione notizia di reato, che risultano così identiche ?
A: Mi oppongo a questa domanda.
P: Cioè chi ha copiato, chi ha copiato tra di voi lei vuole sapere. La domanda è inammissibile.
D: (Petitto) Va bene, Presidente grazie.
P: Va bene.
D: (Petitto) Posso andare avanti ?
P: Come no ?
D: (Petitto) Adesso ritorno esclusivamente alla comunicazione notizia di reato dei Ross a sua firma. Allora che lei abbia prima o non abbia sentito è assolutamente irrilevante, ovviamente mi riferivo al mio dire di prima, la mia domanda, perché gliela pongo anche a lei. Pagina 48 della sua informativa, avente per epigrafe “Genesi e attività la Rete Meridionale del Sud Ribelle” Nel mese di settembre del 2001 questa sezione anticrimine veniva delegata, eccetera... Lo ha trovato il passo ?
R: Sì, sì.
D: (Petitto) A un certo punto lei dice Nelle more di tale attività Che vuol dire sotto il profilo procedimentale che lei nelle more di un’attività si occupa di un altro filone di indagine ?
R: Siccome eravamo stati delegati signor Presidente a fare degli accertamenti a seguito del rinvenimento di questo volantino dei Nuclei di iniziativa proletaria rivoluzionaria, pervenuto il 27 aprile del 2001 presso la sede Zanussi di Rende, in questo passo poi ci metto una virgola, dico nelle more di quest’attività di accertamento, siccome la delega oltre a questo punto conteneva nei punti precisamente...
D: (Petitto) La delega la conosciamo, l’ha letta oggi il suo... R: Conteneva anche...
D: (Petitto) Il sottufficiale.
P: L’ha letta il maresciallo Galdo.
R: Me la posso prendere per... Va bene, comunque conteneva anche altri tipi di richieste di accertamenti, nelle more di quest’attività di accertamento sul volantino abbiamo fatto altre attività di accertamento, che poi sono sfociate in una richiesta di intercettazione ambientale.
D: (Petitto) Va bene. Volevo sapere, avete alla fine individuato, avete concluso in ordine ai Nuclei di iniziativa proletaria rivoluzionaria ?
R: No, no.
D: (Petitto) Non avete concluso, quindi non avete evaso quella delega possiamo dire, né in un senso e né nell’altro ?
R: Diciamo che non era emerso nulla di significativo insomma.
D: (Petitto) Cioè, no mi perdoni, vorrei capire...
R: Per quanto ci riguarda...
D: (Petitto) Io ho dei problemi probabilmente a comprendere, i problemi sono miei ovviamente. Viene rinvenuto un volantino che rivendica un attentato (è un tema che è stato già trattato in sede di questioni preliminari, sono costretto a ritrattarlo perché avrà nel prosieguo degli sviluppi). Viene rinvenuto in Cosenza il 27 aprile 2001, in Rende provincia di Cosenza, un volantino rivendicante un attentato dinamitardo, con delle pericolosissime e preoccupanti...
P: Va bene, lo sappiamo avvocato...
D: (Petitto) No, non è allegato.
P: La domanda.
D: (Petitto) Non l’hanno mai...
P: La domanda qual è ?
D: (Petitto) La domanda è...
P: Sappiamo il fatto dico.
D: (Petitto) Il fatto è noto. Come mai di fronte a un episodio così preoccupante di, potremmo dire eversione dell’ordinamento democratico voi non ritenete neanche di spendere una parola nella comunicazione notizia di reato e in nessun altro atto di questa indagine per dire ce l’abbiamo provata( ?), ma non abbiamo trovato chi ha fatto questo documento.
P: Avvocato così formulata è inammissibile la domanda.
D: (Petitto) E allora la riformulo.
P: Comunque il teste ha risposto su questo, la riformuli in maniera meno rococò, barocca !
D: (Petitto) Allora le stavo chiedendo...
P: Ha avuto qualche esito questa indagine ? Ha avuto un esito questa indagine ?
R: No.
P: Ha detto prima, ha detto...
D: (Petitto) Lei di fatto non ha evaso la delega ?
P: Non ha avuto esisto.
D: (Petitto) Non ha avuto esito, benissimo. Dopo questa prima delega del Pubblico Ministero, che lei ha citato, mi sembra che sia agosto 2001.
