Il Bernardini se la piglia coi telefonini
Il bernardini, poichè in astinenza da media, ha provato a replicare la cazzata dell'anno scorso per cibarsi di notorietà divulgando a scuola e mandando ai giornali una cretina e banale circolare che, partendo da Meucci e facendo un'improbabile sproloquio sulla storia del telefono, arriva a dire che in classe i telefonini devono essere spenti. Inoltre accenna all'uso ormai generalizzato del suffisso -dipendente, sempre a significare qualcosa di negativo (tossico-dipendente, alcool-dipendente) omettendo ipocritamente di citare la parola media-dipendente, e pigliandosela con i presunti telefonino-dipendenti, per la salvezza dei quali è necessario intervenire con la circolare. Quello che è grave è che l'informazione nazionale si occupi di queste minchiate, dedicando pagine di giornali, talk-show, trasmissioni radio e simili. Inoltre quello che mi preoccupa è che se il caso diventerà nazionale, sicuramente a cogliere la palla al balzo per pubblicizzare la loro vicenda saranno gli ormai noti esponenti del tiestismo, che ricordiamo essere la variante umana del vicarettismo, e rischiamo che possano avere successo. Già sul messaggero di oggi ho visto l'intervista ad un tal Luigi V., diciassettenne alunno dello scientifico, che sicuramente avrà riferito anche a quel giornale la vicenda del tiesti. Altro che il toc, il Bernardini è proprio Babbo Natale, purtroppo!
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