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Treni ad alta nocività
by policarpo Friday, Dec. 09, 2005 at 4:24 PM mail:

Volantino del 1999 tratto dal sito www.guerrasociale.org

PERCHE' SIAMO CONTRARI ALL’ALTA VELOCITA'
Cerchiamo ora di fare chiarezza sui motivi che ci portano a dichiarare l’Alta Velocità un progetto nocivo e dannoso sia per l’ambiente sia per le persone.

Non ci limitiamo a circoscrivere la nostra discordia a questioni di ordine ambientale, poiché pensiamo che sia incompleto e pericoloso perché dà la possibilità alla controparte di aggirare i problemi con sistemi di controllo e riduzione dei danni.

Ma noi non vogliamo una nocività attenuata. Il Progetto dell’Alta Velocità è un progetto di distruzione ed inquinamento ed è il risultato della logica del profitto che nel suo sviluppo schiaccia gli individui ed i loro rapporti.

1) La questione ambientale

Il rumore

L’inquinamento acustico prodotto da un treno ad Alta Velocità è notevole. Un treno di questo genere, alla velocità di esercizio, produce lo stesso rumore di un aereo in fase di atterraggio. Un simile frastuono improvviso e ripetuto, può provocare sensazioni di fastidio, attacchi di panico, senso di aggressione, alterazioni del comportamento, stress, insonnia.

Per sopportare tale rumore senza immediate conseguenze per la salute sarebbe necessario abitare ad almeno 500 metri dai binari. Per una zona coma la Val Susa, già attraversata da ferrovia, autostrada e due statali, non si potrebbe ricavare la fascia di sicurezza senza distruggere interi paesi e campi coltivati.

Inoltre in una valle stretta con alte catene di monti sui lati, il rumore sarebbe amplificato da un effetto eco imprevedibile e difficilmente evitabile anche per le località poste sui pendii. L’unica prospettiva di molti valsusini sarà quella di essere costretti ad abbandonare le case, i posti in cui si è trascorsa un’esistenza.

Il dissesto idrogeologico

La costruzione di gallerie e viadotti per il transito del Tav provocherà una serie di disastri ambientali in grado di modificare l’aspetto di una valle. Lo scavo di gallerie (soprattutto con l’uso di mine) può modificare il corso delle falde acquifere sotterranee che alimentano le sorgenti, prosciugando di fatto intere zone montane (come si è già verificato con lo scavo delle gallerie dell’autostrada e della centrale idroelettrica in costruzione in alta Val Susa).

La cementificazione di ampie fasce di territorio, unita alla deviazione dei corsi d’acqua superficiali e sotterranei, porterà più velocemente l’acqua verso la pianura, aumentando il rischio di alluvioni. Inoltre pare che il massiccio alpino dell’Ambein, sotto il quale dovrebbe correre il Tav, sia ricco d’uranio. L’estrazione di tale materiale dal sottosuolo causerebbe l’esposizione delle popolazioni e degli operai alle radiazioni, con gravi danni alla salute (tumori e leucemie).

La campagna

Si avranno perdite nelle superfici coltivabili, prati e boschi verranno distrutti, per far posto a grandi discariche di materiale estratto dalle gallerie. Enormi massicciate e recinzioni impediranno, come già avviene ora con l’autostrada, i naturali spostamenti degli animali selvatici.

I cantieri

Gli inconvenienti dei cantieri saranno rumori, vibrazioni, polvere, sporcizia sulle case, crolli parziali, fessure nelle abitazioni causate dalle mine, aumento del traffico a livelli considerevoli.


2) Il trasporto: le persone e le merci

L’Alta Velocità per il trasporto di persone e l’Alta Capacità per il trasporto di merci sono due progetti separati, tecnicamente diversi, ma entrambi svantaggiosi, anche economicamente vista la gran quantità di denaro pubblico necessario.

È inoltre criticabile la prospettiva di un aumento delle merci trasportabili dato che il mondo consumista ne è già saturo, e conseguentemente anche di rifiuti. A nostro avviso bisognerebbe ridurre la produzione e il consumo ai limiti strettamente necessari per evitare che, ad esempio, un valsusino consumi latte tedesco o che un siciliano mangi arance israeliane.

3) Il lavoro

Gli speculatori dell’Alta Velocità sperano di convincere la popolazione ad accettare l’opera con il ricatto della ricaduta economica che si avrebbe sulla valle e con l’offerta di posti di lavoro.

Non vale la pena veder distruggere la propria valle, subire una generale diminuzione della qualità della vita in cambio di qualche anno di lavoro.

4) La velocità

A chi interessa veramente risparmiare tempo, azzerare il più possibile le distanze non curante di quello che viene sacrificato? A chi preme tenere la contabilità di ogni nostro minuto, farsi inghiottire dalla tirannia della fretta, spianare colline, bucare monti, tagliare boschi per arrivare prima? A chi vuole massimizzare i profitti o a chi si troverà del tempo in più, ma solamente per lavorare di più oppure per "divertirsi" in mezzo a sempre più merci, in un mondo sempre più avvelenato. Accorciare il tempo è il sogno di chi vuole spostare più rapidamente il proprio potere di comandare e di abbrutire.

Gruppo anti Tav

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