R: 20 agosto 2001.
D: (Petitto) Perfetto. Ci sono state ulteriori deleghe a sua conoscenza in ordine all’attività di indagine sui Nipr ?
R: No, perché...
D: (Petitto) Lei ha prodotto atti del suo ufficio, comunicazione notizia di reato, esiti di indagine sui Nipr ?
R: No.
D: (Petitto) Allo stato per la posizione di C. ho concluso, mi riservo per l’altra posizione quale sostituto processuale.
P: Si riserva ancora su che cosa ? Lo concludiamo il controesame. D: (Petitto) No, sempre oggi.
P: Domande ?
D: (Nucci) Sì, una. Senta lei conferma che i Ross di Catanzaro hanno svolto indagini su incidenti di Genova, anche attraverso attività di indagine esperita direttamente in Genova ?
R: No, no, assolutamente.
D: (Nucci) Come Ross di Catanzaro non avete mai svolto indagini sugli incidenti di Genova ?
R: Io ho seguito, comandavo io la Sezione all’epoca. Potremmo aver fornito un supporto all’epoca...
D: (Nucci) Successivamente agli incidenti stessi ? Mi riferisco come attività di indagine.
R: No, siamo andati a fare dei riscontri poi alle nostre acquisizioni investigative a Genova, l’ho ripetuto, l’ho detto prima, per riscontrare le nostre conversazioni, perché non c’eravamo noi lì, per acquisire il materiale fotografico che ritraevano alcuni soggetti di interesse, indagati da noi a Genova, però non abbiamo effettuato attività investigativa, perché c’è una sezione anticrimine di Genova, che fa quest’attività.
D: (Nucci) Senta rispetto, penso che lo abbia chiarito la collega, ma forse sarebbe il caso di tornarci. Ricorda con precisione se la presenza di Curcio in Diamante era legata ad un invito del comune di Diamante per realizzare un murales ?
R: No, no.
D: (Nucci) Non lo ricorda ?
R: ... (RISPOSTA NON REGISTRATA).
D: (Nucci) Ricorda, se sì lo riferisca, se Curcio collabora con una casa editrice, che si chiama Sensibili alle foglie e l’unica occasione comunque in cui intervenne in Calabria fu per la presentazione di un libro, nello specifico “ La mappa perduta” ?
R: No, non mi ricordo.
D: (Nucci) Non lo ricorda. Sa se i Ross di Catanzaro negli anni precedenti o comunque i Carabinieri nell’espletamento di attività di indagine collocarono una microspia all’interno dell’autoveicolo in uso a D. C. ?
A: C’è opposizione a questa domanda, riguarda altro procedimento. D: (Nucci) No, non riguarda altro procedimento, non riguarda altro procedimento, riguarda anche un fatto che è emerso dalle trascrizioni di questo procedimento, riguarda anche fatti cioè per...
P: L’avete già fatta la domanda. Lo sa ?
R: No, no. L’unica microspia che abbiamo messo è quella a bordo della Volvo... della Volkeswagon Polo.
P: Della Polo di C..
D: (Nucci) Nessun’altra domanda.
P: Vuole concludere il Pubblico Ministero ?
D: (Petitto) Posso fare una domanda al teste ? Una sola. Volevo sapere lei sa se a Genova sono stati utilizzati i lacrimogeni denominati CS da parte delle forze dell’ordine o comunque se appartengono alla dotazione in tema di ordine pubblico ?
R: No, no.
D: (Petitto) Delle forze dell’ordine e dei Carabinieri ?
R: No, lo so.
D: (Petitto) Lei sa se le forze dell’ordine in servizio di ordine pubblico, esattamente i Carabinieri, abbiano il manganello Tonfa ?
R: Non lo so, può darsi, cioè non... sinceramente sono 15 anni che non sto ai reparti mobili, quindi basta controllare la dotazione attuale.
D: (Petitto) Senta lei ha mai fatto un corso in ordine alla gestione dei reparti mobili per servizi di piazza ?
R: Ma io non mi occupo di servizi di piazza, io faccio indagini di Polizia giudiziaria.
D: (Petitto) Bene. Lei è a conoscenza che risulta da una serie di documenti video e audio e da testimonianze che a Genova le forze dell’ordine hanno esploso proiettili, non solo... quindi con armi da fuoco, non solo in occasione della morte di Carlo Giuliani ?
