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[post dinamico] Strane coincidenze
by imc Friday, Dec. 02, 2005 at 6:38 PM mail:

Post dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti

.: leggi la feature Strane coincidenze :.

:: post dinamici - howto ::

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Puntuale come una bomba...
by ad orologio Friday, Dec. 02, 2005 at 6:52 PM mail:

"In Val di Susa c'e' una miscela preoccupante di legittima protesta popolare, speculazione politica ed intrusione eversiva. E' una situazione che rischia di esplodere". Lo afferma il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, al termine del Consiglio dei Ministri. Riguardo al rischio terrorismo Pisanu ha detto: "Dobbiamo continuare a ritenere possibile un attentato nel nostro paese. Anche se non si colgono segnali certi di attivita' preparatorie la sicurezza delle Olimpiadi invernali di Torino assume un valore prioritario: la risonanza mondiale dell'evento e la sua coincidenza con la campagna elettorale possono, infatti, risultare di grande interesse per le organizzazioni terroristiche. Del resto, nella piu' recente storia dei giochi olimpici i precedenti non mancano". Pisanu ha spiegato che proprio in virtu' di questo e' stato messo a punto un "ampio ed accurato piano per l'ordine e la sicurezza pubblica" che prevede tra l'altro l'impiego di 9000 operatori delle forze dell'ordine, l'apertura di una centrale operativa olimpica collegata con le 21 sale operative di sito e l'attivazione di un centro nazionale di informazione sulle Olimpiadi, in stretto rapporto con le polizie e i servizi di intelligence.

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FUORI I TERRORISTI DI STATO DALLA VALSUSA..
by TuttoSquat -Torino- Friday, Dec. 02, 2005 at 6:55 PM mail:



Non avevano mai trattato del TAV, SOLE e BALENO, nella loro casa occupata a Collegno. Nonostante questo furono sacrificati sull’altare dell’alta velocità, perché anarchici. Morti impiccati in stato di detenzione, SUICIDATI DALLO STATO per intimare un avvertimento forte a chi lotta contro l’alta velocità. Era il 1998, da allora gli squatter partecipano al movimento anti-TAV.
Abbiamo cercato di portare le CONOSCENZE ACQUISITE SULLA NOSTRA PELLE al movimento popolare di opposizione all’alta voracità del potere. Abbiamo raccontato in decine di assemblee e di volantini COME FUNZIONANO LE MONTATURE POLIZIESCHE E GIUDIZIARIE fabbricate per criminalizzare i movimenti scomodi, quelli che toccano i grandi interessi del potere. È stato scritto un libro, LE SCARPE DEI SUICIDI.
I tre OSSERVATORI ECOLOGICI occupati in città sono stati sgomberati a tempo di record. Evidentemente ai poteri locali e forse anche più in alto, non andava bene che ci fosse uno spazio di informazione a Torino dedicato a trattare della NOCIVITÀ DELLE GRANDI OPERE, DALLE OLIMPIADI AL TAV.
GLI INTERESSI INCONCILIABILI DEGLI SPECULATORI DEL TAV E DEGLI ABITANTI DELLA VALLE vennero a conflitto il 31 ottobre, quando il movimento bloccò per un’intera giornata nei boschi di castagni di Mompantero le TRUPPE DI OCCUPAZIONE, 1200 uomini dello Stato, al servizio degli speculatori.
Soltanto ingannando gli amministratori e tutta la comunità riuscirono a passare, di nascosto, di notte. L’autore della truffa, uno specialista, è Giuseppe Petronzi, capo della Digos di Torino, già impegnato ad accusare Sole, Silvano e Baleno.
Ma il movimento si mostra troppo forte. TUTTA LA VALLE SI BLOCCA, NON SOLO LA STRADA PER LE TRIVELLE.
Scatta a questo punto un piano predisposto.
“La montatura terroristica”. 1) VOLANTINO INNEGGIANTE ALLA LOTTA ARMATA. Che somigli il più possibile a quelli sconclusionati dei fantomatici “Lupi Grigi” degli anni ’90. La stessa mano?
Grazie a quel ridicolo volantino ENTRA IN BALLO IL POOL ANTI-TERRORISMO DIRETTO DALLO SPECIALISTA IN MONTATURE MAURIZIO LAUDI, che da tempo scalpita per entrare in gioco (ricordate l’articolo terrorista su Luna Nuova del settembre 2004?), per uno scatto decisivo in carriera.
2) IL VOLANTINO NON BASTA. CI VUOLE LA BOMBA. LA BOMBA-PACCO, NATURALMENTE. Non era innescata, ma fa molto più rumore di una bomba vera. Proprio lì, a Giaglione, dove ci fu uno degli “attentati” degli anni ’90, firmato “Lupi Grigi”. Giusto per creare un collegamento.
Esplode la CANEA MEDIATICA. Compaiono articoli deliranti compitati dagli emissari scelti dai Servizi. A distanza di un giorno Repubblica e Stampa ci assicurano che Silvano Pelissero si nasconde in Valle, indicandolo come autore dell’ “attentato”, così come di quelli del passato, opera dei terribili “Lupi Grigi”. Peccato che da più di un anno Silvano viva fuori dall’Italia.
Dovrebbe essere chiaro anche ai più sprovveduti che le presunte infiltrazioni e/o azioni di "estremisti" nel movimento NO TAV sono una bugia utile esclusivamente a chi vuole giustificare la blindatura del territorio e impostare le prossime montature giudiziarie, lo dimostra persino il ministro, che cita un guard rail divelto come un gravissimo delitto. Nonostante ciò UNA PARTE DEL MOVIMENTO È SUBITO CADUTA NEL TRABOCCHETTO TENDENDO A SEPARARSI E A CHIAMARSI FUORI DALLA PRESUNTA STRATEGIA DEL TERRORE.
3) Per rincarare la dose arrivano i BOSSOLI DI STATO per la Bresso; e la scorta, per lei e Saitta.
Ma l’ultimo che aveva mandato dei proiettili ad una PM che indagava proprio sulle trame dei Servizi in Valle (i fascisti della Brown & Bess, che spacciavano pistole – 397 – dichiarando olimpicamente “noi lavoriamo per lo Stato”) era un agente di polizia residente a Venaus, un certo Emilio Souberan…

