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NO TAV
by Trieste Tuesday, Dec. 06, 2005 at 10:12 PM mail:

si è appena concluso il presidio davanti la Prefettura in solidarietà con la Val Susa aggredita dalle cosidette Forze dell'Ordine

Si è appena concluso il presidio "NO TAV" in Piazza Unità, davanti alla Prefettura di Trieste.
Un centinaio i presenti, convocati con e-mail , SMS e telefono. Uno striscione con "ALTA VELOCITA' DI DISTRUZIONE AMBIENTALE" degli anarchici ed uno striscione degli AMICI DELLA TERRA; bandiere dei COBAS, degli anarchici e dei Verdi.
Ha preso la parola col megafono dapprima un giovane della FAI, quindi il consigliere regionale dei Verdi Metz
di dura condanna della scelta repressiva del governo, e di critica della politica di abbandono delle ferrovie normali (privatizzate dal centro sinistra!) per investire nella TAV.

Anche Trieste e Gorizia sono minacciate dal TAV, il cosiddetto Corridoio 5, DESIDERATO ARDENTEMENTE DA ILLY (pseudo sinistra!), per cui si farnetica di enormi gallerie che bucherebbero il Carso per decine di chilometri.
(Le gallerie sono previste ovunque, essendo la ditta di Lunardi, l'attuale ministro. )

Ha poi preso la parola un valligiano della Carnia portando a conoscenza del pubblico dell'imminente costruzione di un elettrodotto ad alta tensione che la Giunta Regionale (centro sinistra) ha permesso di devastare una valle incontaminata, abbattendo un corridoio di centinaia di Km di alberi per portare energia dall'Austria alle acciaierie Pittini di Udine. (Oltrettutto esistono valli altamente turistiche già attraversate da elettrodotti!)

Il volantino distribuito durante la manifestazione dice:

"Presidio contro le violenze di Stato in Val Susa


Trieste - Prefettura, h. 18. 00

Il Vice Questore di Torino sulla ruspa che ha travolto il presidio di Venaus - Val Susa h.3.20 : SCHIACCIATELI! SCHIACCIATELI TUTTI! (con foto)

Quanto sta accadendo in Val Susa con l'invio di migliaia di poliziotti, carabinieri, reparti dell'esercito contro un'intera comunità che resiste civilmente all'imposizione dall'alto di un progetto devastante per il territorio, la società e l'economia locale è emblematico del metodo "partecipativo" che anima il Governo e chi sostiene interessi economici potentissimi.
Siamo sotto un regime, autoritario, violento e repressivo.
Lo sosteniamo da tempo ed i pestaggí di oggi ne sono l'ennesima prova!

Per tutelare i valori ed i principi della Democrazia oggi siamo qui.
Perché solo sotto regimi dittatoriali, contro il pensiero e la volontà di un'intera comunità locale si scaglia la polizia e l'esercito.
E chiediamo ai sostenitori della TAV nella nostra Regione, il Presidente Illy e l'Assessore Sonego, di smetterla di impedire qualsiasi confronto tecnico e scientifico di valutazione delle proposte alternative possibili per rilanciare il trasporto merci su ferrovia.
Finora è stato un confronto impari, con il dogma dell'Alta
Velocità come criterio progettuale, con effetti micidiali per i Paesi e i territori attraversati, benefici assolutamente trascurabili forse fra 25 anni, e fronte di una valanga di miliardi di Euro da spendere. La linea Venezia-Trieste-Lubiana va riprogettata, assieme alle
comunità locali, abbandonando i pessimi progetti finora presentati. E con la massima trasparenza, altrimenti anche qui si alimenteranno scontri e conflitti sociali.

VERDI Fvg,Legambiente, WWF Fvg, Amici della Terra Fvg
S. in p. - p. za Europa 1 - Trieste -"

Questo è quanto.




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la foto del volantino
by vicequestore Sanna Tuesday, Dec. 06, 2005 at 10:37 PM mail:

la foto del volantin...
vicequestore_sanna.jpg, image/jpeg, 400x428

ecco la foto del volantino

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aggiunte
by uno che c'era Wednesday, Dec. 07, 2005 at 11:31 AM mail:

Aggiungo solo per completezza che:
-lo striscione degli anarchici era "NO TAV - DEVASTAZIONI AD ALTA VELOCITA' - FAI"
-era presente con le sue bandiere anche la lega ambiente
-in generale presenti un po' tutte le anime dell'arcipelago ambientalista e di movimento della città
-buona l'eco sui media locali
-il compagno dell'alto friuli ha anche annunciato una manifestazione-fiaccolata contro l'elettrodotto per venerdì 16 dicembre a Tolmezzo
-al megafono una compagna ha ricordato le recentissima approvazione da parte della giunta regionale (volto favorevole di RC astenuti verdi e PDCI) della legge territoriale che da alla regione competenze esclusive su tutti i terreni pubblici per quanto riguarda le opere stradali e ferroviarie (alta velocità in primis) esautorando gli enti locali