R: No, io gli atti di Genova non li conosco.
D: (Petitto) No, io voglio sapere se lei è a conoscenza di questo, se non è a conoscenza non...
P: Ha detto no.
D: (Petitto) Non è a conoscenza.
R: Ho letto, in quel periodo leggevo i giornali, guardavo la televisione, però non è che sono andato a vedere che proiettili usavano.
P: Non ci interessa.
R: Se li usavano. Cioè non mi interessava, anche perché prima del 20 agosto 2001 obiettivamente, sinceramente...
P: Non eravate stati investiti delle indagini.
R: Io di C. e della Rete Meridionale non me ne sono occupato mai, ho ricevuto questa delega e l’ho eseguita, quindi dei fatti di Genova obiettivamente non avevo neanche un...
D: (Petitto) Va bene era molto puntuale, veramente non volevo che lei si ... (PAROLA INDECIFRABILE).
R: Va bene.
D: (Petitto) Volevo sapere, lei è a conoscenza che nel novembre dell’anno 2002, esattamente il 16 o il 17, mi perdoni l’incertezza sulla data ma è riferita solo a un giorno, sul quotidiano La Repubblica è comparso un articolo a firma Giuseppe Davanzo, denominato “Il teorema dei Ross” , riferito all’indagine di Cosenza ?
R: Sì, sì, ricordo, poi è chiaro la stampa di quei giorni...
D: (Petitto) Sa se...
P: La rilevanza avvocato ?
D: (Petitto) Sì, la rilevanza è questa : volevo sapere se sa se Davanzo è mai stato denunciato per diffamazione e anche perché il tema è stato riproposto...
P: E’ inammissibile avvocato.
D: (Petitto) Va bene. Sa se questo tema è stato trattato in sede di interpellanza parlamentare, esattamente l’interrogazione numero 3/015 ’99 ?
P: E’ irrilevante, il livello di conoscenza di questo teste su questi fatti, è totalmente irrilevante avvocato, totalmente irrilevante.
D: (Petitto) Allora l’ultima domanda è : sa se il suo superiore gerarchico o qualcuno dei suoi superiori gerarchici ha mai smentito questo elemento per come è uscito sulla stampa o nelle interpellanze parlamentari o ha denunciato chicchessia per qualsivoglia reato ?
R: No.
P: E’ irrilevante, non risponda. Vuole concludere ?
A: No, grazie.
D: (Branda) Presidente solo se mi consente, solo una precisazione. Lei parlava prima, diceva ha detto prima di essersi recato a Genova successivamente ai fatti del G8 o comunque di avere... forse ho capito male, comunque di aver fatto...
R: No, abbiamo fatto un sopralluogo.
D: (Branda) Per le foto, io mi riferisco alle foto.
P: Hanno acquisito i filmati e le foto.
D: (Branda) E le foto. Gli esiti di quest’operazione, cioè le foto...
R: Sono riportati nell’informativa.
D: (Branda) Sì, lo so, ma se può dirci per favore quali sono gli esiti, cioè se ci sono fotografie...
P: Se ha riconosciuto qualcuno degli imputati.
D: (Branda) Fotografie che ritraggono, che ha riconosciuto qualcuno ?
P: Ha individuato qualcuno dei nostri imputati ?
R: Sì, c’era una foto dove c’era C. proprio, adesso...
P: Ha individuato taluno dei nostri imputati ?
R: Penso che, guardi possa, signor Presidente possa riferire in maniera precisa chi ha fatto gli accertamenti, il maresciallo Galdo insieme ad altri colleghi di Genova, che comunque sono riportati anche nell’informativa.
P: Lei personalmente e direttamente ha individuato qualcuno dei nostri imputati ?
R: In una foto dell’informativa c’era C..
P: E che faceva ?
R: Stava alla testa di un corteo, stava in un corteo, adesso non ricordo la...
D: (Branda) Si ricorda a quale giorno si riferisce questa foto? R: Guardi adesso...
D: (Branda) Va bene, se però ci può descrivere cosa rappresenta, cosa raffigura ?
R: No, volevo... Lei l’informativa l’ha letta, l’ha letta attentamente. Cosa abbiamo fatto ? Una cosa molto elementare, abbiamo preso la conversazione e un dato oggettivo dove...