ACCUSIAMO
LA BANDA DEGLI STRANGOLATORI DI SOLE E BALENO, riattivata dopo un periodo di “sonno”. Magistrati, polizia politica e ROS dei CC, fascisti, giornalisti e naturalmente i Servizi segreti. Alcuni componenti sono stati eliminati o messi fuori gioco o in pensione: il killer di Stato Fuschi, i fascisti dell’armeria di Susa , Tex ed altri. Sicuramente rimpiazzati da nuovi elementi smaniosi di carriera.
LA MONTATURA PER DIVIDERE E ANNIENTARE IL MOVIMENTO POPOLARE CONTRO IL TAV IN VALSUSA CE L’HANNO GIÀ PRONTA. HANNO COMINCIATO A METTERLA IN ATTO.
L’HANNO SPERIMENTATA SU SOLE, SILVANO E BALENO.
MA QUELLA ERA SOLTANTO UNA PROVA GENERALE.
La vera montatura sta partendo adesso contro un movimento che mette in dubbio interessi ultramiliardari protetti dallo Stato.
Sta al movimento NO-TAV non abboccare e smascherarla.

osservatorio ecologico volante + fenix per gli squatter torino

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Ancora infamie su Silvano Pelissero
by Laudi Boia Friday, Dec. 02, 2005 at 7:03 PM mail:



Non si capisce perché, ma secondo, il velinaro della Repubblica Alberto Custodero, Silvano sarebbe braccato dai Servizi segreti.
Secondo lui si nasconde nei boschi “Se ne sta in Val Susa rintanato come un lupo”. Anzi “Ha vissuto per anni come un animale braccato nella foresta di larici” e i Servizi “lo cercano per saper cosa stia tramando”.
Quale ispettore dalla mente sconvolta ha dettato queste frasi sconclusionate a Custodero? I suoi amici della questura gli hanno fatto uno scherzo? O si tratta di allucinogeni?
Custodero, che il pelo del lupo ce l’ha sullo stomaco, non fa una piega. E’ appena stato riconosciuto colpevole di diffamazione nei confronti proprio di Silvano all’epoca della montatura dei Lupi Grigi, forse per questo ha il dente (o la zanna) avvelenato ed è pronto a pubblicare le più incredibili puttanate pur di calunniare una sua vittima che ha osato ribellarsi. E rispolvera le più miserabili. “Là in un pollaio di famiglia in mezzo a un bosco, gli scoppiò fra le mani un ordigno che stava preparando”. Visto che è un po’ poco questo falso ambientato nel lontano 1981, rincara la dose ripetendo dichiarazioni – mai provate – rese in tribunale da quello che oggi è il capo della Digos: Giuseppe Petronzi, l’ideatore della “beffa” del Seghino. “Nel ’92 (Pelissero) era stato controllato con esponenti della destra politica dell’MSI mentre affiggeva manifesti elettorali”. “Poi aveva frequentato la Lega Nord della Valle”. Tutto falso.
Ma Custodero la sa lunga, sa addirittura cosa “vagheggiava” Pelissero, i suoi pensieri reconditi e con grande intuito giornalistico, che sfiora facoltà paranormali, sente che Pelissero “aleggia” perché “La sua presenza è stata avvertita da alcuni segnali inequivocabili”. Quali, Boh?! Lo sa solo lui, o il suo burattinaio.
A noi risulta che da più di un anno Silvano vive in volontario esilio in un luogo che non tiene affatto segreto, disgustato da una montatura infame ordita dal procuratore Maurizio Laudi, che ha fatto morire i suoi due migliori amici, Sole e Baleno, e che gli ha tolto la libertà per 4 lunghi anni, anche se la montatura dalle “prove granitiche” raffazzonata da Laudi crollò persino in cassazione a Roma.
Ci sembra che per Custodero, o per chi lo manovra, Silvano sia un’autentica ossessione. Un’ossessione che lo porta ad affermazioni di pura fede come: “Pelissero fa e deve fare paura” in perfetta sintonia con le dichiarazioni stizzite di Laudi quando – troppo tardi – furono cassati i suoi teoremi terroristici.
Infatti sempre lo stesso grande giornalista si è preso la briga di tirare in ballo Silvano con un articolo dedicato a lui, in occasione dello sgombero di due case occupate, sul solito giornalaccio il 27/9/05. Qui raccontava tutt’altro che lo sgombero, ma un episodio di circa un mese prima, quando Laudi fu contestato in una pubblica assemblea, strabiliandosi che ci fosse anche Silvano e certificando che Pelissero si era ristabilito quaggiù. “Dopo un periodo di permanenza in Spagna, è tornato da circa un mese in città”, glielo aveva detto l’uccellino.
Ci sembra che nonostante evidenti problemi con la penna, nella costruzione logica di ciò che scrive, Custodero lavori indefessamente per i suoi fornitori di notizie e, identificandosi ormai completamente in loro ed assecondando una sua tendenza creativa visionaria, il nostro tenda a sbracare penosamente, rendendo alla fine un pessimo servizio ai pupari che lo animano.
La stessa ossessione del sinistro Custodero sembra possedere anche un neonazista che scrive sulla Stampa, un certo Massimo Numa, rinomato per snocciolare descrizioni di persone da dare in pasto ai suoi camerati accoltellatori. Una sindrome trasversale che presenta il sintomo comune di servilismo acuto.
Sulla Busiarda di lunedì 7 novembre anche il miserrimo neo-nazi si esibisce sugli argomenti cari al collega e afferma “Pelissero ritornò in Valle, di cui conosce ogni anfratto, e ha fatto perdere le sue tracce. Non ha una residenza ufficiale, ma tutti sanno che è lì con la sua antica e provata passione per gli esplosivi”.
Ci troviamo dunque di fronte ad una comune ossessione, condivisa da due figuri che pretenderebbero di fare giornalismo. Un’ossessione demenziale che manifestandosi denuncia chiaramente un’unica fonte ispiratrice che sgorga copiosa nelle caserme della questura e dei benemeriti e che si può ritrovare purissima in procura. Là dove lavorano gli assassini di Sole e Baleno.

