dalle lettere al manifesto di ieri 7/12
Ostinazioni
Molti hanno dormito a Venaus all'aperto, perché d'inverno oltre che d'estate è bello vedere le stelle o la pioggia o la neve come in un drive-in; poi c'è il brivido del risveglio all'alba anche prima, con una gragnuola di randellate. In altra stagione in Liguria, con una tranquillissima Genova molti hanno provato questa emozione e gli studenti continuano a occupare spazi, e così i senza tetto e senza terra che si ostinano a dormire fuori, in quelle graziose baracchette o nei container a rischio rogo. Oggi (6 dicembre, ndr) «gruppetti femminili» saranno sotto il Ministero della salute a chiedere parola e azione, se tutto andrà bene e continueranno la loro lotta dovranno stare ben attente le donne a guardarsi davanti e dietro quando si ritirano nelle loro case, loro che si attardano... Ma è proprio questo che il governo non ha capito: il paese si sta muovendo, non siamo disposte noi donne e uomini ad andarcene a casa, a vedere l'Italia che non c'è in televisione. Noi ci riprendiamo la piazza, la strada, quella ferrovia dove andiamo e torniamo da sempre, noi popolo di migranti, non in cerca di fortuna, ma alla ricerca di una vita libera e dignitosa. A casa ritornateci voi! Doriana Goracci
Come alla Diaz
Sono arrivati di notte come i malfattori (col questore in testa e la ruspa) e hanno spaccato teste a destra e sinistra. C'è parecchia gente in ospedale. La Val di Susa è un pozzo di soldi e questi si comportano come ai tempi di Scelba e Tambroni (e della scuola Diaz). Adriana
La ragione dei dati
Vorremmo spiegare al presidente della Camera, onorevole Pierferdinando Casini, che il treno ad alta velocità tra Torino e Lione, attraversa già le valli olimpiche da ben otto anni, mai contestato da nessuno, con sei convogli giornalieri (tutti francesi) sempre pressoché vuoti. Le ferrovie italiane, inoltre, dal settembre 2004 hanno soppresso il supertreno veloce pendolino sulla medesima linea poiché troppo costoso per la scarsità di passeggieri. Informiamo inoltre che la Valle di Susa è traforata da ben 140 km di tunnel fra autostrade, un traforo autostradale, uno ferroviario internazionale, gallerie di adduzioni a tre centrali idroelettriche, di cui due sotterranee. Inoltre la valle è già attraversata da una ferrovia internazionale (Torino Modane), un'autostrada, tre valichi alpini, due strade statali, due strade provinciali, due gasdotti, due elettrodotti e, natura compiacendo, da un fiume e diciotto torrenti (che ci regalano ogni cinque sei anni un'alluvione) e, dove resta lo spazio, da noi 70 mila valligiani con il record dei tumori in Piemonte (40 per cento in più rispetto alle altre Asl piemontesi, dati Asl regione Piemonte). Per precisione gli attuali treni ad alta velocità, viaggiano già a 160 km all'ora sull'attuale linea, che è utilizzata al 38 per cento mentre ogni giorno ospitiamo il 35 per cento del traffico delle merci che transitano su tutto l'arco alpino. Ora il progetto della Tav/Tac prevede nella nostra povera valle, altri 64 km di gallerie scavate in montagne piene d'amianto nonostante che l'Unione europea abbia vietato l'estrazione di questo minerale da otto anni. In valle invece vogliono aprire ben 12 cantieri nelle vene amiantifere. Perché? Ultimamente veniamo trattati come montanari ignoranti e retrogradi. Probabilmente qualcuno si sta sbagliando con queste valutazioni che respingiamo con forza. La fermezza della nostra protesta non è dettata da motivi ideologici ma soltanto dalla ragione dai dati che gli stessi progettisti ci hanno fornito negli ultimi quindici anni (già costati ai contribuenti 1.100 miliardi delle vecchie lire, spesi dalla società Alpetunnel che è già stata sciolta). Giuliano Dolfini e Jacopo Suppo
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