l'articolo di Ghali Hassan
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[uruknet.info, 9 novembre
2005]
GENOCIDIO NORMALIZZANTE
Ghali Hassan - Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di
Padova
Fino
ad ora, più di 2000 militari Statunitensi sono stati uccisi dal
marzo 2003, inizio della guerra illegale e non provocata contro l’Iraq.
Se ne è tenuto meticolosamente il conto e lo si è
pubblicato in ogni
enunciazione dei media Occidentali. È stato fatto questo per le
centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini Iracheni, che innocenti
sono stati massacrati senza necessità dalla combinazione di
sanzioni e
guerra degli USA e della Gran Bretagna? Si tratta di un deliberato
genocidio!
Fatta eccezione per la guerra contro la ex
Repubblica di Yugoslavia
(Serbia), una nazione ortodossa, le guerre di aggressione Statunitensi
in buona sostanza sono state scatenate contro popoli di colore privi di
difese. Ramsey Clark, ex procuratore generale degli USA durante
l’amministrazione Carter, ha scritto: "Quelli
sono i poveri del pianeta, e vengono resi ancora più poveri,
dominati e
sfruttati dalla politica estera degli USA e dei suoi ricchi alleati,
che hanno progettato il dominio, lo sfruttamento e la selezione etnica".
Le guerre degli USA-Gran Bretagna contro l’Iraq
portano tutte le
caratteristiche del razzismo Occidentale. Gli Iracheni non sono solo
disumanizzati, vengono anche oltraggiati e torturati in modo che
l’assassinio di massa risulti ben accetto all’opinione pubblica
Occidentale. Intanto le compagnie mediatiche e i governi Occidentali
vanno mascherando l’imperialismo con le nere fisionomie di Condoleezza
Rice e di Kofi Annan.
Uno studio lampante condotto nel dicembre 1991 dal
Consorzio Britannico
per l’Educazione Medica ha stimato che sono morti più di 200.000
Iracheni durante e immediatamente dopo il massacro della guerra USA del
1991, la cosiddetta "Guerra del Golfo", come diretta o indiretta
conseguenza degli attacchi alle infrastrutture civili. Per di
più,
dall’agosto 1990, l’Iraq è stato sottoposto ad aggressioni
militari ed
economiche che hanno contribuito all’assassinio di massa di uomini,
donne, e soprattutto bambini Iracheni.
Si è valutato che le sanzioni genocide,
delle quali si è persa la
memoria, hanno ucciso più di un milione e mezzo di civili
Iracheni,
inclusi 500.000 bambini al di sotto dei cinque anni. Lo sterminio di
massa di bambini Iracheni è stato rivendicato da Madeleine
Albright,
l’ex Segretario di Stato degli USA, come "un prezzo per cui valeva la
pena". È forse possibile solo immaginare che qualcuno si esprima
in
questi termini: la morte di 3.000 persone nell’attentato dell’11
settembre è "un prezzo per cui valeva la pena"?
Gli USA e la Gran Bretagna hanno dapprima
sistematicamente bombardato e
messo fuori uso per sempre le infrastrutture Irachene, come: impianti
per la purificazione dell’acqua, impianti per il trattamento dei
liquami, reti di distribuzione per l’energia elettrica, impianti per
l’industria farmaceutica, la rete per i trasporti e per le
comunicazioni, le industrie manifatturiere, impianti commerciali,
strutture abitative. Industrie alimentari, comprese quelle per il latte
dei bambini, industrie di processo, magazzini, centri di distribuzione,
industrie per la produzione di fertilizzanti ed insetticidi, tutto
veniva considerato obiettivo di distruzione.
A seguire, gli USA e la Gran Bretagna hanno
continuato con le sanzioni,
in modo da assicurarsi che l’Iraq non fosse più in grado di
riparare o
di sostituire la maggior parte di quello che era stato distrutto. Il
senso di questo assassinio di massa accuratamente programmato era
quello di coartare e minacciare con la prepotenza non solo l’Iraq, ma
anche qualsiasi altra nazione priva di difese che osi resistere come ha
fatto l’Iraq. Inoltre, a questo Iraq sanguinante a morte il Consiglio
di Sicurezza dell’ONU ordinava di pagare più di 50 miliardi di
dollari
come riparazioni al Kuwait, alle corporations USA, e a tutti coloro che
reclamavano in modo equivoco e fraudolento.