Giornalisti sbirri, uscite dai cessi della procura della questura e dei CC.
Uscite dal tunnel dell’alta velocità. Vergognatevi. Ritiratevi.

Torino Squatter

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stranissime coincidenze
by amarcord Saturday, Dec. 03, 2005 at 1:01 AM mail:

per me è chiaro come il sole che i servizi o chi per loro si danno da fare. Se compare una bombetta, anche fasulla, un volantino o qualcosa del genere, automaticamente tutti coloro che partecipano alle proteste diventano i violenti, i bombaroli, i terroristi, i brigatisti.
A pro memoria vi ricordate nel '99 quando un enorme movimento contro la guerra stava prendendo piede in tutta Italia cosa successe? Fu crudelmente ammazzato il prof. D'Antona e tutto si spense.
E poi quando un movimento altrettanto vasto e determinato si sviluppò qualche anno dopo, Cofferati in testa cosa successe? Quattro assassini imbecilli capeggiati dall'infiltrata SISDE Lioce ammazzarono il prof. Biagi e tutto fu messo a tacere.
In entrambi i casi funzionò l'equazione Pisanu.

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Cofferati
by nogh Saturday, Dec. 03, 2005 at 1:54 PM mail:

vorrei aprire una parentesi su cofferati.
io sono di sinistra ma credo che il sindaco di bologna abbia solo esercitato il suo mestiere tutelando i cittadini che si sentivano minacciati dagli immigrati.
cmq vedete un pò sto sito:

http://www.redazionealternativa.it
e postate sul forum se vi va

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RAFFI, STATO LAICO NON DIVENTI STATO ETICO
by (ANSA) Saturday, Dec. 03, 2005 at 3:57 PM mail:

GRAN MAESTRO GRANDE ORIENTE A CHIESA CATTOLICA

- BOLOGNA, 3 DIC - "Il Grande Oriente d'Italia non
contesta il diritto della Chiesa Cattolica di proporre la
propria teologia, ma esprime forti e circostanziate critiche di
fronte ai tentativi di subordinare la legislazione dello Stato
laico al punto di vista di una sola teologia, che lo
trasformerebbe in uno Stato etico e teocratico". Lo ha spiegato
il Gran Maestro del Grande Oriente d' Italia, Gustavo Raffi,
intervenendo a Bologna all' iniziativa conclusiva delle
manifestazioni svoltesi in varie citta' italiane nel corso del
2005 per celebrare i duecento anni di fondazione della maggiore
istituzione liberamuratoria italiana.
"Voglio anche ribadire che la massoneria non e' una chiesa -
ha aggiunto Raffi - ma una comunione di uomini liberi
appartenenti a culti e fedi diversi. Il suo compito non e'
quindi quello di sostituirsi alle religioni o combatterle, ma di
offrire uno strumento ulteriore, per chi se ne voglia
liberamente servire, di educazione e riflessione comunitaria, di
dubbio critico e di ricerca. Per chi possiede una fede e' uno
strumento in piu"'.
"Siamo orgogliosi - ha detto ancora Raffi - di avere
contribuito con grandi battaglie civili e morali ad accrescere
la coscienza civile del nostro Paese cosi' come rivendichiamo
con altrettanto orgoglio la nostra appartenenza alla massoneria
che, anche grazie alla cultura della trasparenza, e' oggi
tornata ad assumere un ruolo attivo nella societa' ed ha
riconquistato una propria riconosciuta presenza costruttiva e
propositiva".
Sui temi del convegno bolognese, centrato sul ruolo della
massoneria italiana dalla fondazione della Repubblica a oggi,
Raffi ha affermato che "il Grande Oriente d'Italia ha saputo
fare con lealta' e fino in fondo i conti con la sua storia
recente. La nostra condanna della P2 e' stata ed e'
inappellabile: di quel fenomeno, noi siamo stati le prime
vittime, ma anche i primi ad emanare condanne e ad isolare e
cacciare quelli che avevano usurpato il nome della massoneria.
Come i brigatisti rossi sono nati nella sinistra, ma non possono
certo considerarsi un pezzo del partito comunista - ha concluso
- cosi' i piduisti stanno al Grande Oriente".

