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[14/11] Di nuovo Falluja
by OsservatorioIraq Friday, Nov. 18, 2005 at 3:04 AM mail:

Perché le volgari menzogne dell’esercito dovrebbero essere una sorpresa?


Di nuovo Falluja

Dahr Jamail

Iraq Dispatches, 14 Novembre 2005

Quasi un anno dopo il loro svolgimento, alcuni dei crimini di guerra commessi a Falluja da membri dell’esercito USA si sono guadagnati l’attenzione di alcuni media importanti (con l’esclusione, naturalmente, di quelli legati alle multinazionali negli USA).

Già il 26 Novembre 2004, in una storia che ho scritto per l’Inter Press Service intitolata "Armi inusuali usate a Falluja , i rifugiati di quella città descrissero, in dettaglio, molte strane armi usate a Falluja. Inoltre, fornirono descrizioni dettagliate del tipo "pezzi di queste bombe sono esplosi in grossi fuochi che bruciavano la pelle anche se gettavi dell’acqua sulle bruciature".

Questo era descritto anche in un web log che avevo scritto nove giorni prima, il 17 Novembre 2004, intitolato "Squarcia e brucia dove una delle descrizioni di queste stesse armi da parte degli stessi rifugiati di Falluja diceva: "Queste esplodevano in terra con grandi fuochi che bruciavano per mezz’ora. Le hanno usate vicino ai binari ferroviari. Potevi sentirle lanciate da grossi aerei e le bombe erano grandi quanto un carroarmato. Quando chiunque toccava quei fuochi, il suo corpo bruciava per ore".

Il 9 Dicembre 2004 ho postato una sequenza di foto gallery, molte delle quali sono incluse nel recente documentario della RAI sulle armi incendiarie che sono state usate a Falluja.

E' come nello "scandalo" delle torture di Abu Ghraib, che per la gente in occidente non divenne "reale" fino alla fine dell’aprile 2004, mentre gli iracheni e i giornalisti in Iraq che erano impegnati a descrivere effettivamente la realtà sapevano che le forze USA e GB stavano torturando gli iracheni quasi dall’inizio dell’occupazione, e continuano a farlo ancora oggi.

Tutto ciò mi fa’ chiedere quanto altro tempo ci vorrà perché altre atrocità vengano alla luce. Anche parlando solo di Falluja, ce ne sono molte per le quali si può optare. Sebbene non sia l’unico giornalista ad aver scritto di ciò, vi chiedo un po’ d’attenzione su alcune delle cose che ho registrato che sono avvenute a Falluja durante la strage del novembre 2004.

Nel mio articolo "I rifugiati di Falluja parlano della vita e della morte nella zona di caccia pubblicato il 3 Dicembre 2004, ci sono molti esempi di crimini di guerra che, si spera, attireranno l’attenzione che meritano.

Burhan Fasa’a, un giornalista iracheno che lavorava per la TV satellitare Libanese LBC e che è stato a Falluja per nove giorni durante i combattimenti più intensi, diceva che gli americani erano grandemente irritati con gli iracheni che non riuscivano a parlare inglese

"Gli americani non avevano interpreti con sé", dice Fasa’a, "così entravano nelle case e ammazzavano la gente perché non parlavano inglese. Sono entrati nella casa dove ero con 26 persone, e hanno sparato alla gente perché non obbedivano agli ordini dei soldati, ma [non obbedivano] solo perché non riuscivano a capire una sola parola di inglese". Aggiunge anche che "i soldati pensavano che la gente stesse rifiutando gli ordini, e perciò gli hanno sparato. Ma la gente non li capiva proprio."

Un uomo di nome Khalil, che ha chiesto di non scrivere il cognome per paura di rappresaglie, ha detto di essere stato testimone di spari contro civili che sventolavano bandiere bianche mentre cercavano di fuggire dalla città.

"Li ho visti schiacciare i feriti nelle strade con i carriarmati", dice Kassem Mohammed Ahmed, un residente di Falluja. "Questo è successo così tante volte".