Malgrado la condiscendenza dell’Iraq ai termini del
cessate il fuoco
della guerra del 1991, le sanzioni e i bombardamenti settimanali delle
città e dei villaggi Iracheni - "sempre vola qualcosa su
qualcosa che
si muove!"- sono continuati, in modo da creare ulteriori danni al
popolo dell’Iraq.
"Per me, quello che è tragico, oltre alla
stessa tragedia Irachena,
è il fatto che gli stati membri del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite…stanno mantenendo deliberatamente un programma di
sanzioni economiche, ben consapevoli che stanno dando la morte ogni
mese a migliaia di Iracheni. E questa decisione prepara il genocidio," ha
affermato Denis Halliday, l’ex coordinatore umanitario ONU in Iraq.
Il Dizionario della Oxford definisce genocidio il
deliberato sterminio
di una nazione o di una etnia umana. Nel 1948, nella Convenzione sul
Genocidio, il termine genocidio veniva definito come un qualsiasi atto
"commesso con l’intento di distruggere, per l’intero o solo in parte,
un gruppo nazionale, etnico o religioso, come tale." Di qui, gli atti
di genocidio includono tutte le azioni che provocano seri "danni
mentali" o che impongono "condizioni di vita" che mirano a tale
distruzione. Può esistere qualcosa di più evidente di
quello che gli
Stati Uniti e la Gran Bretagna stanno commettendo contro il popolo
Iracheno?
"É compito di esperti e del complesso
mediatico delle informazioni
rendere normale quello che potrebbe risultare inammissibile per
l’opinione pubblica," ha scritto l’economista Americano Edward
Herman. L’arte di rendere accettabili, nella normalità, le
atrocità di
massa è sempre stato un prerequisito per neutralizzare le
disciplinate
popolazioni dell’Occidente in modo tale da rimuovere qualsiasi scrupolo
di responsabilità morale.
Secondo John e Karl Mueller (Sanzioni per la
Distruzione di Massa,
"Foreign Affairs" maggio/giugno 1999, p. 43.), le sanzioni da sole "hanno
tolto in Iraq la vita di tante persone, molte di più di quelle
che sono
state fatte fuori nel corso di tutta la storia dalle cosiddette armi di
distruzione di massa."
Quindi per il genocidio Iracheno "forse si
può affermare essere stato il più grande genocidio
dell’era post Seconda Guerra Mondiale," condotto e perpetuato con
il tacito appoggio degli Stati membri delle Nazioni Unite.
Oggi, l’ONU si rende complice nella continuazione
di crimini di guerra
contro il popolo Iracheno e nella distruzione della società
Irachena.
Coerentemente con il suo ruolo di "manutengola" dell’imperialismo
Occidentale, immediatamente dopo l’invasione illegale dell’Iraq
l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha fornito legittimità
all’occupazione da parte degli USA di uno stato sovrano, e si è
allertata per fornire il supporto a tutte le violazioni degli Stati
Uniti al diritto internazionale, compresa la stessa Carta dell’ONU.
La corruzione e il proprio tornaconto sono
caratteristiche endemiche
degli stati membri dell’ONU e dei loro gruppi dirigenti. Il governo di
Saddam era in grado di approfittare di questo e di ricavarne dei
vantaggi, in modo da conservare l’Iraq in grado di funzionare come
stato, malgrado le ingiuste sanzioni. Era il solo modo utile per il
paese, quello di sottrarsi alle sanzioni corrompendo il corruttibile.
Purtroppo, alla fine del 2002, gli effetti delle
sanzioni genocide erano visibili in Iraq dappertutto.