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I DELIRI DEL "MESSAGGERO" !
by Messaggero di bugie Saturday, Dec. 03, 2005 at 4:17 PM mail:

Disinformazione, riescono addirittura a confondere Silvano con Edo. Un "errore" cosi' non merita altri commenti.

ROMA - Ci saranno i loro nomi, ancora una volta, nei volantini di rivendicazione. Per tutti erano Sole e Baleno. Per la polizia, che li arrestò a marzo del ’98, erano Maria Soledad Rosas e Silvano Pellissero, 24 e 37 anni all’epoca. L’accusa era quella di essere coinvolti nei primi attentati ai cantieri della Tav in Val di Susa. Ma in realtà, almeno secondo i loro compagni squatter, Sole e Baleno di Tav non si erano mai occupati. Si suicidarono insieme, Pellissero prima e Maria Soledad dopo, a distanza di qualche mese. E schiantarono il cuore di tutti i giovani ribelli che li avevano conosciuti e amati. Di più: la tesi ufficiale, del suicidio in carcere, alla fine fu contestata: sui manifesti, nei blog su internet e sulle radio private vicine al movimento anarchico cominciò a rimbalzare la teoria del suicidio di Stato: «Sole e Baleno li hanno uccisi in prigione».
Per questo, qualunque sarà la prossima mossa del movimento squatter, i nomi di Maria Soledad e Silvano Pellissero ritorneranno ossessivi, a ricordare che per gli anarcoinsurrezionalisti piemontesi la partita sulla Tav potrebbe avere il sapore di una vendetta. I timori del ministro Pisanu sono appoggiati su una serie di informative dell’intelligence civile e del Ros dei carabinieri, il reparto antiterrorismo d’elite dell’Arma. A preoccupare gli inquirenti sono quelle che vengono definite «le condivisioni a livello europeo delle teorie e delle campagne del circuito anarcoinsurrezionalista». La conferma dell’esistenza di un filo rosso tra l’anarchismo nostrano e quello del resto d’Europa, secondo un’analisi del nostro intelligence, si sarebbe avuta nella scorsa primavera dopo l’arresto di alcuni esponenti del movimento a Bologna, Cagliari, Lecce e Roma: «Le iniziative di protesta e le azioni dimostrative seguite agli arresti di maggio, compiute all’estero contro obbiettivi italiani, hanno confermato i rapporti privilegiati tra anarchici nostrani e omologhi ambienti spagnoli e greci». Ma non solo: a sentire gli esperti del Sisde, frange importanti del movimento anarcoinsurrezionalista, pronte ad appoggiare la campagna anti Tav degli squatter piemontesi potrebbero arrivare anche dalla Polonia, oltre che da Barcellona, Atene e Salonicco.
Loro, gli squatter piemontesi, rispediscono al mittente ogni accusa. Dalla antenne delle radio libere e sul web provano a rovesciare le accuse sui gli stessi investigatori. Negano di aver mai inviato pacchi bomba e puntano il dito sul falso allarmismo che viene fatto sui massmedia. Puntano il dito sui servizi segreti deviati, che sarebbero stati utilizzati per creare un clima di terrore, che giustifichi una repressione dura. E se la prendono con gli uomini delle istituzioni: Maurizio Laudi, il procuratore aggiunto di Torino, su tutti. E Mercedes Bresso, neo presidente della Regione Piemonte, che di recente si è vista recapitare bossoli per posta.

Il Messaggero
Sabato, 03 Dicembre 2005

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[No Tav] Pisanu.. e FALSI allarmi.
by falsi allarmi Sunday, Dec. 04, 2005 at 1:35 PM mail:

Nel mirino multinazionali, aziende locali e banche legate a Torino 2006 Olimpiade, allarme attentati per gli sponsor Il timore: attacchi islamici o dei gruppi eversivi anti Tav

ROMA — Ci sono le multinazionali farmaceutiche e i colossi mondiali della tecnologia, ci sono le industrie locali e gli istituti di credito: simboli del capitalismo che rischiano di diventare il bersaglio di quell'ala dura dell'antagonismo decisa a boicottare i Giochi Olimpici di Torino 2006. Sugli sponsor della manifestazione si concentra ormai da settimane l'attenzione dei responsabili della sicurezza che tra due mesi saranno impegnati a garantire il corretto svolgimento delle Olimpiadi. Nessuno può scartare la possibilità che il terrorismo islamico possa sceglierle come vetrina per un attacco all'Italia, come ha ripetuto più volte il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. Il rischio che i fondamentalisti compiano un attentato viene preso in esame anche perché a febbraio la campagna elettorale per le Politiche sarà in pieno svolgimento e la capacità di condizionare il voto per la creazione dei governi occidentali è sempre stata uno degli obiettivi della rete di Al Qaeda, come del resto hanno dimostrato gli attentati compiuti in Spagna. Ma a preoccupare gli analisti sono soprattutto quei gruppi antagonisti schierati in difesa della Val di Susa al fianco dei comitati No Tav.

