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Massimo Numa chi era costui..
by unknow Wednesday, Dec. 07, 2005 at 2:35 PM mail:

Una performance del nostro giornalista preferito realizza in tempi non sospetti. Ovvero come far passare un innocua associazione per l'eutanasia in pericolosi satanisti.

GLI ADORATORI DEL "FALSO"

Era il 16 Novembre del 2001, quando si presentò nella Sede della nostra Associazione un individuo


Nel frattempo sono stati ascoltati tanti "testimoni", hanno chiesto e fatto domande a tante e tante
persone senza peraltro trovare nulla contro di noi e contro il nostro Presidente.
In compenso Emilio Coveri non è mai stato ascoltato dal giudice P.M. incaricato alle indagini:
perché?
Ad Aprile del 2003 veniamo a sapere ... dai giornali, e non dal P.M. che l'inchiesta sarebbe stata
archiviata.
Il commento comunque, lo lasciamo a voi!
Noi ci limitiamo a presentarvi questa documentazione e quegli "ADORATORI DEL TEMPIO
DEL FALSO" che sono quei media che hanno riportato quelle falsità, in particolar modo LA
STAMPA di Torino, chiamata dai torinesi "LA BUSIARDA" ossia la bugiarda, forse perché:
QUALCHE VOLTA, E PER SBAGLIO ... SCRIVONO ANCHE LA VERITÀ
Ma le falsità scritte su di noi, oltre all'amarezza dei nostri cuori, fanno pensare quanto sia squallido
l'animo di quel giornalista, Massimo Numa, che non ha esitato a mettere in ballo sua madre per
i suoi scopi più subdoli e miseri.
Le falsità scritte su di noi, per infangarci, per screditarci e per farci apparire ciò che in realtà non
eravamo, oltre ad aver lasciato tanta amarezza nei cuori di tutti noi di EXIT - Italia, hanno creato
qualcosa di positivo: tanta propaganda e pubblicità ed un'immagine rinnovata e chiaramente pulita
di un'organizzazione seria e tenace che lotterà comunque fino in fondo per ottenere il DIRITTO
a poter scegliere la fine della propria esistenza in modo che questa sia Dignitosa, Umana e
soprattutto senza inutili ed atroci sofferenze.
Questa vicenda, ha inoltre permesso di fare uscire allo scoperto "infiltrati" e "controllori" mandati
da partiti e movimenti di cui siamo convinti vorrebbero avere la prerogativa di poter un giorno
controllare e manipolare il discorso EUTANASIA.
Noi non glielo permetteremo: l'Eutanasia non ha colore politico, anche se in una trasmissione
della RAI, "Porta a Porta" condotta da Bruno Vespa, una certa Livia Turco ed una certa Alessandra
Mussolini (invitate da questi come "esperte" di bioetica!) al nostro Presidente, Emilio Coveri
dissero che l'Eutanasia poteva avere un colore politico.
Dissentiamo totalmente da queste affermazioni espresse da due parti politiche che non hanno da
insegnare proprio nulla a nessuno!
A questi infiltrati ed inviati per controllarci, abbiamo lasciato credere che non sapevamo nulla di
loro e abbiamo quindi sempre passato informazioni che volevamo e potevamo passare; per il resto
sono sempre stati delle nullità!
Anche se non meriterebbero menzione, vogliamo comunque ricordare quei dodici ex soci che
per pararsi il sedere, si sono subito dissociati all'indomani delle rivelazioni di quel falso di Massimo
Numa de LA BUSIARDA - STAMPA di Torino.
Invece di fare quadrato attorno al loro presidente ... hanno voluto prendere le distanze ed ora ...
sono tanto tanto distanti (per fortuna) da noi!
Peccato, perchè qualcuno (ma sono pochissimi) di loro, qualcosa di buono lo aveva fatto; gli altri
definirli "immondizia" è fin troppo poco.
Ci viene poi così alla mente quel personaggio subdolo ed infingardo, quello squallido giornalista,
Massimo Numa con la sua altrettanto squallida redazione: lui per uno scoop personale, non ha
esitato a mettere in ballo la propria madre, senza pensare ai danni che avrebbe potuto fare a persone
e cose ben più sublimi della sua misera mente di giornalista schiavo e servo di questo Sistema
