Uno spinello elettorale Parata di ministri a Palermo per il mega-spot proibizionista ALFREDO PECORARO PALERMO

Quattro ministri, con Giovanardi padre dello stralcio sul ddl Fini a fare da pigmalione, Pierferdinando Casini e un faccia a faccia tra il radicale Daniele Capezzone e Maurizio Gasparri. E poi tanta demagogia e annunciati moralismi sull'uso di droghe, tanto che gli operatori e i volontari di decine di associazioni impegnate sul campo hanno deciso di disertare la conferenza nazionale organizzata dal governo che si aprirà domani in pompa magna e di confrontarsi in una contromanifestazione nella facoltà di Lettere dell'Università di Palermo, che si preannuncia invece ricca di contenuti e testimonianze. Al centro della conferenza governativa, convocata con due anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla legge 309 del `90 e più volte a rischio di saltare definitivamente, ci sarà lo stralcio del ddl Fini sulle droga, 50 articoli tra i più duri pensati dal vicepremier, e che Giovanardi, con delega alle tossicodipendenze, ha deciso di appropriarsene per agevolare il percorso del disegno di legge in Parlamento, impantanato proprio per i contrasti sui contenuti di una legge considerata da molti repressiva, che non si preoccupa di fare alcuna distinzione tra droghe leggere e pesanti e di aumentare le pene nei confronti dei consumatori.

Per tre giorni Palermo, insomma, dovrebbe essere trasformata nelle intenzioni del governo nella capitale del dibattito sul contrasto agli stupefacenti, sulla repressione, sulle pene, e sulle vicende collegate al fenomeno. Ma sarà anche l'occasione per il centrodestra di fare campagna elettorale non solo per le nazionali, ma soprattutto per il ballottaggio a Messina, dove Luigi Ragno, candidato del centrodestra, se la vedrà con Francantonio Genovese del centrosinistra, e dove il consenso per Forza Italia è precipitato, a conferma che il partito di Berlusconi continua a perdere pezzi.

«La forte diffusione della droga - dice Giovanardi - evidenziata anche dai recenti gravi allarmi per l'incremento dei consumi di cocaina e di altre sostanze psicostimolanti, in diverse fasce sociali, esige una risposta condivisa da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati, che già operano meritoriamente nel settore». Ma è proprio l'assenza di chi opera quotidianamente al fianco di chi fa uso di stupefacenti e di chi da anni invano tenta di far capire la differenza tra droghe pesanti e leggere dimostra che la reale intenzione del governo non è quella di avviare un dibattito serio ma di fare pura demagogia. La conferenza si articolerà in quattro sessioni di lavoro e in gruppi di discussione tematici a cui interverranno il Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, il ministro della Giustizia Roberto Castelli, il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia e quello dell'Istruzione Letizia Moratti, oltre al procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e al vicesegretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Maria Costa, grande sostenitore della crociata contro le droghe. Il programma prevede anche l'incontro tra il segretario dei radicali Daniele Capezzone e Maurizio Gasparri. Il primo sarà anche uno dei protagonisti della conferenza alternativa, organizzata da Sdi, Radicali, associazione Luca Coscioni e la federazione dei giovani socialisti, che si svolgerà domani pomeriggio nel municipio. La contromanifestazione, separata da quella all'università del cartello Diritti di strada, è stata voluta per «affermare il netto distacco della politica del governo e dalla provocazione del ministro Giovanardi che ha proposto uno stralcio del ddl Fini, mantenendo vive le parti più proibizioniste e dando il via a una dannosa propaganda sulla pelle dei tossicodipendenti e dei consumatori».

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/04-Dicembre-2005/art49.html