IL DISBOSCAMENTO — È l'estremismo radicale a fare paura. Dentro ci sono le sigle più disparate, i cani sciolti e i gruppi organizzati. C'è l'ala dura dell'autonomia, ma soprattutto gli anarcoinsurrezionalisti. Quelli che sulla difesa dell'ambiente hanno avviato una battaglia già da molti anni e adesso potrebbero decidere azioni anche per protestare contro l'inevitabile disboscamento delle montagne piemontesi che ospiteranno le gare. Vanno allargate le piste, creati nuovi percorsi, rese più ospitali le zone boschive. Dunque bisogna tagliare alberi, modificare alcune aree, sistemare postazioni. E, così come sta avvenendo per la linea dell'Alta velocità Torino-Lione, è probabile che vengano organizzati presidi e picchetti.

IL MODELLO CAMENISCH — Nelle relazioni tramesse al Viminale da Digos e carabinieri del capoluogo piemontese, grande attenzione viene dedicata anche ai tralicci, da sempre obiettivo di quelle formazioni anarcoinsurrezionaliste che hanno come mito Marco Camenisch, il rivoluzionario di 53 anni diventato l'uomo simbolo degli ecoterroristi, e come ideale la difesa anche violenta del sistema. Due anni fa firmarono l'attentato contro l'ovovia dell'Abetone, in Toscana, e di un ripetitore Rai Bergamo. E così protestarono contro l'attacco all'ambiente da parte di chi voleva sfruttare le montagne per interessi legati al settore turistico.

GLI SPONSOR — Se in Val di Susa finora si sono limitati al presidio dei cantieri per tentare di impedire l'inizio dei lavori, gli estremisti potrebbero sfruttare la vetrina offerta dai Giochi invernali per azioni più eclatanti. Nelle informative all'esame delle forze di polizia, i timori più forti riguardano possibili attacchi contro le banche e le sedi locali di quelle aziende nazionali e internazionali che hanno deciso di finanziare attraverso le sponsorizzazioni le Olimpiadi 2006. E questo senza escludere la possibilità di nuove «campagne esplosive» simili a quelle già organizzate nei mesi e negli anni scorsi. Nessun credito viene dato all'ipotesi che i due ordigni a basso potenziale ritrovati nella valle possano essere state confezionate da questi gruppi. Ma alto è il timore che in vista dell'avvio delle gare possano essere organizzate nuove spedizioni multiple di pacchi bomba.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/04/sarzanini.shtml

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[To] Le olimpiadi della repressione.....
by nolimpix Sunday, Dec. 04, 2005 at 3:30 PM mail:

CITTA’ E MONTAGNE BLINDATE SULLA SICUREZZA DI SITI E ATLETI VEGLIERANNO QUASI DIECIMILA UOMINI

Olimpiadi, ecco il piano per battere il terrorismo
Dopo l’allarme di Pisanu il pericolo sono gli anarchici


TORINO. Il ministro Pisanu ha lanciato venerdì l’allarme terrorismo. «Olimpiadi a rischio», ha detto. Subito la replica del sindaco, Sergio Chiamparino: «Nulla di nuovo. È il solito richiamo che giustamente il ministro dell’Interno fa. Lo stesso Pisanu sottolinea però che non ci sono elementi che possano far pensare a qualcosa di preoccupante. Non c’è alcuna ragione di allarmismo». D’accordo. Ma intanto le Olimpiadi 2006 saranno le più «blindate» della storia. Preoccupazioni? Tante. Non solo il terrorismo internazionale, di matrice islamica, ma soprattutto le azioni improvvise dell’ala violenta della contestazione, in particolare da parte degli anarchici insurrezionalisti: sanno come infiltrarsi nei movimenti di protesta. E’ avvenuto anche in Val Susa, tra i No Tav.

Nei giorni scorsi, quando la tensione tra manifestanti e forze dell’ordine era più forte, autonomi e anarchici hanno tentato (invano) di provocare, la notte del 30 novembre, incidenti e scontri: un lancio di pietre sui blindati dei carabinieri è stato bloccato con estrema decisione dagli stessi valsusini. Strategico il ruolo della Digos di Torino, che ha immediatamente individuato la pericolosa infiltrazione di estremisti nel movimento No Tav. Cuore e cervello del pianeta sicurezza, la sala operativa interforze, collegata al Viminale. Coordina il questore, Rodolfo Poli, in sintonia con polizia, carabinieri, Guardia di finanza ed Esercito. Stretti i collegamenti con i Vigili del fuoco (che svolgeranno un ruolo primario nell’ambito della prevenzione e nei soccorsi) e i vigili urbani, che dovranno affrontare il complesso problema della viabilità. Pisanu ha poi diffuso il numero esatto delle altre centrali operative, in città e negli altri siti olimpici: 21. Si comunicherà con l’innovativo sistema «Tetra».