Italia che permette anche certe "gogne". Oltretutto, ha preso in giro tutti noi, tutti coloro che
veramente soffrono e non ha pensato che sono tanti. Una persona di questo genere, non resta che
compatirla nella sua miseria di omuncolo quale è.
GLI ADORATORI DEL "FALSO"
Con questa pubblicazione del nostro Bollettino Informativo, vogliamo presentarvi quello che due
anni fà è accaduto alla nostra Organizzazione ed in particolar modo al nostro Presidente.
Era il 16 Novembre del 2001, quando si presentò nella Sede della nostra Associazione un individuo
- rivelatosi poi un giornalista de LA STAMPA di Torino; il quale, contravvenendo all'art. 2 del
Codice Deontologico dei giornalisti, si presentò sotto false spoglie munito di un registratore nascosto nella sua giubba di pelle.
Premettiamo che di ciò ce ne eravamo subito accorti e cercammo quindi di fare attenzione nel rispondere alle sue domande. Questi, in realtà, si presentò come figlio di una madre moribonda,malata di cancro ed in fase terminale e ci richiese aiuto ed assistenza per porre fine alle sofferenze
della madre.
Da tempo, ci eravamo accorti che molte telefonate sopraggiungevano insistentemente alla nostra Sede con richieste di aiuto, di una morte dolce per amici e parenti ma le nostre risposte erano sempre le stesse: non siamo un'Associazione di tipo assistenziale - per ora - fintantochè non vi sarà una normativa di legge che ci consenta di morire dignitosamente in anticipo, evitando le
sofferenze.
Altresì, amici del nostro Presidente, Soci dell'Associazione, ci avevano avvertito che tutti i nostri
telefoni erano stati messi sotto controllo, ma di ciò ce ne eravamo pure accorti, in quanto le linee non erano più nitide e limpide come prima.
Quando capimmo che questo individuo cercava di scavare nelle nostre attività, ci rendemmo conto che non era sincero e rilasciammo dichiarazioni molto contraddittorie pensando che un qualsiasi idiota che le avesse rilette ed ascoltate, avrebbe capito che vi erano molte questioni che non
quadravano, prima fra tutte quella che all'estero era impossibile ottenere trattamenti eutanasici a
cittadini non residenti (Olanda, Belgio e Svizzera).
Massimo Numa invece, e la sua idiota redazione, hanno pure "ricamato" sopra queste cose
dimodochè Domenica 18 Novembre 2001 verso le ore 10 del mattino ci trovammo la Squadra Mobile di Torino, guidata dal Dr. Basile con il permesso di perquisizione e di sequestro di tutto ciò che avevamo.
E' doveroso aggiungere che il giornalista Numa aveva dato un nome falso, certo Mario Ghiso, e che quando il nostro Presidente lo richiamò sul suo telefono cellulare chiamandolo per nome, questi non si ricordò più del falso nome dato, e ciò ci fece mettere in allarme.
Il nostro Presidente inoltre, lo convocò il giorno successivo alla sua visita in Associazione, presso
gli uffici dell'IVECO sapendo che al controllo della Sorveglianza di turno si è obbligati a presentare
un documento di identità: e qui cascò l'asino!
Inoltre il Dr. Coveri sapeva molto bene che all'ingresso dell'IVECO, vi erano le solite telecamere
nascoste ai più: dai nastri registrati si convenne che quella persona era un giornalista del quotidiano
"LA BUSIARDA", cioè LA STAMPA.
Controllammo pure la veridicità della madre "morente" - tale Vittoria Ghiso di Savona- che però
stava in ottime condizioni e ci rispose perfettamente lucida al telefono (chiamata telefonica naturalmente da noi registrata).
Ciò che successe dopo, lo sapete tutti: sequestro di tutto, perquisizione nell'Associazione, in casa
del nostro Presidente e perfino nell'ufficio IVECO del Dr. Coveri!
Ciliegina sulla torta: l'avviso di garanzia a Coveri Emilio con l'ipotesi di accusa per OMICIDIO
DEL CONSENZIENTE.

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