L’ONU promuoverà una risoluzione, come
quella che ha preteso dalla
Siria di "cooperare pienamente" con la commissione di inchiesta
dell’ONU sulla morte dell’uomo di affari ed ex primo ministro Libanese
Rafiq al-Hariri, pretendendo dagli USA e dalla Gran Bretagna una
cooperazione piena con una commissione di inchiesta dell’ONU sulla
morte di centinaia di migliaia di innocenti Iracheni e sul furto di
dieci miliardi di dollari perpetrato a spese del Tesoro Iracheno? Il
Consiglio di Sicurezza dell’ONU condannerà Israele per la sua
"pratica
criminale e medievale dell’assassinio politico" di leaders politici
palestinesi? Non crediamo proprio!
L’invasione criminale USA e l’occupazione hanno
solamente moltiplicato
le atrocità delle sanzioni. Una recente inchiesta UNICEF che
permette
una immediata valutazione rivela che il numero di bambini Iracheni
malnutriti in modo acuto è raddoppiato rispetto a quello di
prima della
guerra, balzando dal 4% a quasi l’8%. L’inchiesta aggiunge che "la
malnutrizione acuta a volte si trasforma in digiuno assoluto ed
è un
forte indicatore del complessivo stato di salute dei bambini." Lo
stato di salute generale dei bambini Iracheni, degli anziani e delle
donne incinte in particolare ha subito un declino a causa delle
deteriorate condizioni di vita, vista la quasi impossibilità di
accedere all’acqua potabile, a cibo, alle cure ospedaliere, e la caduta
a picco del potere di acquisto.
Infatti, le forze di occupazione USA stanno
deliberatamente portando a
morire di fame gli Iracheni, tagliando le loro riserve di cibo ed
acqua, ricattando il popolo Iracheno per sottometterlo all’Occupazione.
"In Iraq sta avvenendo una tragedia nel silenzio
totale, mentre le
forze di occupazione della coalizione stanno usando la fame e la
deprivazione dell’acqua come un’arma di guerra contro la popolazione
civile," così ha dichiarato il Professor Jean Ziegler, a
capo
dell’indagine ONU sui diritti umani, ad una conferenza stampa a Genova
il 15 ottobre 2005. "Il metodo della privazione di cibo per i
civili in uno scenario di guerra è una flagrante violazione del
diritto
internazionale," ha aggiunto il sociologo di origine svizzera.
L’aggressione USA contro l’Iraq che dura da 15 anni
e le sanzioni
genocide hanno devastato le risorse umane Irachene per molte
generazioni. La ammirevole generazione di uomini e donne Irachene che
aveva portato fuori dalla povertà l’Iraq e aveva fatto di questo
paese
il punto di riferimento del progresso in Medio Oriente è stata
distrutta dalla combinazione di sanzioni genocide e dalle guerre
criminali di aggressione perpetuate da USA e Gran Bretagna e
normalizzate con la complicità della corporazione dei media.
Nel sistema mediatico e fra il fior fiore delle
personalità Occidentali
è diventato un tabù solo menzionare la morte di centinaia
di migliaia
di Iracheni. Solo i soldati Usa uccisi sono contabilizzati come esseri
umani morti. I morti Iracheni non contano. Per quanto si sa, non sono
state accese candele per i più di 100.000 civili Iracheni
(valutazione
prudente!) ammazzati dalle forze USA dal marzo 2003 all’ottobre 2004.
La valutazione prudente è stata pubblicata
il 29 ottobre 2004 nel
giornale Britannico di informazioni mediche "The Lancet", autorevole e
approfondito.
Se si includono le atrocità di Fallujah,
Ramadi, al-Qaim, Tel Afar,
Hillah, Baghdad e i massacri giornalieri fomentati dalle forze USA e
dai loro collaboratori, il numero di Iracheni ammazzati dal marzo 2003
dovrebbe essere segnato in 200.000 o forse più. La maggioranza
delle
vittime sono donne e bambini innocenti, traditi dalla complicità
dei
media Occidentali che nascondono i crimini di guerra che avvengono nel
resto del mondo.