In pensione le vecchie radio analogiche, si passa al digitale; gli apparati assomigliano ai telefonini. Dunque, più autonomia, un segnale migliore, più funzioni, più protezione dalle intercettazioni. Attorno alla sede del Toroc ci sarà una «zona rossa», circondata da un impenetrabile anello di protezione; per accedervi si potranno utilizzare solo i pass ufficiali, concessi solo dopo l’esame finale della Digos. Difficile clonarli: sulla card, foto e dati del titolare, particolari ologrammi, una banda per il lettore magnetico, codici alfanumerici e una serie di colori che individuano non solo i vari siti ma anche le diverse aree interne. Sarà accompagnata da una sigla che ne precisa il ruolo: atleta, spettatore, addetto ai lavori e alla sicurezza, forze dell’ordine. Infine, controlli con il metal detector su tutti gli ingressi. Gli automezzi delle delegazioni saranno scortati in ogni trasferimento da pattuglie interforze.

Dalla partenza dai villaggi sino agli impianti di gara. Questa fase è considerata la più critica. Il blocco di una strada, da parte di contestatori, potrebbe riflettersi in modo grave sullo svolgersi delle Olimpiadi. Il danno d’immagine per Torino, anche per una sola gara annullata, sarebbe incalcolabile. Sotto strettissima sorveglianza la Medals Plaza, cioè piazza Castello, dove si celebreranno le premiazioni e le feste. Circondata 24 ore su 24 da ingenti forze di polizia, soprattutto dai reparti d’élite e da specialisti: «sniper», i tiratori scelti, appostati sui tetti; presidiati i tunnel sotterranei e ogni angolo delle vie d’accesso. Centinaia di videocamere riprenderanno un esteso settore del centro. Delicato il ruolo dei vigili del fuoco: mille uomini, più un nucleo specializzato per affrontare gli attacchi terroristici, anche a base di gas nervino, comprese le «bombe sporche» e gli attentati chimici e batteriologici. Il secondo livello di sorveglianza riguarda le sedi delle istituzioni locali e nazionali, più i villaggi e gli alberghi dove sono ospitate le delegazioni nel mirino dei network terroristi. Gli americani, per esempio, avranno una propria rete di difesa, composta pure da agenti dell’Fbi, che si affiancheranno ai colleghi dell’Intelligence italiana. Fondamentale il controllo dall’alto.

Ci sarà una flotta di elicotteri: polizia, carabinieri, Guardia di finanza, vigili del fuoco, 118, Guardia forestale, Esercito. Secondo indiscrezioni, Washington avrebbe deciso di inviare un aereo Awacs che sorvolerà Torino per tutto il periodo dei giochi. Eccezionali misure anche nell’aeroporto di Caselle, in diretta con gli scali Usa. I bagagli di tutti i passeggeri verranno controllati, per la prima volta in Italia, con macchine radiologiche di uso medico. Verranno create corsie preferenziali riservate solo alle colonne delle auto degli atleti e dei loro staff. Infine, un satellite di ultima generazione controllerà il territorio. Il Gis (Ground information center), realizzato dall’Istituto geografico militare, attraverso un database sempre aggiornato, visualizza autostrade, tubature del gas, ponti, persino i tombini; poi strade, aeroporti, scuole, ospedali (planimetrie e toponomastica), monumenti, centri commerciali e sportivi. Ci sono altre disposizioni e procedure che devono restare segrete, compreso il continuo monitoraggio dei siti web legati al terrorismo e all’eversione. Insomma, il possibile s’è fatto. Con tutti gli scongiuri possibili e immaginabili.



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nu copione
by nu copione con licenza di masterizzazione Monday, Dec. 05, 2005 at 7:29 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/11/934569.php

chiocciola.tk

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Terroristi siete voi !
by Eco francia Wednesday, Dec. 07, 2005 at 11:22 PM mail:

GLI ECOLOGISTI FRANCESI: NIENTE TAV? LO SMOG VI UCCIDERÀ


SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE — «Cari italiani, in questo modo firmate la vostra condanna: camion e inquinamento soffocheranno la vostra valle». Gérard Leras è il presidente dei Verdi della Rhône-Alpes, la regione francese pronta (e ben disposta) ad essere attraversata dalla Lione-Torino. Da settimane segue la protesta anti-Tav in Val di Susa, si sente al telefono con i «cugini» italiani, ed ogni volta esclama: «Quella militarizzazione è una sciagura, senza il dialogo non si va da nessuna parte. Troppa disinformazione». Ma la solidarietà finisce qui. Perché per tutto il resto, il Pecoraro Scanio della Maurienne, la pensa in tutt'altro modo: «Un conto è essere ecologisti, un conto localisti. Non si può sempre dire di no».
Verdi italiani e verdi francesi divisi?
«No, d'accordissimo sul fatto che le merci non devono più viaggiare su gomma ma su rotaia. Lo ribadiremo in un comunicato la prossima settimana».
E sul resto?
«Siamo convinti che la protesta italiana sia sbagliata. Se si vogliono davvero cambiare le cose bisogna fare un balzo a due piedi in avanti senza paura».
Vale a dire tunnel e non potenziamento della linea?
«Assolutamente sì. Il potenziamento da solo non basta: una ferrovia con una capacità di 20 milioni di tonnellate non porta lontano. I numeri e le previsioni che circolano in Italia sono figli della stessa disinformazione che ha portato alla paralisi».
Una cosa che non è accaduta in Francia.
«No, perché da noi, della Lione-Torino, si è cominciato a sedersi attorno a un tavolo quindici anni fa, dieci in modo serrato».
Punto di partenza del vostro sì al progetto?
«Che la Maurienne non può più sopportare un traffico di cinque-sei mila camion al giorno: gli stessi che attraversano e inquinano la Val di Susa. Dunque...».
Dunque cosa?
«Dunque serve subito per l'ambiente e la salute dei cittadini un'infrastruttura concorrenziale, efficace e moderna a livello europeo, che tolga i camion dalle strade. Anche se questa da sola non basta».
Vale a dire?
«L'opera deve essere affiancata da una tassa per i mezzi pesanti che li disincentivi dall'usare le strade e da una politica Ue di regolamentazione (vedi il blocco notturno introdotto dall'Austria) ».
Fin qui i vantaggi. E l'amianto e le ferite ambientali?
«Di amianto ne abbiamo anche noi. Ma oggi non è un problema, può essere trattato in sicurezza come è successo al Gottardo».
C'è poi il problema delle falde. Qualcuno parla già di problemi di acqua in Maurienne.
«Piccoli problemi, superati. Quello che conta è battersi per fare bene le cose. Un conto è essere esigenti e un conto è dire no a priori a un'opera importante come la Torino-Lione».