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la foto sul Piccolo
by No tav No devastazioni Wednesday, Dec. 07, 2005 at 3:44 PM mail:

la foto sul Piccolo...
devastazioni.jpg, image/jpeg, 299x201

Foto Trieste

Nota. C'è stato un presidio anche a Udine con una cinquantina di persone ma non ha avuto riscontri nel Messaggero Veneto

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Articolo MV
by era in "Attualità" Thursday, Dec. 08, 2005 at 12:27 AM mail:

Articolo MV...
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MERCOLEDÌ, 07 DICEMBRE 2005

Pagina 2 - Attualità

Tam tam di sms ed e-mail: in serata in piazza militanti di Rc, Pdci, Verdi, Ds, sindacati e associazioni con striscioni, bandiere e volantini

Manifestazioni a Udine, Pordenone e Trieste

Presidi davanti alle Prefetture per chiedere la fine dell’uso della forza in val di Susa

Metz: incredibile la reazione del governo a una protesta civile




UDINE. La condanna per il ricorso da parte del governo all’uso della violenza contro il presidio di Venaus come risposta alle proteste della popolazione della Val di Susa è stata fatta seguire ieri pomeriggio su iniziativa di Rifondazione comunista, Partito dei comunisti italiani, Verdi e associazioni ambientaliste e non, con in prima fila Legambiente, da manifestazioni davanti alle prefetture di Udine, Pordenone e Trieste, con le quali è stato chiesto il ritiro delle forze dell’ordine e la riapertura del dialogo con la popolazione.
Davanti alla prefettura di Udine si sono riunite una cinquantina di persone, che hanno bloccato il traffico ed effettuato un’azione di volantinaggio, mentre altri mostravano uno striscione con la scritta “No Tav, no repressione”. Una delegazione con il consigliere regionale di Rc Cristian Franzil e la segretaria provinciale di Udine del Pdci Antonella Lestani e rappresentanti di alcune associazioni è stata quindi ricevuta dal prefetto Camillo Andreana. «Abbiamo protestato per l’intervento delle forze dell’ordine - ha riferito Franzil - e abbiamo chiesto che siano ritirate e la gente della Val di Susa sia ascoltata».
Franzil ha anche sottolineato che la solidarietà verso le popolazioni piemontesi ostili alla Tav va oltre l’episodio dell’altra notte. «La loro lotta deve essere condivisa e attuata anche da noi adesso perchè noi siamo l’ultimo anello della catena. Se non la Tav non la fermano loro, quando arriverà in Veneto sarà probailmente troppo tardi per tentare di fermarla».
A Trieste, avvertite da sms ed e-mail, si sono radunate davanti alla Prefettura, in piazza Unità, circa duecento persone con bandiere dei Verdi, dei Cobas, di Legambiente e anrchiche e con uno striscione con la scritta “No alla devastazione ambientale, no all’alta velocità”. Presenti rappresentanti di partiti, sindacati e associazioni. Anche in questo caso una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Annamaria Sorge. Ne facevano parte il consigliere regionale dei Verdi Alessandro Metz, il segretario regionale di Rc Giulio Lauri, il sindaco di Doberdò del Lago, Daniela Antoni dei Cobas, Roberto Guvastante degli Amici della terra, Luciano Giorgi del Comitato contro il Corridoio 5. «Abbiamo espresso preoccupazione - ha detto Metz - per il ricorso a ruspe e manganelli per far piazza pulita della protesta civile di un’intera popolazione e abbiamo chiesto il ritiro delle forze dell’ordine e la ripresa del dialogo».
Sit-in, ieri pomeriggio, a Pordenone di fronte l’ingresso della Prefettura, dove alcune persone si sono ritrovate per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta avvenendo in questi giorni in Val di Susa e in particolare sugli scontri tra Polizia e manifestati che la scorsa notte hanno causato una ventina di feriti. Alla manifestazione hanno aderito le sezioni locali di Comunisti italiani, Rc, Ds e il Comitato antipatici nordest contro Tav, Mose e Ponte sullo stretto giunto appositamente in città da Conegliano. Una delegazione composta da Elena Cacciamo di Rc, Monia Giacomini dei Ds e Stefano Mantovani del comitato ha chiesto e ottenuto un incontro con i vertici della Prefettura. A ricevere il gruppetto in rappresentanza di tutti gli altri manifestanti rimasti sul piazzale interno al Bronx a distribuire materiale informativo, è stato il capo di gabinetto, Alessandra Vinciguerra, che ha fatto le veci del prefetto impegnato in un appuntamento fissato da tempo. La delegazione ha spiegato le ragioni della protesta e della solidarietà agli abitanti della Val di Susa con «la speranza che la loro lotta di resistenza possa trovare presto una soluzione. Auspichiamo - hanno spiegato - che il Governo faccia un passo indietro rispetto alla discutibile scelta di militarizzazione della valle ed apra un confronto vero con la popolazione. Crediamo che la lotta di ciascun cittadino per la tutela dell’ambiente e della comunità sia assolutamente prioritaria rispetto agli interessi delle lobby economiche dei gestori delle grandi opere. Quello che rivendicano gli abitanti della Val di Susa è il diritto alla partecipazione».