Il Dr. Les Roberts della John Hopkins University,
autore principale
dello studio di "The Lancet", si aspettava una risposta dall’opinione
pubblica di "indignazione morale"; invece è rimasto sconvolto da
una
silente accoglienza. L’esperto ricercatore, che aveva usato la stessa
metodologia per studiare la mortalità provocata dalle guerre nel
mondo,
è stato elogiato dalla comunità scientifica per il suo
studio sull’Iraq.
Le scoperte derivate dai suoi studi sul Congo erano
state usate dall’ONU e dalla Croce Rossa Internazionale. "Tony
Blair e Colin Powell hanno ripetutamente citato questi risultati, senza
porsi alcuna domanda sulla loro precisione o validità", egli
ha dichiarato al "The Chronicle of Higher Education".
Al contrario, la ricerca sull’Iraq è stata
deliberatamente ignorata o
respinta dal sistema dei mezzi di comunicazione di massa Statunitensi e
Britannici.
Di fatto, lo studio è stato censurato, visto
che metteva in evidenza il genocidio.
Il termine "genocidio" è stato usato in modo
selettivo dalle potenze,
dai media e dalle dirigenze Occidentali per descrivere presunti
crimini, mai comprovati, commessi dal regime di Saddam Hussein o di
Slobodan Milosevic. Spesso, Halabja in Iraq e Srebrenica in Bosnia sono
state usate per descrivere crimini, con carenza o addirittura in
assenza di prove, supposti commessi da Hussein e da Milosevic. I
"simboli" di Halabja e Srebrenica sono stati solo pretesti per
giustificare le ambizioni imperialiste dell’Occidente.
Adesso si sa che Srebrenica è stata usata
per giustificare
l’aggressione contro la Serbia, e che Halabja è servita per
giustificare la guerra contro l’Iraq. Entrambi gli eventi criminali
sono stati camuffati da "interventi umanitari".
Non è stato mai usato il termine "genocidio"
per descrivere
l’assassinio di massa di civili Iracheni procurato dalle sanzioni
genocide e dalle guerre USA.
Saddam è stato demonizzato per giustificare
la politica criminale dell’Occidente nei confronti del popolo Iracheno.
Le motivazioni per questo deliberato genocidio sono
la colonizzazione
dell’Iraq per accrescere la dominazione imperiale degli Stati Uniti, la
distruzione del nazionalismo Arabo, e il sostegno all’espansione
sionista di Israele e alle politiche criminali contro i Palestinesi.
L’Iraq è cosparso delle innumerevoli
uccisioni di massa commesse dagli
USA mascherate da "operazioni USA contro i terroristi di al-Qaida."
I recenti attacchi indiscriminati, con il
bombardamento di acquedotti,
di reti di distribuzione dell’energia elettrica e delle comunicazioni,
con l’uso pesante di "cluster bombs", bombe a frammentazione, su zone
frequentate da civili, su città e villaggi nell’Iraq occidentale
sono
un promemoria del massacro di Fallujah.
Il quotidiano Italiano "La Repubblica" ha
riportato: "Gli
Americani sono responsabili di un massacro con l’uso di armi non
convenzionali, la medesima accusa per cui Saddam Hussein si trova sotto
accusa," citando una inchiesta italiana, che l’8 novembre 2005
sarà messa in diffusione sulla rete televisiva RAI-3 TV. [1]
Le forze USA e i loro collaboratori stanno
combattendo gli Iracheni che
lottano e sono Resistenti per difendere il loro paese contro una nuova
forma di fascismo a guida Statunitense.
Un nuovo massacro come a Fallujah è in
preparazione.
Secondo recenti servizi giornalistici da al-Qaim
dei media Iracheni ed
Arabi, il "ministro della difesa" del governo fantoccio (Saadoun
al-Dulaimi) sta incitando le forze USA a "eliminare intere famiglie
e a distruggere le case dei combattenti della Resistenza, con dentro le
loro donne e i loro bambini".