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Su repressione, olimpiadi e Tav a Torino...
by red. Vita Wednesday, Dec. 07, 2005 at 11:28 PM mail:

C'è qualcosa di sporco nell'evoluzione della storia TAV in Valle Susa. Qualcosa che va oltre il solito quadro degli indiani che si oppongono ai cow-boy e che conduce alle Olimpiadi invernali del 2006: una decisiva partita mediatica che mescola istituzioni locali e Governo.

Si rimane interdetti da un uso della forza sproporzionato, buono per un film di Bruce Willis, ma non adatto alla madame da presidio di Venaus. Dopo una settimana di resistenza i "no tav" erano stanchi, al presidio, giorno dopo giorno, c'erano sempre meno persone. Troppa stanchezza, troppo freddo. La notte poi, i presidianti non erano che poche decine, chiusi nelle tende, convinti che i poliziotti e i carabinieri dall'altra parte della barricata, al massimo, avrebbero fatto un po' di casino ma che i manganelli li avrebbero tenuti bassi.

Era solo questione di tempo ed i no TAV sarebbero crollati, lo dicevano anche loro: “non possiamo andare avanti così.” Poi ci sono state, il giorno prima dello sgombero, le dichiarazioni delle istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione), tutte di centro sinistra, che pur straforevoli (però con grosse spaccature al loro interno) invitavano a una tregua per salvare i Giochi Olimpici.

Poche ore e dal Ministero dell'Interno è partito l'ordine di far sgomberare con il massimo clamore possibile le madame del presidio ed i loro mariti-figli-nipoti anarco insurrezionalisti. Il tutto recintando un prato grande come un campo da calcio e nulla più, perché gli scavi del sondaggio inizieranno a marzo.

E allora si capisce benissimo quali siano i collegamenti, il torbido, i giochi politici che passano sulle pelle della gente. Si capisce fin troppo bene che a Roma desiderano, vogliono, pretendono che le Olimpiadi vengano uno schifo perché se riuscissero potrebbero essere un pericoloso spot elettorale per le istituzioni locali che stanno organizzando i giochi, e quindi per il centro sinistra nazionale.

Congetture, si dirà, complotti. Eppure gli indizi non mancano, anzi, abbondano. Le polemiche un giorno sì e l'altro pure di Mario Pescante, uomo forte del governo all'interno del Toroc, impegnatissimo a ripetere come gli organizzatori locali siano dei “provinciali”, che le Olimpiadi siano poco conosciute, che quello non va e quell'altra non è a posto. Il silenzio totale della RAI a due mesi dall'accensione della fiaccola olimpica. La latitanza degli sponsor istituzionali che hanno lasciato il TOROC in un mare di debiti. I ripetuti allarmi terrorismo per Torino 2006. E adesso i tafferugli, le immagini dei pestaggi sulle montagne olimpiche che fanno il giro del mondo. Può esistere mediaticamente qualcosa di peggiore?

E purtroppo non è difficile immaginare che tutto questo sia solo l'antipasto di quanto accadrà tra breve. Da queste parti i no tav fanno il conto alla rovescia per il passaggio della fiaccola in valle, fissato per il 5 febbraio. Però la aspettano con animo meno gioioso del solito "Olimpiadi rovinate", popolazione locale aizzata per bene, ma anche istituzioni locali in forte crisi politica perché l'ala sinistra delle tre istituzioni scalpita e tutti e tre i governi locali scricchiolano, e quindi si potrà tranquillamente dire “vedete, la sinistra non può governare perché troppo lacerata la suo interno.”

Una situazione che in molti sottovalutano, nascondendosi sotto le assurde frasi che vedono “in una minoranza di valligiani” coloro che protestano. Altra benzina sul fuoco. Solo per avere un'idea dello scontro, in questo momento a Sant'Ambrogio, per le strade sta passando una pattuglia di vigili che megafono alla mano invita a gran voce la popolazione “ad aderire alla protesta per i gravissimi atti di violenza”. Pessimo segno. La Val Susa si sta chiudendo a riccio e presto esploderà. E chi si deve mettere l'anima in pace sono coloro che sperano nella rassegnazione di questi valligiani.

http://www.vita.it

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Sulla violenza del governo
by info Wednesday, Dec. 07, 2005 at 11:41 PM mail:

Incredibile Come niente fosse successo Berlusconi denuncia la violenza...dell'area antagonista
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/12_Dicembre/07/berlu.shtml
E' sempre stato così. Erano gli agrari che massacrando i contadini della padana si lamentavano delle violenze delle leghe rosse! Loro gli angioletti!
Il mellifluo Pisanu soggiunge con faccia di bronzo: Noi non abbiamo fatto nessuna carica, nessun blitz:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/12_Dicembre/06/pisanu.shtml
E' così. Sono degli uomini senza onore e senza ritegno. Sono per certi versi peggio dei fascisti. Il fascismo attuale è più vigliacco ancora.