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Ancora MV 7/12
by Bella coppia Thursday, Dec. 08, 2005 at 12:36 AM mail:

Ancora MV 7/12...
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MERCOLEDÌ, 07 DICEMBRE 2005

Pagina 2 - Attualità

Franzil e Lauri: costi enormi, benefici da dimostrare Altran: si studino soluzioni ferroviarie alternative

Illy: da noi niente tensioni, c’è l’accordo

Ma gli ambientalisti alzano i toni della polemica: intesa solo con alcuni sindaci

PROTESTA TAV, I RIFLESSI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Il presidente della Regione sottolinea che l’opera è indispensabile e che favorirà il trasferimento su rotaia del traffico ora su strada




TRIESTE. Gli scontri in Val di Susa hanno suscitato una vasta eco in Friuli Venezia Giulia anche perchè la regione è interessata a una tratta dell’alta velocità e alla realizzazione del Corridoio 5.
Le reazioni sono state di due tipi: da un lato la condanna delle cariche di polizia da parte di Legambiente, dei Verdi, del Pdci e di Rc, che hanno dato vita poi nel pomeriggio anche ad alcune manifestazioni di protesta, dall’altro lato una polemica degli ambientalisti con il presidente della giunta regionale Riccardo Illy.
«Le due situazioni non sono paragonabili. In Friuli-Venezia Giulia, regione interessata a un tratto del Corridoio V, è già stato raggiunto - ha detto Illy - un sostanziale consenso sul percorso e sui lavori. Ma la situazione è diversa anche perchè non abbiamo nella composizione delle rocce, nè tracce di amianto e di materiali radioattivi. E poi l'amministrazione regionale ha già avviato da mesi un dialogo e ha raggiunto un accordo con i sindaci dei comuni interessati. Ciò proprio per realizzare un tracciato ed un'opera che minimizzi l'impatto ambientale paesaggistico, un'opera che però rimane indispensabile proprio per migliorare i collegamenti, ma anche per quel riequilibrio modale che consenta di portare merci e passeggeri sul ferro invece che continuare a transitare su gomma».
«L’accordo di Illy con i sindaci del Monfalconese - replica Cristian Franzil, consigliere regionale di Rc - non rappresenta una risposta delle associaizoni dei cittadini e non è sufficiente». E il segretario regionale Giulio Lauri osserva, in polemica con Illy, che «definire "tensioni" i fatti che si stanno verificando in Val di Susa significa non guardare in faccia alla realtà, accontentarsi di un accordo sottoscritto da qualche sindaco senza alcun coinvoglimento non solo delle popolazioni, con le quali non è stato avviato alcun dialogo, ma nemmeno dei Consigli comunali significa mettere la tratta regionale del Corridoio 5 su un binario simile a quello della Val di Susa. E' vero che gli impatti dei due progetti sono diversi, e che da noi non ci sono né amianto nè minerali radioattivi: l'impatto ambientale però c'è, e grande, tanto è vero che la Commissione nazionale, nonostante il parere favorevole della Regione, ha respinto la Valutazione di Impatto Ambientale. I benefici, a fronte dei costi enormi, sono tutti da dimostrare, così come manca uno studio serio sulle alternative possibili, come l'aumento della capacità ferroviaria del trasporto merci intervenendo sulle linee esistenti. La parte più informata e consapevole della popolazione e i comitati lo sanno, perché non proviamo ad ascoltarli invece che affrettarci a dire che da noi l'accordo c'è già?».
Polemico anche Corrado Altran, della segreteria regionale di Legambiente, che paragonano la sordità dimostrata verso la popolazione della Val di Susa a quella «finora espressa anche a livello regionale e che sicuramente rischia di portare allo scontro sociale l'intera area interessata dai progetti devastanti di Rfi, i cui unici sponsor, ormai rimasti, sono il presidente Illy e il suo assessore Sonego, non appena si procedesse con l'apertura di qualche cantiere "di sondaggio". Un tanto è bene che sappia il presidente che ama ancora confortarsi con un'ipotetica diversità della situazione regionale rispetto alla Valsusa, raccontandosi di aver aperto da mesi un dialogo con le popolazioni o addirittura di aver già concordato con i sindaci un "tracciato che minimizzi l'impatto ambientale e paesaggistico": sarebbe opportuno un ritorno alla realtà delle cose. Conforta, inoltre, che il Presidente sia interessato al "riequilibrio intermodale" indotto dalla Tav visto che negli ultimi due anni e mezzo non c'è stata alcuna strategia o politica di settore rimandando la soluzione delle molte carenze del sistema della mobilità regionale all'unica ipotesi di Corridoio 5, con tempi di realizzazione ventennali».

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