Altri rifugiati hanno raccontato storie simili. "Ho visto così tanti civili uccisi lì, e ho visto molti carri armati schiacciare i feriti nelle strade", dice Aziz Abdulla, 27 anni, che è scappato dagli scontri lo scorso novembre. Un altro residente, Abu Aziz, dice di essere stato testimone anche di veicoli corazzati americani che schiacciavano persone che lui supponeva fossero ancora vive.

Abdul Razaq Ismail, un altro residente che è scappato da Falluja, dice:"Ho visto cadaveri per terra e nessuno li ha potuti seppellire a causa dei cecchini americani. Gli americani gettavano alcuni dei corpi nell’Eufrate vicino a Falluja".

Un uomo di nome Abu Hammad ha detto di aver visto coi propri occhi truppe USA che gettavano corpi di iracheni nel fiume Eufrate. Abu Hammad e altri hanno anche detto di aver visto gli americani sparare a iracheni disarmati che sventolavano bandiere bianche.

Convinti che le forze americane e irachene fossero decise a uccidere chiunque era a Falluja, Hammad dice di aver visto gente che cercava di nuotare nell’Eufrate per scappare dall’assedio. "Persino allora gli americani gli sparavano contro dalla riva e anche se alcuni di loro stavano tenendo una bandiera bianca o vestiti bianchi in testa per mostrare che non erano dei combattenti, a tutti veniva sparato contro."

Il fotografo dell’Associated Press Bilal Hussein ha raccontato di essere stato testimone di simili episodi. Dopo aver finito i beni di prima necessità e aver deciso di scappare dalla città al culmine dell’assalto guidato dagli USA, Hussein è corso verso l’Eufrate.

"Avevo deciso di nuotare", ha detto Hussein ai colleghi dell’AP, che ha scritto della straziante storia del fotografo, "ma ho cambiato idea dopo aver visto elicotteri USA che sparavano e uccidevano le persone che cercavano di attraversare il fiume".

Hussein dice di aver visto dei soldati uccidere una famiglia di cinque persone mentre cercavano di attraversare l’Eufrate, e prima di aver lui stesso seppellito un uomo vicino all’argine con le sue nude mani.

"Ho continuato a camminare lungo il fiume per due ore e potevo ancora vedere alcuni cecchini USA pronti a sparare contro chiunque potesse nuotare", racconta Hussein. "Ho abbandonato l’idea di attraversare il fiume e ho camminato per circa cinque ore nei frutteti".

Un uomo di nome Khalil, che ha chiesto di non scrivere il cognome per paura di rappresaglie, ha detto di essere stato testimone di spari contro civili che sventolavano bandiere bianche mentre cercavano di fuggire dalla città. "Sparavano a donne e anziani nelle strade e poi sparavano a chiunque cercasse di recuperare i loro corpi".

"Ci sono corpi che gli americani hanno gettato nel fiume", continua Khalil, aggiungendo di essere stato lui stesso testimone del fatto che le truppe USA usavano l’Eufrate per sbarazzarsi degli iracheni morti. " E chiunque restava pensava che sarebbe stato ucciso dagli americani, così cercava di attraversare a nuoto il fiume. Anche persone che non sapevano nuotare cercavano di attraversare il fiume. Affogavano piuttosto di restare a farsi ammazzare dagli americani ", dice Khalil.

Perché le volgari menzogne dell’esercito dovrebbero essere una sorpresa? Persino tornando indietro al novembre 2003, avevo scritto di come le forze USA affermassero di essere state attaccate e poi di aver ucciso 48 Fedayn di Saddam a Samarra. In seguito magicamente, in una sera, hanno aumentato il numero a 54. Investigando su ciò, ho scoperto che 8 civili erano stati uccisi nella città, e ho scritto di questo qui e ho postato foto a riguardo qui

Comunque, perché ognuno di noi dovrebbe sorprendersi di questo? Quando abbiamo un’Amministrazione che ha condotto il paese in una guerra illegale di aggressione e continua a mentire su questa, episodi come le torture e l’uso di armi incendiarie sui civili sono un piccola variazione.

(Traduzione di Enrico Sabatino per OsservatorioIraq)

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Il video dei bombardamenti al fosforo rainews24 Saturday, Nov. 19, 2005 at 11:59 AM
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