Ma non è una demenza puramente italiana, anzi. E' la linea della guerra preventiva. In questo caso della guerra interna preventiva! E' la linea di Bush e della condoleeza i quali invadono e torturano qua e là per salvarci la vita e la libertà.

E' un nemico bestiale viscido impuito quello che abbiamo davanti. Appoggiato oltretutto dalla sinistra delle compagnie afgfaristico-imperialiste comme la CMC di ravenna appoggiate dal loro ceto politico in testa quel Bersani che propone anche di passare subito al nuovo partito democratico, di buttare alle ortiche tutto il passato socialista e comunista. Perchè sa che anche in Emilia e in Romagna ci sono tanti compagni e cittadini che lo disapprovano e che disapprovano la CMC. Bersani una versione emiliana dei magnati siberiani del petrolio. Gente che ha rovinato la Russia e che sta rovinando non solo il Mugello e la Valsusa ma l'Italia intera.

CON LA REPRESSIONE VOGLIONO SOPRATTUTTO SPACCARE IL BLOCCO POPOLARE: Basta osservare il sito NO TAV
http://www.notav.it/
cominciano ad apparire reazioni di autorità della comunità montana e di ambienti commerciali contro i blocchi. E' chiaro che ricattano gli ambienti commerciali, albergatori etc.

IL RICATTO CONTRO LA VALSUSA ATTUATO ON LA CARICA DI VENEAUS E' DIRETTO A SPEZZARE IL BLOCCO POPOLARE A SCINDERNE LA PARTE MODERATA A RIDURRE LA LOTTA A UN PROBLEMA LOCALISTICO, COME SENZA PUDORE PER SE' E SOPRATTUTTO PER SUO PADRE DICEVA FASSINO IERI A PORTA A PORTA, SENZA DIRITTO DI REPLICA E SENZA NESSUNO DELLA VAL DI SUSSA PRESENTE!!!!!

BISOGNA COMUNQUE TENER CONTO DI QUESTE POSIZIONI E TENERE A TUTTI I COSTI L'UNITA' POPOLARE RAGGIUNTA, RICOSTRUIRE UN CENTRO, UN ALTRA ZONA LIBERA DA CUI ORGANIZZARE LA SOLIDARIETA'

LA LOTTA E' LUNGA E NON E' FINITA IL 6 DICEMBRE! MOLTE SCADENZE CI ATTENDONO, MOLTO AL DI LA DELLE OLIMPIADI E DELLE ELEZIONI. IL RISULTATO E' QUELLO CHE CONTA!

IL TAV NON PASSERA'

BASTA COI GRUPPI AFFARISTICI MAFIOSI IMPERIALISTI E MILITARISTI, GUERRAFONDAI

VIA SUBITO LE TRUPPE DALLA VAL SUSA E DALL'IRAQ !

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il blocco borghese si organizza
by la borghesia locale risponde Wednesday, Dec. 07, 2005 at 11:57 PM mail:

oltre alla borghesia nazionale si organizza anche quella locale a dare una mano.e allora tirano fuori le perdite degli alberghi per il weekend dell'otto dicembre se si fanno i blocchi.
per un paio di giornate di incassi andate male ucciderebbero anche la madre ,figuriamoci di cosa gliene frega se la TAV rovinerà per sempre le zone o la vita di qualcuno.

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La tav trasporta guerra e ignoranza...
by a prop. di terrorismo Thursday, Dec. 08, 2005 at 12:05 AM mail:

LA TAV POTREBBE SERVIRE ANCHE PER TRASPORTARE MACCHINARI BELLICI ED ESERCITI - STIAMO INDAGANDO IN PROPOSITO - E QUESTO POTREBBE FAR COMPRENDERE LA FRETTA ...SE CI SONO A SPINGERE PER LA COSTRUZIONE MULTINAZIONALI - OLTRE NATURALMENTE AL GUADAGNO DELLE COOPERATIVE ROSSE E DELLA DITTA DEL MINISTRO LUNARDI - NON POCO IN CONFLITTO D'INTERESSI.

MA CIO' CHE PIU' E' VERGOGNOSO - E' SENTIRE CHIAMARE CHI CONTESTA NELLA VALLE - POTENZIALI ESTREMISTI - DA D'ALEMA - E TERRORISTI - DA PISANU LUNARDI... SENZA COMPRENDERE E SAPERE NULLA DEI TERMINI UTILIZZATI...

SCARICATE IN MP3 - IL TUTTO - PER SENTIRE IN AUDIO COSA PORTA OGGI E DOMANI - LA TAV - GUERRA E IGNORANZA.

http://www.namir.it/irradio/LA-TAV-TRASPORTA-GUERRA-E-IGNORANZA.zip


SE NON FUNZIONA IL LINK ANDATE DIRETTAMENTE IN - RADIOCARICA -



http://www.namir.it/irradio/scarica.htm

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