P: Sì, ma lei lo ha detto, lei lo ha detto questo, lo ha spiegato, lo ha spiegato.
D: (Branda) Volevo sapere solo cosa raffigurava la foto.
P: C. ha detto che...
D: (Branda) Sì, grazie C. ! C. ma che faceva cosa ?
P: Alla testa di un corteo. Lo ha detto all testa di un corteo, il giorno non lo ricorda.
D: (Branda) Cosa aveva addosso, se era travisato ?
R: No, no, si vedeva un...
D: (Branda) Chiaramente no, perché lei lo ha riconosciuto.
R: No, no, si vedeva perché era con i capelli bianchi, la barba. D: (Branda) Cosa aveva nelle mani, se aveva qualche cosa in mano ?
R: No, non aveva niente.
D: (Branda) E non si ricorda quindi la data in cui è stata scattata questa foto ?
R: Stiamo parlando del 18, 19 e 20 e 21 luglio, quei giorni lì, poi...
D: (Branda) I giorni del G8 comunque ?
R: Sì, sì.
D: (Branda) E c’è solo questa foto ? Ci sono altri imputati ?
R: Ma ce ne sarà qualcun altro, adesso...
D: (Branda) Ce ne sarà o c’è ?
R: C’è, nell’informativa è riportato, le foto che noi abbiamo acquisito dei, ma più che altro...
P: Noi li abbiamo, abbiamo i filmati avvocati. Li vedremo tutti, poi eventualmente risentiremo il maggiore.
R: Signor Presidente volevo solo fare una precisazione forse che è doverosa, io ho fatto una cosa molto semplice all’epoca, dissi per riscontrare un dato oggettivo della conversazione di quello che dice C. andiamo sul posto. Lui dice siamo usciti dal supermercato e io sono andato a vedere quali supermercati erano stati assaltati ed erano dei Dì per Dì. Poi lui dice Appena siamo usciti dal supermercato ci siamo trovati un plotone di Carabinieri che ci ha caricati e là ci siamo persi. G. e L. stavano buttati dentro un coso Allora io sono andato a vedere il “coso” indica uno dei tre sottopassi, secondo il nostro sopralluogo, ferroviario, ubicati rispettivamente alla fine di via Cannevali in riferimento al supermercato ubicato in quella via, oppure alla via di via Archimedi, in riferimento al Dì per Dì, ubicato in piazza Giusti, sempre quindi in riferimento ai supermercati, il sottopasso ubicato al fine di corso Sardegna. E riportiamo una foto.
P: Sì, ma questo...
R: Per cercare di dare...
P: Anche altri testi hanno deposto su questo, lo abbiamo compreso perfettamente. Va bene. Il Pubblico Ministero non vuole concludere. Lei può andare maggiore.
A: Presidente se lei ritiene, come avevo capito io al termine della scorsa udienza il professor Tradigo che può dare subito delle brevissime, può rendere l’esame perché sono delle brevissime informazioni su questi filmati, in modo tale da potere...
P: E lo sentiamo il 10, sentiamo anche Tradigo sui filmati. Abbiamo citato i due testi della Polizia per il controesame di chi ?
A: Era citato Gifuni.
P: L’avvocato Senese ci aveva chiesto...
D: (Branda) No, no, il controesame lo dobbiamo fare di Gifuni e di... dobbiamo farlo tutti il controesame.
A: E Rosario D’Agostino.
D: (Branda) Presidente lei si era riservata sul controesame...
P: Il 10 noi abbiamo ricitato, però controllatemi il verbale, abbiamo ricitato il teste della Polizia che si chiama... Aiello ! Il più complesso era Aiello, poi c’era Gifuni che abbiamo a un certo punto interrotto e D’Agostino, perché l’avvocato Senese era stanco e voleva andare via e abbiamo rinviato il controesame solo di questi tre testi. Il dottore Mortola non lo citiamo ancora e vediamo i filmati con Tradigo.
D: (Branda) Sì, però il controeame lo dobbiamo fare tutti, non solo l’avvocato Senese.
A: Poi il dottor Cantafora a limite che è brevissimo, lo sentiamo l’11 insomma, non c’è problema.
P: No, non lo so se andiamo all’11 vediamo. L’udienza è tolta !

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Meglio di Totò e Peppino !
by oscar Tuesday, Nov. 08, 2005 at 9:59 PM mail:

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