Le personalità importanti della
società civile Irachena hanno
condannato gli attacchi come "operazioni di sterminio" e si sono
appellati alla "Comunità Internazionale" per un intervento a che
si
fermino le uccisioni di massa di civili. "Noi
ci appelliamo a tutti gli umanitari e a coloro che concorrono alla pace
nel mondo per fermare i ripetuti spargimenti di sangue nelle zone
Occidentali dell’Iraq," ha dichiarato lo Sceicco Osama Jadaan, un
leader della comunità di Husaybah, nelle vicinanze del confine
Siriano.
E giustamente ha aggiunto: "noi affermiamo che gli occupanti
Americani se ne devono andare via e lasciare l’Iraq agli Iracheni."
Lo spargimento di sangue quotidiano e la
distruzione del paese da parte
delle forze USA vengono messi in atto con la totale complicità
dei
media e delle dirigenze Occidentali.
Le forze di occupazione e i mezzi di informazione
giustificano la
violenza in termini culturali, del tipo "Iracheni contro Iracheni", uno
stereotipo coloniale per giustificare l’Occupazione. Il tentativo USA
è
di focalizzare la pubblica opinione sulla violenza degli occupati e
degli oppressi, che sono gli Iracheni, e giustificare poi le azioni
degli occupanti. Comunque, questa "violenza settaria" è stata
creata ed
alimentata dagli USA e dalla Gran Bretagna in modo da terrorizzare la
popolazione Irachena e spingerla fra le braccia degli occupanti per
avere "protezione". Perciò questa è l’unica maniera per
giustificare
una Occupazione che deve continuare! Gli Iracheni sono ben coscienti di
questo e sono tutti uniti a chiedere la fine della violenza e
dell’occupazione Americana.
Ora noi sappiamo che non c’erano armi di
distruzione di massa (WMD) in
Iraq dal 1991, e che le sanzioni e le guerre erano
gli strumenti per un
deliberato genocidio. Era tutto previsto, che l’invasione e
l’occupazione avrebbero portato solo disastri e miseria al popolo
Iracheno!
Più dell’82% di Iracheni si "oppongono con
forza" all’Occupazione USA
del loro paese. Secondo un recente sondaggio del Ministero Britannico
della Difesa,
"meno del 2% di Iracheni [fatti rientrare in Iraq sui carri-armati USA]
ritengono che le forze della coalizione siano in grado di portare un
qualche miglioramento alla sicurezza". Ne consegue che coloro che
si oppongono al ritiro delle forse USA dall’Iraq agiscono come
propagandisti dell’Impero USA e sono complici nel rendere normale ed
accettabile un deliberato genocidio contro il popolo Iracheno.
Oggi, la gran parte degli Iracheni ritengono le
forze USA costituite da
"maniaci omicidi". Dopo il truffaldino "trasferimento" di un simulacro
di sovranità, le elezioni fraudolente del gennaio 2005, e il
più
recente imbroglio di massa per promuovere una costituzione illegale
confezionata dagli USA, l’Amministrazione Statunitense è rimasta
con
una carta disonesta da giocare: le elezioni programmate per dicembre
2005.
Dopo tutto ciò, è giunto il tempo del
ritiro immediato di tutte le
forze USA e straniere dall’Iraq e di mettere fine al genocidio. Per
quanto presto avverrà tutto ciò, gli Iracheni che
rimarranno vivi
saranno distrutti.
Allora la "Comunità Internazionale"
avrà il dovere di perseguire
legalmente coloro i quali hanno commesso questi crimini di guerra e
crimini contro l’umanità.
Note:
[1] Fallujah. La strage nascosta (Fallujah, The Concealed Massacre)
verrà mostrata su RAI News domani 8 novembre, alle ore 07:35
(via HOT
BIRDTM satellite, Sky Channel 506 e RAI-3), e riproposta su HOT
BIRDTM satellite e Sky Channel 506 alle 17:00 e in più nei
prossimi due giorni.
Ghali Hassan vive a Perth, Australia Occidentale.
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